mercoledì 11 maggio 2016

Un dato di fatto

Chiedere a un elettore: "vuoi ridurre i costi della politica?" è demagogia.


(...e dire "vuoi contenere i costi di funzionamento delle istituzioni" invece pure...)

126 commenti:

  1. Significa anche: - italiani siete dei cessi programmati e come tali vi trattiamo; ad ogni input (nel cesso ) corrisponde un output.-

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    1. Un quesito referendario deve riprendere sempre il titolo della legge (quello che viene dopo il termine “recante” o “concernente”). Quindi è una formulazione praticamente obbligata. La furbizia è del legislatore che, prevedendo il referendum, ha predisposto opportunamente il titolo.
      Una ulteriore riprova di quanto Renzi sia furbo/etto (e pericoloso).

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    2. Caro, è esattamente quello che dico qua sotto a Massimo. La Cassazione non può valutare il merito. Quindi inutile lamentarsi con chi ha ammesso il quesito. Il problema nasce nelle sedi politiche dove è stato formulato.

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    3. Nota: non ci vuole molto a prevedere che una proposta di riforma costituzionale passi per un referendum. Il pareggio di bilancio non ci passò perché ebbe quasi l'unanimità (e quindi più dei 2/3 richiesti per non dar luogo a referendum). Veramente: la magistratura non poteva fare altro, e il governo si è comportato in modo ovvio...

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    4. @anto
      Pensavo che la formulazione fosse stata scelta dai propositori del referendum, invece è semplicemente pari-pari il titolo del disegno di legge (io non lo sapevo).
      @Bagnai
      Sì non ha responsabilità la magistratura. Credo che il dubbio che molti si sono posti riguardava l'arbitrarietà del quesito, che invece non poteva essere scritto diversamente.

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    5. Sintesi: la demagogia c'è, ed è di questo governo.

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  2. Confido nell'intelligenza degli italiani... Demagogia per demagogia vale solo una risposta facilmente comprensibile a tutti: la democrazia non ha prezzo...
    Certo ammettere un quesito posto in questo modo è chiaramente malafede

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    1. Caro, non credo che la Cassazione possa entrare nel merito. Il suo ruolo è un altro. La demagogia sta nel potere legislativo che ha formulato il quesito in questo modo, non nel potere giudiziario (che - come sapete - non può interferire con quello politico, in teoria).

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  3. Perche la vacca rossa e' la mia... e la vacca azzurra, pure!

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  4. Che poi di solito - guarda caso - i costi superflui sono sempre quelli altrui.

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  5. Dipende a che livello.
    Io sono per lo smembramento dello Stato italiano, con regioni e comitati a prendere decisioni su una base federale. Per esperienza noto che piú uno stato é piccolo o organizzato in federazioni o confederazioni, meglio é governato. Il cittadino é piú partecipe perché sente "vicini"gli argomenti trattati.
    L'alternativa é tenersi lo stato di cose attuale. Con un "ma":
    visto ogni legge "celachiedeleuropa" (accoglienza, politica di bilancio, legge sui gay etc), non vedo la necessitá di avere centinaia di parlamentari che servono solo a ratificare decisioni prese altrove.
    Quindi, se é vero che si deresponsabilizzano, é anche vero che non sono necessari nell'attuale quadro normativo.

    Infine, considerando internet, e la possibilitá offerta dalle attuale tecnologie di poter votare da remoto, ancora non vedo la necessitá di tutti questi "deputati", che in genere sono ignoranti in tutte le materie che contano. La democrazia va fluidificata negli strumenti.

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    1. Per esempio la gioiosa Federazione di Bosnia ed Erzegovina, oppure il pacifico Iraq e l'incorrotta Malesia.
      Certamente stati governati meglio dei tristi e unitari Giappone, Francia e Regno Unito.

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    2. Praticamente il modello di governo applicato dalla 'ndrangheta....

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    3. Bosnia ed Iraq...begli esempi, disintegrati dopo anni di guerre recenti. Se é per questo perché non ci metti pure lo stato Curdo nel nord dell'Iraq che aveva una moneta senza stato? La UK ha continuato a perdere i pezzi sin dalla Prima Guerra Mondiale. Si parlava di referendum per l'indipendenza della Scozia o mi sbaglio?

      Potrei risponderti con la Svizzera e la confederazione dei 26 cantoni a democrazia diretta su tutte le questioni importanti, dal raddoppio del San Gottardo al backing della moneta con l'oro? Chiaro che ogni Stato ha la sua storia.

      Al di lá delle polemiche da bar, rimane un principio: piú uno stato é esteso e disomogeneo, piú un governo pianificatore centrale non puó essere efficiente. Quello che puó fare é trasferire internamente ricchezza da zone piú ricche a zone depresse (Nord con Sud Italia, oppure internamente negli USA). Se anche cosí non funziona, si accumulano tensioni che finiscono in guerre per l'indipendenza.

      Altrimenti tenetevi Bruxelles che con una sola moneta e un parlamento centrale rende felici tutti dai finlandesi ai portoghesi o i deputati italiani che sono impegnatissimi nel legiferare sulle coppie gay mentre é in atto un trasferimento di ricchezza dall'Italia all'estero che manco in periodi di Monti...

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    4. Guarda che le assemblee legislative si chiamano parlamenti perché si possa parlare, mediare e mutuare opinioni e interessi. Dire si o no in Internet ricorda i comitia curiata dell'antica Roma. Nulla di più lontano dalla democrazia

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    5. Caro Lorenzo, ti inviterei a ragionare in modo un po' meno aprioristico. Come non è scontato che, quando si unifica, il risultato sia necessariamente l'estensione del 'meglio' a tutti, così non è scontato che, quando si parcellizza, il risultato sia necessariamente la preservazione/realizzazione del meglio, se non per tutti, quanto meno per alcuni. Magari chiediti sempre prima chi, perché e con quale forza condizionante promuove e dirige il processo in questione. Potresti scoprire che di solito, al netto delle ragioni ideali più o meno di complemento, viene prima l'idea di qualcuno di ottenere un risultato per sé e poi - eterogenesi dei fini permettendo - il processo pre-orientato a quel risultato.

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    6. Su qualsiasi proposta che chiede un cambiamento esistono sempre interessi personali, e quindi dibattito o lotta. Anche quelli che credono nel "bene per tutti" in realtá includono in quel "tutti"anche se stessi, e i propri figli.

      Credo nel processo di democrazia diretta sulle questioni chiave per una serie di ragioni, che qui riassumo:

      1. Esistono per la prima volta gli strumenti tecnologici (crittografia e protocolli distribuiti, non centralizzati) per votare ed essere certi dell'unicitá e incorruttibilitá (io ho votato e questo é il mio voto) del voto senza chiudere le scuole o spendere patrimoni in referendum.

      2. Grazie a internet, é possibile informarsi in merito a molte questioni economiche. Giá il fatto di non avere le idee chiare su una questione, ma almeno parziali, é sempre meglio che rimanere completamente ignoranti e delegare ad un deputato solo perché storicamente é di dx o di sx (ricordo ai presenti che la macelleria sociale di Monti fu auspicata e appoggiata dalla sinistra italiana). Alle volte poi le decisioni sono prese da commissioni sovranazionali assolutamente opache e fuori dal controllo del popolo.

      In merito alla fluidificazione di
      * democrazia rappresentativa
      * moneta ad uso e consumo del popolo

      non vedo particolari criticitá, se non quelle sollevate dalla intellighenzia dello statu quo e del mantenimento di ignobili privilegi e rendite di potere.


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    7. Caro Lorenzo il linea di principio potresti avere ragione ma in pratica no. I secessionisti che guidano Scozia e Catalogna sono a favore dell' euro, come dire passare dalla padella alla brace ma per loro c'è solo Madrid ladrona e Londra ladrona. Chissà perchè nessuno grida al francoforte ladrona o bruxelles ladrona. Quindi i secessionismi hanno successo in determinate condizioni, quelle propinate attualmente(catalogna, fiamminghi e scozia principalmente) hanno lo strumento di disgregare gli stati e creare piccoli stati fantocci facilmente governabili. Vogliamo ricordarci dello smembramento della ex jugoslavia, dimmi quanto successo hanno avuto paesi come Croazia, slovenia , bosnia, paesi che prima hanno fatto la guerra l'un altro e ora sono tutti belli felici insieme nell"Europa Unita. Non scorgi qualche contraddizione.

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    8. Non so Lorenzo, non sono sicuro di riuscire a seguirti. Prima parli di autonomismo e smembramento dello stato, poi di democrazia diretta via internet, poi di fluidificazione di moneta a uso e consumo del popolo. Intuisco quella che mi sembra essere una tua certa qual tendenza anarcoide e insofferenza verso qualsiasi ordine costituito dall'orizzonte più ampio di quello di una confederazione di condomini, ma sinceramente non riesco ad appassionarmi troppo a una prospettiva magari anche suggestiva, ma che mi pare particolarmente... in anticipo sui tempi. Aggiungo che, per quanto sia vero che per dipingere una parete grande non serve necessariamente un pennello grande, usare un micro-pennello non mi sembra comunque una scelta azzeccatissima. A meno che non si tratti di un gioco che i grandi ci lasciano fare per avere la scusa per poter giocare con noi senza dare troppo nell'occhio.

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    9. "L'alternativa é tenersi lo stato di cose attuale. Con un "ma":
      visto ogni legge "celachiedeleuropa" (accoglienza, politica di bilancio, legge sui gay etc), non vedo la necessitá di avere centinaia di parlamentari che servono solo a ratificare decisioni prese altrove."


      Marchetti ma perchè vuole smantellare solo lo stato italiano, smantelliamo tutti gli stati non le pare? O per caso, per l' Italia c' è una particolare condizione che la rende unica al mondo; più o meno ciò che diceva Mussolini e prima di lui il buon Metternich.

      "Quindi, se é vero che si deresponsabilizzano, é anche vero che non sono necessari nell'attuale quadro normativo."

      Chi lo dice che è vero? Marchetti? E allora, ammesso che sia vero ciò che lui dice, prendiamone atto e togliamo di mezzo l' impiccio, le decisioni si prendono a compartimenti stagni, le politiche si fanno direttamente nei condomini, ogni condominio saprà bene cosa serve ai suoi condomini. Più piccolo è e meglio è, e le tasse non si pagano più allo stato centrale, ma all' amministratore del condominio... etc etc.
      A Marchè ma che cazzo dici, ma la pianti di dire puttanate?

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    10. A pardon, dimenticavo una cosa della massima importanza! Se il condominio non paga le bollette, perchè l' amministratore scappa con la cassa o perchè i condomini non hanno più soldi, e gli staccano tutte le utenze, come fanno a votare in remoto? Ah beh, ci sono sempre i piccioni che costano poco, ma non sono male nemmeno i segnali di fumo che usavano le popolazioni indigene americane.

