mercoledì 27 maggio 2015

A primer on "sharing economy" (l'economia della condivisione fa rima con te)

(...scusate, siccome mi sono cappottato dalle risate leggendo questo commento, volevo postarlo qui per condividerlo seco voi, cara comunità di cheerleaders e seguaci decerebrati, tanto siccome nun capite un cazzo la valenza politica der gesto eclatante rimane quella che è, cioè zero. O no?...)


marco franceschi ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "La tragedia greca: senza anagnorisis non c'è catar...":

A proposito della inconsapevolezza di Edipo, del suo rifiuto di aprire gli occhi alla realtà,dell'incapacità di inscrivere singoli episodi in una direzione generale porto recentissima esperienza personale. Sono rimasto coinvolto mio malgrado in furibonda discussione su Uber Pop, presto degenarata in caciara generale su "sharing economy" e compagnia cantante.
 

Vi risparmio i dettagli e le meschinità varie ( gli sta bene, tanto rubavano anche loro, tanto anche in trattoria si mangiano schifezze ecc) e a scanso di equivoci vi dico subito che non sono un tassista e neanche ristoratore.
 

Il punto che mi premeva condividere è che proprio non si coglieva la differenza fra "reddito" e "rimborso spese", fra "arrotondo lo stipendio" e "lavoro".
 

Al limite qualche dubbio sulla sicurezza, sull'assicurazione della macchina, sulla qualità del cibo servito in case sconosciute e incontrollate eccetera ma NESSUNO che vedesse la direzione generale che a me invece appariva chiarissima.

Un mare di disperati senza regole e senza speranza che arrotondano dalla mattina presto alla sera tardi in attesa di qualcuno disposto ad arrotondare a un centesimo di meno.
E a godersi i prezzi paradisiaci così generati poche alte professionalità protette dal loro potere o dalle loro competenze specialissime.

E badate che non stavo parlando con questi pochi insostituibili ( non ne conosco) ma con gente normale, i prossimi della fila.
 

Quello che oggi vale per taxisti pizzaioli e albergatori domani puo' valere per te: possibile che non lo vedi?
Niente da fare, i 10 euro di meno a corsa fanno premio su tutto.

Adesso vi lascio che devo caricare uno da portare a Firenze con la mia macchina in cambio di 10 euro, ci fermiamo a mangiare in casa di un tizio che con 5 euro ci sfama e al ritorno faccio due consegne di elettrodomestici a due euro l'uno che ci sto dentro perché faccio benzina da uno che la ciuccia dagli altri serbatoi e poi mi seevono 4 mattoni che devo cambiare le gomme.


Postato da marco franceschi in Goofynomics alle 27 maggio 2015 11:24 



(...si apra la discussione, che prevedo piuttostamente ampia e articolata...)

(...prima di dire cazzate però rileggetevi questo: l'hanno scritto per voi, cioè per noi...)

181 commenti:

  1. domenica scorsa la simpatica Milena di rai 3 ha fatto un servizio proprio su questi argomenti, lodando l'arte di arrangiarsi e di trovare nuovi sbocchi di "lavoro", gli unici che saranno in crescita nel prossimo futuro...
    Gabbanelli...decrescita (in)felice...sbaglio o c'e' un partito in Italia che porta avanti queste idee...
    eh gia'... domenica si vota...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La famigerata e Montiana/Padoaschippana/calvinista(?) ...
      Economia sociale di mercato?

      Elimina
    2. La Boldrini ha fatto di meglio, indicando nello stile di vita dei migranti il futuro di una dinamica popolazione europea, che non si muove soltanto per le ferie (se fossi stato un pendolare che si alza alle 05.00 del mattino e torna a casa dopo le 20.00, dovendo spesso lottare con mezzi di trasporto insufficienti e strapieni, il monastero sarebbe la sola alternativa all'acquisto illegale di un M82 Barrett o di un Dragunov). Ma forse sono davvero proposte innovative di terapia del benessere e della salute collettiva, che ancora fatichiamo a comprendere: prescrivere maggior attività motoria allorché si vada in anossia (forse l'ossigeno si rigenera da sé, scindendosi dalla maggior CO2 prodotta...).

      Elimina
    3. Il Barret resta illegale...il Dragunov no. Meditare ....

      Elimina
    4. Eccomi chiamato in causa taxistadi i Roma la dico semplice semplice al di là del discorso costo iniziale della licenza ok? Bene a bocce ferme il tassista ha la patente come tutti in più dopo durissimi esami ha il cap (certificato di abilitazione professionale) poi dopo altro esame si valuta la conoscenza della città ospedali monumenti ambasciate alberghi ecc.. alla regione hai l'iscrizione al ruolo dei conducenti e siamo all'inizio i costi sono un'assicurazione più cara rispetto ad una vettura normale la revisione del mezzo è obbligatoria annuale DEVI pagart INAIL INPS E TASSO pena il non rinnovo della concessione quinquennale bene detto questo lo stato deve fare una scelta è logico che se dovessi operare in un regime senza regole controlli e costi anch'io come gli operatori uber potrei fare prezzi più bassi quindi lo stato faccia una scelta decida di rinunciare a TUTTI GLI INTROITI derivati dal settore taxi (tasse inps ecc.) Deregolamenti il settore Ma poi nessuno deve lamentarsi che esiste L'EVASIONE lo stato nun ce la fà chiaro!!! Ci sarebbero altre cose da aggiungere ma non vorrei annoiarvi oltre saluti cordiali dal cojone che rispetta le leggi

      Elimina
    5. tra qualche anno, un "genio" creerà un' App in cui non solo troverai la lista delle mense "sociali" con meno fila, ma potrai anche scambiarci la dentiera; la Gabanelli esulterà per l'ideona e si raccomanderà di asciugare bene il prodotto prima della messa in opera ...

      Elimina
  2. È la profezia realizzata del mio amico neoclassico: oggi non si può avere un posto fisso troppo pagato (lui lo ha avuto, nella tipica struttura europea parassitaria, tra 10000 e 15000€). Quelli che non vedono sono solo quelli che si sentono al sicuro, tanto licenziano gli altri. Per i signori del "facciamo come la Spagna che si sta riprendendo, altro che chiacchiere": sono proprio incorreggibili questi spagnoli, li aiuti, dai loro lavoro 7 giorni su 7 e poi quando votano sono scontenti (per non parlare di quei populisti, nazionalisti, antisemiti dei Polacchi. Ve ne state tranquilli fuori da quel popoloso deserto che appellano euro, crescete, svalutate e poi votate un impresentabile euroscettico? È proprio vero che i popoli inferiori si fanno subito riconoscere, sempre scontenti accampano pretese di ogni genere, mica come quei popoli virtuosi del nord, in cui milioni di sottopagati stanno alle soglie della povertà, per fare felici i consigli di amministrazione di quelle imprese ammirabili che, con sprezzo del pericolo, hanno seminato corruzione a ogni latitudine e longitudine. E non tutti hanno una gloriosa banca, con intitolazione populistica e nazionalistica paragonabile, che per anni ha truccato libor ed euribor e che, mi dicono, quando è scoppiata la crisi, hanno artatamente gonfiato il proprio portafoglio investimenti, per non andare in bancarotta. Di che far sognare quei dilettanti provinciali del Monte dei Paschi (ma dove sono su twitter i cavalieri del mercato rotondo, quando escono queste notizie?). Ecco ho finito, era un storytelling, si dice così?, ho fatto davvero qualcosa di simile? Boh, non saprei, ci provo, mi piacerebbe tanto essere moderno, all'altezza dei tempi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "facciamo come la Spagna che si sta riprendendo, altro che chiacchiere"

      Bienvenido al maravilloso proceso de la gestación subrogada.
      Convierta en realidad su ilusión de ser padres de la mano del primer gabinete especializado en gestación subrogada.
      GESTACIÓN SUBROGADA EN GRECIA, SIN IR MÁS LEJOS
      SUBROGALIA ha abierto un programa de gestación subrogada en GRECIA, país que desde el mes de Julio de 2014, permite legalmente a los ciudadanos extranjeros realizar procesos de gestación subrogada en este país de la Unión Europea.

      http://mother-surrogate.info/services/
      http://www.subrogalia.com/es/

      E' il nuovo che avanza..... mentre la sanita' pubblica si ritira!

      Elimina
    2. E senza parlare di quei fascistoni antidemocratici magiari che si sono permessi di riportare la Banca centrale Ungherese sotto il controllo del governo! E fanno perfino una politica estera indipendente, migliorano le loro condizioni economiche e si permettono di abbassare le bollette di luce e gas! E sono così antisemiti che dei giovani israeliani si trovano benissimo a lavorare in Ungheria!

      Elimina
    3. Interessante la lista dei Paesi all'avanguardia nel riconoscere il diritto al rimborso delle spese mediche delle incubatrici conto e costo terzi.

      STATI UNITI
      GRECIA
      UCRAINA
      RUSSIA
      GEORGIA
      MESSICO
      KAZAKISTAN

      Elimina
    4. Le soglie della povertà conducono in stanze più accoglienti in paesi con un welfare che - alla faccia della concorrenza sleale - "finanzia" la deflazione salariale, integrando i salari da fame a colpi di punti di PIL......e non è il PIL greco.

