lunedì 30 aprile 2012

Quod erat demonstrandum (9): triste España sin ventura

Forse perché troppo assorti a contemplare il passato, forse perché distratti dai due sconclusionati dilettanti della matematica, nessuno di voi (tranne i soliti noti: Basilisco e Santarelli) mi ha chiesto di commentare l'ultimo downgrade del debito spagnolo da parte di S&P: la notizia è stata data quattro giorni or sono dalle maggiori testate internazionali (Wall Street Journal), e anche dalla voce del padrone (La Repubblica).

Eppure l'evento una sua importanza ce l'ha.

Ma va detto, a vostra scusante, che se l'avete ignorato ci sono almeno due motivi.

Il primo è che probabilmente anche noi siamo ormai permeati da quello che ormai sembra essere il vero spirito europeista: quello che consiste nel fottersene allegramente di quanto accade a casa dei nostri vicini, accettando la spiegazione moralistica emessa dai media controllati dai grandi gruppi finanziari, secondo la quale quello che sta succedendo agli altri paesi è colpa dei loro governi spendaccioni, e quindi:

a) è giusto che gli succeda (fatti loro, dovevano stare più attenti!), e:
b) a noi non succederà se facciamo la cosa giusta (e la faremo perché abbiamo Super Mario).

Il secondo motivo è che in Italia la notizia è stata data abbastanza in sordina dai nostri media, i quali, ora che le cose si stanno mettendo molto ma molto male anche da noi (e ancora non abbiamo pagato l'IMU), stanno battendo la grancassa sulle serate di Berlusconi e sulla corruzione della Lega Nord. Una strategia comunicativa il cui evidente scopo è quello di fornire al popolino della sinistra, quello che da comunista si è fatto benicomunista (come dice un mio amico), una spiegazione preconfezionata per i mali che ci attendono: la colpa è della corruzione, e, naturalmente, di Berlusconi. Così almeno pare la pensi Staino, un comico che da molto tempo non mi faceva più ridere. Non leggendo più i giornali italiani, non sono in grado di sapere se faccia ancora quel lavoro che faceva sempre peggio, o se abbia invece avuto la dignità di un Watterson (per fare un esempio), ma certo, all'assemblea dei benicomunisti ha fatto una battuta molto divertente, che vorremmo ricordare come il suo canto del cigno: "non condivido comunque l'idea che Monti sia stato messo lì dal capitalismo finanziario, vorrei che ogni tanto qualcuno si ricordasse che il precedente premier era Berlusconi...".

Bravo, non condividere...

La notizia è stata data sì in sordina, ma in modo tutto sommato corretto. Ad esempio, Repubblica titola: S&P declassa la Spagna e la Fiat: "A rischio sistema bancario di Madrid". Impeccabile: a testimonianza del fatto che il potere sa benissimo con chi ha a che fare: con sprovveduti come quelli che ci descrive Marco (chiamandoli "istruiti e dotati di spirito critico"). Tanto spirito critico, hanno, questi sprovveduti, che nel leggere questo titolo avranno pensato "ecco, il governo spagnolo non è serio", e non si saranno resi conto, perché la loro "istruzione" non ci arriva, di cosa veramente dice questo titolo: il titolo dice che un'agenzia di rating ha punito, declassando il suo debito pubblico, un governo che sta facendo politiche di austerità, perché ci sono problemi nel sistema bancario... che a quanto mi risulta, però, è privato! Capite, persone istruite e dotate di spirito critico? Con queste persone istruite e dotate di spirito critico, effettivamente, vale quello che ci ricordano Marino, Claudio e Fabrizio sul loro blog, e prima di loro Edgar Allan Poe: il modo migliore per nascondere una verità è ostentarla.

E qual è questa verità?

Quella che vi ho detto fin dall'inizio: i commissari della signora Merkel stanno mettendo in opera salvataggi che non ci salveranno. Le persone che l'establishment finanziario (via Anghela) ha messo nei posti chiave stanno dando la risposta giusta alla domanda sbagliata, stanno cioè curando come se fosse un problema di debito pubblico quello che invece è un enorme problema di debito privato, che si traduce in una situazione di sofferenza del sistema bancario, non solo in Spagna. E le politiche di austerità, questi problemi di debito privato, li aggravano, perché impoverendo la popolazione (con tagli alle retribuzioni, alle pensioni, ai servizi...) rendono sempre più difficile ai tanti debitori privati rimborsare i creditori, cioè le banche. Le quali quindi vanno a gambe all'aria, e poi, tanto, si sa, too big to fail, non si può far fallire una banca: e allora ci si mette una pezza col debito pubblico (cioè, per le persone istruite e dotate di spirito critico: lo Stato si indebita per salvare, con soldi pubblici, le banche private. Si sa che con chi ha spirito critico è bene non omettere alcun passaggio).

Una dinamica che, come sappiamo, ha operato in tutti i paesi periferici (e non solo) dell'Eurozona.

Ecco, alle persone "istruite e dotate di spirito critico" qualcuno vuole cortesemente chiedere di spiegarci per quale accidenti di motivo, secondo loro, la Spagna sarebbe ora in una crisi di "debitosovrano debitosovrano debitosovrano", se prima del 2007 lo stava  abbattendo a un ritmo impressionante, come mostra la Fig. 1 di questo post che qui riporto?


Il fatto è che in Spagna, come altrove (Italia compresa, Grecia compresa) il problema non era il debito pubblico, ma quello privato estero, cioè quello contratto da famiglie e imprese con operatori non residenti. Quando è arrivata la crisi dagli Usa, i privati (famiglie, imprese, banche) hanno collassato, e lo Stato si è dovuto indebitare per sostenerli, per evitare l'Armageddon.

Ribadisco il concetto per gli ultimi arrivati, magari anche loro "istruiti" (quindi totalmente digiuni delle più elementari basi di economia, musica e matematica, che non fanno parte del bagaglio dell'intellettuale italiano: quindi non è una colpa, per carità...). Spero però che non siate dotati di "spirito critico", cari ultimi arrivati, così mi starete a sentire.

Non sto dicendo che la famiglia spagnola ha preso l'aereo per andare a Berllino, entrare in una banca e accendere lì il mutuo, come certo non lo hanno fatto le famiglie greche o italiane. Sto dicendo che se le famiglie e le imprese dei paesi periferici si sono indebitate è evidentemente per carenza di reddito e quindi di risparmio. Di conseguenza, quando andavano nella loro banca, i risparmi che ci trovavano, e che potevano prendere in prestito, non venivano dal loro paese (dove di risparmio ce n'era poco), ma da altri paesi, quelli in surplus del Nord Europa (secondo vari canali). In contabilità nazionale anche un debito che contrai con la banca sotto casa (ormai sotto ogni casa c'è una banca, lo avrete notato) è un debito estero, se la banca ha fatto raccolta all'estero (o magari è posseduta da una banca estera).

Tutto questo era ampiamente visibile nei dati.

Era visibile (e si vede nella Fig. 1) che non c'era un problema di debito pubblico in Spagna: il debito pubblico stava scendendo a rotta di collo.

Ma era anche visibile, di converso, che c'era un enorme problema di debito privato estero. Ecco, guardatevelo qui, espresso in punti di Pil:


Una spiegazione per le persone istruite e dotate di spirito critico: in rosso vedete il debito pubblico, cioè i soldi che il governo spagnolo ha chiesto a creditori nazionali (famiglie, banche) ed esteri. In blu vedete il debito estero della Spagna (non del governo spagnolo: la capite, voi, persone istruite e dotate di spirito critico, la differenza fra una nazione e il suo governo? O da quando "nazione" è diventata una parolaccia questa differenza non vi è più chiara, care persone istruite e dotate di spirito critico, alla Staino, per intenderci?). Quelli in blu sono i soldi che tutta la Spagna: governo, famiglie e imprese, ha chiesto al resto del mondo.

Bene.

Lo capite, allora, che se, ad esempio, nel 2001 la Spagna (nel suo complesso) doveva restituire al mondo qualcosa come il 127% del suo Pil (774 miliardi di dollari dell'epoca), ma il governo aveva preso in prestito (all'interno e all'estero) solo un ammontare pari al 56% del Pil, allora almeno il 71% del debito con l'estero era privato? E dico almeno, perché il 56% di debito pubblico in parte era con debitori interni, esattamente come nel caso dell'Italia. E lo vedete cosa succede dopo? Il debito estero si impenna mentre quello pubblico scende: sono le famiglie e le imprese spagnole a indebitarsi con l'estero, non lo Stato. E questo cosa significa? Significa che al di là del perché e del percome il settore privato ha contratto i debiti, la cosa giusta da fare oggi non è certo impoverirlo con politiche recessive impedendogli di rimborsarli. L'unico esito di politiche simili, come dicevo a novembre, è quello di innervosire i mercati, che sanno benissimo che così non si va da nessuna parte.

Profeta? No, ho una calcolatrice a celle solari che mi hanno dato in omaggio dal benzinaio.

All'amico Marco, se non è un troll, vorrei dire: l'istruzione e lo spirito critico dei tuoi amici e parenti arriva fino al punto di capire che se tutto il debito pubblico di un paese è 56, ma tutto il debito estero è 127, allora almeno 71, di questo debito estero, deve essere privato? Quanto ci mette una persona istruita e dotata di spirito critico a fare una sottrazione (anche quando la differenza non se la mette in tasca lei)? E quanto ci vuole a capire che se il problema è il debito privato, il rimedio non può essere l'austerità pubblica?

Ma si sa, dopo il XIX secolo, dopo l'idealismo crociano, in Italia la figura dell'intellettuale, e più in generale della persona istruita e dotata di spirito critico, si è leggermente evoluta (non dico deteriorata per non offendere Schneider). Oggi basta, per essere "istruiti", un po' di "rosa, rosae", due imparaticci di filosofia, leggere (in traduzione) i romanzi consigliati da Repubblica, e estasiarsi per van Gogh (o quello che passa il convento: oggi a Roma credo passi Dalì). Si è però ampiamente scusati se non si è "portati" per la matematica, che poi sarebbe l'aritmetica, in questo caso, se non si conoscono le lingue, e se non si sa niente di musica.

Vedete: musica, matematica, lingue. Tre forme di linguaggio. L'intellettuale post-ottocentesco, in Italia, non deve comunicare, se non in un italiano possibilmente ampolloso e dalla lieve inflessione crociana. Non deve comunicare perché non deve capire. E infatti non capisce. Guarda Staino (al quale manca solo l'inflessione...).

Casanova suonava il violino, parlava diverse lingue, conosceva bene il calcolo delle probabilità, e faceva un'altra cosa dalla quale mi dicono che si astenga il nostro attuale primo ministro. Ciononostante (direbbe Staino, primatista mondiale del non sequitur) lo spread vola. Sarà mica che anche in Italia c'è un grafico tipo la Fig. 2?