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    11. albe'49, ormai semo in confidenza visto come mi parli, quindi tranquillo. era na provocazzione. se rompono tanto co sto celochiedeleuropa, allora er rovescio der raggionamento è che nun me serve er parlamentare pe fa passa' na legge scritta altrove.
      chissà se ar parlamentare je se strigne er culo se je dici sta cosa. io so emigrato, porta pazzienza, seguo poco li tark sciò italiani, però nun me pare de sentì st obiezzzione quando vedo i dibbattiti al picci.
      magna tranquillo arbè e vai pure a votà che sicuramente cambiamo er monno!

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    12. Manfatti, me so' permesso ste confidenze da collega, visto che nun me tornava la ratio der ragionamento e forse da romano, visto er perfetto sleng trasteverino.
      E allora, tu, davanti ar problema de la dittatura dei parrucconi de Busselles, semplicemente consji de taja er problema alla radice, overo de eliminà la presa per culo delle elezzzioni.
      No, te chiedo, ma solo pe' l'Itaja o propio in tutta la UEM, solo pe' capì e allineamme alle strategggie der movimento, così nun perdemo tempo manco qui sur blogge, tanto nun serve a gnente!

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    13. Gentile Lorenzo, pensi davvero che Internet sia uno strumento che possa significativamente migliorare il processo democratico? Serve comunque un'istruzione superiore, tempo e fortuna per individuare le poche perle in mezzo al guano. Ergo, e' uno strumento utile ad una ristretta minoranza, che ad occhio c'e' sempre stata nei millenni, ma appunto non ha mai contato molto, a prescindere dalle ragioni. Come per tutti i meccanismi, e' sostanzialmente un amplificatore. Ovviamente vorrei sbagliarmi.

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    15. Secondo me, con il continuare della crisi economica e le storipiature dell'euro, più forti diventaranno le pulsioni indipendetiste di alcune zone (Veneto, Triveneto) che mai hanno gradito l'invasione italica.

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    16. Lorenzo, l'esistenza di controesempi invalida il nesso causale da te suggerito.

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    17. ahahah l'internet.Un sistema sicuro non manipolabile
      Un taglio dell'energia elettrica e voila e' fatto.
      Io vivo in America Latina e posso assicurare che le interruzioni dei sistemi ditrasmissione dei dati e' gia stata usata varie volte.

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    18. Che bello, un viaggiatore del tempo giunto tra noi dal lontano 2010! Aspetta, cosa dice? Ma sì, ho sentito bene, dice proprio: "W Peppe!"

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    19. Di tutto quello scritto al di sopra del mio messaggio mi pare di avvertire la mancanza degli attori protagonisti, che personalmente riduco ai poteri della finanza internazionale e a quelli politici sia nazionali che europei.

      La finanza comanda la politica, un inversione di ruoli intollerabile che è la priorità assoluta e alla base di qualsiasi discorso sul riportare equità sociale ed equilibrio. Se non viene risolta questa questione parlare di cosa potrebbe essere, come dovrebbe essere organizzato il paese è del tutto trascurabile perchè il paese potrebbe funzionare come in passato, senza vincoli esterni, senza cambi fissi, senza austerità e con qualcosa che assomigli maggiormente da una vera democrazia.

      Cercare un cambiamento radicale quando si conosce bene la causa della crisi significa assecondare la volontà di cambiamento di chi le crisi le crea. Amato, Prodi, lo hanno detto in tempi non sospetti che avremmo vissuto una crisi, ma che questa doveva essere l'occasione per cambiare. Monti ha spiegato ancora meglio che le crisi permettono di cedere pezzi di sovranità e sono necessarie per digerire il pillolone...

      Bisogna solo rimuovere le cause che ci hanno portato dove siamo, ripristinare gli equilibri, rifiutare la dittatura finanziaria.

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  6. Non sarebbe demagogico se si facesse presente all'elettore che i costi che, alla fine, si riducono sono anche quelli del suo stipendio. Tutti, nel ruolo di consumatore, vorrebbero che i prezzi scendessero. Poi però quando passano al ruolo di venditore si lamentano della crisi.

    Se questa cosa della riduzione dei costi della politica venisse spiegata meglio, magari ci metteremmo d'accordo per ridurli da una parte e aumentarli dall'altra avendo come obiettivi una più equa distribuzione delle risorse e tutti quegli slogan (es. meritocrazia) che piacciono tanto a noi del M5s, anche se non sarebbero proprio il motivo principale della crisi (che ve lo dico a fare!)

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    1. Che i prezzi siano scesi, me ne sono accorta. Ciò non significa però, che io o altri si abbia le risorse per comprare.....Preferirei prezzi più elevati e i mezzi necessari per acquistare i beni che ritengo utili.

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  7. Alla demagogia non c'è limite: Preferisci un Governo di onesti o disonesti? Che ve lo dico a fare...

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    1. A livello di Massimo Catalano. Poi, magari, si rivedono quegli episodi e si ride divertiti.. Ah, ah, quante ovvietà!
      Quanta distopia, altroché.

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    2. Preferisco un governo italiano, grazie.

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  8. Vorrei che il nostro amico psicologo, di cui ora non ricordo il nick, mi perdonerà, ci aiutasse. Poiché quello della sora boschi mi pare una classica ingiunzione paradossale, se non ricordo male la definizione, insomma un tipico paradosso, che in soldoni in psicologia significa: come risponni sbagli!
    Ma se ci ho azzeccato lui ci può meglio illuminare.
    Se così sarà da sua conferma, pptrebbe voler dire che quei signori hanno dietro un team di comunicazione mooooolto più sottile e spregiudicato di quanto fino ad ora abbiamo immaginato.

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    1. Che abbiano come suggeritori dei più che ottimi conoscitori della psiche umana è certo; bisogna vedere a che strato si collocano, poiché così come appare, la banda Renzies sta facendo il gioco degli utili e zelanti idioti, anch'essi sapientemente indottrinati e, a loro modo, capaci(ma il discorso si farebbe troppo ampio e articolato, se volessimo davvero approfondirlo). Comunque, dei suddetti quesiti si fa ampio uso nelle tecniche di vendita, e agli aspiranti venditori viene insegnato come non porre mai domande aperte, bensì chiuse, alle quali sarebbe impossibile rispondere "no" senza mostrare d'essere in aperto contrasto con la logica spicciola e con le convinzioni più diffuse, trovandosi così in contraddizione, e in sudditanza psicologica, con le opinioni di massa. Preferisci star bene o star male? Essere ricco o povero? Apprezzato o rifiutato? Quale sarebbe l' "idiota" che risponderebbe per la seconda opzione? Un idiota appunto, secondo i canoni correnti, oppure un santo che ormai se ne impippa di queste classificazioni, avendole trascese. Ragion per cui queste domande andrebbero rifiutate in partenza, poiché l'abilità nel modularle, rendendole meno banali di quanto abbia fatto io, conduce esattamente laddove voglia l'interlocutore che le pone, mettendo l'incauto interrogando con le spalle al muro.

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    2. Se non ricordo male dovrebbe esserci un articolo che spiega queste cose sull'ultimo numero di Focus (ero in aeroporto e mi ero dimentica il libro).

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    3. Preferisci un pugno in faccia o un calcio nello stinco?

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    4. @Roberto Buffagni
      Domanda decisamente più didattica poiché, nell'eventualità di non avere alternative, costringe quantomeno verso una riflessione reale su cosa si possa tollerare meglio (e in quale situazione ci si sia infilati...).

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    5. @ Citodacal
      Esatto. Suggerisce, inoltre, che la risposta giusta a certe domande è: non lasciarsele fare, per esempio anticipandole.

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    6. "Perla dei paradossi:
      regala a tuo figlio Marvin due camicie sportive. La prima volta che ne mette una, guardalo con tristezza e digli col tuo Solito Tono di Voce: "Quell'altra non ti piace?""
      Da "la pragmatica della comunicazione".
      Pur avendo fatto qualche lettura seria (ma nessuno ci si abitui), ho imparato dal blog che è meglio parlino sempre i professionisti. Perciò chiedevo conferma.
      Qui il subdolo della questione viene fuori chiaramente: se voti Sì sei come Renzi, se voti NO come casa pound.
      Che fare? nulla, come giustamente Cito segnalava. Non rispondere. fregarsene. sia di renzi che di casa pound.
      Anche se la cosa che a questo punto mi parrebbe più divertente sarebbe che il segretario di Casa Pound se ne venisse fuori con un bel comunicato: "ma chi lo ha detto alla ministra boschi che noi votiamo No, Casa Puond vota decisamente Sì!"
      Panico nel Governo... :-)
      PS - Roberto, si preferisce opzione W. Allen: "gli ho dato una nasata sul pugno e una panciata sul ginocchio".

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    7. E comunque Renzi si conferma un genio, in quest'ambito da saltimbanchi: "Sono cattolico, ma quando faccio politica penso da laico".
      Bon, domani vado a rubare da laico, per confessarmi poi da cattolico (anche se non mi considero tale: sono infatti ebuleo-tazdeo-opionita, tanto chi viene a controllare le minchiate che dichiaro d'essere...?).

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  9. Ma scusami, Lorenzo: come fai a ragionare così? Traduco quel che hai detto: "Siccome da Bruxelles ci stanno togliendo la democrazia, allora adeguiamoci e licenziamo i parlamentari, che almeno risparmiamo". E incazzarsi un po', invece no?

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    1. Se leggi il mio commento, ho scritto che per me l Europa esiste sulla carta geografica, ma centralizzarne il funzionamento é una idiozia colossale. Cioé, lo é per i cittadini, per i ricconi apolidi plurilingue ha perfettamente senso.

      Detto ció, per logica, se i ns politici amano tanto l'euro e le decisioni prese a Bruxelles, per COERENZA devono diminuire di numero e funzioni perché le decisioni vengono prese ALTROVE, e loro diventano semplici passacarte.
      O meglio, traduttori di leggi dall'inglese all'italiano. Mi offro di farlo io a poco prezzo.

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    2. Questa è anche la tesi esposta da P.Becchi su twitter, e capisco che è una provocazione (spero) ma mi lascia totalmente indifferente: io punterei al ripristino del potere decisionale, più che allo smantellamento dell'apparato, che non farebbe altro che porre una pietra tombale sulla democrazia come la intendiamo (o vorremmo intenderla). Ammettere possibilità del genere anche solo per provocazione significa usare le categorie dell'avversario (utilizzando il solito mantra de "la politica è inutile e ha un costo elevato, quindi vanno eliminati i politici"). Riprendiamoci uno straccio di potere esecutivo e mettiamo i politici in condizioni di rendere conto agli elettori (e non ai funzionari), e le assicuro che non sarebbero più dei semplici passacarte. Privarsi di strumenti democratici non è mai la soluzione a mio avviso, e la democrazia non ci sono molti modi di "snellirla" senza che l'operazione puzzi un po' di fascismo. Anche solo considerare la questione, per quei du spicci eventualmente risparmiati, è da folli: è come tagliarsi i piedi per risparmiare sulle scarpe.

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    3. Privarsi?
      Scherziamo? Io nemmeno so chi é Becchi e non uso Twitter. Il ragionamento é personale, anche se sicuramente altri l'avranno fatto. La provocazione c'era ma fino ad un certo punto.