      Elimina
  3. La dipartita di @zingaroll da twitter è stata la cosa peggiore che potesse capitare all'economia italiana nel 2015, càzo! (òrzu)

    RispondiElimina
  4. Per questo molte "fondazioni" (ONG... sic) investono in questi progetti, o come va tanto di moda dire oggi - in queste startup. Non è tanto o non è spesso per un profitto immediato, ma per un lavoro di logoramento ai fianchi della società, per creare le condizioni per nuovi business, ampliando a aprendo nuovi spazi (e se sono i consumatori stessi a muoversi nella direzione giusta, che c'è di meglio!). Il ritorno economico lo avrai in un altro modo, e indirettamente. Servono a costruire l'impalcatura da dove poter tirare sassate ideologiche ai cittadini.
    Qualcosa di simile è accaduto (e accade tuttora) con la legge sul prezzo del libro. Quando fu approvata (e fu approvata in fretta e furia non certo per i piccoli operatori del settore, ma per non incidere sui margini dei big italiani) ci fu un coro di risentimento da parte dei cittadini, che proprio non concepivano come si potesse impedire loro di acquistare un libro, nuovo di tipografia, con lo sconto del 40%.
    L'idea che fosse proprio quel sistema di cose a far sì che un prezzo di copertina fosse così incredibilmente alto non gli passava (e non gli passa) proprio per la mente. Lo sconto del 40% andava bene... punto, tutto il resto non esisteva.
    Così si è arrivati ad un compromesso che non ha risolto la situazione (il prezzo di copertina non cala), però fa contento il consumatore che può almeno comprare con il 15% di sconto. Ovviamente la situazione è molto più complessa, ma semplifico giusto per porre la questione come similitudine. L'individuo medio non ragiona più da cittadino, ma da consumatore, e non è capace di collegare i vari termini della questione.

    E' un po' come il sudato lavoro per imporre i simboli dell'unione europea, tra i quali l'euro... butta briciole, crea l'atmosfera, un po' di musica, tanti bei colori e bandiere svolazzanti, i gemellaggi, l'inno alla gioia ... alla fine sarà il popolo a difendere strenuamente i TUOI interessi.

    RispondiElimina
  5. D'accordo su tutta linea. Però un modo per distinguere l'arrotondamento professionale (cui sono costretti i disperati della manodopera di riserva necessaria alle salvifiche libbberalizzazioni, disperati fra le cui fila il progetto eurista finirà per gettare anche molti di noi) e un modo civile e supportato dalla tecnologia per avere un passaggio per andare al lavoro o fare la spesa al centro commerciale dovrà pure trovarsi. Io ho usato qualche volta BlaBlaCar per spostarmi fra città mal collegate da servizi pubblici e privati e lo trovo rispettoso delle leggi, ecologico e civile. Una App simile utilizzabile nelle città sarebbe accettata dai tassisti? Me lo chiedo senza prevenzione e intanto sono contento che, almeno per ora, l'abbiano spuntata su UberPop.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E quello che chiedo pure io. Aggiungo: alla fine di tutto, quello che è importante è capire come certe dinamiche influiscano sul benessere collettivo e la redistribuzione della ricchezza.

      Elimina
  6. Cari fautori della fend-for-yourself economy, conosco alcune cliniche che pagano 8 euri al medico per una visita specialistica o 10 per un'ecografia (ovviamente lordi). Io, per me, so a chi rivolgermi; voi: fend for yourself, son cazzi vostri

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un paio d'anni fa vado a farmi fare un ecodoppler per un check up in struttura privata convenzionata. Il medico (pensionato riciclato) esegue l'esame in 40 secondi (cronometrati) senza rivolgermi la parola, manco mi saluta, e mi rilascia un certificato in cui c'è scritto "Negativo", e basta. Avendo fatto lo stesso esame al policlinico, un paio d'anni prima, ho confrontato le due prestazioni, e ho inviato una letterina agli Enti Preposti, che hanno inviato un'ispezione. Mi telefona, gentilissimo, il direttore della struttura privata, e mi invita a fare un nuovo esame. Vado per togliermi lo sfizio. Tappeti rossi, due medici due a fare l'esame che dura cinque minuti, mi offrono da bere (era l'ora dell'aperitivo), mi rilasciano un referto di tre pagine, il direttore mi invita (sul serio) a fare una partita a golf con lui. Gli rispondo che non gioco a golf e lo invito al poligono di tiro. Non spara. Lo saluto e penso: "In effetti non hai bisogno di saper sparare, di gente ne fai già fuori tanta."

      Elimina
    2. In questo blog siamo un sacco che spara (non in senso metaforico). Vorrà dire qualcosa?

      Elimina
  7. 2012, scrivevo questo:
    http://crisis.blogosfere.it/post/351641/governo-tra-tassisti-e-articolo-18-nessuna-differenza

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ricordo un tuo intervento sulla privatizzazione delle carceri americane in relazione a una leggina di Monti che mi colpì particolarmente. Non scrivi più?

      Elimina
  8. seriamente: ma chi orsù hanno alle spalle gli appartenenti alla categoria dei tassisti? Senza scendere in dettagli noiosi, o entrare nel merito specifico della questione, ma questi la spuntano, da decenni, su tutto e tutti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tassista per emmepiù o meno mha.... vedi NOI tassisti non abbiamo altro che la disperazione delka perdita di lavoro che ci rende coesi e incazzati contro TUTTI i servi - governi che da sempre (dall'inizio del modello neoliberale) tentano di ucciderci economicamente tu capisci bene che se a un padre di famiglia lo metti con le spalle al muro potrebbe reagire molto maleti posso testimoniare che aall'interno della categoria ci sono uomini disposti a farsi AMMAZZARE PER DIFENDERE IL LORO LAVORO nel vero senso della parola e aggiungo sono la maggioranza ecco cosa c'è alle spalle dei tassisti .... Ora vuoi sapere chi ha alle spalle Uber? la fantomatica app che luca il 20% sulla corse fettina dal bisognoso di turno oggi a prezzi concorrenziali domani tolti di mezzo i taxi a tariffa controllata il prezzo come previsto dal loro algoritmo che si basa sull'assioma più richiesta del servizio più il prezzo si alza lo pagheranno gli utili idioti che oggi sperano di risparmiare bene torniamo aCHI HA DIETRO UBER? 1GOOGLE , GOLDMAN SACHS , MACROECONOMICO ed altri big mondiali cercare per credere capito ora come il caporalato 2.0 sia nelle mani delle multicorporate che non pagano chiaramente un beneamato cazzo alla tua nazione come anche i supersfruttati autisti non pagano quando dall'estero gli arrivano i famosi RIMBORSI neanche un centesimo in tasse sai com'è è un rimborso spese ok saluti dal cojone tassista Romano che rispetta e paga regolarmente inos- inail- tassazione su studi di settore che attualmente prevedono la dichiarazione di non meno di 31.000 trentuno mila euro con vettura media se avessi un Mercedes sarebbe più alta

      Elimina
    2. Ma quale è la categoria dove ci sono uomini che non fanno quello che dici tu per NON perdere il lavoro? Mi risulta che sulle gru ci siano sempre saliti operai et similia: per qualche ignoto motivo i tassisti hanno potuto evitare di farlo
      E con questo chiudo, perchè non voglio innescare una inutile polemica, però secondo me occorre rimarcare quello che è giusto, altrimenti altro che alimentare la falsa informazione!

      Elimina
    3. sulla parte del ragionamento a proposito di caporalato di multinaz, sono pienamente d'accordo con te.

      Elimina
  9. Premesso che secondo me Sofocle era un uomo davvero pieno di problemi...
    ma la soluzione di questo, è davvero semplice.

    Tutti in campagna con Carlo Petrini a "rivangare i bei tempi". Ognuno a casa sua, con una pala eolica fabbricata con pezzi di grondaie usate, che carica un alternatore, che carica due batterie usate di vecchie automobili, che accendono una resistenza fatta con vecchie pentole, che scalda la serra in cui coltiveremo zucche (.....a proposito, ma l'apokolokyntosis?) che scambieremo con tecnologia "norsemen". Che ti vuoi "sharare"? il gioco del'uva è la soluzione a tutto.


    P.S. Per chi non è romano, il gioco dell'uva è ognuno a casa sua.

    P.P.S.Visto che è uso di questo blog evidenziare innanzitutto i propri conflitti di interessi, io prendo il taxi, cucino sempre e solo per me stesso, e se dovessi. scegliere vivrei i campagna. Great Bless to Marco Franceschi.