Propongo un paio di semplificazioni: se permettete, come si fa in matematica, faccio una posizione:

persone istruita e dotata di spirito critico (PIEDSC) = irrecuperabile imbecille (II)

Dedico la Fig. 2 alla PIEDSC che su CDC ha fatto questo commento: "Ma Bagnai, torna ad occuparti di quello che conosci perchè quando parli di Storia è  evidente che non sai di cosa parli. Come puoi trascurare che la situazione attuale di dipendenza dal capitale estero di quel paese è figlia di guerre civili devastanti nell'800 e 900 e poi della dittatura franchista, e non delle tue insinuazioni razzistiche?"

Come posso? Forse perché Franco è morto nel 1975, e il debito estero è decollato, guarda caso, dal 1999, come dice la Fig. 2, i cui dati tu non conosci, perché sei solo uno dei tanti II che vengono a dare lezioncine a chi ne sa più di loro? Sarà per questo. Cara PIEDSC dal simpatico nomignolo di RicBo, caro pallone gonfiato di metano, anche tu appartieni alla razza di quelli, come Staino, che non vedono il ruolo della finanza internazionale in quanto sta accadendo, e non capiscono quanto l'euro le abbia reso facile il compito. Quindi non per te, che non puoi capirlo, ma per gli altri, ribadisco la morale della Fig. 2: senza controlli dei movimenti internazionali di capitali non c'è salvezza, semplicemente perché, come Keynes ci insegna, in mercati dominati dalla logica della liquidità, i capitali sono condannati ad andare dalla parte sbagliata, seguendo il meccanismo delle bolle speculative, e lo Stato deve intervenire per impedirglielo. Eh, ma lo Stato è corrotto... Ah, grazie Repubblica per avermelo ricordato, allora facciamo come dici tu: proseguiamo con un bel governo Passera...

Triste España sin ventura. Non è morto l'erede al trono. No: è morto il buonsenso. Ma solo nel governo. Non, come in Italia, anche nei governati.
(ultima notazione metodologica: non sono permaloso. Ma il problema è che chi fa disinformazione, come quel RicBo, è oggettivamente fascista. Quindi io, da antifascista, lo sottopongo alla vostra attenzione. Almeno, fino a quando non modificheranno anche in questo la nostra costituzione).

92 commenti:

  1. IMPORTANTISSIMO: IL PROSSIMO CHE USA LA LOCUZIONE "STAMPARE MONETA" VERRA' BANNATO PER SEMPRE DA QUESTO BLOG. ASTENERSI ANATROCCOLI, SIGNORAGGISTI E LIBERISTI ALL'AMATRICIANA. GRAZIE.

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    1. Uh ma guarda, volevo proprio farti una domanda sulla MM...

      Sciocchezze a parte vorrei consigliarti di mettere nell'intestazione del blog "prima di iniziare a sfogliare dovete leggere Nicola Acocella". Tutto filerebbe ancor più liscio di quanto non fili ora.

      E ora me ne esco con una delle mie.

      A pg. 38 della "politica economica nell'era della globalizzazione" c'è un bellissimo schemino, che per quelli come me è sempre il massimo. Si confronta l'efficacia delle politiche fiscali e monetarie (espansive nell'esempio) in regime di cambi fissi, di cambi flessibili, di mobilità dei cpitali, di immobilità dei capitali.

      La valutazione di Acocella passa da "Assolutamente inefficace" a "poco efficace" fino a "efficace" e "molto efficace". La le politiche fiscali e monetarie sono descritte (A) come egualmente poco efficaci in regime di cambi fissi e di immobilità dei capitali, (B)egualmente efficaci in regime di cambi flessibili e immobilità di capitali, mentre la loro efficacia diverge (mi pare) quando i capitali divengono mobili: in quel caso avremo (C) politiche fiscali poco efficaci e poliche monetarie molto efficaci se i cambi sono flessibili, mentre se i cambi sono fissi avremo (D) una grande efficacia dal lato delle politiche fiscali e un'assoluta inefficacia dal lato di quelle monetarie.

      Ho provato ad attribuire un valore numerico agli aggettivi di Acocella, secondo questa scala:

      Molto efficace=3
      Efficace=2
      Poco efficace=1
      Assolutamente inefficace=0

      Se questa scala è almeno approssimativamente corretta, allora l'ipotesi peggiore è la (A), visto che sommando l'efficacia delle due politiche avremo un valore di 2; le migliori invece sarebbero (B) e (C), visto che arriviamo a 4. La situazione intermedia, con un valore di 3, sarebbe la (D), e mi pare sia esattamente quella in cui ci troviamo noi.

      Se il ragionamento fosse sensato potremmo confermare una delle ipotesi di partenza, e cioé che il meccanismo dell'euro è mosso anche dalla volontà di limitare i margini di azioni delle autorità nazionali in ambito economico-e questo si otterrebbe tarpando le ali alla politica monetaria. Nel caso in cui volessimo tornare in una situazione più favorevole dovremmo, come primo passo, abbandonare i cambi fissi passando dalla situazione D alla C. Questo in attesa di limitare i movimenti di capitale e approdare alla situazione B che mi pare, fatte salve tutte le altre considerazioni possibili, l'ipotesi più equilibrata.

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    2. Il ragionamento fila, tenendo però presente che in ogni caso noi all'interno dello SME una politica monetaria già non la avevamo più (una piccola economia aperta con perfetta mobilità dei capitali perde autonomia monetaria anche se i cambi sono "aggiustabili": anzi: il meccanismo dei cambi fissi "ma" aggiustabili favorisce la speculazione destabilizzante, e se hai almeno l'età mia ti ricordi bene il perché).

      Con il patto di stabilità si è voluto limitare l'unico strumento efficace in caso di cambi fissi e mobilità di capitali (cioè la politica fiscale), e i risultati sono stati visti, tant'è che il patto è stato abbandonato nei fatti dopo esser stato violato dalla Germania... o anzi no: visto che poi è stato riproposto come fiscal compact.

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    3. Oh, poi "controllo" dei movimenti di capitali non vuol dire "autarchia finanziaria", va da sé. E comunque la flessibilità del cambio costituisce già da sé un bel deterrente per speculazioni destabilizzanti.

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    4. Alberto,

      conosci un buon studio che spieghi cause ed effetti della svalutazione del 1992? io ho letto uno studio Bankitalia, ma se tu, cortesemente, con la cortesia e disponibilità che ti caratterizza ogni giorno, hai da consigliarmi qualcosa che tu conosci, mi faresti un grande favore [e lo faresti anche ad altri lettori].

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    5. Infatti in un'altra sezione del libro Acocella cita Giavazzi (pesna un po', ma è lo stesso?) che elogia quei paesi che, pur rimanendo dnello SME, si proteggevano limitando l'afflusso di capitali esteri...

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    6. Non ci sono più i liberisti di una volta...

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  2. Da antifascista ad antifascista: meglio Gentile che Croce (mille volte).

    Schneider (l'attualista)

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  3. Buongiorno Prof, io credo che non eravamo distratti, non Le abbiamo chiesto di commentare il downgrade del debito spagnolo perchè ce lo aspettavamo, siamo già ben istruiti da Lei, e personalmente mi sono ulteriormente incazzato nel vedere la miopia dei media che continuano a parlare della Spagna, ma in generale di tutti i paesi colpiti dalla Merkhel e dalla BCE, nei termini che lei ha sottolineato. POssibile che nessuno, dico nessuno, dei cosiddetti giornalisti "esperti" di economia abbia la competenza o l'onestà intellettuale di andare a vedere come sono andate e come andranno realmente le cose?
    Possibile che anche molti esponenti della sinistra nei talk show continuino a dire che al giorno d'oggi non sono applicabili le teorie di Keynes a causa dell'alto debito pubblico, ma non sanno una beneamata mazza di quello che è l'impianto teorico Keynesiano (con particolare riferimento alle sue teorie sui mercati finanziari e sui movimenti di capitale)?
    Il senatore Treu in uno di questi talk show (direi piddino per eccellenza) ha tagliato corto su Keynes dicendo che oggi non si può prendere in considerazione, basta guardare cosa accadde alla Francia socialista dei primi anni '80. Non vi dico come mi è ribollito il sangue: cosa c'entravano le politiche di espansione francesi dei primi anni '80 con la necessità attuale di riformare il mercato finanziario mondiale che ha dato origine alla crisi dei subprime, a sua volta motore della crisi DEL DEBITO PRIVATO NEI NOSTRI PAESI EUROPEI?
    Se non ci fosse Lei caro professore, ogni mattina al risveglio mi sentirei un alieno, qualcuno che si era addormentato in un mondo dove esisteva un minimo di ragione, in un altro dove tutta la logica, la ragione è stata buttata al macero.
    Ho una figlia di tre anni e mezzo e mi sto domandando con sgomento quale scuola troverà fra tre anni? Quale società quando sarà adolescente? Dovremo andare in parlamento e comportarci come Mario Brega, dicendo che erano 630 "de passaggio"?
    Chi sta mentendo così spudoratamente sulla situazione attuale sta ingiuriando noi ed i nostri figli.

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  4. Quelli come Treu finiscono sempre per fare confusione. La colpa è del suo rotacismo : fludifica tutto e lo trasforma in pappetta

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  5. Riguardo alla voce del padrone, a beneficio di chi si priva del piacere di acquistare i quotidiani italiani, un breve ed istruttivo estratto dal sermone domenicale del suo dotto fondatore:
    "Non c'è un'opinione pubblica seriamente europeista, non ci sono interessi forti che spingano verso la federazione e tanto meno valori egemoni che servano da punti di riferimento. Ci sono soltanto minoranze elitarie, non sufficienti a mutare l'acqua stagnante in un onda lunga e vitale."
    Sempre che io non fraintenda il pensiero del barbuto saggio, egli si ritiene parte di questa minoritaria ed inascoltata élite, viceversa gli spagnoli ritratti in quella foto sguazzano irresponsabilmente nell'acqua stagnante dell'antipolitica.

    Tornando alle cose serie, chi volesse stampare moneta in questo filmato troverà delle utili istruzioni:

    http://www.youtube.com/watch?v=mKWvgr8VrII&feature=fvsr

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    1. A proposito di ricette e rimedi per la crisi guarda che bel sermone:
      http://www.serviziopubblico.it/fatti_e_persone/2012/04/29/news/intervista_a_claudio_costamagna.html
      Poi ci si lamenta che la gente non sa cosa pensare. Praticamente una guerra tra poveri.

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    2. Su Costamagna, che non so proprio chi sia e non mi sembra dica cose molto appropriate, ho trovato solo questo.

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  7. Grande Prof.
    la seguo da poco, ma devo dire che il suo blog è veramente istruttivo. La gente ha bisogno più che mai di informazioni chiare e corrette, perché da quel che vedo sta male ma non sa il motivo.
    Grazie per quello che fa e spero che prima o poi qualcuno gliene darà merito.

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    1. Se la incontri, dille che non è colpa sua. Questo lo apprezzeranno. Ed è anche vero.