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  10. io lo chiamo IMBROGLIO... ma la diplomazia nn è tra le mie virtù, lo ammetto
    https://twitter.com/FedericaFlajani/status/730236705064816640

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  11. Belli i minipost. Bisogna ridurre i costi del blog.

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    1. Nel senso che Alberto dovrebbe pagarci per leggerlo? Non mi sembra un bp efficace, ma potrei sbagliarmi

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  12. Il Fatto Quotidiano di oggi pomperiggio: "Bataclan, ai parenti le cartelle esattoriali delle vittime: “Sono morti per la Francia, esonerateci”"

    Lasciamo i costi della politica dove stanno, smettiamo di fare autorazzismo e pensiamo a diminuire i costi umani delle conseguenze delle politiche EU.

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  13. Ma no, non è demagogia perché il nostro vero unico grande problema causa di tutti i mali sono i costi della politica.

    Così come il traffico è l'unico vero grande problema di Palermo....

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    1. Disinformazione e follia...

      - le decisioni peggiori dell'ultimo decennio sono state prese in fretta e furia, ma bisogna andare ancora più veloci! Soprattutto per quanto riguarda le leggi sull'UE (leggersi l'articolo 70 come modificato dalla riforma).

      - la politica, è vero, costa; bisogna tagliare. Ma guai a toccare l'ESM.

      - è una riforma che l'Italia aspettava da 30 anni! Precisamente cosa è successo 30 anni fa? I mondiali? Ma 'sto bbicameralismo lento non c'era già prima? e nel frattempo che ne so, siamo mica entrati nel G8?

      - Ma se quello di Renzi è il governo del fare, come ha fatto a fare le cose nonostante ci fosse il senato, questa camera riottosa e ingombrante che ha sempre qualche numero in meno? Non poteva riformarla prima la costituzione?

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    2. In effetti è una contraddizione che mi girava in testa da un po'.
      Il governo dice:
      a) abbiamo fatto le riforme
      b) la costituzione blocca il paese perchè non ci permette di fare le riforme.

      Mi pare chiaro che: o solo a) è falsa, o solo b) è falsa, o sono false entrambe.
      In ogni caso ci raccontano un sacco di balle.

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    3. Questi due ultimi commenti riassumono tutta la sostanza della politica comunicativa di Renzi. Dire contemporaneamente tutto e il suo contrario. Questa politica funziona solo se la platea di ascoltatori è sufficientemente distratta e non cosciente dei propri interessi reali. A questo punto il problema non è Renzi ma la classe dirigente italiana che a parte la corruzione, non è in grado di cogliere la relazione tra interesse nazionale e interesse di classe.Questo purtroppo vale sia per le elite di sx che di dx. Il lavoro del nostro Prof. va appunto nella direzione di ribaltare questa situazione culturale. Certamente dove non potrà la ragione potrà la "durezza del vivere"( in questa €uropa).

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  14. le conseguenze della privatizzazione e liberalizzazione sono l'abolizione dello stato o almeno lo stato diventa solo vessatorio e fa gli interessi dei reali del momento , è pura logica , se privatizzo tutto quello che è stato reso pubblico proprio distribuire i diritti , restano piu solo i doveri verso lo stato , chè è mille volte peggio degli stati comunisti o fascisti dove a fronte di mille doveri restavano sempre anche dei diritti fondamentali , del resto il fascismo italico proveniva da idee molto più socialiste di questo nuovo che avanza ( non si può nemmeno chiamarlo fascismo , per ora non ha nome ) certo è che vedendo su youtube la farsa Fubini Zingales , dove Fubini ( e Dio ci scampi da chi ha le ditine affusolate e sottili da autentico scribacchino nulla facente ) si pavoneggia in economia affermando che conosce il greco antico per cui sa che la situazione greca è in netto miglioramento da i tempi di sparta e che gli unici veramente perdenti sono solo gli italiani che non hanno fatto le riforme , il tutto supportato da Zinghi che facendo finta di essere in disaccordo parla di € ma non di ECU , affermando che la propaganda anti € è troppo forte rispetto a quella naturale e pro euro , roba che avevo uno scarafaggio morto in un bicchiere e si è messo a sussultare

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  15. "Menti finissime" (cit. Giovanni Falcone)

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  16. Beh, però comuque mi pare che alcuni vaghi e generici sospetti inizino ad affacciarsi (da lontano) nella mente degli italiani.
    Ad esempio questi:
    BISOGNA AUMENTARE LA PRODUTTIVITA'
    Giusto e bellissimo! (ma si insinua il dubbio: ma se mi aumentano lo stipendio la mia produttività all'inverso diminuisce?)

    TIZIO CAIO SEMPRONIO E TUTTI GLI ALTRI GUADAGNANO TROPPO
    Anche questo giustissimo! (Eh, ma non vorrete mica insinuare che guadagno troppo anch'io...)

    BISOGNA TAGLIARE LE SPESE
    Giusto giusto (Mah, siamo sicuri che poi il PIL aumenti? Non è che così facendo prolunghiamo la recessione...)

    Non so, sento un'aria... un po' di '43. Improvvisamente i bruchi eurofascisti parlano sottovoce, dormicchiano un po' svogliati, evitano di parlare di politica, e si preparano il bozzolo da cui usciranno fuori verginelli partigiani.

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  17. Oggi ho visto su byoblu un video del Prof. Galloni, che fino ad oggi mi sembrava dicesse delle cose condivisibili, e sono rimasto molto deluso:

    http://www.byoblu.com/post/2016/05/11/la-verita-sulle-banche-chi-crea-i-soldi-come-tassarle-nino-galloni.aspx

    Non so se altri di voi lo seguivano e possono spiegarmi quella che, a me, sembra una proposta piuttosto zoppicante dal punto di vista contabile (sul bilancio bancario) e, peraltro, del tutto inutile con il recupero della sovranità monetaria. Ma magari ho capito male io.

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  18. Chi pone una domanda del genere mette davanti alla propria dignità il proprio lavoro, inteso come sopravvivenza. Certamente lo ha fatto anche chi la ha suggerita e salendo troveremo il potenziale ideatore (oramai non c'è più bisogno di ordinarla, e' una persona che va compiaciuta) che con lo stupore di molti si scoprirà non essere un politico.

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  19. Come sempre, dove contano i numeri ed i dati, si ripropongono le solite domande buonepropositiste generiche.Ridurre in rapporto a che? E poi cosa? Quali? Decidere su una proposta buonista e generica appaga con un si la tua coscienza di brava persona e ti mette al riparo dal dover decidere su cose che non capisci...

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    1. A mio avviso, ovviamente presuntuoso perché sono solo ingegnere, nell'equazione di Fisher devi sostituire M con C, credito.
      All'epoca di Fisher (1912), c'era il gold standard, cioé se importavi piú di quanto esportavi, perdevi oro: avendo meno oro, avevi meno moneta, quindi andavi in deflazione, i prezzi diventavano concorrenziali e quindi riprendevi a esportare. Un meccanismo automatico di correzione che spiegava anche il meccanismo ciclico di boom e bust.

      L'incremento di M (esempio moneta esogena, legata alle esportazioni favorevoli) faceva sí che il prezzo dei beni venduti dalle compagnie salissero piú velocemente del rate di interesse richiesto per finanziare la produzione. I profitti salgono.
      Quindi tutti si buttano sulla produzione, per cui aumenta il volume di commercio (T). A stretto giro, peró, gli interessi risalgono per combattere l'inflazione, e alla fine i margini di profitto si azzerano, e le compagnie smettono di investire e di fare debiti, e licenziano. Inizia la fase di bust, con il credito che si contrae.

      Correggiamo M con C e mettiamo Cv=pt = GDP.
      Il credito C (somma dei debiti di famiglie, imprese, governo) viene generato in massima parte dalle banche commerciali, quando creano prestiti o mutui. Solo in minima parte é banconote e monetine. Le riserve sono solo i bancomat delle banche, quindi non entrano in circolo direttamente. Si dice che le riserve limitino l'ammontare del credito erogabile. Falso anche questo.

      Aggiungiamo la globalizzazione, che schiaccia p, in particolare il prezzo dei beni dal tablet, al televisore, all'automobile, al phon, alla lametta da barba, ai servizi di call center e software maintenance. E lo schiaccia per decenni, perché, nel mondo, di persone disposte a lavorare in fabbrica per due dollari al giorno ce ne sono a centinaia di milioni.

      Quindi oggigiorno abbiamo che in una economia globalizzata un aumento dell'offerta di moneta non comporta un aumento dei prezzi, e l'offerta di moneta puó aumentare per moltissimo tempo grazie al fatto che il credito si genera aggratise. Ecco perché abbiamo assistito ad un enorme e prolungato ciclo di boom dal 1971 al 2008.

      La velocitá della moneta é solo un termine che serve a far quadrare l'uguaglianza (capito Cellai? non so piú come spiegartelo). Infatti non viene misurata, ma viene ricavata indirettamente come rapporto fra grandezze misurabili (GDP/CREDIT). Quindi la velocitá della moneta non dice nulla. MA proprio nulla.

      Davvero insegnano ancora queste "inesattezze" nei corsi di economia?

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    2. Marchetti, lei è spettacolare! Però si sottovaluta: qui dice di essere solo un ingegnere. In uno dei trecento commenti di oggi diceva di aver studiato ingegneria, economia e storia...

      Ma lei saprebbe definire M3 senza googlare? Così, per sapere. A me va bene anche se prima la googla, così poi sa cos'è, e magari capisce meglio cosa si insegna nei corsi di economia.

      Guardi che se vuole convincerci che la moneta è endogena è nel posto sbagliato perché ne siamo già convinti. Si aiuti anche qui con Google e imparerà. C'è tanto da imparare.

      Lei descrive il gold standard del tempo di Fisher esattamente come Hume descriveva l'aggiustamento nel regime aureo 150 anni prima! Ma 150 anni dopo le cose erano un pochino cambiate, e anche di questo qui si è parlato (ad esempio, della flessibilità fra centro e periferia del cambio nominale nel gold standard).

      A Ruggero chiedo: perdonami, ma che c'entra l'equazione di Fisher con la scheda LM? Nessuna delle due è una rappresentazione particolarmente accurata della realtà (e questo gli economisti lo sanno), ma sono due cose completamente diverse. Nell'equazione degli scambi il tasso di interesse non c'è, non si considera la preferenza per la liquidità. Nel modello IS/LM i prezzi sono considerati fissi (analisi di breve periodo), il reddito che consideri è quello reale. Il movente delle transazioni dipende da questo, non dal reddito nominale. Un suo innalzamento a parità di stock di moneta significherebbe, in termini di "velocità" (che come dice correttamente Lorenzo viene calcolata ex post), che la velocità aumenta. Lungo la LM aumenta anche il tasso di interesse, e diversi studi associano un aumento della velocità di circolazione a un aumento del tasso di interesse (l'idea è che se il tasso di interesse aumenta, la moneta viene investita in titoli e quella "residua" per le transazioni deve circolare più in fretta).