    RispondiElimina
  10. che poi questo mi sembra solo il giusto seguito della storia "se posso risparmiare son contento, perché pagare di più?", che ci ha portati a preferire l'acquisto di beni prodotti all'estero, in quei paesi dove, chissà perché, la forza lavoro costa meno. Fintanto che era comodo a noi, lo facevamo, e vagli a spiegare che, fallo oggi, fallo domani, si finisce con tutte le aziende trasferite all'estero (o chiuse), perché se no costa troppo il prodotto e nessuno lo compra. Adesso la piaga si è estesa anche in casa nostra, voglio vedere se ci svegliamo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Simona non credo che sia cosi facile svegliarsi. E questo per due motivi. In primo luogo perché lo spirito di comunità è sempre stato uno dei grandi assenti della nostra storia patria. In secondo luogo perché manca oramai da decenni e a livello internazionale anche il giusto corrispettivo “economico” del senso di un vivere in comune – mi riferisco al protezionismo economico, a quel concetto che oggi invece appare quasi come una bestemmia “economica”. Non conosco la tua età. Se tu fossi nei tuoi 50 (come nel mio sfortunato caso) ti ricorderesti dei famosi Transplants (anni 70-80) che le società automobilistiche giapponesi (i giapponesi allora CATTIVI !!!) furono obbligate a realizzare per poter vendere automobili negli USA (la patria del libero mercato … :-) o delle quote di mercato a cui erano sottoposte nei paesi europei. Il concetto di fondo era allora perlomeno chiaro. Si doveva proteggere il “lavoro” anche se i profitti finivano … per cadere … poi … nelle tasche dei vari Agnelli. Non sto dicendo che il modo in cui il giusto principio della protezione era allora esplicato fosse il più adeguato o il più corrispondente a dei “fini universali”, ma oggi siamo arrivati al totale capovolgimento della logica – ma sempre in favore dei “forti” sul mercato. Te ne do un esempio … Il nuovo SUV dell’Audi realizzato sotto il brand Lamborghini (la URUS) sarà realizzato in Italia a Sant’Agata Bolognese e ciò avverrà anche grazie a 80 milioni di sovvenzioni statali italiane. Si, lo so sembra paradossale, ma noi sovvenzioniamo anche i crucchi, o meglio, soprattutto i crucchi … quando si tratta di fare I LORO profitti. Trovi l’articolo sul Fatto a questo link : http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/26/lamborghini-urus-ecco-che-cose-la-super-suv-che-nascera-in-italia-foto/1720842/. L’investimento Audi e le SOVVENZIONI ITALIANE dovrebbero portare, dice l’articolista, a 500 nuovi posti di lavoro. Dovrebbero … ed il condizionale è d’obbligo perché l’azienda ovviamente non si à impegnata a “cifre” precise, ma giusto per essere un po’ più puntuali è giusto ricordare che ad una media “ponderata” di 30 mila euro per stipendio annuo noi (ovvero le sovvenzioni ITALIANE!) pagheremo i nuovi assunti per circa 5 anni e mezzo : e chissà che non ci siano altri incentivi … Non male comunque … per i tedeschi. Ma detto questo … c’è nessuno che nella nostra comunità italiana - dotato di un minimo di competenza di logistica/marketing industriale – abbia fatto le seguenti obbiezioni : a) la Volkswagen ha acquistato un brand forte – la Lamborghini. Questo brand è per natura territoriale (tradizione, aura … e tutte le altre balle) … ergo … non produrre (o meglio progettare e assemblare) in Italia è un rischio che l’Audi non poteva correre (della serie … provate a vendere un Rolex non prodotto in Svizzera … :-); b) su di un mostro (la Urus) da 250.000 euro in su il (vituperato) costo del lavoro è una quota infinitesimale : si sperpera su questi mostri (tipo Ferrari) … perché lo sperpero fa parte dell’ “unicità” dell’acquisto … era dunque necessario essere più realisti del re ? ; c) a Sant’Agata bolognese non si “produrrà” la URUS : i tedeschi hanno comprato la Lamborghini; hanno mandato i loro tecnici in Italia (a fare “la dolce vita” … loro cosi dicono) e questi comandati da rigidi connazionali hanno progettato la Urus : la componentistica verrà from everywhere (Cina, Slovacchia … Katmandu … ) e il tocco italiano (obbligatorio per l’aura di cui sopra) resterà nell’assemblaggio; d) il knowhow PIDDINO resta altove … a Wolfsburg, Germania. PS : BORGHI DOVE SEI ? Io sono di sinistra come l’egregio Prof. … ma tu non senti il puzzo di Piddino Emilia Romagna ? Qui … tra gli altri casi … è ancora peggio … i tedeschi non pagano tangenti … se non sono obbligati … il PIDDINO qui ha forse agito autonomamente pensando di aver fatto una buona cosa … Conclusione : l’Audi produrrà un altro mostro la Bentley Bentayga : scommettiamo che gli inglesi non offriranno alcun incentivo per il nuovo modello?

      Elimina
    2. @ Mario

      Anche in svizzera lo stato ha subvenzionato la formazione di piloti della linea aerea SWISS che appartiene a Lufthansa. (30 Mio.)

      Anche FCA ha ricevuto subvenzioni statali per il nuovo stabilimento di Windsor (Canada) dove vengono prodotte le nuove Chrysler Town & Country è Dodge Caravan.

      Comunque già che si parla di industria automative, a partire del 24 giugno parte la produzione dei nuovi prodotti premium di Alfa Romeo è Maserati nei completamente ristrutturati stabilimenti di Cassino è Mirafiori. Alfa Romeo dovrebbe andare a fare concorrenza ai prodotti premium di BMW, Mercedes, Audi. Un progetto molto importante per FCA, Speriamo bene.

      Altra notizia positiva, sono partite le vendite del nuovo motore 2.2 Multi-Jet Diesel progettato è prodotto a Celso (IT) da VM Motori, veranno montati prima nelle Jeep Cherooke è poi nelle nuove Alfa Romeo "Giulia"


      Ma ha ragione in italia le politice industriali sono un pò speciali, strano che nelle fiere industrali in Germania le imprese italiane sono quasi sempre al secondo posto, come quantità.

      C'è solo da sperare che FCA non vada a fusionare con GM, sarebbe la fine di FCA.

      Elimina
    3. Piccolo supplemento sulle fiere industriali in Germania.

      Il motivo perchè le imprese italiani sono sempre ben rapresentate nelle fiere industriali tedesce è che l'italia è il primo investitore estero in germania. Secondo un sbaglio.

      1) Perchè in germania c'è un Slogan che si chiama "Geiz ist Geil" tradotto "l'avarizia è sexy" dove c'è avarazia c'è basso consumo.

      2) La concorrenza tedesca, sia nella qualità è anche nella quantità. La germania è un mercato molto difficile per imprese straniere, meglio la francia, UK, svizzera, belgio, olanda.

      Elimina
    4. No Paolo, mi dispiace di essere un po’ brusco ( e un po’ in ritardo, ritardo di cui ovviamente mi scuso) ma mi sembra che lei non abbia capito il senso del mio post. Potrei risponderle che sono perfettamente al corrente “del cosi fan tutte”, that is, degli aiuti di stato al settore automotive e con lei potrei ribadire che la FCA (allora ancora FIAT e Italiana) ha preso soldi – poi ridati ! – per salvare Chrysler, che Peugeot, recentemente, ha preso molti più soldi per salvare se stessa, che FIAT ha sempre preso soldi pubblici per far finta di salvare se stessa e infine, per sollevarsi un po’ da questa miseria, potrei anche ammettere che Lufthansa ha preso soldi dai rigorosi calvinisti Svizzeri per salvare Swissair. Potrei continuare citando nuovi casi e per mostrarmi più informato potrei poi fermarmi un attimo e farle notare che : “Vede … si tratta, tuttavia, di esempi che non calzano con il caso da me riportato perché tutte le aziende in questione erano o sono aziende NAZIONALI e IN CRISI” . Potrei anche diventare nazional-popolare come Pippo Baudo e farle osservare che in tutti i “casi” sopra riportati la mano pubblica, quando è intervenuta, ha sempre ottenuto qualcosa (si veda Obama con FCA), magari qualcosa di più del semplice salvataggio di un’azienda in crisi. Con lei, poi, credo che si potrebbe tranquillamente concludere condividendo il fatto che : in Italia non c’è … o meglio esiste … solo “una politica industriale un po’strana”. Ma il punto non è questo. Il punto non sta nel fatto che: “oh … i politici italiani cosi corrotti … e i tedeschi o i canadesi … oh! ... cosi bravi and on the ball …”. Il punto è che il piddino malefico che ha ideato questa mostruosità lo ha fatto, io credo, in buona fede – senza tangenti e immaginando che in questo modo si proteggessero valori, interessi e comunità. Il lato mostruoso e oscuro della faccenda – che lei, mi dispiace dirlo, non ha capito – sta nel fatto che costui o questo gruppo di piddini miserandi non riesce neppure più ad immaginare un intervento pubblico che non sia “supply side”. E nel caso di questi 80 milioni questa incapacità diventa ridicola. Quando Volkswagen ha acquistato la Lamborghini (in fallimento) non aveva bisogno di knowhow italiano – ha e aveva tra le sue mani già una storia di successo per ciò che riguarda i SUV di lusso (la CAYENNE) e le auto sportive in generale (Porsche, AUDI etc.): con l’acquisto si è dotata di un marchio prestigioso e storico (cioè legato ad una tradizione territoriale e comunitaria). A Sant’Agata (anche per il nuovo SUV) non ci sarà produzione, ma assemblaggio – che ci possa essere stata anche progettazione e decisione progettuale è cosa che non escludo ma che lascio volentieri alla fede di chi ancora ci vuol credere. La cosa certa è che Volkswagen con questo progetto recupera il valore di un marchio storico (il suo investimento!) anche se per farlo dovrà produrre (assemblare) in Italia. Punto e Basta. Non ci fa nessun favore. E allora perché le si regalano 80 milioni? Il perché io lo avevo indicato quando nel post parlavo di rivolgimento della logica. Il piddino in parole povere e gli altri assertori dell’ordoliberismo tedesco pensano che l’unico intervento possibile per la mano pubblica debba avvenire in favore dei forti del mercato. E’ una fede. I disoccupati, i bisogni dei cittadini, la produzione nazionale … la DOMANDA … nella loro ottica non c’entrano niente. Sono un di più fastidioso, magari un’occasione di propaganda, o un’opportunità per dare soldi … ai profitti. Non mi fraintenda, io sono a favore dell’intervento pubblico ma quando questo protegga interessi generali e, d’altro canto, io mi auguro che di nuovo possano emergere imprenditori come Ferrari capaci di progettare un sogno. Pare che avesse pochi scrupoli e poche remore, quando si trattava di soldi ed interessi. Glielo assicuro : anche i tedeschi sono ben sgamati. Quello che non fanno, gli Unni, è regalare soldi certi in cambio di miraggi incerti. Dia retta a me : non speri più nei miraggi di Marchionne. Questa fede la lasci ai piddini.