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    2. Le persone all'inizio rimangono un po' perplesse e appaiono diffidenti, almeno questa è la reazione tipica, ma poi credo lentamente inizino ad elaborare i concetti, seppur malamente riportati da me che non sono un economista, ed annuiscono silenziosi.

      Quello che lei spiega nei suoi articoli non è facile da accettare per chi è vittima della disinformazione e bisogna essere un po comprensivi...

      Comunque sarebbe stato bello che dopo la bella spiegazione di quello che sta accadendo in Spagna, avesse riportato dei grafici comparativi con la situazione italiana, così tanto per sapere quello che ci aspetta. Immagino probabilmente di chiederle troppo e se così fosse mi perdoni e augurandole ancora buon lavoro.

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    3. Scusate, mi sono svegliato alle 5 e domani dovrò svegliarmi di nuovo alle 5. Ci dormo sopra. Sto preparando un articolo dal titolo "Anna Aninerak: tutte le nazioni infelici si assomigliano tra loro", nel quale spiegherò le cinque (o sei) crisi della periferia dell'Eurozona, argomentando che sono identiche nel loro meccanismo. Voglio presentare i risultati principali fra 4 giorni e devo inviare il lavoro fra due settimane. Nel frattempo, vi posterò qualche grafico.

      Cosa ci aspetta?

      Ieri, andando a Gesù e Maria al Corso per sostituire l'organista titolare, ho visto sul ponte Regina Margherita una coppia di spagnoli, giovani, belli, innamorati. Me so' rifatto l'occhi (più con lei che con lui, ma ero molto contento per lui). La crisi c'è anche per loro, direi, ma per loro fortuna avevano altro da comunicare e da comunicarsi. Nel 1347 ci avrebbe aspettato la peste nera, nel 1870 la sconfitta di Sédan e la comune di Parigi (astenersi nostalgici), nel 1793 il Terrore (astenersi Claudio!) ecc. Ci aspettano ovviamente dei sacrifici, che saranno ovviamente meno duri per chi non dovrà affrontarli da solo.

      La vera domanda è: ci verrà data l'opportunità di decidere democraticamente il nostro destino? Riusciremo a non cadere nella trappola che ci viene tesa, quella della pretesa irreversibilità (smentita da decine di esempi) di un assurdo tecnico e politico? Questa è l'incognita che non riesco a risolvere in nessun modo, e qualsiasi proposta (ho capito che siete appassionati di liste della spesa, ve la farò, tranquilli!) dipende dal valore di questa variabile. Perché se possiamo scegliere, allora le cose da fare sono x, y, e z, ma se non possiamo, evidentemente, diventano u, v, e w.

      Detto questo, ha ragione Krugman quando nota che l'Europa post-bellica è stata una parentesi di ragionevolezza nella storia dell'umanità. Il problema è capire se vogliamo rendercene conto e cercare di ripristinarla, o se abbiamo ancora una volta bisogno di toccare il fondo prima di risalire, o se magari siamo contenti che tutto stia andando in vacca perché così speriamo che questa volta il sole dell'avvenire sorga (a Fregene).

      Io cosa ci aspetta esattamente non lo so e quindi non sono tranquillo, ma penso che più consapevolezza male non faccia. Altrimenti, come ho detto più volte, non avrei mai aperto questo blog.

      Oggi sentivo che alla radio parlavano di elezioni. Il Bersy diceva che lui non le vorrebbe perché non vuole approfittare slealmente della situazione dissestata dell'Italia per raccogliere un voto di protesta. Traduco: questa ostentazione di correttezza indica che ognuno sta cercando di far esplodere la granata in mano all'avversario (o a Monty), sapendo benissimo che dopo ci sarà di nuovo la crescita. Tutti vogliono gestire la crescita che ci sarà (e che avrà vantaggi politici, ovviamente), ma nessuno vuole gestire la transizione (che avrà costi politici, ovviamente). Ma TUTTI sanno esattissimamente che la situazione è insostenibile e che quindi i costi della transizione sarebbero minimizzati se se ne prendesse atto, uscendo subito.

      Uno scenario da settembre del 1929 (leggete Galbraith, The Great Crash).

      E voi chiedete a me cosa ci aspetta? Ci aspetta maggio, per il momento, se va bene. Poi si vede. Però, piddini cari, se avete capito quello che avete fatto, che ci avete fatto, per favore, non rifatelo.

      Chi ha in mente una forma di disobbedienza civile sufficientemente incisiva, qualora ci venga nuovamente chiesto di votare tappandoci il naso? Ecco, il debito pubblico non mi sembra un gran problema: l'imbecillità privata e il voto "utile" mi sembrano di gran lunga più gravi.

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    4. Forse sono stato frainteso, io non chiedevo ne previsioni ne stime sul futuro, volevo solo avere dei dati comparativi tra Italia e Spagna, perché ogni volta che un'altra nazione europea va in crisi ci si sente dire che "è colpa loro, che non controllano la spesa pubblica, che truccano i conti...ma noi siamo diversi,L'italia non è la Grecia,l'italia non è come la Spagna....", quindi per rispondere a tono a questi signori, mi sembrava utile avere dei dati che mostrassero delle analogie tra lo scenario Spagnolo e quello Italiano.
      Poi è naturale che ogni paese nello specifico abbia le proprie "variabili".
      Per cui condivido tutto quello che dice e aspetterò come sempre il prossimo articolo e per quanto riguarda i testi che ci consiglia di leggere, non ci crederà ma io lo sto facendo, solo che sto seguendo il suo blog da poco e sto cercando di leggere prima tutti i suoi articoli+commenti e libri, e mi creda non è una cosa da poco, anche se devo dire si sta rivelando una materia piacevole.

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    5. Scusa Salvatore, rileggendo penso che potresti aver preso per te la consueta invettiva contro il piddino, ma assolutamente non ce l'avevo con te! Ho capito comunque il senso della tua utile domanda e del resto ci stavo già lavorando. Nel frattempo è arrivato maggio: almeno una previsione l'ho azzeccata. Chissà cosa ne pensa il famoso tacchino...

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  8. In effetti il downgrading Spagna è un epifenomeno che conferma un quadro che, qui su Goofy, non avrebbe bisogno di ulteriore dimostrazione. Ma certamente chiarire e diffondere corrette analisi è sempre necessario.

    In un empito di disclaim dall'accusa di aver "bucato" la rilevanza della notizia, ottusamente, rammento che avevo citato il downgrading Spagna, con tanto di link, in una risposta a Domenico Berti (post 25 aprile). Il che era unito all'interrogativo se fosse ancora accettabile, di fronte all'evidenza macroeconomica, la spiegazione (piddina) che ciò facesse parte della strategia degli USA "cattivi" che vogliono affossare l'euro perchè "ne hanno paura", sottolineando come su affermazioni del genere, di fronte a tale evidenza, fosse mancata l'autocritica piddina.
    Lo avevo rimenzionato -il downgrading- nel post "bannato da google" (perchè incomprensibile :-) ), e poi gentilmente recuperato, sul Kitsch (ora ho messo la s al posto giusto?), dove con un altro link citavo il Global Post che evidenziava come il problema europeo non fosse più proponibile come di "debito pubblico" ma di atteggiamento "politico" sull'austerity della governance UEM.
    E in definitiva concordo con Luca Righi (che esprime con maggior chiarezza quello che essenzialmente voleva dire il post sul Kitsch)...
    D'altra parte l'esasperata attenzione mediatica sulla "corruzione-casta-monti invece-è serio/sobrio" equivale a quella, altrettanto diffusa di questi tempi e anche decenni prima, che spara in prima pagina o in apertura tg, in momenti di cetrioli in arrivo: "mamma uccide il neonato", "la medium che è riuscita a parlare con gli alieni", "dilaga il timore per le protesi al seno difettose"...

    P.S. scusandomi per la tortuosità espositiva (accentuata dall'ansia di dire "molto" su cose che considero,qui, "acquisite", e quindi solo per "aggiungere" e non per ripetere malamente il già detto in questa sede...e non ci riesco perchè "tortuoso" di mio) col Kitsch volevo esprimere l'idea:
    -che l'euro vive della stessa logica dogmatica dei capisaldi propagandistici di dittature e religioni repressive: cioè rimozione del vero peso-costo di una certa imposizione autoritaria per trasformarla nel sommo bene, autorizzando la censura collettiva del dissenso (questa grosso modo la teoria del Kitsch di Kundera che davo per nota, ma forse ora non va più tanto);
    - che il fenomeno è ancora più bizzarro dato che nell'informazione, quantomeno, USA la questione degli squilibri commerciali, indebitamenti privati da sistema bancario, riflessi sul debito pubblico e politiche di austerity depressive è molto più chiara di quanto, all'opposto, l'informazione italiana tenda a riportare (non è solo Krugman o Stiglitz).

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  9. concordo appieno con "Oggi basta, per essere "istruiti", un po' di "rosa, rosae", due imparaticci di filosofia, leggere (in traduzione) i romanzi consigliati da Repubblica, e estasiarsi per van Gogh"

    comunque van Gogh ha "rotto er cazzo" adesso è molto più chich andare a Venezia a vedere Klimt

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    1. (però nel tuo discorso c'è un'h di troppo, te lo dico io prima che entri a gamba tesa il terzino... o secondino... Schneider).

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    2. ha fatto bene a dirlo.. peraltro il tutto poteva dare luogo a brutte interpretazioni visto che chich in slang americano significa omosessuale :D

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    3. ha fatto bene a dirlo.. peraltro il tutto poteva dare luogo a brutte interpretazioni visto che chich in slang americano significa omosessuale :D

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    4. Ma tu sai che io ce l'ho solo con gli omodossi...

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  10. “Tutti i corvi sono neri”

    Mi piace guardare il cielo e intuitivamente osservo da tempo i molti “corvi” che volteggiano e non posso non constatare che “sono tutti neri”-
    Riflettendo mi diventa, probabilmente, vera la “teoria” che i “corvi sono solo neri” e che “tutto quello che non è nero, non può essere il corvo”.

    Veduti gli austeri “verdi“ loden, per un attimo solo, le visioni di “corvi neri” si sono delineate l’efficacia (deduttiva) della caduta della prima tessera del domino (la natura è matrigna anche nel gioco “greco”), le altre vicine cadono solo per induzione.

    Un gioco induttivo, il domino, basta creare tessere e regole:
    1. un progetto continentale (UE) alternativo ma complementare del “libero” mercato
    2. quantificare le tessere sulla “naturale” consistenza economica di ciascuna (“una testa un voto” è eufemismo democratico, meglio il “ponderale” delle quote azionarie di CDA e di (con)domini)
    3. sufficienti vicine e “vincolate”: lo SME poco efficace andava riverdito con (n)euro, “trattati” e … giurisdizione anglosassone

    “Rien ne va plus, les jeux sont”.

    Domino (greco) o roulette (russa)?