      Posto che eviterei di dare giudizi tranchant su modelli che non si conoscono benissimo, il che non significa difenderli a spada tratta (questo è per Lorenzo), a Ruggero segnalo che non vedo motivo di perplessità. Semplicemente, il modello keynesiano si basa su una equazione (e una teoria) della moneta diversa da quello neoclassico. Ogni tanto parole diverse indicano cosa diverse.

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    3. mi riferisco al credito come m4 e non m3.
      i commenti erano 5, 300 è un tantino overleveraged. ma deve sempre metterla sul personale? a me frega cazzi, interessano le risposte tecniche.

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    4. Scusi, Marchetti: per favore, non faccia il tecnico. M4 viene usato praticamente solo in Inghilterra, quindi non abbiamo particolari motivi per utilizzarlo nel nostro discorso, ci siamo? Fra l'altro, la sua definizione comprende gli strumenti finanziari con durata fino a 5 anni... che sono, attenzione!, strumenti di raccolta del credito, più che di erogazione. Cioè in M5 non ci sono i prestiti bancari (attivi), ma i bond (cioè alcuni "debiti" che le banche contraggono per raccogliere fondi). Se lei consulta una qualsiasi base dati, vedrà che ovviamente gli aggregati monetari comprendono sempre strumenti con diversi gradi di liquidità (M3 si ferma alle "debt securities" con durata di due anni), che sono ovviamente sempre correlati (per lo più in modo spurio) fra di loro, anche perché essendo grandezze nominali sono di solito integrate di ordine due anche in logaritmi (il che in buona sostanza significa che crescono tutte insieme perché le "gonfia" l'inflazione), ma se vogliamo essere tecnici non possiamo chiamare "credito" un aggregato monetario. Non so, c'è qualcosa in lei che mi inquieta. Però non è che mi interessi molto. Gli altri sono interessati? Perché in caso contrario la chiuderei anche qui...

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  21. Scusami, Alberto, ma è la domanda delle domande! Lo dice sempre Barbapapà, e la risposta, qui, la conosciamo tutti, spero!

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  22. Anche se sono soltanto parole, propongo di aggiornare il dizionario

    Superamento = Abolizione
    Contenimento dei costi = Taglio dei fondi

    fonte

    PS: ma il superamento a sinistra non era vietato?

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  23. La propaganda degli spin doctor serve proprio a dirottare altrove il focus del problema.

    Tuttavia é vero che questa classe politica italiana viene del tutto esautorata dai propri obblighi di governo perché non fa altro che recepire (prima) e ratificare (poi) a livello nazionale le leggi sovranazionali promosse dall'UE.

    Quindi inevitabile concludere che, se le condizioni economiche e mediche peggiorano a dispetto dell'alternanza politica al governo (Berlusconi prima, Monti Requiem, Letta e Renzi poi), allora questi politici non servono a una mazza.

    Non é un caso che vi sia fortissima disaffezione dei giovani verso la politica: le decisioni chiave vengono prese in salotti che non rilasciano minute, da personaggi che hanno miliardi da spendere per pagare e promuovere spin doctors e politici (vedi Papandreu, vedi Monti). Questi personaggi influenti si chiamano George Soros, Larry Summers, etc.

    Le nuove generazioni sono strette fra una incudine (mercati saturi per cui c'é poco lavoro perché le aziende hanno delocalizzato, e gli stipendi sono al palo), e un martello (il debito privato contratto e superiore largamente alla crescita del PIL in decenni: quindi ricchezza comprata a credito). Non hanno chiara l'origine dei loro problemi economici. Non sanno che il debito contraibile in regime di moneta fiat é infinito. E quindi é infinito il credito di cui i banchieri possono godere concedendo prestiti ai cittadini.
    Proprio il fatto che la moneta é emessa a debito, e nasce con pochi click su una tastiera, il creditore ha una quantitá enorme di risorse finanziarie da destinare a corrompere chi gli pare: il politico, l'editore etc. Di fatto, uccide qualsiasi embrione di democrazia. Il riccone banchiere é per definizione apolide: puó vivere ovunque, non ha un particolare passaporto di origine (sovente ne ha almeno due). Non ha redditi da lavoro, vive di rendita. E in un mondo in deflazione, fa affari d'oro, perché compra con niente asset che quando il periodo buio si conclude, acquisteranno ulteriore valore.
    Quando i banchieri prestano, abbiamo i boom; quando ritirano il credito, abbiamo i bust.

    Dai miei studi (ingegneria, economia e storia) sono arrivato alla seguente conclusione: o viene modificato l'iter di creazione del credito (o della moneta, chiamatela come vi pare, anche se credito é piú corretto) oppure siamo condannati allo schiavismo e alle guerre.

    Lo schiavismo é schiavismo da debito, e le guerre servono ad aumentare la voce G (spese governative) nel calcolo del PIL.

    Non mi stupirei se l'elezione della guerrafondaia Clinton portasse ad una bella escalation di guerra per esportare democrazia in Iran e Siria. Petrolio alle stelle e PIL in aumento negli USA.

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    1. Lorenzo, per favore: non puoi ricominciare con il tuo nostalgico elogio del gold standard sotto a ogni post che faccio. Qui non c'entra veramente nulla! I ricchi, fra l'altro, sono stati incredibilmente ricchi anche prima della moneta a corso forzoso. Non mi risulta che nel Medio Evo ci fosse meno disuguaglianza. Ci stiamo tornando, a quei livelli, mi dirai, e io ti sono vicino in questa preoccupazione. Però qui abbiamo da tempo analizzato il modo in cui ci stanno riportando al Medio Evo, e i click del mouse a noi consta che c'entrino poco.

      Una frase categorica come "il debito contraibile in regime di moneta fiat è infinito" non ti fa onore. Se è infinito, perché poi si fallisce? Forse vuoi dire che il credito erogabile è infinito? Ma allora perché le banche falliscono, se possono incrementare a dismisura l'asset side del loro stato patrimoniale?

      Non è molto convincente come approccio, sei d'accordo?

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    2. Sono parecchio invidioso di come Alberto stia trattando con i guanti Lorenzo.
      Altri inghegnireri li avrebbe asfaltati per molto meno.

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    3. Il credito in regime fiat money è teoricamente infinito perché non è ancorato a nessun bene o fatica. un bene come una commodity come l oro o fatica intesa come lavoro tempo e risorse per ottenerlo.
      ad es. nel bitcoin la fatica è espressa attraverso le necessarie risorse computazionali per elaborare i moduli della blockchain.
      Il vero limite superiore del credito è la fiducia che venga ripagato. E la fiducia non è quantificabile. È l umore di un banchiere. Spero di aver chiarito il senso della frase.
      le banche ovviamente falliscono quando asset meno liabilities è inferiore al capitale proprio e i creditori vogliono essere pagati.
      Il fatto che un professore come Bagnai non consideri il problema della creazione di moneta come IL PROBLEMONE di qualsiasi democrazia fa riflettere sulla fatica da fare per spiegare ai cittadini le ragioni ultime delle difficoltà attuali e delle bolle finanziarie e delle guerre:come mai sono sempre entrambe più feroci e violente e frequenti.

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    4. Oh, e ci siamo, ti pareva! Il credito che non è "ancorato a nessun bene o fatica", cioè la nostalgia per il metallo giallo. Bene: lei frequenta interessanti blog austriaci: ha nostalgia per la stabilità, per la moralità del gold standard, ma al tempo stesso ha quel minimo di tendenza anarcoide da liberista austriaco che notava Fabrizio ecc. ecc. Insomma: lei ha i suoi valori, che magari qui qualcuno condivide.

      Io però no.

      Ora, c'è un problema: questo è il mio blog e io vorrei parlare di altro. Non mi interessa di parlare con persone che non si rendono conto di vagheggiare un sistema che è crollato per un ben preciso motivo: perché era insostenibile (come l'euro).

      Lei mi perdonerà, vero? Lo sa che mi sta simpatico? Io adoro le persone un po' "categoriche". Però purtroppo non posso permettermi di passare troppo tempo con loro.

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    5. @Lorenzo: posso capire le tue ragioni, perchè a forza di incazzarsi sono reazioni logiche che a tutti, immagino, siano capitate. Però il punto non è il regime di fiat money che è instabile. Come diceva Graziani nel 1989:
      "una vera economia monetaria è incompatibile con la presenza di una moneta merce. Una moneta merce è per definizione un tipo di moneta che qualunque produttore è in grado di produrre da sé. Ma un’economia che utilizza come moneta una merce che deriva da un normale processo produttivo, non può essere distinta da un’economia di baratto. Un’economia monetaria dovrà allora necessariamente utilizzare una moneta segno, che attualmente è di tipo cartaceo". Moneta merce è l'oro. Graziani dice ancora:"Se in un’economia basata sul credito alla fine di un periodo alcuni operatori debbono ancora del denaro ad altri, è necessario un pagamento finale, il che significa che non è stato utilizzata moneta.". Tu mi dirai: ma esistono anche le cambiali! E per questo Graziani dice che, con questa obbligazione di debito:"“Se in un’economia basata sul credito alla fine di un periodo alcuni operatori debbono ancora del denaro ad altri, è necessario un pagamento finale, il che significa che non è stato utilizzata moneta.". Per essere moneta, il segno dato in cambio di un bene deve essere accettato come pagamento definitivo, ma ciò comporta il rischio che chi ha prodotto il segno riceva in cambio nulla.
      Continua...

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    6. Segue... Per cui Graziani dice che
      1) La moneta deve avere valore di segno(altrimenti darebbe luogo a baratto e non a scambi monetari)
      2) La moneta deve essere accettata come mezzo di regolamento definitivo delle transazioni (altrimenti sarebbe credito e non moneta);
      3) La moneta non deve garantire privilegi di signoraggio a qualunque agente che effettui un pagamento.".
      Graziani individua il modo per soddisfare ciò: "l’unico modo per soddisfare quelle tre condizioni è quello di effettuare pagamenti attraverso ‘promesse di pagamento’ fatte da un agente terzo ed è la banca il tipico agente terzo dei nostri giorni". Quindi la moneta è fondamentalmente la promessa che una banca fa al suo cliente, e un pagamento monetario è il trasferimento di quella promessa da un cliente all’altro. Poniamo l'esempio di una sedia. Una sedia, oltre a essere comoda e desiderabile per riposarsi, deve avere una condizione (semplifico) sine qua non: avere quattro gambe. Se ne ha tre o due, diventa instabile. L'economia monetaria ha bisogno di tutte le sue gambe. Di uno Stato che regoli l'emissione di moneta, di un controllo dei capitali, di un limite agli impieghi e molto altro che il prof. Bagnai, 48 e tutti i prof. di Asimmetrie in lungo e in largo hanno già spiegato. Non è quindi l’impalcatura del sistema attuale ad essere sbagliato (altrimenti non sarebbe stata possibile nemmeno la Golden Age 1950-1970), ma la deregolamentazione finanziaria ad averlo reso instabile avendole tolto dei presupposti fondanti (terzetto o quartetto inconciliabile and so on)...