      Elimina
  11. Manca un punto: al ristoratore abusivo resteranno in mano, se va bene, 0.5 centesimi dei 5 euro, tra costi e tasse, mentre i guadagni seri li faranno i pochissimi attori che gestiscono i siti e quelli che intascano i costi di transazione. Non solo ci dobbiamo scannare tra miserabili, ma per farlo dobbiamo pure pagare il biglietto.

    RispondiElimina
  12. L'unica osservazione che ho trovato interessante sulla vicenda "tassisti" e' che di fatto il vero mestiere non esiste piu', per via della tecnologia GPS. Prima, parlo per Milano, il tassista lo pagavi anche, e forse soprattutto, perche' conosceva a memoria tutte, dico tutte le vie di Milano. Per il resto, se siamo qui ospiti, e' perche' banalmente non crediamo che il tassista povero faccia noi ricchi. Tutt'altro.

    RispondiElimina
  13. No dico, raga, allora fate come me : in Svizzera a fare la cavia per esperimenti di nuovi farmaci. Vitto, alloggio, ottima paga, tante belle infermiere intorno a me...fa niente se ogni tanto sento strane voci, vedo strane luci e mi è cresciuto un secondo naso...scherzi ( absit iniuria verbis ) a parte, succede anche questo, e molti italiani ci vanno.

    RispondiElimina
  14. Non si coglie la funzione logaritmica che tende all'infinito. Di questo passo si realizzerà "l'utopia" che tutti gli scambi avverranno senza soldi; dopo qualche anno avremo la scomparsa dell'euro, del sistema capitalistico, delle industrie che pagano gli stipendi in moneta e torneremo alla vita agreste e primitiva, agli scambi solidali e ai cacciatori e raccoglitori tanto cari a John Zerzan; secondo me anche Mario Draghi, seppur sembri difendere l'euro nell'immediato, ha la stessa visione utopica di John sul futuro degli esseri umani, per lo meno del 99% di essi. Dai loro prosperi e sfarzosi castelli, il restante 1% di nobili e patrizi, continuerà comunque a predicare su quei bamboccioni che vivono nelle foreste e che, per dormire e ristorarsi, hanno preso la pigra abitudine di ripararsi nelle tiepide caverne, invece di assaporare la dura ma educativa competitività, ergendosi, al calar del sole, a torso nudo, nelle selvatiche praterie illuminate dal fulgore austero della luna, a sfidare in duello lupi e leoni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Che dici: glielo spiego io, o glielo spieghi tu, com'è fatto il grafico di ln(x)? Sinnò nun te capischeno: sò dde borgata.

      Elimina
    2. Evvero, però ho già un appuntamento al Roxy bbar, per bere un uischi con Celeste, e gliespego che questa funzione voddì che ce fottono tutti all'infinito.

      Elimina
    3. Ma tanto, all'infinito, saremo tutti fottuti comunque.

      Thou know’st how lame a cripple this world is;
      And learn’st thus much by our Anatomy,
      That this world’s general sickness doth not lie
      In any humour, or one certain part,
      But as thou saw’st it, rotten at the heart.
      Thou seest a hectic fever hath got hold
      Of the whole substance, not to be controll’d;
      And that thou hast but one way, not to admit
      The world’s infection—to be none of it.
      For the world’s subtlest immaterial parts
      Feel this consuming wound and age’s darts;
      For the world’s beauty is decay’d, or gone

      John Donne, An anatomy of the World

      Elimina
    4. ao, noi borgatari parlamo solo romanesco, mica come i pariolini. Comunque per essere più specifici potremmo parlare di Tempo di morte termica (TDT per Thermal Death Time), che segue un andamento esponenziale:
      http://it.wikipedia.org/wiki/Tempo_di_morte_termica
      se nella funzione che osservi sostituisci il valore N con l'entità del tuo stipendio, allora vedrai che N tende ad un valore zero in modo asintotico all'aumentare del tempo di permanenza nell'euro(t), quindi raggiunge un valore prossimo allo zero molto prima dell'infinito, anche se, idealmente, lo zero lo si raggiunge al valore infinito; lo chiamerei Tempo di Morte del Tuo Stipendio; potremmo anche fare una correlazione tra il Punto di Morte del Tuo Stipendio e Il Punto di Morte Biologico, rilevandone una proporzionalità diretta. E potremmo anche fare un parallelismo tra il punto di morte termica (TDP), cioè la temperatura necessaria ad uccidere una sospensione microbica in 10 minuti, e il livello di ardore delle Riforme Strutturali; cioè, quel livello di Riforme Strutturali che stermina la coltivazione europea in 10 minuti; La maggior parte della coltivazione europea verrebbe in questo caso uccisa in 5-10 minuti a 60-70 °RF(Riforme Strutturali). Ma sembra un dato esperienziale che da noi il processo sia portato avanti con la tecnica della rana bollita, cosicché per i batteri europei, e non solo europei, valga il motto "E il naufragar m'è dolce in questo mare."

      Elimina
    5. "...ergendosi, al calar del sole, a torso nudo, nelle selvatiche praterie illuminate dal fulgore austero della luna, a sfidare in duello lupi e leoni."
      Bellissimo!
      Peccato che, con l'attuale densita' di popolazione, qui in Lombardia dobbiamo mettere il numerino, quando ti chiamano e' il tuo turno per il leone ecc.

      Elimina
  15. Proprio ieri volevo scrivere un commento sulla responsabilità di questo progresso multimediatico ultra veloce che nessuno frena e che complice un unione monetaria impostaci sta accellerando la distruzione di milioni di posti di lavoro.
    Anzi a dire il vero non più se la disoccupazione in aumento sia dovuta più alle politiche economiche o al progresso tecnologico.

    Non vorrei cadere nell’ideologia, ma accanto alla realtà descritta dall’autore del commento, ovvero che mai come ora il fatto di sbarcare il lunario accettando di farsi sottopagare sia cosa buona e giusta, c’è di pari passo una realtà tecnologica fatta di App e un concetto: “Fai tutto tenendo il culo sul divano” che prima o poi il culo sul divano te lo farà tenere anche senza fare tutto perché non potrai nemmeno permetterti di utilizzare la App per andare al bagno.

    Capiamoci, non sono contro l’informatizzazione e il progresso per carità, vade retro decrescita felice, mi chiedo però se chi osanna tutto questo sistema veloce si renda conto che tra 10 anni la disoccupazione in Italia sarà probabilmente il doppio.
    Non vale l’equazione per 10 posti persi l’e-commerce ne crea 10, manco 7. Se cominciamo a contare quanti non sono e non saranno più necessari alla produzione, distribuzione e vendita di prodotti e servizi non c’è da stare allegri perché “che bello pagamo poco”. Tutti i settori ne sono e saranno coinvolti, prima il privato già succede poi il pubblico.
    Si preoccupano (forse) di regolamentare l'immigrazione, in totale abbiamo avuto 170.000,00 immigrati, magari saranno di più, e non si preoccupano di regolamentare la concorrenza economica.
    Già qualche gestore di punto vendita di cellulari comincia a lamentarsi perché vende pochi contratti e pochi telefonini, al che a uno gli ho mostrato il video di un noto distributore di prodotti editoria &CO, sulla gestione del magazzino: “Ah però questi sì che sono ben organizzati, pochi dipendenti pochi costi!” e io: ”Ecco allora i contratti e i telefonini vendili ai muletti robotizzati”.
    Non capisco proprio perché nessuno - imprenditore, dipendenti, Stato - capisca che un PC/APP/Cellulare non compra un altro PC/APP/Cellulare, allora non vorrei cadere nella capacità di autolesionarsi dell'uomo Italicus e non, mi sembra ci sia poco spazio per altre ipotesi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mamma mia, scusate la sintassi! L'ho postato al volo.

      Elimina
    2. Beh, una volta non c'erano i trattori e servivano parecchie braccia per coltivare la terra. Che fine hanno fatto quelle braccia e come ci sono arrivate?

      Elimina
    3. Ogni rilevante progresso tecnologico ha sostituito certe attivita', piu' o meno traumaticamente. La riduzione dell'orario di lavoro e' un logico adeguamento ad un mondo sempre piu' meccanizzato. Ma si scivola su un dettaglio, il presupposto che le macchine valgano sempre ed in assoluto meno delle persone.