    Ma poco importa: il mercato è “libero” e “liberato”, a ciascuno secondo i propri “istinti/bisogni” (animals …le “possibilità” presuppongono che “noi” ci si metta d’accordo sulle qualità e su come valutarle) e gli equilibri sono statisticamente dinamici tralasciando le asimmetrie informative dell’economico azionario, obbligazionario e … valutario.

    Da svogliato e un poco esoterico mi permetto, sul tuo spazio, di soffermarmi su “altri giri di giostra” ( … anche l’economia nasce dal "pensiero" degli ... economisti): quelli del 12° “giro” di Keynes quando parla di “feticci”, meno economici ma ugualmente to umani qyanto quelli considerati dal Dante nei suoi 9 “gironi”.
    That's all, folks!

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    1. Se posso, da buon toscano, direi che non ci ho capito una sega (poi se qualcuno me lo spiega glie ne sarò grato). Io cerco di essere chiaro, anche a costo di essere rude. Ma ognuno si regola come crede. Mi rimane un mistero questo legame fra uccelli e induzione (tu coi corvi neri, quell'altro col tacchino...). Sinceramente, non è un blog di ornitologia, né di epistemologia, né altrimenti interessato agli uccelli. Che faccio, ti deferisco a Basilisco o ci spieghi quello che volevi dire?

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  11. A questo punto possiamo dire:che quella che viene descritta come una seconda crisi (il debito dei paesi UE) in realtà è parente della prima (il debito delle famiglie americane).

    Se è cosi vuol dire che c'è un virus che ha invaso buona parte del mondo,sarebbe interessante capire che cosa ha generato il virus al fine di trovare l'antidoto per debellarlo.

    Io non sono uno scienziato,ma un padre di famiglia e so bene che il reddito è incerto e i debiti sono certi,so anche altrettanto bene che il reddito familiare deve soddisfare le esigenze della mia famiglia, dobbiamo nutrirci, vestirci, spostarci da un posto all'altro per lavorare,dobbiamo avere un tetto sopra la testa, poi se avanza qualcosina ci prendiamo i nostri svaghi.

    A questo punto mi sembra fondamentale che per mantenere tutte le necessità familiari ci sia bisogno di una sola cosa che fa stare in piedi tutto il mio sistema familiare il reddito familiare deve essere abbastanza sufficiente a mantenere queste esigenze e la stabilità di questo reddito è fondamentale per il soddisfacimento economico degli impegni familiari.

    DIRETE VOI BRAVO DOMENICO HAI SCOPERTO L'ACQUA CALDA....

    No veramente io non ho mai avuto questa pretesa,anzi rimango perplesso visto che nel 1930 un gigante del pensiero economico scriveva questo:

    “ Supponiamo che vi siano due paesi dove i fattori della produzione abbiano esattamente la stessa efficienza e che intrattengano relazioni commerciali e finanziarie simili quelle oggi esistenti, [......]. Si supponga che il partito degli alti salari (qui Keynes intende aumento salariale a completo carico dell’imprenditore) raggiunga i suoi obbiettivi in un paese, ma non nell’altro. Ne consegue che il capitalista riceverà una più alta remunerazione del capitale investito nel paese con bassi salari. Di conseguenza preferirà investire i suoi capitali in quei paesi dove sono meglio remunerati. Ne consegue che il paese degli alti salari subirà una maggiore disoccupazione[......].In conclusione le conseguenze di una estrema libertà dei mercati che viene concessa alla finanza che investe all’estero dove viene meglio retribuito l’investimento dei capitali, a causa di una diversità storica e socioeconomica mi a sempre turbato. “ Fino a che punto è legittimo investire in paesi con condizioni socioeconomiche diverse godendo dei vantaggi dei bassi salari, aumentando e migliorando gli utili delle nostre aziende Nazionali.”[......] “Assicurare che vi sia una disoccupazione sufficiente a esercitare un’effettiva pressione sui salari,in modo che questi cadono ad un livello che sia in equilibrio con le condizioni esterne”[......] "fino a che punto la mano d'opera mal pagata all'estero può essere nociva per il lavoro all'interno?".J.M.K. (1)

    CI SONO ANALOGIE?

    Quando i nostri leader prezzolati parlano di non applicabilità di politiche keynesiane siamo proprio sicuri che ci sia keynes nelle loro riflessioni?

    ****
    1) keynes " Come uscire dalla crisi" Editore Laterza anno 2004 pag.8 e 9

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  12. Nella linea di reasonable rescue strategy dell’euro (un ossimoro?)altri economisti sollecitano le politiche espansive dei paesi dell'area marco(non mi paiono tutti piddini, anzi); ma non si vede, (nonostante le teorizzazioni-ideologie di fondo basate sulle “indifferenze” per presunte “aspettative razionali” e grazie per il chiarimento), alcuna razionalità nella governance europea, se vediamo Monti affrettarsi alla ratifica “simultanea” Ita-Ger del fiscal compact, rafforzando la linea Merkel proprio quando potrebbe vacillare sotto i colpi dell’evidenza.

    Piuttosto, l’esigenza di “prendere tempo” per consentire un riequilibrio , basato sull’interdipendenza di politiche di crescita e sulla conseguente ricorrezione degli squilibri commerciali (wishful thinking: area valutaria imperfetta, ma correggibile se la germania si rendesse conto dei vantaggi in the long run) forse richiederebbe misure di politica monetaria-finanziaria immediate da parte di BCE (dato che il MES appare più una via lastricata verso l’inferno):
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/30/l%e2%80%99importanza-della-sovranita-monetaria/213312/.
    Che ne pensa di questa proposta di Gawronsky? E’ sufficiente nelle dimensioni e nelle auspicate ricadute?
    Da altre fonti, apprendo che il Non Inflationary Loss Absorbing Capacity della monetizzazione BCE è stato stimato in 3,3 miliardi, e quindi sarebbe intatto per oltre il 90% (sul fronte QE agli Stati, cioè quello tipo FED). E’ uno spazio effettivamente sfruttabile come misura "ponte" in vista di un (utopico) riequilibrio concertato (ferme la permanenza degli squilibri a trattati invariati?

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  13. Anch'io mi aspettavo l'entrata della Spagna in recessione. L'ho letto su questo blog molte volte. Leggendo tutti i papers ed i commenti non era possibile altra soluzione. Stiamo diventando sempre più bravi. Ci affidiamo ai nuovi post per capire sempre di più ed aumentare la nostra convinzione. Aspetto la fine delle elezioni.

    La promessa dei "mercati" di assaltare la Francia se vince Hollande è quella che, per il momento, mi tiene sospeso. Qualche dritta?

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    Risposte
    1. Guarda che i mercati si sono un po' inalberati a causa di Marine... Non pensare che il "comunista" Hollande li spaventi più di tanto... Eventualmente quello che li preoccupa è il problema che nessuno riesce a risolvere, cioè, anche lì, il debito estero.

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    2. Ma esiste o no una via più sensata dell'attuale per risolverlo? Con questo blog stai giustamente portando il focus verso la vera natura del problema, ma la soluzione?

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    3. Tecnica o politica? Perché quella tecnica è evidentemente implicita nella natura del problema (vedi sopra Claudio). Quella politica l'ho spiegata qui, e, come vedi, non mi riguarda più di tanto, perché io non sono un politico, e perché quello che chiedo a loro di fare io lo sto già facendo.

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  14. Anche qui c'è RicBo? E' da mesi che ci disturba su "comedonchisciotte".

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    1. Voi regolatevi come credete. Io ho deciso che se uno mi prende di petto, reagisco. Del resto, come dire, i piddini di qualsiasi colore hanno le ore contate. Mi sento un po' un maramaldo a infierire, e noterete che lo faccio solo quando questo consente di mettere in evidenza degli snodi importanti del ragionamento. Ad esempio, col debito spagnolo Franco non c'entra una beata mazza: c'entra molto l'adozione da parte di un governo di "sinistra" di un modello "clintoniano" di sviluppo basato sui consumi finanziati a credito, con il piccolo errore di prospettiva che la Spagna non si stampa i suoi dollari. Errore che per me non è degli spagnoli, ma del loro governo precedente. Quello attuale poi sta facendo altri errori, e di questi parlo nel post.

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    2. Comunque il commento non era qui, era su un post pubblicato su CDC, ma lo ho riportato perché particolarmente disinformato e quindi particolarmente utile come spunto per fornire un'informazione corretta sulla dinamica dei fatti.

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    3. però non è giusto! Lei ha vietato di dire che si stampano i soldi, e poi lei stesso evidenzia che la Spagna non si stampa i suoi dollari! Non è democratico... ;)

      A parte la battuta, a me oramai è chiaro che le politiche attuate in Italia dal governo tecnico hanno come scopo (non dico l'unico) di spingere le famiglie e le imprese italiane a vivere ricorrendo al credito. Essendoci in Italia storicamente un'alta propensione al risparmio (tendiamo meno che negli altri paesi ad indebitarci per "cazzate") ci obbligano a modificare la nostra "propensione alla spesa a credito" togliendoci i servizi essenziali e in più introducendo l'IMU, cioè la tassa che paghi anche se non lavori perchè il lavoro magari l'hai perso e la casa però è ancora tua. Quindi faccio 2+2 (o anche 2x2) e ne concludo che: si spingono le famiglie italiane ad indebitarsi, c'è carenza di risparmio nazionale perchè c'è sempre meno ggente che risparmia, le banche devono indebitarsi con l'estero per erogare i prestiti richiesti, attualmente (e del tutto casualmente, aggiungo, non sono mica complottista io) chi è in surplus è la Germania, conclusione ecco perchè Monti va sempre da Lei ed ecco perchè, come ci ricorda il post, Angela insiste con le politiche di austerità, per implementare le quali si massacrano i servizi sociali pubblici (e li si privatizza). Insomma, ci stanno vendendo ai crucchi, e il bello di un debito è che è per sempre! E' un reddito continuo per il prestatore, è una cosa che o saldi in contanti, o vieni pignorato da un impiegato della Deutsche Bank.

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  15. Profe, ma uno dei mantra rassicuranti preferito dei nipotini di Etarcos, quelli che vengono presentati in tv come economisti senza virgolette (ovvero gli economisti de ché?), è che il risparmio degli italiani è ancora solido e che pertanto l'Italia è un paese ricco. Quando sento questo mantra, a me viene una crisi di identità perché evidentemente col mio risparmio a rotoli scopro di non essere un italiano, ma al di là dell'aspetto personale, come è messo il risparmio "degli italiani", oggi? Lei nel post scrive che nel 2001 "il 56% di debito pubblico (spagnolo) in parte era con debitori interni, esattamente come nel caso dell'Italia", quindi anche l'Italia ha avuto, grosso modo, un'impennata alla spagnola quanto a debito privato estero e ha un trend gemello, o vi è una "specificità" italiana (ipotetico maggior risparmio) che rende un po' diversa, anche se mi immagino non molto meno drammatica, la situazione attuale?
    roberto

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    1. Ho trattato da tempo questo punto qui, ma ci torneremo perché ovviamente la situazione non sta migliorando.