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    7. Sul commento precedente, l'emissione di moneta dello Stato la intendo come concerto BC/ Tesoro. Trio/ terzetto / inconciliabile intendo ciò a cui siamo arrivati deregolamentando il sistema finanziario.
      Sempre Graziani diceva: “Quando un agente effettua un pagamento per mezzo di un assegno, egli soddisfa la sua controparte con la promessa della banca di pagare l’importo dovuto. Una volta che il pagamento è effettuato, non rimangono rapporti di debito e credito tra i due agenti. Ma uno di loro è ormai un creditore della banca, mentre il secondo è un debitore della stessa banca. Ciò assicura che, nonostante il fatto che i pagamenti finali sono effettuati a mezzo di moneta cartacea, gli agenti non godono di alcun tipo di privilegio... Le imprese sono presenti sul mercato come venditori o acquirenti di merci e ricorrono alle banche per effettuare i loro pagamenti; le banche d’altro canto producono mezzi di pagamento, e agiscono come stanze di compensazione tra imprese.".
      Ma, come diceva Keynes nel 1933: “L’impresa […] non ha altro scopo al mondo se non avere alla fine più denaro di quanto ne avesse all’inizio. Questa è la caratteristica essenziale di un’economia di tipo imprenditoriale. […] Egli [Karl Marx] ha sottolineato che la natura della produzione nel mondo reale non è, come gli economisti sembrano spesso supporre, un caso Merce-Denaro-Merce’, cioè di scambio di merci (o lavoro) in cambio di denaro al fine di ottenere un’altra merce (o lavoro). Questo può essere il punto di vista del consumatore privato. Ma non è l’atteggiamento dell’impresa che costituisce un caso di Denaro-Merce-Denaro’, cioè essa si separa dal denaro per acquisire merci allo scopo di ottenere più denaro.".

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    8. Questa identificare il credito con l'emissione di moneta genera una grande confusione. È come fare i mischioni al bar: grande confusione.

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    9. Vuoi questo piatto di lenticchie in cambio della primogenitura?
      Esaù era distratto e affamato, e soprattutto non si rendeva conto della serietà della domanda: pensava che alla fine non sarebbe cambiato niente.
      E si mangiò il suo bel piattone di lenticchie, pensando di aver fregato la politica. No scusate, Giacobbe.

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  24. Mi viene in mente questo: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1194819320536342&id=100000248554468

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  25. Conosco il problema della comunicazione , o meglio come viene strumentalizzato il problema .
    La priorita e' salvare lo stato , o meglio lo Stato Sovrano , in grado di attuare le scelte fatte dal popolo , dagli elettori senza ricatti imposti da poteri "terzi" al nostro popolo .

    Ma allora , e' nato prima l'Uovo o la Gallina ?

    Cioe' possiamo permettere ad una classe politica che si sbatte il belino delle evidenze scientifiche dell'assurdita' di una "Unione monetaria" di far si' che cultura , solidarieta ' , sicurezza sociale e medica , futuro delle nuove generazioni , possano essere sacrificate, mentre il popolo soffre e loro continuano a guadagnare 10/12000 €uro/mese e a non mettere in discussione i Privilegi mentre molti si uccidono per mancanza di prospettive .
    IO NON DIMENTICO ?

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  26. @Lorenzo Marchetti
    Mi sembra di intravvedere, nel Suo avatar, un uomo e una bimba - presumo padre e figlia - (se così non fosse, me ne scuso, la vista - accidenti - mi sta abbandonando).
    I Suoi interventi, mi scusi, mi preoccupano, forse è un mio limite, ma leggendo gli articoli di Orizzonte48, oltreché quelli del proprietario di questo blog, sembrano inappropriati.
    Questo post del Prof. Bagnai mi pare un invito ad una profonda meditazione.
    La sollecito ad approfondire l'oggetto del contendere: la Carta costituzionale.
    IO ME MEDESIMA sono giunta tardi, purtroppo, a questi approfondimenti e cerco di recuperare il tempo perduto, con grande fatica, ma eguale passione - e sono indietro assai -.
    Con tutto il rispetto, posso chiederLe di fare altrettanto?

    Abbiamo bisogno di questa porcata:

    http://www.fiscooggi.it/dal-mondo/articolo/ocse-referendum-brexite-operazione-ad-alto-rischio

    http://www.oecd.org/economy/oecd-study-finds-britons-will-be-paying-a-heavy-brexit-tax-for-many-years-if-uk-leaves-eu.htm

    Grazie al cielo a Milano piove, finalmente :)








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  27. Io qui un maggio così piovoso e freddo non lo ricordo. (Ancona)

    La fiera di maggio quest'anno è stata un flop colossale. Non c'era nemmeno la gente a guardarle le bancarelle, per quanto era freddo.

    Da ragazzini in questo periodo andavamo a fare i primi tuffi dalla scogliera. In questo momento avrei voglia di accendere i termosifoni. (Ma non ci stavamo riscaldando?)

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  28. A proposito di "menti finissime": 8 Settembre 2007 (primo 'vaffanculo day').

    Mi sembra essere stato (col senno di poi) una riedizione di quello piu' famoso del 1943.

    I frutti conseguenti all'atto di nascita del movimento di Cazzaleggio & Co. ('pun intended') verranno presumibilmente raccolti in occasione del prossimo referendum.

    Dopo quasi 10 anni di "clicca mi piace e condividi" sui social contro la corruzione, per la riduzione dei costi della politica, per la riduzione del numero (e dello stipendio) dei parlamentari, contro la spesa pubblica, contro gli statali parassiti, per l'abolizione delle pensioni d'oro e dei vitalizi, temo che il condizionamento delle menti piu' semplici scattera' inesorabilmente.

    Siccome "il caso ed il fatto che gli uomini sbagliano" non potranno bastare a far vincere il NO diamoci da fare, la speranza deve essere l'ultima a morire.

    P.S. @ Lorenzo Marchetti: della velocita' di circolazione della moneta, nel momento in cui stiamo forse per perdere la Costituzione Repubblicana, permettimi, non me ne puo' fregare di meno. Se vincera' il NO (e sempre che non scoppi prima la guerra in Europa) riprenderemo certamente il discorso con piu' serenita'.

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  29. Che la buttassero solo sul risparmio era ovvio e prevedibile, anche perché è un tema che fa presa sugli imbecilli della castacriccacorruzione.
    Il problema è come fare a contrastare questa demagogia, dato lo strapotere mediatico di questi delinquenti.

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    1. Per cortesia, non diamo piu' dell'imbecille (almeno fino a dopo il referendum) a nostri concittadini (nel pieno possesso dei diritti civili costituzionali e quindi con diritto di voto).

      Ci servira' soprattutto il NO dei piu' semplici e di chi e' meno dotato intellettualmente (non foss'altro perche', oltre ad essercene tanti, viviamo tutti nello stesso Paese e magari, con un nuovo ciclo di trasmissioni "Non e' mai troppo tardi" - con un redivivo maestro Manzi - si possono sempre recuperare alla consapevolezza del proprio reale interesse).

      Mi raccontava da ragazzo un vecchio comunista che, in occasione delle prime elezioni repubblicane, siccome da oltre 20 anni non si tenevano piu' elezioni (e quindi c'era poca dimestichezza col meccanismo di voto), riuscirono a guadagnare moltissimo 'consenso' andando dai vecchietti piu' bigotti e reazionari di provincia e dicendogli che se volevano 'uccidere il comunismo' avrebbero dovuto semplicemente mettere una croce sopra al suo simbolo.

      Magari la sua era solo una 'boutade' ma rende bene il concetto che vorrei esprimere: "à la guerre comme à la guerre", a buon intenditore poche parole, etc. etc..

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    2. @Luca Cellai
      "Ci servira' soprattutto il NO dei piu' semplici e di chi e' meno dotato intellettualmente"

      Certo,è vero e x me che faccio parte del quotato mi basta sperare che con la vittoria dei NO il governo vacilli;non mi interessa sapere cosa mi tolgono con il si, mi interessa sapere le conseguenze del No.
      Questa Luca è la cosa più semplice mentre è più complicato spiegarci a noi "meno dotati intellettualmente" che è meglio nei nostri interessi, votare a destra perchè i lavoratori sono più difesi.

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    3. Ha ragione sig. Cellai, e chiedo scusa, ma il rendermi conto che la lotta per la giustizia è impari e disperata, e che tocca lottare anche contro chi è più danneggiato dal sistema attuale, a volte mi esaspera e sfogo in violenza, per ora verbale. Si figuri che mi toccherà di iscrivermi all'anpi, io che ho sempre detestato l'agiografia della lotta partigiana.
      Ammiro sinceramente chi riesce a stare in prima linea come il professore apparentemente senza segni di sclero.

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    4. Dopo i primi referendum vittoriosi sul divorzio e sull'aborto, ho visto fallire troppi referendum, come quello abrogativo sulla scala mobile dell'85 - ché all'epoca mi sembrava impossibile vincessero i NO, perché pensavo da materialista che gli elettori non potessero castrarsi con le proprie mani (poi mi sono reso conto del disegno che c'era sotto) -, che oggi sono un po' "scantato" (disilluso), e ho un timore boia che vincano i SI. Detto questo, ho dato la mia adesione al manifesto di "Indipendenza e Costituzione", per iniziare a fare qualcosa.

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  30. La presidenta del FMI si allinea alla vulgata del sesomagnatitutto...
    Sentire queste parole da cotanta saggezza sapienza e bonimia è come sentire il carceriere premuroso che si preoccupa del detunuto che non può correre felice nei prati perché ha un risentimento muscolare...


    Il seguito per apprezzare la bontà e lungimiranza direttamente dal fatto quotidiano:

    La corruzione ha costi elevatissimi, non solo in termini strettamente economici, ma anche sociali. Ad affermarlo è Christine Lagarde, direttore generale del Fmi, che fornisce i numeri del fenomeno: solo le tangenti pagate ogni anno ammontano a 1.500-2mila miliardi di dollari, il 2% del pil globale. L’ex ministro dell’Economia francese ha definito “pernicioso” l’effetto del fenomeno corruttivo sull’economia, sottolineando il rischio di un ”circolo vizioso dannoso” nel lungo termine.

    “La corruzione ha un impatto corrosivo sulla società. Può mettere a rischio la fiducia nel governo ed erodere gli standard etici dei privati cittadini”, ha spiegato Lagarde, sottolineando che il fenomeno favorisce l’evasione fiscale e impedisce gli investimenti esteri e nazionali. “In una società – ha aggiunto – in cui il successo dipende di più da chi si conosce invece che dai meriti personali, gli incentivi all’istruzione per i giovani sono a rischio”.

    “Non accetto l’idea o il mito di chi ritiene la corruzione un problema culturale”, ha affermato la direttrice del Fondo monetario internazionale, lanciando l’allarme sui costi elevati della corruzione su più fronti. “I costi diretti sono conosciuti, quelli indiretti possono essere ancora più sostanziali, traducendosi in una minore crescita e in una maggiore disuguaglianza”, mette in evidenza Lagarde, denunciando anche gli elevati costi sociali. Serve ”trasparenza” da parte delle autorità, così da consentire ai cittadini di monitorare l’attività. E serve un “ruolo maggiore della società civile. Con l’uso dei social media la società può diventare una forza nel combattere la corruzione”.