      Elimina
  16. Chi ha sempre cercato di pagare il lavoro degli altri il meno possibile è il grande capitalista che è in noi. Di pochi mezzi, ma con grandi ambizioni, è il più efficace alleato del grande capitale.

    RispondiElimina
  17. Ho vissuto in Brasile dove per molti cercare di sbarcare il lunario in vari modi tra i quali percorrrere i tragitti degli autobus col proprio furgoncino e alle fermate caricare passeggeri facendogli pagare meno della metà del prezzo del biglietto regolare o improvvisare baretti e ristorantini in casa, è una consuetudine dettata dal bisogno.
    Chissà se lo sanno che stanno facendo "sharing economy", pare che qui da noi in molti non si rendano conto che stiamo diventando un paese del "third world".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'attacco e' ancor piu' odioso perche' concentra il fuoco sulle fasce sociali piu' deboli, quelle che gia' guadagnano poco e lavorano molto.

      Elimina
  18. le ultime 6 righe del post sono da incorniciare!

    RispondiElimina
  19. Il problema che hanno i tassisti con Uber è lo stesso che hanno già sperimentato milioni d'italiani nei settori dove il mercato ha già fatto piazza pulita degli operatori meno competitivi regalando, a tutti quelli che non sono stati licenziati, condizioni di lavoro peggiori.

    La vera tragedia però è che, in un'economia che non cresce, il mercato non concede un'altra opportunità a chi perde il proprio lavoro, o a chi lo vorrebbe cambiare. Ed è questo che rende in fondo tanto triste la lotta dei tassisti contro gli autisti di Uber.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se lasci il mercato incontrollato, allora causa ed effetto si confondono, perche' da una parte sono richieste professionalita' specialistiche - perche' massimalmente efficienti, dall'altra quando tali professionalita' sono spazzate via la riconversione e' sempre e comunque un costo, per definizione insostenibile. Ti masticano e ti sputano.

      Elimina
  20. Ci risiamo con il dare la colpa a qualcuno. Ora la colpa è dei consumatori che preferiscono pagare meno qualcosa senza capire che pagandola meno si riducono gli stipendi e gli occupati. E' inutile dare delle colpe. L'uomo (inteso come essere umano) è fatto così: vuole il più possibile con il minor costo possibile (dove per costo intendo denare, fatica, tempo ecc). E per fortuna (o forse no) altrimenti non ci saremmo mai evoluti. E' il comportamento basilare di ogni persona. Dare la 'colpa' a qualcuno perchè fatto così è assurdo (come del resto dare la colpa a uno che si indebita troppo in un contesto economico positivo e a costi bassi). Io onestamente non voglio dover fare dei modelli matematici complessi per capire come un mio comportamento potrebbe avere effetti sull'intera società e pretenderlo è uno spreco di energie inutile. E' compito dei pensatori, governanti, ecc, introdurre delle regole, limiti, vincoli, per fare in modo che questi comportamenti del singolo generino dei comportamenti emergneti della società atti a determinare un vantaggio per tutti. Se lo fanno la colpa (dolosa o meno) è loro e solo loro.Spero di non aver fatto troppa confusione...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cercare di pagare meno una cosa è normale e sano, ma meno rispetto a cosa? Rispetto al lavoro che c'è dietro?
      Sfruttare il bisogno di lavorare degli altri secondo me non è sano e normale; chiunque si soffermi a pensarci un minuto e provi a immedesimarsi nell'altra parte sarebbe in grado di capirlo da solo.

      Posso comprendere che quando uno i soldi non ce li ha non ha neppure scelta, ma andare fieri di certi risparmi al limite dello sfruttamento o proporre la sharing economy come modello di risoluzione della crisi è demenziale.

      Come è demenziale che il Sole 24 ore sia (di tanto in tanto) più dalla parte del lavoro di coloro che dovrebbero rappresentare il lavoro e il diritto che è enunciato nella costituzione.

      Tutta colpa del PD e dei politici che non fanno le leggi vantaggiose per comunità, quindi?
      Non direi. Sinceramente credo che il 99% della cittadinanza abbia i politici che merita per il semplice fatto che sono proprio uguali: stessa avidità, stessi conti della serva, stessa ottusità, stesso miope egoismo, nessuna empatia, nessun senso civico o di umanità.
      In definitiva, penso sia proprio la maggioranza delle persone a volere queste leggi (finché riguardano le altre categorie, ovviamente) e a sostenere questi politici.

      Borghi si era candidato: gli hanno preferito Borghezio (che stava a sua volta dietro a candidati di altri partiti).
      Bagnai sono 3 anni che scrive e ormai è noto a una grossa fetta di pubblico. Quanti libri ha venduto? Quanti lettori ha? Quanti hanno capito non dico i dettagli tecnici e i grafici, ma il nocciolo della questione e della battaglia che sta combattendo?
      A quante persone ho provato a spiegarlo e quanti lo hanno capito? ZERO.
      L'Italia ha 60 milioni di persone, il conto lo lascio a voi.

      Maria Antonietta

      Elimina
    2. Dai, Marie Antoinette, non essere pessimista. Er barbetta è sulla buona strada, per dire...

      Elimina
    3. Cara Maria Antonietta, le tue parole sono condivisibili e sicuramente denotano una consapevolezza approfondita di quello che succede e di come i tuoi comportamenti potrebbero influenzare la vita degli altri. Io concordo su quanto tu dici.
      Colgo però alcuni punti critici. Il primo sta nel pensare di poter prevedere il comportamento del sistema a partire dal comportamento del singolo. Purtroppo è piuttosto difficile. La scienza sviluppa modelli predittivi che mantengono sempre un certo livello di incertezza. Non dico che il tuo ragionamento sia sbagliato, ma sii cauta nel ritenere che sia giusto. Secondo punto: assumendo anche che il modello da te pensato sia corretto, pretendere che tutte le persone lo seguano per il semplice motivo che è 'corretto' è presuntuoso. Non tutte le persone hanno quel mix di scolarizzazione, conoscenza, umiltà, lungimiranza, fortuna, capacità per poterlo ritenere senza ombra di dubbio razionalmente corretto. L'uomo si è evoluto per semplificare e quindi tende a seguire un'idea invece di farsene una sua (per quanto di fronte all'orgoglio inaccettabile) ed è per questo che è stato preferito Borghezio a Borghi. Dare la colpa alle persone perché non pensano in modo 'razionale', ammesso che quel 'modo razionale' effettivamente corretto, non lo ritengo giusto e oltre a ingiusto induce a perseguire una strada che, a mio giudizio, è inefficace e inefficiente. Estremizzo, la crisi italiana non si risolve, nel breve, convincendo le persone del mondo a comprare merce italiana sulla base di qualche ragionamento razionale o etico, ma uscendo dall'euro (semplifico per motivi espositivi) rendendo i prodotti italiani più convenienti e sfruttando la naturale tendenza delle persone a preferire tanto al costo più basso possibile.

      Elimina
    4. (..)Ora la colpa è dei consumatori che preferiscono pagare meno qualcosa senza capire che pagandola meno si riducono gli stipendi e gli occupati(..)
      SI! Cristo santo SI! Perché non è vero? E che cosa c’è di così difficile da capire?

      (..) E' inutile dare delle colpe(..).
      Ma guarda un po’. E’ Utilissimo altro che inutile, ci hanno costruito sopra tutti i sistemi di potere da centomila anni a questa parte!

      (..)Io onestamente non voglio dover fare dei modelli matematici complessi per capire come un mio comportamento potrebbe avere effetti sull'intera società e pretenderlo è uno spreco di energie inutile(..)
      Permetti ma non c’entra un cifol il saper fare modelli matematici, esattamente come non serve saper calcolare la traiettoria di “Apophis” o di “Cruithne” (due asteroidi) per i prossimi 10 anni per capire la legge di gravitazione. Basta comprendere che non è il sole che gira attorno alla Terra ma il contrario e non per via di degli angeli che la spingono, ma bensì a causa di una forza “centrale” diretta lungo la congiungente i due corpi, direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse ed inversamente al quadrato della distanza. Punto!

      In altre parole quello che si chiede è fare il minimo di fatica per capire i Grundlagen, al fine di:

      “esercitare quella che io chiamo cittadinanza economica attiva, così da pretendere la giusta linea di condotta coloro cui spetta prendere le decisioni” (H.J.Chang – 23 cose che non ti hanno detto sul capitalismo).

      Che poi è l’oggetto dello sforzo sovrumano che sta facendo da qualche anno Alberto (Santo subito dopo!) e pochi altri!

      Molti questo, “minimo di fatica” non lo vogliono fare? Ed allora sei che ti dico? Che è giusto revocargli il diritto di voto fino a tanto che non si decideranno ad uscire dalla loro cazzo di ignavia di comodo! Almeno fino a quando non si decideranno a farla , questo minimo di fatica!

      Non sai cosa è un avanzo primario! Non voti! Non sai che laddove esiste un debitore esiste anche un creditore? Non voti! Non consideri il corruttore colpevole tanto quanto il corrotto? Non voti! Non sai cosa dice e perché lo dice l’articolo 11 della costituzione? Non voti! Non ci arrivi? Primo nella stragrande maggioranza dei casi, non ci credo! Secondo: pazienza, non voterai fino a che non lo capirai e se non lo capirai mai, non voterai più!