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    2. Egregio Prof. Bagnai, visto quanto scritto qui sopra, spero Lei possa sezionare il debito estero italiano ricalcando lo schema generale utilizzato nei tre post "Premiata armeria Hellas" e "Chi si è arricchito con la Grecia e come", utilizzando gli usaurienti grafici che li hanno accompagnati. Portando il mio piccolo esempio, devo dire che mi hanno aiutato molto a capire quanto successo in Grecia. Spero Lei possa postare una bella lezione ex-novo sul suo blog in merito all'Italia, spiegandoci nel limite del possibile come sia variato il risparmio delle famiglie, l'indebitamento delle stesse, i saldi commerciali e, perchè no, quelli dei redditi con annessa variazione saldo partite correnti degli ultimi anni. E spero che possa spiegarci bene anche quanto incida, alla faccia di chi continua a dire "tagliamo la spesa" magari non sapendo come sia costituita, da quanto tempo l'Italia è o era in avanzo primario e di come la spesa per interessi aggravi il annualmente il deficit/PIL e di conseguenza lo stock debito pubblico. Mi piacerebbe molto poter capire a 360° gradi la situazione "estera" dell'Italia e dipanare gli ultimi dubbi che mi sono rimasti. La ringrazio per l'attenzione che mi dedica e che dedica sempre a tutti noi. Con grande stima.
      Flavio

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  16. Scusami Alberto son Carlo, quello del flauto. Che tu sappia, a parte la Germania, c'è qualche altro stato nell'Europa dell'euro che sia in "surplus" con l'estero? Mi scuso se è già stato scritto ovviamente.

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  17. Oh bé prof, il downgrade spagnolo fa il paio con quello francese (scommettiamo che se vince Hollande il downgrade arriverà in un lampo?): fa tutto parte della stessa merda...
    Marco mi

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    1. Va bene, va bene... se ti fa piacere. Allora: Hollande è di sinistra, i mercati sono di destra, e se Hollande viene eletto si arrabbieranno tantissimo. Contento?

      I mercato hanno declassato la Francia sotto Sarkozy, ricordi? E che Sarkozy se ne andrà lo danno per scontato tutti. Per quel poco che la teoria dei mercati vale, l'uscita di scena di Sarkozy è un evento ampiamente anticipato. Comunque, sono sicuro che se quello che prevedi succederà (però deve arrivare in un lampo, cioè il lunedì dopo l'elezione) me lo ricorderai con altrettanta rapidità. Ma cosa abbiamo scommesso?

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    2. Cioè: per me Hollande fa parte della stessa cosa che tu nomini. Non so se è chiaro. Se non lo è i casi sono due: o io ho torto (e me lo prenderò), o tu capirai...

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    3. FATTI:
      1. La Francia non è la Spagna. La prima siede alla destra del "padre" (da poco), la seconda siede in terra.
      2. In Francia destra e sinistra hanno espresso, negli ultimi anni, queste persone come potenziali candidati alla presidenza: Nicolas Sarkozy, Dominique Strauss Kahn, Francois Hollande, Manuel Valls. Fra i cosidetti socialisti, in questa tornata elettorale le seconde file dei candidati si chiamavano : Laurent Fabius, Henri Emmanuelli, Jean-Claude Cambadélis.
      3. Tutti questi signori hanno almeno 2 cose in comune. Una è che sono "Francesi". L' altra è che tengono MOLTISSIMO alla grande "famiglia" a cui appartengono.
      4. Il fratello di Sarkozy è il capo dei global financial services della Carlyle.
      5. Hollande, l' uomo comune della sinistra francese è (deve essere, serve per vincere) l' uomo semplice dl gruppo. In compenso la sua compagna, giornalista per sport, è erede di una dinastia di importanti banchieri.
      6. Hollande, una volta fatto presidente rimane socialista ed avrà come controllori i signori sopra citati del suo partito a garanzia del rispetto del "socialismo" e dei valori della "grande famiglia".

      Visti i fatti di cui sopra io credo sinceramente che i valori della "sinistra francese" saranno rispettati da Hollande fin quando saranno rispettati anche quelli della "grande famiglia" che tutti abbraccia nella partitocrazia francese (specie quella socialista degli ultimi anni).

      Condivido gran parte dei contenuti del blog, ammiro sinceramente il modo di scrivere divertente, stimolante e articolato del Bagnai e spero di poter modestamente contribuire.

      Vi invito a tenere presente un po' più spesso nelle analisi che la politica e l' economia sono fatte da persone. Spesso da persone con interessi lobbistici o "familiari" totalmente divergenti dal ruolo che ricoprono e persino dal paese in cui sono nati e vivono.

      Il tutto senza nessuna vena di complottismo.
      Bastano e avanzano i fatti e l' aver vissuto e lavorato presso governi, multinazionali e istituzioni internazionali varie in una cinquantina di paesi diversi per oltre 20 anni. E aver visto "come gira il mondo" in presa diretta ...

      Salute,
      Riccardo

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    4. Caro "fatti", nel ricordarti che il fatto più determinante oggi in giro per il mondo è il debito estero (che non mette la Francia in un'ottima posizione, ma nessuno pare se ne renda conto), e nel ringraziarti per il contributo, aggiungo un: quindi? Quindi tu la pensi come Marco o come me? A me sta bene tutto, basta che quando uno interviene in una discussione lo faccia per portare un contributo, che ovviamente non può esaurirsi nella lezioncina su cosa si deve tener presente, con la quale si riesce solo a dimostrare che di questo blog si è letto poco.

      Qui gli sfoggi di cultura sono riservati gelosamente e autocraticamente al titolare. So what? Ci stai dicendo che i mercati crolleranno, come dice Marco, o no, come dico io, dopo l'elezione di Hollande (che secondo me non è incerta)?

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    5. Prof, diciamo che ogni scusa è buona per declassare. Comunque sono d'accordo con lei, un altro declassamento è improbabile, però scommetto che lo spread comincerà a salire vistosamente. Comunque secondo me da un certo punto di vista Hollande è meglio di Sarkò: infatti il tendem con la Merkel è già finito, incredibile (ma mica tanto) Angela già duetta con Monti. Tra l'altro quando si è parlato di "crescita, ma nel rigore" mi sono (ri)cadute le palle. Ma come si fa?
      Marco mi

      PS: che scommettiamo? un euro (o un dollaro)? Non le propongo di scommettere una pizza (la discussione languerebbe, ma ovviamente per colpa mia)...

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    6. Caro Bagnai, grazie della cortese risposta. Non avevo nessuna intenzione di "sfoggiare" e di offendere. Sono un chimico e sono qui per imparare. Cercavo semmai di dire la mia a modo mio.
      Sono d' accordo con te sulla questione Hollande. Ovvero credo che Hollande probabilmente vincerà perchè è stato messo li per quello con un certo "consenso" (lui, "l' uomo qualunque"). Penso anche che i motivi per cui vincerà siano però altrettanto importanti del risultato in se. Questo intendevo dire nel mio messaggio precedente, magari con troppe allusioni per i tuoi gusti. Mi scuso.
      Ho capito che avrebbe vinto Hollande quando hanno fatto (letteralmente) uscire dalla piazza la Martine. Non sono servite le cattive. E' uscita con le buone. E la Martine (che conosco personalmente) è figlia di cotanto padre ... Ma Hollande, évidemment, aveva una marcia in più. La Francia è ormai nella NATO (e quindi nell' anglosfera) ed è entrata dalla porta principale (ricordi la cena da neo-eletto di Sarkò e Carla da Elisabeth II?) per toglierla non basterebbe, almeno adesso, forse nemmeno la Le Pen.

      So, France needs to behave. With Hollande or Sarkò.

      Per quanto riguarda il "fatto più determinante" del mondo di oggi (il debito estero) ... qui sono un po' meno d' accordo.
      Il fatto più determinante del mondo non è, secondo me, il debito estero, è il debito estero senza adeguato deterrente militare e senza risorse naturali.
      Che non è proprio la stessa cosa.

      Non a caso la Cina si sta pesantemente armando e sta comprando mezze miniere del mondo (pur avendo il maggior credito estero del mondo) ...

      Riccardo

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    7. Dai, su, ti ho dato una risposta un po' da stronzetto, lo so, però vedi: almeno abbiamo imparato qualcosa in più! D'accordissomo sul discorso geopolitico/geologico/strategico. Io cerco però di limitarmi a quello che conosco e vedo nei dati, per prudenza. E nei dati la vita di Francia e Italia sono parallele. Il che significa che comunque prima o poi i mercati si innervosiranno: NON perché c'è lì uno che tutto sommato gli piace, ma perché NONOSTANTE gli piaccia, quel tizio NON riuscirà a risollevare a breve la situazione finanziaria del suo paese. Vi farò vedere qualche numero.

      Benvenuto.

      A.

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    8. Grazie molte.
      Io imparo sempre qualcosa dai tuoi post e se posso modestamente contribuire la cosa può solo farmi piacere.
      Aspetterò qualche numero … ma dai mercati ormai mi aspetto solo mosse politiche (numeri o no) perché con i volumi che ci sono (bassissimi) e con il fatto che il 50% delle transazioni a WS sono fatte da software mi è un po’ difficile classificare il mercato nella sua vecchia accezione (il "mito" della domanda / offerta).
      "Il mercato" sono ormai gli azionisti di maggioranza di un pugno di istituzioni finanziarie. E "la politica" di una bella maggioranza dell’ occidente non è che il loro braccio (violento).
      Speriamo davvero che ci rimanga il voto. Almeno rimarrà la speranza.
      R.

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    9. Scusa Riccardo, ma che ci lascino il voto è fuori discussione; tanto, per quello che serve: il parlamento europeo conta come il due di picche, quello italiano sta cedendo quote di sovranità a tutto spiano. Perché toglierci l'illusione di essere ancora cittadini, se possono comunque trattarci da sudditi?

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  18. Essendomi già prese le mie (julian wells, ma non sono piddino), mi permetto di rivolgerle una domanda ingenua: posto che lei abbia ragione, e le sue argomentazioni son del tutto convincenti per chi come me è incolto di economia, mi chiedo che interesse abbia Monti (inteso in senso lato) a sostenere una politica economica che ci porterebbe tutti (anche Monti, sempre in senso lato) nel baratro? Mi aiuti a capire. Giuliano Pozzi

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    Risposte
    1. Guardi, Monti non lo abbiamo eletto noi, giusto? Mi sembra sia stato nominato per telefono. Gli interessi di chi lo ha nominato sono stati descritti in questo post, che rimane sempre valido. Comunque, se lei pensa di finire nello stesso baratro di Monti credo sia un po' ottimista. Io ho grande simpatia per lei, sinceramente, e temo quindi che il baratro nel quale cadrebbe lei sarebbe più profondo di quello nel quale cadrebbe Monti. Lei che ne pensa?