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  31. Ma invece di pensare a quanto qualcosa ci costa, potremmo per un attimo ragionare sul quanto e a cosa ci serve?
    Io credo sia giusto che chi si assuma responsabilità istituzionali venga pagato MOLTO bene. E preferisco molte teste ben pagate alle poche. Regionerei piuttosto sulla corretta definizione di responsabilità e sui suoi limiti.
    Per esempio, invece di stressare il mondo intero con la parola "onestà", basterebbe far proprio il suggerimento di quel tizio lì, quello che faceva la guida nei musei: Cicerone. Non esattamente ieri, suggeriva che la casa di chi fa politica dovrebbe avere pareti di vetro. Due millenni fa era difficile concretizzare tale precetto, ma oggi sarebbe una banalità. E non parlo certo di soluzioni alla Grande Fratello, ma di immediato accesso a quanto di un politico è bene che si sappia. E di questo sarebbe interessante discutere, secondo me. Si dice sempre che il popolo è bue e, lo confesso, spesso lo penso anche io. Però se invece di affogarlo in milioni di cazzate lo si aiutasse a reperire informazioni corrette e mirate, forse forse la consapevolezza individuale aumenterebbe. Senza, la democrazia è una oligarchia molto ben vestita e truccata. Che prima o poi fa bum. E non per ragioni politiche.

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    1. Anticamente in Cina i medici venivano pagati quando la gente manteneva la salute, e il pagamento era sospeso allorché subentrava lo stato di malattia.

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  32. Mi permetto di rilanciare anche qui alcune parole di un appassionato della Costituzione che mi sembrano degne di nota (in aggiunta ad altre interessanti che lo stesso ha pronunciato un paio di sere fa in un'intervista a Ballarò sul rapporto tra moneta unica, corruzione e tagli al welfare, che mi hanno messo la pulce nell'orecchio). Anche a una seconda lettura il discorso mi è sembrato particolarmente chiaro e allo stesso tempo denso e ben strutturato. Metto in conto che di aver scoperto l'acqua calda, ma magari c'è qualcuno che è più distratto di me.

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    1. Si, è a mio modesto avviso degno di nota, il procuratore di Palermo!

      D)Un attimo: cosa si sarebbe rimesso in moto?
      R)"Si è avviato un complesso e sofisticato processo di reingegnerizzazione oligarchica del potere che si declina a livello sovranazionale e nazionale lungo due direttrici. La prima è quella di sovrapporre i principi cardini del liberismo a quelli costituzionali trasfondendo i primi in trattati internazionali e trasferendoli poi nelle costituzioni nazionali. Esempio tipico è l'articolo 81 della Costituzione che imponendo l'obbligo del pareggio di bilancio impedisce il finanziamento in deficit dello Stato sociale e trasforma i diritti assoluti sanciti nella prima parte della Costituzione in diritti relativi, cioè subordinati a discrezionali politiche di bilancio imposte da organi sovranazionali spesso di tipo informale e privi di legittimazione democratica. La seconda direttrice consiste nel trasferimento dei centri decisionali strategici negli esecutivi nazionali incardinati ad esecutivi sovranazionali, declassando i Parlamenti a organi di ratifica delle decisioni governative e sganciandoli dai territori tramite la selezione del personale parlamentare per cooptazione elitaria grazie a leggi elettorali ad hoc. Il gioco dialettico tra maggioranza- minoranza viene disinnescato grazie a premi di maggioranza tali da condannare le forze di opposizione all'impotenza".

      Non so se Scarpinato conosca Bagnai, o abbia contezza della storia che ha portato alla scelta politica del "VINCOLO ESTERNO", anche se appare chiaro dalle sue parole che ne ha perfettamente chiare le conseguenze o se conosca le cause economiche profonde che stanno determinando le condizioni sopra descritte, ma espone in modo efficace alcune contraddizioni costituzionali di modifiche o meglio stravolgimenti apportati alla Carta fondamentale negli ultimissimi anni.

      Il successivo passo dell' intervista chiama a raccolta i colleghi, a mio avviso:

      D)Questo è uno scenario politico. Perché ciò dovrebbe interessare la magistratura?
      R)"Se muta la Costituzione, cioè la Supernorma che condiziona tutte le altre, rischia di cambiare di riflesso anche la giurisdizione. La magistratura già oggi è sempre più spesso chiamata a farsi carico della cosiddetta legalità sostenibile, cioè della subordinazione dei diritti alle esigenze dei mercati, e quindi delle forze che governano i mercati. L'articolo 81 della Costituzione ha costituzionalizzato il principio della legalità sostenibile che si avvia a divenire una norma di sistema baricentrica del processo di ricostituzionalizzazione in corso. La conformazione culturale della magistratura al nuovo corso potrà essere agevolata dalla possibilità di minoranze, trasformate artificialmente in maggioranze grazie al combinato disposto dell'Italicum e di alcune delle nuove norme costituzionali, di selezionare i giudici della Consulta e la componente laica del Csm".

      E ancora:

      D)Cosa direbbe a un giovane magistrato oggi indeciso se impegnarsi nella campagna referendaria?

      R)"Che se non capisci come funziona il gioco grande, sarai giocato. Da amministratore di giustizia rischi di trasformarti inconsapevolmente in amministratore di ingiustizia".

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  33. Non può essere vero, non può essere giusto un quesito così. I costi della politica non significa nulla.

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    1. Abbiamo capito dopo che i costi veri sono quelli derivanti dalle scelte politiche.

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  34. "- Come vorreste fare? - domandò Renzo, guardandolo con due occhietti brillanti più del dovere, e storcendo un po' la bocca, come per star più attento.
    - Come vorrei fare? - disse colui: - vorrei che ci fosse pane per tutti; tanto per i poveri, come per i ricchi.
    - Ah! così va bene, - disse Renzo.
    - Ecco come farei. Una meta onesta, che tutti ci potessero campare. E poi, distribuire il pane in ragione delle bocche: perché c'è degl'ingordi indiscreti, che vorrebbero tutto per loro, e fanno a ruffa raffa, pigliano a buon conto; e poi manca il pane alla povera gente. Dunque dividere il pane. E come si fa? Ecco: dare un bel biglietto a ogni famiglia, in proporzion delle bocche, per andare a prendere il pane dal fornaio. A me, per esempio, dovrebbero rilasciare un biglietto in questa forma: Ambrogio Fusella, di professione spadaio, con moglie e quattro figliuoli, tutti in età da mangiar pane (notate bene): gli si dia pane tanto, e paghi soldi tanti. Ma far le cose giuste, sempre in ragion delle bocche. A voi, per esempio, dovrebbero fare un biglietto per... il vostro nome?
    - Lorenzo Tramaglino, - disse il giovine; il quale, invaghito del progetto, non fece attenzione ch'era tutto fondato su carta, penna e calamaio; e che, per metterlo in opera, la prima cosa doveva essere di raccogliere i nomi delle persone.
    - Benissimo, - disse lo sconosciuto: - ma avete moglie e figliuoli?
    - Dovrei bene... figliuoli no... troppo presto... ma la moglie... se il mondo andasse come dovrebbe andare...
    - Ah siete solo! Dunque abbiate pazienza, ma una porzione più piccola.
    - È giusto; ma se presto, come spero... e con l'aiuto di Dio.. Basta; quando avessi moglie anch'io?
    - Allora si cambia il biglietto, e si cresce la porzione. Come v'ho detto; sempre in ragion delle bocche, - disse lo sconosciuto, alzandosi.
    - Così va bene, - gridò Renzo; e continuò, gridando e battendo il pugno sulla tavola: - e perché non la fanno una legge così?
    - Cosa volete che vi dica? Intanto vi do la buona notte, e me ne vo; perché penso che la moglie e i figliuoli m'aspetteranno da un pezzo.
    - Un altro gocciolino, un altro gocciolino, - gridava Renzo, riempiendo in fretta il bicchiere di colui; e subito alzatosi, e acchiappatolo per una falda del farsetto, tirava forte, per farlo seder di nuovo. - Un altro gocciolino: non mi fate quest'affronto."

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    1. Nat, sei così simpatica, acuta e brillante quando scrivi idee tue, perché così tante citazioni?
      Scusa, lo chiedo perché ti stimo molto e leggo i tuoi commenti con interesse: che hai letto molto si capisce da quel che scrivi e da come lo scrivi, non dal copia-incolla.

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    2. A me la Nat piace com'è :) ... non sai il piacere che ho avuto nel (ri?) leggere 'sto brano

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    3. Anche a me piace com'è per questo vorrei leggere più Nat e meno citazioni.
      E meno non vuol dire nessuna.

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    4. Grazie a entrambi dei complimenti e dell'affetto. In particolare, Silvia, anche io apprezzo molto la tua lucidità, soprattutto quando parli di politica, campo nel quale io mi sento praticamente analfabeta.
      Ti dirò però, Silvia, che una delle cose per me più importanti su questo blog è che mi ha fatto percepire profondamente quanto letture condivise possano diventare un linguaggio comune e un terreno di incontro fertile. La citazione e l'allusione possono ricreare rapidamente un paese, di cui ci si può riconoscere con gioia concittadini: con qualcuno di questo blog è successo (inutile fare nomi, tanto loro lo sanno).
      Tutto dipende da quanto un brano mi emoziona. Ci sono letture che sento profondamente mie, più di qualsiasi stupidata scritta da me. In questo senso l'atto stesso di ricordarle, sceglierle e copincollarle (ma a volte anche copiarle, parola per parola) è ancora uno scrivere, di certo un comunicare emozioni, come se fosse comunque qualcosa che dico io, magari in un'altra lingua.
      Del resto, per me è spontaneo: se un tema mi riporta alla mente un brano, mi viene naturale condividerlo.
      E ancora un altro motivo è che scrivere per me è sempre piuttosto impegnativo, anche poche righe, e in particolare qui, dove giudici severi abbondano. E non ho sempre tutto il tempo che vorrei per rileggere, riscrivere e correggere come piace fare a me. Per esempio, vedi, adesso è già passata l'una e non volevo fare così tardi. Ma niente mi toglie il senso del tempo quanto mettermi a scrivere. E copincollare una citazione, ammettiamolo, è più veloce.
      Non posso quindi che concludere, vista l'ora, con una ulteriore citazione, una citazione che uso perché esprime meglio di quanto potrei fare io che cosa significano per me i libri (anche se, contrariamente a quanto sembri pensare, io non ho letto poi così tanto: magari mi ricordo bene alcune cose che ho riletto molto, ma ho voragini, abissi di cose mai lette, che dovrei avere letto e che temo non leggerò mai).