      C’era una volta l’Educazione Civica, ma naturalmente grazie anche (non solo) a tanta “ASIN-istra” è stata massacrata e derisa svuotata di ogni significato. Ma è da lì che occorrerebbe ripartire.

      Elimina
    5. Non corri i 10.000 in 45 minuti? Non voti!
      'sti panzoni sono un costo insostenibbbile...

      Elimina
    6. Non lo so Alex. A parte il fatto che la tua idea di revocare il diritto di voto se non hai passato un esame la considero più una provocazione che una proposta concreta. A me basterebbe che chi occupa di istruzione, cultura, informazione, politica o abbia una qualche ruolo sociale si limitasse a raccontare la verità e a prendere le distanze da chi dice cagate.
      Se una persona continua a sentire dalla tv, dai giornali, dalla radio, dai comizi, che 1+1 fa 3, prima o poi ci crederà. Dare la colpa a lei perché si fa ingannare non mi sembra corretto.

      Tornando al nocciolo del problema, se preferisco spendere poco per comprare qualcosa, i casi sono due: o non ho abbastanza soldi o ne di più. Nel primo caso o spendo poco o non spendo affatto, nel secondo, quanto risparmio lo destinerò ad un altro acquisto distribuendo il mio reddito a più acquisti.
      Il vero problema è che al momento le persone hanno poco da spendere e quelle che ne hanno magari preferisco risparmiare in vista di tempi (prevedibilmente) peggiori. Tu mi dici: ma gli stipendi sono bassi perché le persone preferiscono spendere poco, e io rispondo, preferiscono spendere poco perché gli stipendi sono bassi. Chi ha ragione? Secondo me sono entrambi.
      Ma mentre pretendere che tutti si rendano conto razionalmente che è meglio spendere di più lo considero inefficace nel breve, reputo più semplice (per modo di dire) fare in modo che le persone aumentino il loro reddito attraverso delle leve che è superfluo ripetere.

      Tutti sapevano che il fumo passivo fa venire i tumori, ma si è smesso di fumare nei luoghi pubblici solo quando qualcuno l'ha vietato per legge, ora è diventato un comportamento spontaneo uscire da un qualsiasi luogo anche privato. Prima chi ha la responsabilità deve indurre un comportamento, anche se non popolare, poi tale comportamento può divenire cultura.
      E' possibile fare il contrario, ma secondo me richiede più sforzo e tempo, e le aziende nel frattempo chiudono.

      Elimina
    7. Caro Max,
      non penso di cambiare il sistema partendo dal singolo. Notavo semplicemente che tra il comportamento del singolo e quello dei governanti c'è una certa sintonia.
      Probabilmente i mass media hanno una forte responsabilità, ma abbiamo questi politici perché noi cittadini siamo così oppure noi cittadini siamo così perché abbiamo questi politici?
      Secondo me è un circolo vizioso dove entrambe le parti hanno una parte di responsabilità.
      Forse la prima è quella di egocentrismo ed egoismo: guardare sempre e solo al proprio interesse immediato, dimenticandosi di essere invece parte di un sistema dalla cui salute dipende la nostra singola salute.

      Quando anche il singolo cittadino è critico nei confronti del governante, assume gli stessi toni e gli stessi argomenti del governante stesso, mosso probabilmente solo dall'invidia di non essere al suo posto.

      Che sia meno impegnativo seguire un'idea invece di farsene una propria è inoppugnabile, ma chi preferisce seguire passivamente non può dare la colpa agli altri perché non hanno elaborato l'idea migliore per le sue esigenze.
      La democrazia ha un costo, se non lo vuoi/pagare ti mangi la minestra europea (che è gratis in termini di sforzo mentale, ma in definitiva molto molto più costosa) zitto e ringraziare che non te la esportino sotto forma di bombe.

      La crisi italiana si risolve cominciando con l'uscita dall'euro, ma molti prodotti italiani "vincenti" spesso non sono affatto competitivi sul prezzo.
      E comunque dimentichi la domanda interna. Quando non hai problemi economici (se non sei patologicamente tirchio) non stai così attento a spendere meno e, soprattutto, se nessuno è alla disperazione nessuno sarà propenso a farsi sottopagare per scarrozzare gente in giro o fare qualsiasi altra cosa.
      Ma tu prova a spiegare a questi disperati (sottopagati, precari o disoccupati) che si deve fare più spesa pubblica per rilanciare la domanda interna e senti cosa ti rispondono (sempre che i tagli non riguardino il loro orticello, naturalmente).

      Elimina
    8. Alex, bravo! Purtroppo hai ragione, il voto a tutti in mezzo a tanta ignoranza, guarda dove ci ha portati! E' un grande limite della democrazia. Avevo proposto, tempo fa, un test anche a crocette prima di entrare in cabina elettorale.

      Elimina
    9. Alex l'hai sparata grossa, ma voglio provare a difenderti: se quando capivo un cazzo mi avessero proibito di votare non sarebbe cambiato niente (a dire il vero non cambierebbe niente neanche adesso).

      Ci scandalizziamo se qualcuno mette in discussione il diritto di voto: ma se le liste sono "truccate" a monte nel senso che dietro tante sigle c'è un partito solo e la propaganda si traveste da informazione a cosa serve?
      Renzi non ha vinto le elezioni, ma il PD sì e se al posto suo ci fosse un altro candidato, anche di un altro partito non cambierebbe niente.
      Però abbiamo esercitato il nostro diritto: che bello!

      E allora ribalto un po' il discorso: se i cittadini non sanno le cose a cui accenna Alex non solo il loro diritto di voto, ma la democrazia è svuotata di qualsiasi significato e potere. Anzi: le elezioni servono sono a creare una falsa illusione che tiene lontani dalla comprensione della realtà.
      Il diritto di voto in questa situazione ha la stessa funzione di Grillo, Podemos, Tsipras e dei sindacalisti: far digerire le ingiustizie e tenere a freno le masse.

      Quindi, come la democrazia, anche il diritto di voto non è gratis: se non capiamo un cazzo, di fatto mettiamo una croce su un pezzo di carta e il diritto di esprimere un vera scelta ce lo auto-revochiamo da soli (infatti i nostri dittatori non sono mica così scemi da abolirlo).

      Elimina
  21. Propongo un tema: distinguere tra quella che potrebbe essere condivisione (faccio questa cosa con te perché così moltiplichiamo gli sforzi e dividiamo i costi, cosa che, per esempio, nello sviluppo software viene già fatta), da trovo un modo per ottenere un prodotto che costa meno, ma che retribuisce meno, con la scusa della sharing economy Altra domanda: quanto influisce la tecnologia in questo processo? Ovvero (mi pare che già il tema sia stato accennato da queste parti) quali sono le conseguenze economiche di certi progressi tecnologici?

    RispondiElimina
  22. Non mi è chiara una cosa: tenendo costante tutto il resto, proibire Uber migliora le cose? O quanto meno evita di peggiorarle?

    In un contesto in cui i disoccupati sono stati spinti nell'arena contro i tassisti mi sembra futile pensare di risolvere la situazione proibendo ai disoccupati di partecipare ai giochi gladiatorî (sconfitti in partenza?). La soluzione è ottenere un mercato del lavoro che offra una abbondanza di occupazioni pagate dignitosamente. A quel punto solo un masochista penserebbe di fare l'autista Uber.

    Più in generale, riguardo alle tecnologie, non mi sembra che scivolare verso un atteggiamento luddista sia d'aiuto. Avere macchine che moltiplicano la capacità di lavoro delle persone non è affatto negativo. Il vero problema è gestire questi vantaggi in modo che ne profittino tutti (per esempio, con dissonanza orwelliana, nello stesso telegiornale può capitare di sentire uno dopo l'altro un servizio che spiega che i conservatori e le orchestre pubbliche costano troppo, e un'altro che magnifica i risparmi e i vantaggi di una catena di montaggio robotizzata...)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh si! Hai colto esattamente il punto. La comprensibile protesta dei tassisti contro Uber in queste condizioni (determinate dal progetto eurofascista) è oggettivamente una difesa corporativa di interessi protetti a discapito di altri interessi molto meno protetti. In una situazione di bassa disoccupazione il confilitto fra opposti interessi sarebbe molto meno drammatico. Le liberalizzazioni non sono il problema, il problema è la strategia antidemocratica con cui si tenta (con successo) di imporle. Se invece deve essere giungla (cosa che naturalmente non auspico ma verso cui stiamo scivolando) allora deve esserlo per tutti e per davvero. Insomma un invito ai sindacati dei tassisti a parlare di euro. Anche per loro il nemico non è Uber, ma la troika. D'altra parte ricordo che nel Prologo dell'ultimo libro del Prof. si mette in scena il tentativo di far ragionare un tassista.... purtroppo però con poco successo. E se nun je 'a fa er cavajere nero....

      Elimina
    2. "La soluzione è ottenere un mercato del lavoro che offra una abbondanza di occupazioni pagate dignitosamente."

      Comunista!

      Elimina
  23. Forse sbaglio, però il concetto chiaro è il suguente: attenzione, oggi tocca alla loro professionalità, domani alla tua. Significa che domani ti ritrovi o senza lavoro o con lo stesso lavoro pagato magari la metà. Ma, come dice giustamente il signor Marco Franceschi, ho risparmiato 10 euro. E chissenefrega se poi ci sono 1,10, 100 posti di lavoro in meno, che si riperquoteranno sull'economia generale.