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    2. Ma poi chi ci dice che Monti -e tutto il giro dei solerti collaborazionisti- cadrebbero in qualsiasi tipo di baratro una volta che mandata in prolungata recessione l'Italia, si realizzasse la sua colonizzazione economica?
      I nuovi padroni della "fabbrica cacciavite", avrebbero sempre bisogno di "mandatari", feudatari" locali-indigeni per proseguire l'opera, mettendo cioè le mani sul settore dei servizi, bancario, assicurativo, ss. pubblici essenziali e gestione dei beni pubblici...
      Settore che, cioè, più di ogni altro vedrebbe salire la sua redditività a scapito del costo del lavoro e che passa per un sistema pubblico di affidamento e controllo, che formalmente sarà italiano ma che "deve" essere orientato a favore dei nuovi padroni.
      Tra l'altro, i poteri pubblici formalmente italiani sono e saranno sempre più chiamati ad applicare standard e regole prefissati a livello UE, quindi già in sè conformati sugli stessi interessi che portano all'assetto UEM.

      Elimina
    3. "che interesse abbia Monti (inteso in senso lato) a sostenere una politica economica che ci porterebbe tutti (anche Monti, sempre in senso lato) nel baratro?"

      A parte che Monti dichiara più di un milione di euro l'anno,e non è neanche il più ricco la Severino dichiara settemilioni di euro l'anno guadagna più di Marchionne.

      Dubito che con simili redditi e figli ben piazzati possano avere i soliti problemi nostri.

      Detto questo la domanda e interessante si potrebbe rispondere chiedendo supporto a E.Fromm che essendo un ricercatore intelligente si domandò "una società può essere malata?"

      La sua risposta fu si.

      Ma di cosa si ammala una società,di fatto non è un organismo biologico, in fondo se succede una epidemia si ammalano gli individui non la società,il dolore fisico per le malattie lo sentono gli individui non la società.

      Una società secondo E.Fromm si ammala di idee malsane che diventano dominanti (appunto dominano la struttura sociale).

      Il resto vien da se e la cura è lunga perchè deve fare in modo che il virus che ha plasmato la società deve essere sconfitto da un'altro virus che diventa dominante. E UNA GUERRA QUASI BATTERIOLOGICA FRA VIRUS METAFISICI :-)

      E' INTERESSANTE A SUPPORTO ANCHE QUESTO ARTICOLO:

      Il mondo descritto dai liberisti non è quello in cui realmente viviamo.

      http://keynesblog.com/2012/04/30/il-mondo-descritto-dai-liberisti-non-e-quello-in-cui-realmente-viviamo-brad-delong-vs-friedman/#more-1317

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  19. Assolutamente d'accodo. Vado a leggermi il post. G.P.

    RispondiElimina
  20. Dopo aver letto “Quella che vi ho detto fin dall'inizio: i commissari della signora Merkel” etc..etc..
    non ho proseguito oltre nel Post (in realtà lo farò come sempre). Perché? Perché non Serve altro! Alla prossima testa di rapanello che argomenta "Si ho capito, ma adesso chessifà" suggerisco la seguente risposta:

    Caro amico (o anche “Sottospecie di idiota” a seconda dei soggetti, vedete voi):

    “Non fare un cazzo per i prossimi tre anni! Stai fermo e buono! Vedremo di uscircene, se si riesce, alla meno peggio da sto casino, ma tu non fare niente, hai già fatto danni a sufficienza; e soprattutto non pensare, Pensare è per gli stupidi
    e tu sconti condanna di essere intelligente [4]: molto intelligente! Quindi d’ora in poi ascolta in silenzio, esegui, se ti chiederanno di eseguire, e basta! Tanto per cominciare:

    a.)Autosospenditi dal voto per tre anni.
    b.)Vai a comperarti un Block notes e munisciti di penna inchiostro e calamaio (no penne a sfera, no matite)
    c.)Scrivi 1000 volte ciascuna delle cose riportate ai punti seguenti, ponendo bene attenzione alla calligrafia altrimenti vi si straccia tutto e si ripete:
    d.)Da "I commissari della signora Merkel etc.etc.. fino a ... “lo stato si indebita per salvare con soldi pubblici le banche private” quanto sopra enunciato da don Alberto.
    e.)Corollario “Quindi chi ha votato il Fiscal Compact ci sta inculando!”
    f.)“Y = C + G + I + X – M … che poi don Alberto ha detto che me lo rispiega per la trilionesima volta”
    g.)“E’ di sinistra chi FA cose di sinistra NON chi DICE di essere di sinistra”
    • Per i cattocomunisti o i Ciellini, in alternativa, si può anche scrivere “Non chi dice signore signore ma colui che fa la volontà del padre mio” [1]
    • oppure per i maratoneti, in alternativa “Stupido è chi lo stupido fa!”
    h.) “Bersani fa /appoggia una politica di destra: ergo Bersani NON è di sinistra ma è il capo di un Partito di Destra, PD”.
    i.)“Mi pento amaramente e non voterò mai più per nativi di Scandiano: ex-democristiano di sinistra è un OSSIMORO” (Oxis e Moron; quizzone chi è il Moron?)
    j.)“Non me ne frega un cazzo di chi scopa con Berlusconi! Che si fotta chi gli pare, se ci riesce ancora!” [2]
    k.)“i TG tutti, TG3 “Uber alles”, Floris, Santoro, Grillo ce stanno a cojonà” (potete completare l’elenco naturalmente).
    l.)“Gab(b)anelli, in omen est omen!”
    m.)“Meno Minchiate Tafazzi, abbreviato: MMT”.
    n.)“Lega + Mafia = Cemento!”
    o.)“la TAV è la Salerno - Reggio Calabria del Nord!” [3]
    p.)…ad libitum

    Alex

    [1] … e si che voi ve lo sentite dire almeno 52 volte all’anno ogni domenica… brutta roba aver le orecchie e non sentire, e dover farsi fare la lezioncina da un’ agnostico …. Sveja, giù dalle brande, sveja, cominciate a FARE quello che diceva il vostro maestro (ma che avete capito, dicevo L’UNTO, NON Formigoni!).

    [2] Se proprio volete prendervela con il cribbiatore nazionale, scrivete “Silvio , 1 euro vale 1936,27 lire non 1000 lire”. Vacca Troia se ce n’è uno “di sinistra” che rinfaccia sto “piccolo dettaglio”, al venerabile maestro.

    [3] Off topic, ma ci stava bene lo stesso. Ancorché ad uso principalmente dei miei corregionali del Maradagal del Nord, visto che ho come l’impressione che qui la frequentazione sia sbilanciata sul Maradagal del Sud (pieno di Terronazzi) , non sto a dilungarmi sul “a che cosa serva” la Salerno Reggio Calabria perché credo lo si intuisca benissimo; va da se che, per quanto riportato al punto m.) respingo a piè fermo qualsiasi accusa di Leghismo! Gli è che a me piace la Polenta col capriolo più che la Pasta con le Sarde!

    [4] Come diceva quel tale (indovina chi è?), non tutti sono condannati ad essere intelligenti! Per fortuna!

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    1. Ci sarebbe tanto da dire... ma ho apprezzato soprattutto il fatto che tu abbia ricordato quel piccolo dettaglio sul cambio lira euro...

      Comunque il discorso sul che fare diventa sempre più urgente e richiesto, e non solo dall'Italia (dalla Francia, dalla Spagna...) quindi bisognerà farlo. Magari, oltre alla lista per il piddino (che comunque mi sembra impeccabile), riusciamo a farne anche una per noi!

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  21. Professor Bagnai.

    Io sono fra quelli che non ha detto nulla sul declassamento del rating della Spagna.
    Non l'ho fatto perché penso che non sarà la comprensione di quello che significa questo fatto per la Spagna né a salvare la Spagna, né a salvare l'Italia.

    Grazie anche alle sue spiegazioni, mi sono reso conto che nessuna salvezza ci potrà venire dall'attuale sistema dei potere, dove il tutto è architettato per rubarci da una parte e dall'altra.

    Credo di avere avuto una buona intuizione quando 3 anni fa decisi di andare a lavorare in Svizzera.
    Anche qui vedo che gli squali della finanza sono in azione, ma quantomeno i problemi arriveranno un po' più tardi, il tempo per riorganizzarmi in Italia un pezzo di terra con orto e galline per tentare di sopravvivere nonostante la dittatura finanziaria.

    Ma mi pare anche evidente che l'unica via di uscita sia un vero cambiamento Democratico in Italia e in Europa, con una riforma profonda dei sistemi monetari, finanziari ed economici.

    Perché non inizia a parlarci di quelle che potrebbero essere le riforme da fare?

    Da parte mia da qualche mese ho pensato che una prima soluzione per ridurre i problemi attuali dell'Italia potrebbe essere l'emissione di crediti fiscali cedibili a terzi, che sarebbe una moneta sovrana e in più creata senza debito pubblico.
    Se non si esagerasse nelle emissioni (cosa che certamente gli attuali politici farebbero sena remore) evitando di inflazionare il mercato, si ridarebbe fiato all'economia interna, in attesa di una riforma dell'economia internazionale.

    Forse sarebbe anche l'occasione per rientrare in Italia e stare tutti i giorni accanto ai miei piccoli figli.

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    1. Non capisco perché la comprensione di quello che sta succedendo non dovrebbe favorire un cambiamento democratico, e non capisco perché dovrebbe essere più efficace didatticamente cominciare dal dopo senza aver spiegato il prima, considerando che le domande che sto raccogliendo evidenziano il bisogno e il desiderio di imparare una serie di concetti economici fondamentali, senza la comprensione dei quali qualsiasi proposta suonerebbe assolutamente dadaista ai più. Non voglio eludere la sua domanda, stia tranquillo. Intanto, se qualcuno vuole discutere la sua idea...

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    2. La comprensione di quanto sta accadendo è alla portata di una esigua minoranza deglli italiani.
      Per svariati motivi: dall'ignoranza dell'italiano medio (Berlusconi sapeva di avere di fronte un target di età mentale media si 12 anni), al fatto che anche molti laureati siano stati da sempre tenuti a digiuno delle categorie mentali che servono comprendere l'economia, al fatto che siamo sottoposti ad una campagna di distrazione e di disinformazione martellante.

      Gli italiani capiscono che c'è la crisi, ma continuano a dare la colpa ai politici, intesa come colpa attiva (responsabilità diretta) e non come colpa passiva (ignoranza dell'economia e assenza di interventi).

      Sarà molto più facile realizzare un cambiamento democratico sulla base di concetti più semplici, ma proponendo nello stesso riforme economiche di alto livello.

      In fin dei conti la ripressa economica in corso dell'Argentina non è stata compresa a fondo da tutti gli argentini. A loro è bastato capire da dove arrivavano le loro sofferenze e votare una politica capace di scaricare finalmente gli americani.