      "Svegliatosi presto, fra Petar, alla pallida luce dell'alba, che fuori doveva essere splendente, volse lo sguardo alla sua destra, dove la sera avanti s'era coricato il nuovo venuto. La prima cosa che notò fu un piccolo libro rilegato in pelle gialla. Una forte e calda sensazione di gioia gli percorse tutto il corpo: era un frammento del perduto, autentico mondo degli uomini che era rimasto lontano, fuori da quelle mura, bello ma incerto come una visione. Sbatté gli occhi, ma il libro rimaneva al suo posto - ed era proprio un libro".

      (Ivo Andric, La corte del diavolo)

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    5. Carissima Nat,
      sapevo che una persona intelligente come te avrebbe apprezzato la sincerità sia dei complimenti sia della mia osservazione critica (che peraltro non è condivisa da altri).

      Vorrei chiarire che non sono le citazioni in se stesse a darmi fastidio (né tantomeno le opere), ma quando sono così frequenti non riesco a non associarle al "linguaggio comune" e al "terreno di incontro fertile" - se non addirittura al Manifesto - der salottobuonoderepubrica.

      Non riesco a non associarle alla presunta superiorità intellettuale e alla cultura esibita (di dubbio gusto, come tutte le ostentazioni) - arricchita continuamente da intellettuali contemporanei ingaggiati per dare una nobile veste a un tradimento e a un progetto regressivo e antidemocratico - che si sono rivelate l'ostacolo più grande del piddino colto.

      Un bagaglio culturale (tramite il quale manipolare iscritti/simpatizzanti e accusare di populismo gli altri) nocivo e ingombrante, tant'è vero che chi aveva solo libri con figure (o non ne aveva proprio) ha capito prima e ha dimostrato meno remore e pregiudizi nel fare outing.
      Che poi scomodare Dostoevskij (come ha fatto Riccardo il 1° maggio) equivale a prendere un pochino le distanze dagli scemi "qualunque" (che però hanno capito molto prima di lui!).

      Chi aveva meno familiarità con la cultura ha dimostrato un'intelligenza più brillante e aperta (o un'istinto più sviluppato) ma, per contro, ha avuto più problemi nell'approfondire le cause del problema fermandosi a soluzioni semplicistiche tipo MMT, M5S e complottismo da scia chimica.

      Tutto questo con le dovute eccezioni, da una parte e dall'altra.
      Non è che chiunque sfoggi cultura sia necessariamente un piddino, sicuramente non lo sei tu, ma credo che la dose delle citazioni vada sempre e comunque regolata. Specialmente quando si hanno cose interessanti da dire e si sa come dirle (è il tuo caso).
      Penso anche che citare sia un modo di non assumersi personalmente la responsabilità di ciò che si pensa, nascondendosi dietro a un altro, più autorevole.
      L'uso ponderato, invece è il sale che esalta e dà spessore al concetto.

      Capisco invece perfettamente i problemi riguardanti la difficoltà di trovare il tempo per scrivere (e apprezzo che tu lo abbia fatto per me).

      Ne approfitto per riabilitare il valore delle bistrattate "figure" (non a scapito di altre forme culturali e artistiche) che nei capolavori riescono a cogliere e sintetizzare l'essenza e lo spirito delle cose concentrandone una forza dirompente in pochi cm quadrati.
      Ma, a tutti i livelli, le arti figurative e l'architettura sempre raccontano e svelano molto del potere dominante. Quando ancora credevo che l'UE rappresentasse la fratellanza tra i popoli europei, ero rimasta sconcertata dall'impersonalità e del cattivo auspicio di quella moderna torre di Babele che è il parlamento europeo. Che non rappresentasse nessuno era già chiaro dal progetto architettonico che ne ha preconizzato il triste finale.

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    6. @ Silvia

      Gran buon segno che tu sia rimasta subito "sconcertata dall'impersonalità e dal cattivo auspicio di quella moderna Torre di Babele che è il parlamento europeo".
      Però, non è vero che "non rappresentasse nessuno".
      Il palazzo del parlamento europeo è INTENZIONALMENTE ispirato alla Torre di Babele, come l'hanno rappresentata tanti artisti europei. Nel link trovi il particolare del quadro di Bruegel al quale si sono certamente rifatti committenti e architetti del palazzo.
      Nell'ideologia religiosa gnostico-luciferiana propria alle élites UE e ai suoi padri fondatori, la scelta è simbolicamente più che motivata.
      Per costoro, il Dio dell'Antico Testamento è un cattivo demiurgo, mentre Lucifero (l'angelo "Portatore di Luce") è il vero amico dell'umanità. Tant'è vero che nell'Eden, Lucifero - in forma di Serpente - offre a Eva e Adamo il frutto dell'Albero della Conoscenza. E' per invidia e gelosia - perchè non mangino anche dell'Albero della Vita e "divengano come dèi" - che Jahwè caccia i nostri progenitori dal paradiso terrestre.
      Il compito dell'umanità sarà, da allora in poi, la conquista della conoscenza, della libertà e della potenza divina di creare la vita che ne conseguono. Suo alleato, Lucifero; suo nemico, il Dio prima ebraico poi cristiano. Terminare la costruzione incompiuta della Torre di Babele simboleggia questo sacro compito dell'umanità. Se guardi il manifesto UE del link qui sotto, vedi che ci sono addirittura le gru: lavori in corso.
      Qui le immagini:
      http://www.santaruina.it/il-parlamento-europeo-e-la-nuova-torre-di-babele
      Segnalo anche che le 12 stelle della bandiera UE sono 12 pentagrammi invertiti. Il pentagramma recto verso è un simbolo di equilibrio fra gli elementi, di primazia dello spirituale sul materiale, della proporzione aurea (vi si può iscrivere l'uomo leonardesco, ad esempio). Il pentagramma invertito simboleggia il contrario.
      I luciferiani NON sono satanisti. Non venerano Satana in quanto malvagio, venerano Lucifero perchè ritengono lui buono, cattivo Dio.
      Lo so che sembrano follie tipo UFO che ti rapiscono, calendario Maya etc. Però le cose così stanno. Tutti i grandi progetti hanno bisogno di una religione, o se vuoi di una "mistica". La UE ha questo qui. C'è a chi piace. A me, no. Per fortuna, secondo me la Torre di Babele 2 finirà come la Torre di Babele 1.

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    7. Si Silvia, avevo intuito l'immagine che hai di Nat e in effetti mi sono intromesso a sproposito. Ma era quella scena che mi ha spinto. Sai quando leggi per sbaglio quello di cui hai proprio bisogno? Provi emozioni che non ti aspettatavi e la cosa ti commuove. Ho ancora il film in testa di Renzo che dice "ancora un gocciolino". La scena è divertente e al tempo stesso mi riempie di compassione perché lo vedo qui ora, povero giovane in cerca. Terribilmente attuale.

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    8. Scusa Sergio, a dire il vero la tua "intromissione" mi ha fatto molto piacere. Grazie.

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    9. Innanzi tutto mi scuso con Nat perché sono un'impicciona impulsiva mentre lei è stata una vera signora (oltre a tutti i complimenti che le ho già fatto e che confermo). Devo imparare a pensare alle mie travi prima di giudicare le pagliuzze degli altri.

      Roberto,
      so che è stata intenzionale la scelta del modello, è palese che non può essere una somiglianza casuale, questa presunzione mi sconvolse e la trovai di cattivo auspicio.
      A suo tempo avevo cercato informazioni senza addentrarmi troppo nella motivazione gnostico-luciferiana e/o la simbologia massonica.
      Può darsi che sia vera o che laicamente gli architetti avessero creduto che gli europei fossero diventati tanto civili e istruiti e intelligenti e perfetti da sfidare la leggenda biblica senza temere che il finale si ripetesse.
      O può darsi che quella citazione architettonica fosse un modo per sbeffeggiarci e ridere di noi che creduloni.
      In ogni caso la loro/nostra presunzione è stata punita.

      Ma al di là della motivazione, quello che hai scritto conferma che l'architettura e le arti figurative sono come libri da leggere (per chi le sa leggere).
      Come gli affreschi nelle chiese erano la versione della bibbia per gli analfabeti (che conoscevano perfettamente la simbologia cristiana) i monumenti e l'architettura pubblica sono la bibbia di un potere che non ha più volto, né nazionalità, né carattere.
      A colpire è la spersonalizzazione, il tentativo di sradicamento. Ancora più grave quando distruggono l'esistente - vedi le critiche sacrosante di Sgarbi per la piazza di Spezia - per sostituirlo con opere algide e frigide.
      Alienanti e astratte come il lavoro alla catena di montaggio che immola l'umanità alla produttività (e al dio denaro).
      Come un megastato costruito intorno a una moneta, perciò inesistente e falso e straniante come i monumenti disegnati sulle sue banconote.

      Nella mia città hanno rifatto la piazza antistante il duomo, un edificio di nessun valore artistico, per carità, ma non mi sembra un buon motivo metterci una fila di lampioni centrali che sembrano pali da impiccagione che emettono una luce biancoazzurrastra freddissima. Un colpo al cuore (della città) luogo di incontro per antonomasia.

      Nella grafica i segni si colgono anche a livello popolare, come espressione non razionale di un sentimento e di una sensazione che "è nell'aria". Ad esempio, da almeno un decennio è tornato alla ribalta tra i giovani che si credono alternativi e ribelli, il carattere gotico (che fu font ufficiale del nazismo).

      Ma anche tutti quei tatuaggi - tra un individualismo esibizionista che spinge a credersi opere d'arte e l'autolesionismo deturpativo, tra il desiderio di sentirsi conformi al gregge per negare l'isolamento e l'idea di ribellione/trasgressione, tra il primitivo senso del divino da contrapporre alla laica perdita di valori - a mio parere sono sintomo di un malessere profondo (sono dolorosi e indelebili) nei giovani e un'imbarazzante tentativo di sentirsi ancora giovane negli attempati in una società che si autoimmola all'apparenza avendo perso la sostanza.

      Per concludere questa mia prolissa e strampalata arringa pro figure (bi e tridimensionali), credo che le parole rendano più facile mentire (a chi sa usarle bene o può finanziare parolai).
      Senza nulla togliere al loro immenso valore, eh!

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    10. @Silvia Dai, mica siamo qui per scusarci (di così poco, poi: una civilissima e lecita critica...), e poi a me le persone impulsive piacciono, l'avanzare dell'età mi ha un po' moderata ma anche io di fondo lo sono. Comunque ci tengo a precisare che non sono una signora, ma una per cui la guerra non è mai finita ;-)

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  35. OT-ONE


    Ho la netta sensazione che Carney si stia arrampicando sugli specchi e che le questione sollevate in caso di Brexit, siano in gran parte, solo delle dichiarazioni di principio. Vedo solo cose trite e ritrite e non c' è alcuna analisi sottostante, che supporti anche se solo genericamente, le affermazioni di Carney. Su quali elementi reali, l' uscita causerebbe gli effetti annunciati fra l' altro solo come "RISCHI", e i circa 15 MLD di euro netti versati annualmente al bilancio che sarebbero risparmiati?