    RispondiElimina
  24. Se la questione fosse l'analisi di un progresso tecnologico o l'irrompere di una idea che cambiando la struttura dei costi di una attività tradizionale la cambia e "ottiene di piu' con meno" avrebbero ragione quelli che dicono che non si tratta di concorrenza sleale ma di concorrenza efficace e che i meno efficaci sono destinati a soccombere.
    Potrei arrivare ad accettare una impostazione del genere ma non in questo caso.
    Qui la struttura dei costi non è piu' leggera ma piu' pesante, le piattaforme intermediano trattenendo il 20% minimo, a rigor di logica i servizi offerti dovrebbero essere completamente fuori prezzo.
    Ma anche quando ti siedi in una normale trattoria a fianco a te è seduto un intermediario ( o dovrebbe esserci), non si vede ma c'è ed è piu' esoso e occhiuto di una app.
    Quello che rende convenienti questi servizi non è l'efficacia ma la mancanza di un commensale piuttosto ingordo.
    Non c'è proprio, è sparito anche dai commenti, la sua presenza importuna è considerata alla stregua delle commissioni di Uber, una manomorta da eliminare, da dimenticare.
    Non oso nominarlo.

    Comunque vi aggiorno: mi sono schiantato a Roncobilaccio. Il tizio è incazzatissimo e vuole l'assicurazione ( figurati ....non ho neanche la patente) e mi manderà un fidbec negativo ( questo mi spaventa deve essere una specie di macumba).
    In tutti i modi, dopo che i pompieri lo avranno tirato fuori dalle lamiere, lo meno così si impara.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma se distinguessimo tra "soggetto" e "attività destinata a soccombere"?

      Elimina
    2. @marco franceschi Anche io in effetti ho la sensazione che stia sviluppandosi a dismisura un mondo di economia sostanzialmente sregolata e soprattutto fiscalmente sommersa.
      Comunque mi è venuta in mente una mia amica che l'altro giorno mi ha detto che per arrotondare (leggi: arrivare a fine mese) si accinge ad affittare una camera (Expo) e ha commentato mestamente: "E pensare che mio padre quando prendevo un brutto voto me lo diceva sempre: andate avanti così e finirete affittacamere!"

      Elimina
  25. Messaggio in tv della "dolce" Milena mi rimanda a quando studentello squattrinato (mica come ora che c'ho in tasca l'euro-forte, che fa tanto rima con la sede della sua casa madre) mi inventavo (senza app, sw, platforms) lavoretti, ricicli, bagatelle, per racimolare due soldini. Allora ero felice, poi cresciuto, formato e professionalizzato, ho potuto beneficiare di un regolare contratto (archeologia del lavoro oramai) e guadagnare 4 soldini .Ma il tempo si sa si diverte alle nostre spalle e ci rigira la storia in un percorso inverso che a noi pare proiettato al futuro, tanto da ritrovarci piano piano in età senile all'età della pubertà senza averne più le risorse che la caratterizzavano. A chi allora imprecare? Agli dei ingiusti o allo spirito malvagio di chi si è fatto carico di fare la cosa giusta per il nostro bene senza chiedercene mandato. Risposta facile ma la domanda, che vale sempre è, io dov'ero?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ubaldo Lorenzo, fratello...la domanda finale, quella che ci inchioda....
      "Or che la merda è fatta, bisogna mangiarla. Sennò, perché tanta fatica a cucinarla? (Altan)".

      Tuttavia, si lotta.

      Elimina
  26. Manca la profondita' di pensiero di un J. M. Keynes ma ecco un altro interessante scritto degli anni trenta del novecento che IMHO vale la pena di rileggere.

    In Praise of Idleness, by Bertrand Russell [1932]

    “In the past, there was a small leisure class and a larger working class. The leisure class enjoyed advantages for which there was no basis in social justice; this necessarily made it oppressive, limited its sympathies, and caused it to invent theories by which to justify its privileges. These facts greatly diminished its excellence, but in spite of this drawback it contributed nearly the whole of what we call civilization. It cultivated the arts and discovered the sciences; it wrote the books, invented the philosophies, and refined social relations. Even the liberation of the oppressed has usually been inaugurated from above. Without the leisure class, mankind would never have emerged from barbarism.”

    “The war showed conclusively that, by the scientific organization of production, it is possible to keep modern populations in fair comfort on a small part of the working capacity of the modern world. If, at the end of the war, the scientific organization, which had been created in order to liberate men for fighting and munition work, had been preserved, and the hours of the week had been cut down to four, all would have been well. Instead of that the old chaos was restored, those whose work was demanded were made to work long hours, and the rest were left to starve as unemployed. Why? Because work is a duty, and a man should not receive wages in proportion to what he has produced, but in proportion to his virtue as exemplified by his industry.”

    “We have no attempt at economic justice, so that a large proportion of the total produce goes to a small minority of the population, many of whom do no work at all. Owing to the absence of any central control over production, we produce hosts of things that are not wanted. We keep a large percentage of the working population idle, because we can dispense with their labor by making the others overwork. When all these methods prove inadequate, we have a war: we cause a number of people to manufacture high explosives, and a number of others to explode them, as if we were children who had just discovered fireworks. By a combination of all these devices we manage, though with difficulty, to keep alive the notion that a great deal of severe manual work must be the lot of the average man.”

    “We think too much of production, and too little of consumption. One result is that we attach too little importance to enjoyment and simple happiness, and that we do not judge production by the pleasure that it gives to the consumer. When I suggest that working hours should be reduced to four, I am not meaning to imply that all the remaining time should necessarily be spent in pure frivolity. I mean that four hours' work a day should entitle a man to the necessities and elementary comforts of life, and that the rest of his time should be his to use as he might see fit. It is an essential part of any such social system that education should be carried further than it usually is at present, and should aim, in part, at providing tastes which would enable a man to use leisure intelligently.”

    http://www.zpub.com/notes/idle.html

    RispondiElimina
    Risposte
    1. l celebre "Elogio dell'Ozio", una delle mie letture preferite.

      Bella anche la frase (la cito in italiano, sempre da quel libro): "L'etica del lavoro è l'etica degli schiavi e il mondo moderno non ha bisogno di schiavi".

      Un tempo Russel era nelle librerie (e nelle parole) di qualsiasi persona "di sinistra" che si rispettasse. Poi è andato sostanzialmente in disuso.......

      Elimina
    2. Ho sempre pensato che sarei dovuto nascere Russel. Avere tutti i mezzi per vivere e pontificare secondo le proprie giustissime ragioni.

      Elimina
    3. Suvvia Russell e' considerato uno dei maggiori filosofi di sempre.

      Elimina
    4. E io che ho detto? Che mi sarebbe piaciuto poter filosofare come lui!

      Elimina
  27. Io sono un programmatore. So che per ogni riga di codice che scrivo, la probabilità che qualcuno perda il suo lavoro aumenta. E da stupido, lo faccio sapendo che, se faccio veramente bene il mio lavoro, il prossimo potrei essere pure io. Ma devo confessarvi una cosa: non riesco a smettere di scrivere codice. E mi piace pure farlo bene!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ci sono due universi paralleli:
      - quello in cui qualcuno perde il lavoro a causa del tuo programma
      - quello in cui la stessa persona lavora di meno e guadagna di più grazie al tuo programma.

      ma non è il tuo programma a selezionare in quale universo finiremo col vivere.

      Elimina
    2. Ma infatti pensare che la varie app e più in genere Internet siano il nemico è assurdo. Sarebbe come dire che l'automazione è nemica dell'operaio. Internet è il campo di battaglia. Come mi facevano notare qualche commento fa il mito (diffuso presso molti commentatori statunitensi, vedasi techcrunch per esempio) che ci sia un legame immediato tra automazione software e perdita di lavoro umano può semplicemente essere un artificio retorico che serve a coprire la mancanza di volontà di espandere il lavoro umano su altri fronti.

      Elimina
    3. Anche io sono programmatore. Penso che per ogni riga di codice che scrivo, in teoria aumenti la produttività di qualcun altro. Mi piacerebbe che i benefici dell'aumentata produttività fossero distribuiti anche ai lavoratori e non finiscano solo per remunerare il capitale che aveva investito nel mio scrivere software.

      Elimina
    4. Il mio era un ragionamento estremo. Nell'immediato, certo che se sviluppo un software di automazione che elimina del lavoro manuale, c'è qualcuno che probabilmente il posto di lavoro lo perderà. D'altro canto, si spera che questa produttività in più non vada a finire solo da una parte. E penso che sia questo il problema di fondo.

      Però mi chiedevo anche un'altra cosa. E' un tema ai limiti della fantascienza. Ma se tutti i lavori sono sostituibili in linea teorica con lavoro automatizzato, robotizzato, addirittura supportato da intelligenza artificiale, noi verso che tipo di società andremo? E come ci andremo?

      Elimina
    5. Bella domanda. Lavorare poco lavorare tutti. Eccetera. Eccellente la risposta di effepi, il Sol dell'Avvenir, e ancora ci crediamo (ognuno a modo suo), perché nihil sub sole novum.
      Per il momento, accetta un consiglio davvero amichevole: smetti di fare il programmatore entro i 35 anni. Se ti piace farlo, e passi i 40, poi sei un Uomo Morto Che Cammina, per quanto bravo tu sia, come chi ti sta parlando (54).
      Sento che non è OT, ma non sono sicuro del perché.