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    3. "l'emissione di crediti fiscali cedibili a terzi"

      Onestamente io non ho capito,l'emissione di questi crediti fiscali da cedere a terzi chi li deve emettere e chi li deve prendere.

      Lo domando perchè un credito fiscale è di fatto un rimborso che lo stato di dà a vario titolo a fronte di una spesa.

      mentre dalla lettura della sua proposta mi sembra più un escamotage di Bilancio che una soluzione strutturale.La proposta sembra mirata ad evitare i classici titoli di stato,se è così,sono rivolti al mercato (prevalentemente finanziario),cosa cambia?

      Ammesso e concesso che le agenzie di rating (anche se io non capisco la credibilità di cui godono ancora queste agenzie bugiarde patentate) facciano analisi di solidità patrimoniale (passatemi il termine non me ne viene uno più appropriato parlando di stato) al fine di verificare la capacità del debitore di restituire il debito,le nuove emissioni al massimo sostituiscono le vecchie e probabilmente per essere appetibili devono anche remunerare meglio il capitale di rischio (sempre nella logica dei mercati finanziari).

      Ripeto se ho capito bene la soluzione proposta non mi sembra che risolvi il problema.

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    4. Fammi capire: secondo te i due concetti sui quali costruisco il mio corso di politica economica e questo blog, ovvero che la gente preferisce acquistare le cose dove costano meno, e che se vuoi sostenere un esborso superiore ai tuoi incassi dovrai indebitarti, sono concetti che travalicano la portata degli italiani? O meglio, quella che tu percepisci come tale (dopo aver ovviamente depositato una stantia monetina alla banca dell'antiberlusconismo, che sinceramente ha un po' stufato)?

      Bene: la soluzione è a portata di mano: apriti il tuo blog e fai la tua proposta. Fra tre mesi ti vengo a trovare e vedo in quanti ti leggono. Nonostante io abbia chiarito fin dall'inizio che il mio scopo non è parlare a "tutti", ma solo a chi desidera faticare e approfondire, capita che più tecnici sono i post, e più rapidamente aumentano i lettori. Quindi gli italiani forse sono meglio di quello che pensi tu. La gente ha voglia di capire sul serio, di vedere i dati, di seguire ragionamenti. Per gli slogan ci sono altri blog, altri giornali, altri eventi.

      A proposito, il tuo accenno all'Argentina mi lascia intuire che tu appartieni a quelle persone alle quali è stato raccontato che l'Argentina è stata salvata dal tre Re Magi di Rimini. Peccato che gli argentini se la ricordino in un modo un po' diverso. Certo, per chi si è sentito raccontare questa storia questo blog è inutilmente tecnico, mi rendo conto.

      Quindi l'unica alternativa alla disinformazione sono gli slogan semplicistici, dopo di che anche quelli che potevano essere recuperati vanno in giro biascicando teorie monetarie che sarebbero sembrate vetuste a Wicksell... Bel risultato! Certo: così si coniuga la semplicità dei concetti con le riforme di alto livello! Ma fammi il piacere, ma da dove esci?

      Ho capito: nella tua convinzione di appartenere a una esigua minoranza, in fondo sei solo un troll MMT che non ha capito che questa è una zona DEDONALDIZZATA. Dovete cacciarvelo in testa, e capire perché, e capire che se non lo capite è un problema VOSTRO E SOLO VOSTRO, NON DELL'ITALIA, NON DELL'ECONOMIA E NON MIO, un problema che non vi ho creato io, ma Donald, e un problema che dovete risolvere chiedendo scusa e smettendo di sparare fesserie a raffica. Mi dispiace, è stato bello finché è durato. Ma finisce qui. Tu comincia pure a scrivere le tue proposte semplici,la stampente sulle quali stamparle, come sai, è già stata progettata.

      Per le anime belle: gentile lettore, rispetto la sua opinione ma non posso esimermi dal trovare riduttivo e ingeneroso il suo tentativo di sminuire la rilevanza della mia opera di divulgazione, peraltro attestata da un numero crescente di lettori e di attestazioni di solidarietà e incoraggiamento. La invito pertanto a recarsi celermente in un luogo dove qualcuno possa soddisfare appieno le sue più recondite e inconfessate fantasie. Ne tornerà migliore (ma può anche restarci).

      Meglio, così? Ma avrà capito?

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  22. Querido profesor Bagnai: no pretendo que el comentario que sigue sea publicado, no sería de provecho para nadie, y sus lectores, entre los que me cuento, ya tenemos bastante trabajo con lo que generosamente nos propone.
    Solamente dos cosas: agradecerle todo lo que nos da, puedo asegurarle que nos resulta extremadamente útil para entender y hacer entender a otros la situación y por donde pasan los remedios. En segundo lugar, llamar su atención sobre el artículo de P. Kugman que publicaba el 29 de abril el equivalente español de su Republica, “El País”.
    htmlttp://economia.elpais.com/economia/2012/04/27/actualidad/1335547220_456230.html
    Podría haberlo firmado usted, en su parte interpretativa de la crisis, no en las recetas para salir de ella, y, efectivamente, no se entiende por qué Krugman tiene un Nobel y usted no.
    Reproduzco algunos titulares: La decisión de adoptar una moneda común parece ahora un error fatídico. Las élites estaban tan embelesadas que desoyeron las advertencias. El Gran Engaño es creer que la crisis se deba a la irresponsabilidad fiscal. Romper el euro ahora que ya existe se pagaría muy caro.
    Este último titular explica porqué El País publica un artículo crítico con el euro: el euro ha sido un error pero ahora debemos asumirlo, es un hecho irreversible.
    Cuando se leen los argumentos de Krugman estos son más políticos que económicos: sueño y visión (¿ ó son pesadilla y ceguera?) europeos en peligro.
    Creo urgente y necesario, profesor Bagnai que nos oriente sobre la pretendida catástrofe de la salida del euro. Lo necesitamos para nuestra acción política, sindical o simplemente ciudadana.
    Con mi agradecimiento.
    Hidalgo pobre

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  23. Lavoro,202 milioni di disoccupati nel mondo nel 2012. In Italia record di giovani senza lavoro 32,6%.

    La "trappola" delle politiche di austerità

    È un bilancio sconfortante ma in qualche modo atteso, quello contenuto nel Rapporto annuale World of Work Report 2012, dell'Organizzazione internazionale del lavoro, con sede a Ginevra. Alla vigilia della Festa del Lavoro, il Rapporto Ilo descrive infatti i numeri di una crisi sempre più radicale, che si rispecchia nelle statistiche dei disoccupati, senza che i Governi abbiano trovate le contromisure adatte al rilancio dell'economia. Per l'Ilo, la strada del taglio del debito pubblico rappresentano una «trappola» che finora non ha creato «né crescita, né posti di lavoro»: «L'austerità si è tradotta in una debole crescita economica, un'accresciuta volatilità ed un deterioramento dei bilanci delle banche» a loro volta «all'origine di una contrazione supplementare del credito, un calo degli investimenti e quindi nuove perdite di lavoro».

    *****

    Articolo completo

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-04-30/milioni-disoccupati-italia-tasso-130835.shtml


    Rapporto ILO

    http://www.ilo.org/global/publications/books/world-of-work/WCMS_179453/lang--en/index.htm

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  24. ho scoperto anche io da poco questo blog, siete troppo tecnici per me. da dove comincio, un buon libro ad esempio. grazie

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  25. Posso chiedere la cortesia a chi rimane un po' in coda di non andare in depressione? Faccio il possibile. Se una risposta rimane indietro spesso è solo perché la risposta necessita di grafici, o di argomenti non ancora esposti, ecc. ecc. Capita anche che finiscano nello spam. Capita anche che ce le metta io.

    Voi pensate positivo e scrivete corto. Questo aumenta le vostre probabilità e anche la mia produtttività.

    Grazie comunque a tutti.

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  26. Se il criterio è la conoscenza di lingue, musica e matematiche allora appartengo senz'altro alla categoria dei semi-colti. Ma so di non sapere. Fra le cose che non conosco ci sono anche gli strumenti pratici e normativi che in concreto possono limitare (e controllare) i movimenti di capitale. Dai, trasformati in policy maker (o almeno policy adviser) e descrivici, o linkaci, quegli strumenti...

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    1. Problemi di autostima? Comunque sì, ne parliamo. Cominciamo col chiederci perché quando noi andiamo per l'Europa a manifestare interesse per aziende si alzano barricate, mentre la nostra porta è sempre aperta. Cominciamo a chiederci perché gli Stati Uniti vogliono mettere un cap sul current account surplus/deficit, e perché il sistema di Bretton Woods prevedeva una clausola della valuta scarsa. E vedrai che già così i problemi li risolvi. Perché se ci fosse volontà di cooperare il problema non si porrebbe, ma siccome non c'è volontà di cooperare, allora ci deve essere la possibilità di proteggersi. Ma ne ho già parlato... forse troppo!

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  27. Buona sera prof !
    Come al solito il suo post è eccezionale.
    In merito al downgrade della Spagna, non deve meravigliarsi se nessuno di noi, suoi adepti complottisti, abbia dato risalto ad un evento che grazie ai suoi insegnamenti sapevamo essere inevitabile. Forse è sorprendente che il downgrade sia arrivato solo ora e che sia stato troppo "morbido" ( non sono antispagnolo, anzi è un paese che amo, però effettivamente la situazione ispanica è drammatica ! )
    Forse è per questo che Monti sta facendo di tutto per raggiungere e superare gli amici spagnoli, non accettterebbe mai il fatto che falliscono prima di noi !
    Comunque mi rendo conto che la situazione è veramente pessima per tutti noi poveri europei.

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  28. Buonasera professore,
    Questo è l'internazionalismo di cui abbiamo bisogno.
    Come qui si impara pazientemente (schivando i suoi strali) che le differenze regionali non possono consentire uno sviluppo economico e sociale equo, allo stesso tempo si conferma (assaporando le sue pillole) che quelle stesse differenze sono la nostra ricchezza interiore: stimolano a confrontarci col diverso, costringendoci a mantenere aperta la mente. Lei rappresenta un esempio lampante di ciò che intendo: antiEUROpeista convinto, ma profondo conoscitore (per diletto e anche per lavoro, certo) degli orizzonti culturali francesi, tedeschi, spagnoli, ovviamente italiani, ecc.
    Non dobbiamo stare nell'UE per apprezzare Proust, per inebriarsi con Bach, per perdersi sulle Dolomiti, per ammirare Velazquez, per andarsi a gustare una fetta di Bellota o un bicchiere di Egri Bikavér (perché no?).
    Non dobbiamo unirci a forza, per essere di sinistra.
    Continuo a sentirmi deluso e pessimista, ma per merito di questo blog comincio a sentirmi meno solo.
    Grazie.