    Ma poi, ancora, prendendo l' ultimo rapporto del Tesoro Usa, al congresso sui partner commerciali, che fa rilevare come la Germania giochi sporco ((e se gioca sporco è a causa dell' euro e del basso tasso di cambio reale indotto, ma questa che una delle tre condizioni di "OSSERVATI SPECIALI", molto interessante questo passo, che credo renda esattamente l' idea di una sottovalutazione non so quanto voluta del problema cambi reali:


    "Although Germany is unable to easily manipulate its shared currency in the eurozone, the US Treasury said the country's big trade surplus with the United States and Germany's large budget surplus "represent substantial excess saving."))
    dicevo, l' analisi della BOE, dovrebbe anche essere fatta alla luce di quanto sopra e degli svantaggi che l' area euro provoca anche alla economia UK e quindi la Brexit dovrebbe funzionare come grimaldello per far cessare questa autentica vergogna mondiale.
    Ma noi qui sappiamo bene quali strategie globali governano ormai l' economia mondiale.

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  36. E siamo d'accordo...Tornando a noi..Pare che il Surplus tedesco a danno dei cugini europei sia in crollo verticale... http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/mondo/2016-05-13/germania-sale-pil-1-trimestre-2016-07percento-superiore-attese-093325.shtml?uuid=ADxUHBH. Sará mica che hanno pensato sia meglio salvare l'€ piuttosto che perdere un'altra guerra ? (Nota: Spero il Sóla non stia mentendo sui dati) Saluti.

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    1. Assolutamente d'accordo, un po' d'ossigeno ogni tanto e oplà il giochino è fatto. Si salva l' euro con cui giocano facile e dato che non sono fessi, evidentemente possono piazzare la famosa assicella dove gli aggrada. Finchè dura, dura ma arriva anche il redde rationem, prima o poi e la corda si rompe.

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    2. Il valore della della saldo commerciale tedesco del mese di marzo 2016 è il più alto in assoluto degli ultimi 12 mesi!!! si può vedere sia qua che qua destagionalizzato qua destagionalizzato

      Il Sòla probabilmente sta mentendo.

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    3. Santoro parlava del surplus tedesco intra euro che si sta riducendo, anche se aumenta globalmente. Il Sòla parlava di allentamento del rigore sul fronte salariale, credo anche sul fronte della spesa pubblica probabilmente anche pensionistica e conseguentemente della crescita più sostenuta dei consumi e degli investimenti interni. Ora quando parlavo di gioco facile, intendevo che dosando opportunamente gli elementi del puzzle, si può abbastanza agevolmente dare un po' di ossigeno al sistema UEM che allunghi la durata delle stentate esistenze dei partner, anche perchè ci sono, come dicevo, attacchi sempre più forti da parte di paesi extra UEM verso la posizione tedesca che viene stigmatizzata perchè i surplus (che ricordo sono pari a circa il 40% dell' intero surplus mondiale non energetico che dai dati della WB ammontano a circa 700 MLD di $) non vengono investiti.

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  37. Se c'è ancora qualcuno che casca in questa propaganda è perchè persiste ancora diffusamente l'idea che la nostra condizione economica sia dovuta agli alti costi della politica.

    I mass media hanno insistito per anni e diversi partiti/movimenti hanno cavalcato quest'idea guadagnando consensi, i danni necessiterebbero dello stesso tempo e della stessa forza per essere sanati.

    Ma se la maggioranza degli italiani fosse correttamente informata, mi chiedo quanto questa consapevolezza collettiva potrebbe contrapporsi alla necessità degli USA di mantenere il controllo, ovvero di avere l'Europa economicamente sottomessa tramite trattati come il TTIP.
    Insomma, dovremmo sapere che l'America come entità politica/industriale non ha mai avuto scrupoli nel perseguire i propri obiettivi, usando tutti i mezzi possibili, compresa la destabilizzazione politica. Lo stesso vale per le lobbi che stanno imponendo il modello liberista in Europa e si potrebbe pensare (per me è cosi) che vi sia una connessione tra le due cose, ovvero che gli stessi che hanno un forte controllo sull'economia americana hanno messo le mani sull'Europa e ne forgiano il modello socio-economico secondo la stessa logica.

    Dunque dall'altra parte le fila di fuoco sono davvero impressionanti e ciò significa che abbiamo bisogno di politici correttamente informati, dei neo partigiani.

    La previsione di Bagnai di un crollo dell'euro sembra fallita o rimandata, io comincio ad avere la sensazione che questa gabbia potrà persistere a lungo proprio perchè il potere di chi ci ha portato a questo punto è incomparabilmente più grande e le masse non hanno piena consapevolezza della realtà.

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    1. Ci aspettano situazioni che possono cambiare l'equilibrio economico/sociale precario che e' stato ottenuto grazie soprattutto al controllo della informazione, al tradimento della sinistra italiana e europea, e alla complicita' del sindacato. Parlo del referendum in UK, che non passera' ma di poco, poi del voto americano e infine francese. Lo scenario cambia rapidamente, e l'innesco puo' essere un altro bail-in di una banca importante.

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    2. @Mario Amabile
      "...e ciò significa che abbiamo bisogno di politici correttamente informati, dei neo partigiani".

      Mi permetto di dire che ciò potrebbe non essere in sé sufficiente, anche se la direzione è certamente esatta. In linea di principio possiamo invocare la buona e la mala fede sia per il politico disinformato, che per quello informato, così come per chiunque altro. Ma quale peggiore farabutto ingannatore può esistere di colui che, essendo pienamente informato, volutamente distorce ciò che sa essere vero? Dobbiamo quindi mirare a coloro che vengono definiti "uomini di buona volontà" (ciò che può concettualmente coincidere col termine "partigiani", e tuttavia liberandolo dal senso di essere "di parte", com'è proprio del vocabolo citato), a prescindere dal contesto specifico in cui questa espressione è stata storicamente pronunciata, e conseguentemente esserlo noi stessi; il che sottende al fatto che anche le masse, prive di piena consapevolezza (la quale non è mai sostanzialmente piena in nessuno, se non nel rappresentare un continuo processo di apprendimento) siano chiamate ad essere correttamente informate, ma anche, e soprattutto, ad assumere la conscia e volontaria attitudine ad informarsi (cioè a sviluppare il senso del discernimento): viceversa saranno sempre più o meno gabbate (così come il singolo individuo di per sé).

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    3. Abbiamo alcune possibilità di eprimerci come popolo italiano, il referendum appena passato è stato forse un segnale di disaffezione alla politica ma io avrei preferito che avessimo disatteso l'invito di Renzi a disertare le urne.
      Presto si ripresenterà l'occasione di esprimere la nostra volontà, dovrà essere diverso.

      Secondo un recente sondaggio Ipsos MORI il 48% degli italiani vorrebbe uscire dall'euro/Europa.
      Sono convinto che in questa percentuale vi sia l'ampio contributo del prof. Bagnai.

      Scrivo queste banalità per sfogarmi un pò, perchè sento che la crisi si è troppo avvicinata, la sanità che dalle mie parti ha sempre avuto carenze, con i tagli sta visibilmente peggiorando. Avendo letto le storie di chi vive in Grecia, la mia preoccupazione cresce ed è difficile stare a guardare senza far niente.

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  38. Mooooolto off topic, me ne rendo conto. Ma sarò breve.
    Sono in Irlanda e la differenza tra noi e loro è la stessa tra un asilo e la casa di riposo. L'asilo è qui: una marea di bambini ( la famiglia irlandese fa dai 3 ai 4 bambini) un po' sporco e in disordine, un gran casino, tanta strada da fare ma una gran voglia di giocare.Noi invece siamo la casa di riposo: edifici in ordine, gente seria, tutto pulito e una gran puzza di quella cosa marrone che non è cioccolata. Autorazzismo? Tafazzismo? Allora fate così: andate allo zoo e quando vedete il leone dite che è un elefante, e davanti a un pitone dite che è uno struzzo. L'irlanda non è un paradiso, anzi.... Ma mi spiegate cos'è l'Italia? Perché se la si critica si incorre sempre nell'autorazzismo?

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    1. Criticare è sempre legittimo, bisogna però fare attenzione alle conclusioni che si traggono al termine della critica. Ben venga la critica costruttiva, finalizzata ad un progresso verso l'attuazione dell'ideale democratico. Si ha autorazzismo quando le conclusioni che si traggono da una critica sono finalizzate ad allontanare l'Italia dall'esercizio della sua sovranità ed dall'attuazione dell'ideale democratico: per esempio i discorsi sulla supposta inferiorità antropologica degli italiani, incapaci per loro natura di governarsi da soli, che giustificherebbe il vincolo esterno.

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    2. "Criticare è sempre legittimo, bisogna però fare attenzione alle conclusioni che si traggono al termine della critica. Ben venga la critica costruttiva, finalizzata ad un progresso verso l'attuazione dell'ideale democratico" E se la critica è distruttiva come ad esempio il teorema di Godel cosa facciamo la rifiutiamo anche se afferma delle verità?

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  39. OT.
    Dal FQ:
    "Il nodo sta nell’articolo 4 del decreto 59 del 2016, che modifica il codice di procedura civile prevedendo che, una volta che la banca ha pignorato l’immobile del debitore, la liberazione della casa attraverso lo sfratto verrà attuata “dal custode secondo le disposizioni del giudice dell’esecuzione immobiliare, senza l’osservanza delle formalità degli articoli 605 e seguenti”. Cioè quelli che oggi disciplinano l’esecuzione dei pignoramenti stabilendo tra il resto che al proprietario vada prima inviata una notifica dell’ordinanza e un preavviso con cui si fissa la data dello sfratto non prima di dieci giorni dalla notifica. Il pignoramento in questo modo diventa immediato. E se il proprietario non se ne vuole andare, lo sgombero verrà eseguito dalle forze dell’ordine.

    In più, la procedura che finora veniva eseguita dall’ufficiale giudiziario, che è un funzionario pubblico ausiliario del giudice, viene affidata totalmente al custode giudiziario, un professionista privato (avvocato, notaio) per quanto nominato dal giudice. Un professionista “il cui solo interesse è vendere prima possibile per incassare la parcella“, dice intervistato da Repubblica Giuseppe Marotta, ufficiale giudiziario e autore di Sfrattati.

    “Si crea una procedura speciale con diritti attenuati per chi non paga il mutuo, dove i rapporti di forza sono sproporzionatamente a favore dei creditori”, rincara un post sul sito dell’associazione, che ha anche scritto una lettera al ministro della giustizia Andrea Orlando in cui chiede il perché della decisione arrivando a ipotizzare che “forse banche e speculatori vanno tutelati maggiormente del cittadino che subisce”.

    Se l'avesse fatto Abberlusca?Eh,ma la finiftra è dalla parte del popolo,quindi silenzio.

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  40. Dati di fatto per dati di fatto, mettiamoci anche questo: che fin dagli anni Cinquanta, l'intelligence USA ha finanziato e diretto il movimento per un'Europa federale.

    http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/1356047/Euro-federalists-financed-by-US-spy-chiefs.html

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  41. Incredibile scalfari su repubblica .....l'impero di roma come la ue

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