    Pietro

    P.S.: volevo scriverle una semplice constatazione, ma rileggendola mi è subito saltata all'occhio la sua melensa inutilità (ergo da non pubblicare). Rimedio subito andandomi a leggere un capitolo del suo "Modelli empirici di aggiustamento e crescita". Buona serata.

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  29. ma Giavazzi non è uguale al Dottor Mabuse?

    http://i28.servimg.com/u/f28/11/78/63/65/isopi628.jpg

    ok, scusate, la discussione era seria, ma non ho resistito.

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  30. Giorgio Squinzi (Presidente confindustria)30 aprile 2012 alle ore 22:34

    L'Europa sarà uno dei cardini di Confindustria – ha concluso Squinzi - nei prossimi anni, dobbiamo avere ben chiara la visione degli Stati Uniti d'Europa. Ce la metterò tutta

    Altri punti fondamentali già anticipati da Squinzi la semplificazione normativa-burocratica ed una riforma del mercato del lavoro che sappia portare l’Italia al passo con il resto dell’Europa

    Una battaglia che la Confindustria italiana sta facendo in linea con le altre organizzazioni europee. «Proprio recentemente anche Laurence Parisot, numero uno del Medef, la Confindustria francese, ha sostenuto la necessità di arrivare agli Stati Uniti d'Europa», ha detto Squinzi.
    Ed è di un paio di mesi fa la lettera che la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha inviato insieme alla Parisot e al numero uno della Confindustria tedesca, Hans Peter Keitel, per lanciare un appello alle istituzioni europee sulla necessità di proseguire nel processo di integrazione e arrivare a un'Europa politica, premessa fondamentale per la moneta unica, «che le imprese europee hanno il più grande interesse a proteggere». Un percorso che non è in contraddizione con il rispetto delle singole specificità, che rappresentano comunque la forza dell'Europa.

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-01-14/squinzi-priorita-crescita-081213.shtml?uuid=AaoppwdE



    ps: l'importante è avere chiari obiettivi ....

    La preccupazione diffusa: I sistemi bancari francesi e tedeschi sono pi in difficolt del nostro. Ma noi dobbiamo fare scelte dure e indispensabili. L'euro sta in piedi solo se si riuscir ad unificare welfare, politiche fiscali, su infrastrutture materiali e immateriali , ha insistito Squinzi (ex presidente del Comitato per l'Europa di Confindustria ,e chi vuole capire ha gia' capito ndr. )

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  31. Chiedo venia al prof (sono fuoricorso), ma ora non bastano nè HZ/BETA 38.
    La necessaria la consapevolezza dei numeri, ora serve salire i "sassi" come fecero i fondatori della nostra Repubblica.
    That's all,folks!

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  32. http://www.youtube.com/watch?v=AeTTvIhAKM4&feature=related

    Non per campanilismo eh! Ma a LECCE HANNO CAPITO TUTTU! quod erat demonstrandum... io lo scriverò "an facce alli pariti", prof lei continui a farci capire e noi non demorderemo!

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  33. Caro professore,

    il nuovo downgrade della Spagna mi è sembrato semplicemente un ennesimo QED delle sue analisi... per questo non le ho domandato neanche io di commentarlo.
    In particolare mi sembra una conferma del fatto che i ltri di Draghi ci hanno solamente concesso un po' di respiro.
    Non so chi diceva che eravamo in ritardo di quattro mesi lungo la stessa strada percorsa dalla Grecia: se questo era vero grazie a Draghi il ritardo è aumentato a otto mesi ma la strada è rimasta la stessa. A parte il nome esotico, la spending review non mi sembra che l'inizio di tagli drastici alla spesa pubblica cioè a tutti i servizi pubblici. Monti ha parlato di risparmi (sulle spese non incomprimibili... che tecnico!) dell'ordine di 4,2 miliardi entro la fine dell'anno, di 80 miliardi nel breve periodo e di 200 miliardi nel medio periodo.

    Potrei domandarle invece un commento sul fatto che la Spagna studia un progetto di bad bank sistemica per salvare gli istituti di credito zavorrati da mutui immobiliari che potrebbero, pare, provocare perdite per le banche per 100 miliardi?

    http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2012-04-29/spagna-stringe-bank-141000.shtml?uuid=AbPKEIVF&fromSearch

    Se non ho capito male con la bad bank le perdite vengono trasferite dall'istituto di credito, cioè dai suoi azionisti e obbligazionisti, allo Stato che se le accolla, cioè a tutti i cittadini.

    Nel 2007-2008 qualcuno, inascoltato, aveva proposto di creare invece in questi casi delle good bank cioè di lasciare i crediti inesigibili e quindi le perdite a azionisti e obbligazionisti delle banche esistenti e di trasferire nelle nuove banche i depositi dei correntisti, sulla base dell'idea che il bene da tutelare fossero i risparmi dei clienti delle banche e non i capitali degli azionisti e degli obbligazionisti.

    Cordiali saluti.
    Giorgio

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  34. Professore ha voglia di fare una grafica con i dati sul debito estero netto dei paesi europei e degli Stati Uniti? In alternativa, potrebbe gentilmente indicarmi il database da cui prende le statistiche aggiornate?

    Saluti

    ML

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    1. Per la posizione netta sull'estero è utile il database di Milesi-Ferretti e Lane, che però arriva solo fino al 2007. Gli altri si pagano, oppure devi cercare su fonti nazionali (uffici statistici), o sul sito dell'IMF (ma trovi un numero alla volta, credo...). Quindi: o soldi, o pazienza.

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  35. Sempre a proposito di élite illuminate contro buonsenso, Toni Negri si schiera in difesa dell'euro contro la "demagogia antieuropea", se avevo qualche dubbio sull'assurdità della moneta unica la presa di posizione dell'inventore delle "moltitudini" basta e avanza per levarmelo:

    http://uninomade.org/elezioni-francesi/

    http://www.antimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2030:se-toni-negri-ama-leuro&catid=125:francia

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  36. Prof. ti segnalo questi due articoli, il primo sicuramente ti immagini di già cosa dice.

    Il secondo è interessante perchè riprende l'idea che L'Europa non è un'area valutaria ottimale e denuncia la scorretta informazione fatta sui conti della Grecia,anche se la conclusione non è l'uscita dall'euro ma una Europa più cooperativa.

    PS: Monti a fatto suo un chirurgo da guerra (Bondi) come la vedi?

    ****

    Crisi in escalation di Hans-Werner Sinn

    http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2012-04-25/crisi-escalation-174514.shtml?uuid=AbmVAETF

    *****

    Atene vittima, non causa della crisi di Kostas Simitis e Yannis Stournaras

    http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-04-29/atene-vittima-causa-crisi-145410.shtml?uuid=AbFWnJVF

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  37. Segnalo l'audizione del prof Sapelli alla Commissione parlamentare per la crescita. Ci sono bordate ai bocconiani per me inaspettate (a causa ovviamente della mia ignoranza)
    Io l'ho trovato rinfrancante, oltre a tutto quello che leggo in questo splendido blog.

    http://leg16.camera.it/_dati/leg16/lavori/stenografici/framedinam.asp?sedpag=../bollet/201203/0329/HTML/05/frame.htm

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  38. Egregio Professor Bagnai,
    ho avuto la fortuna di conoscere la sua opera tramite CDC, che leggo da tempo senza aver mai commentato.
    Probabilmente lei è un genio, ma credo che chiunque abbia una minima conoscenza di economia (forse basta un po' di buon senso) non possa non arrivare alla stessa sua diagnosi e non proporre la stessa terapia.
    Perché politici, giornalisti e economisti stanno ripetendo tutti le stesse menzogne con qualche marginale e poco rilevante variazione?
    Monti, Fornero, Passera & C. non cadranno nel baratro che stanno provocando, i giornalisti forse sperano di mantenere il posto grazie alla prova di servilismo, ma i politici non dovrebbero pensare a essere rieletti? Che interesse hanno a governare in futuro un Paese da Terzo Mondo? Se non il bene dell'Italia, non dovrebbero cercare almeno il consenso degli elettori? E gli economisti non saranno bruciati dopo aver dato prova di così grande incompetenza?
    Non capisco cosa abbiano da guadagnare e non posso credere che non capiscano, quando più della metà degli italiani ha ormai chiaro che la causa di tutto è l'euro.
    Sono i politici che permettono a Monti di fare questo scempio. Credono che ce ne dimenticheremo? Non riesco davvero a capire a quale gioco stiano giocando e come la maggioranza degli italiani non so cosa fare.
    Attendo con ansia la sua lista, anzi le sue liste, visto che gli scenari sono almeno due.
    Non so perché stia facendo tutto ciò, immagino sia un impegno enorme, comunque la ringrazio dal più profondo del cuore.
    Greta

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    1. Cara Greta, guardi, le confesso una cosa: la situazione è molto più grave di quello che sembra proprio perché, in tutta onestà e senza civetteria, io NON sono un genio (dell'economia: mi dia un'altra possibilità), proprio come lei ha intuito. Il fatto è che fuori dal nostro ameno pollaio quello che dico io lo dicono veramente tutti: Krugman, ecc. (non le faccio la lista). Cosa voglia fare il governo credo di averlo intuito, però, e l'ho detto qui. Quanto al ricordare, al dimenticare, e al votare... sinceramente, speriamo che non ci facciano dimenticare cosa significa votare...

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  39. Da non istruito (sono soltanto un medico) parmi che gli attuali governi dediti ad austerity e rigore procedano come alcuni miei illustri colleghi del periodo barocco, quando erano soliti curare l'anemia con i salassi. Avete letto bene, non è una freddura: "i salassi".
    In questo modo, i più fortunati stavano soltanto peggio.

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  40. @ Ist, mah, io lo vedo più simile a un vampiro anemico.
    Però, pensi che ci toccherà decifrare il suo Testament?
    roberto

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    1. ma sai roberto, io ho già difficoltà a decifrare i suoi editoriali sul Corriere col compare Albertone, un Testament sarebbe eccessivo. ma poi, Giavazzi non è uno che lascia i suoi beni alla famiglia, non sarebbe concorrenziale, cerca di capire, non sarebbe neanche coerente. e Giava Jive è coerente.

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  41. Egr.gio Professore,
    vorrei sottoporre alla sua attenzione e a quella di molti utenti molto competenti queste dichiarazioni rilasciate dal Professor Monti al CDS. Mi sembra che sia stato molto chiaro e categorico in merito a chiunque abbia idee diverse da quelle che lui ci propina giornalmente. La ringrazio perchè ogni giorno imparo qualcosa di più.
    http://archiviostorico.corriere.it/2012/aprile/27/premier_niente_scorciatoie_sul_rigore_co_8_120427020.shtml

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    1. Non preoccuparti, quarda, io nemmeno lo leggo perché sto preparandomi a una conferenza, e anche perché so che il professore, da persona saggia, farà sempre in tempo a cambiare idea, come ha fatto l'ultima volta che ci siamo trovati in questa situazione.

      Sai, su al Nord sono un po' lenti, ma alla fine ci arrivano anche loro.

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