      Elimina
    6. Oh, allora ho superato il limite da un po'. E per quanto ho avuto pensieri analoghi sul mio stato, non credo di essere così morto, più di quanto lo siamo tutti fin dalla nascita.

      Elimina
    7. Preciso: non tengo famiglia. Il mio non è solo un lavoro, ma è anche una passione, e penso di dovermi preoccupare più della mia voglia sbattermi per crearmi nuovi spazi che non della situazione generale. Male che vada, faccio i bagagli e vado in posti più gradevoli.

      Elimina
  28. Sui taxi, il modello è quello di New York di 10 anni fa. Con taxisti tutti stranieri poveracci che manco parlano inglese e se gli dici il nome di un albergo di Manhattan, immancabilmente NON lo conoscono (oggi avranno i navigatori. Magari hanno pure imparato l'inglese. Ma quanto ad aver guadagnato abbastanza da comprarsi il taxi che guidano, ho dei dubbi...)

    Sui ristoranti, anche se non ci sono mai stato il modello è, evidentemente, quello delle case particular di Cuba.

    RispondiElimina
  29. "Caro, ho preso un paio di scarpe carinissime su Dalani a 20 euro"

    "Caro, domani abbiamo assemblea in ufficio, sembra che faremo Solidarietà dal prossimo mese, la situazione è pessima"

    RispondiElimina
  30. Poi vennero a prendere gli ebrei, perchè stettero zitti.

    RispondiElimina
  31. Tra l'altro le app/siti del genere sono sempre più diffuse per categorie professionali estremamente disparate: massaggiatori, insegnanti, web designer, programmatori, copywriter e simili , servizio lavanderia, eccetera. Ci sono anche siti dove si tengono competizioni aperte per fare un dato lavoro di analisi dati e viene pagato solo il migliore, come crowdanalitix... gli altri intanto hanno fatto curriculum. Non è un problema che riguarda solo chi è poco qualificato.

    RispondiElimina
  32. Ho installato sul tetto di casa mia dei pannelli fotovoltaici, e ho comprato la nuova batteria della Tesla che mi permette di immagazzinare l'energia in surplus e sfruttarla quando arriva la notte. Ora non uso più il gas. Sto anche pensando di condividere l'energia elettrica con un vicino, perché forse ho installato un pannello di troppo. Si dovrà fare una legge per proibirmi tutto questo?
    Ho anche comprato un'automobile elettrica, attraverso un gruppo d'acquisto che mi ha permesso di spuntare uno sconto del 20%, e la ricarico con l'energia prodotta dai pannelli fotovoltaici. Altra legge che mi proibisce questo?
    La scrittura è una mia passione (anche se non si direbbe!) e ho deciso di scrivere un libro. Invece di comprare Office, ho deciso di installare sul mio pc alimentato dai pannelli fotovoltaici il pacchetto gratuito OpenOffice. Un altro software poi mi consente di trasformarlo in ebook. Non so, forse dovrebbe essere vietato anche questo?
    Per svago ho intenzione di aprire un blog, potrebbe aiutarmi a distribuire il libro! Ricordo che qualche anno fa un sito costava un migliaio di euro, ma adesso c'è Wordpress, gratuito e con tantissimi template e plugin anch'essi gratuiti. Posso anche analizzare tantissimi dati sui miei visitatori, anche questo in modo gratuito. Altrimenti uso Blogspot. Regolamentiamo anche questo?

    Io vendevo francobolli, ma poi è arrivata la posta elettronica. Perchè nessuno ha pensato di proibirla? Avevo anche un negozio di dischi... ma ho dovuto chiudere perché con l'arrivo di Internet, degli MP3, di Napster e YouTube, nessuno entrava più in negozio. Vi sembra giusto non aver fatto una legge che proibisse gli MP3? Ho aperto anche un negozio di fotografia, e potete immaginare com'è andata a finire. Qualcuno poteva legiferare a riguardo e proibire la diffusione di qualsiasi dispositivo capace di creare immagini digitali! Io ci pagavo le tasse sullo sviluppo, mica lo facevo in nero, al massimo al buio.


    Non sarà che da semplici Consumatori stiamo diventando anche Produttori di ciò che consumiamo. E che ci avviamo a produrre sempre più cose con costi di produzione marginali, prossimi allo zero? L'intelligenza artificiale sostituirà sempre più il lavoro dell'uomo, presto anche le auto non avranno più bisogno di autista. Ma la soluzione è proibire Uber?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è per fare polemica, ma mi sembrano dei paragoni mal posti. Cosa c'entra l'installazione di un pannello fotovoltaico sul tetto di casa con la questione giuridica legata alla presunta concorrenza sleale di un operatore economico rispetto ad un altro? Le leggi sulla concorrenza sleale esistono dappertutto, anche negli USA, che sono il più liberista ed avanzato dei paesi.....
      Lei è libero di usare openoffice. Ma forse chi produce un software a pagamento è altrettanto libero di difenderne il brevetto.... La difesa della proprietà intellettuale ed industriale è presente nei codici civili di tutti i paesi. Anche questo: che paragone è?

      La conclusione, poi, è opinabile. Se ho un orto, sono produttore di ciò che consumo. Ma se offro un servizio? Cosa "consumo" di ciò che produco? Mi sembra che la società moderna sia un po' più complessa di così......

      Secondo me lei ha travisato il senso del post. Qui non si parla di fermare il progresso. Anzi, se si vuole che del progresso beneficino tutti, quello che serve è il benessere diffuso, e l'opposizione a qualsiasi modello di società 20:80. L'avanzare di un certo tipo di economia talvolta non è progresso: bensì indice dell'affermarsi di quel tipo di società.

      Opinione personalissima, per carità. Ma ritengo discutibili tanto il ragionamento quanto le conclusioni.

      Elimina
    2. in effetti ricavando energia (ne più ne meno diquello che hanno fatto da sempre i contadini che energia dal sole sempre rimane ) si potrebbe usare il denaro sempre di meno e scambiare i beni , resta il fatto che è illegale , ma superato questo scoglio e non usando molto il denaro cambierebbe tutto . O no !? in effetti a ben vedere se il denaro reale rappresenta la possibilità di acquistare 'energia' (anche la meretrice ne disensa... ) nel momento in cui ognuno produrrebbe da se molte delle proprie necessità il denaro perderebbe un po' di importanza sempre qualcuno non si inventi l'€uro2 la vendetta , moneta tutta in spirito denaturato atta a sterilizzare l'economia o forse questa l'hanno già inventata ?

      Elimina
    3. Se fossi Uber ti regalerei un taxi.

      Scusa la facile battuta; invece io i pannelli fotovoltaici non li ho messi perché erano un affare solo per l'azienda produttrice: a fronte di tante docce gratis (bollenti d'estate e freddine in inverno) c'era un investimento iniziale e una manutenzione annuale che non avrei mai recuperato.
      E poi 'sti pannelli sono visivamente molto inquinanti.
      Anche l'uomo della pietra si arrangiava da solo o al massimo con un po' di baratto col vicino, ma vuoi mettere la soddisfazione?
      Penso che queste operazioni eco e bio siano spessissimo fregature ai nostri danni.

      Il problema non è la tecnologia in sé, ma perché dei benefici della tecnologia debbano beneficiare solo pochi, quando in molti casi la tecnologia è frutto di investimenti pubblici. O pensavi che YouTube & C. fossero un enti di beneficenza e sviluppo? Il fatto che spesso paghino meno tasse di un manovale precario non significa che non abbiano profitto (il profitto che hanno sottratto a tutti noi in cambio della visione di un filmato gratis).

      In altre parole, se la tecnologia richiede meno lavoro, perché non lavoriamo tutti poco e guadagniamo tutti abbastanza? Se il gas e il petrolio (e anche l'acqua) sono risorse naturali, quindi dell'umanità, perché dobbiamo pagarli a qualche oligarca russo o americano o arabo che ce li ha sottratti per rivenderceli?

      Elimina
    4. Ha ragione, la soluzione non è certo proibire Uber, anche perché Uber esiste perché ci sono le condizioni di mercato affinché esista e non sarà certo un giudice che potrà fermarla: a fronte di una domanda debole (derivante da un economia in recessione epocale...) la competitività del prezzo, in questo caso, fa premio anche sulle mancate garanzie per il passeggero.
      Competitività di prezzo che i tassisti non possono minimamente avvicinare avendo, tra gli altri, licenza e costi fissi da recuperare.
      Qui non è una questione di decrescita (in)felice, baratto, o produci quello che consumi (che nel suo caso va benissimo), ma una questione di prezzi (dei tassisti) obbligatoriamente rigidi a fronte di una nuova tecnologia (app) che offre un servizio aggiuntivo e a fronte di una domanda che a bisogno di economizzare le spese. Condizioni ideali perché si apra un mercato per Uber.
      D'altronde anche la categoria dei tassisti potrebbe benissimo dare maggiori servizi al cliente adottando nuove tecnologie a valore aggiunto, ma questo le viene impedito dalla rigidità della sua offerta e dal relativo prezzo con cui potrebbe uscire: sono sicuro che molti di quegli utenti che utilizzano Uber sarebbero contenti di ritornare al taxi, con tutte le garanzie del caso, se potessero pagare un prezzo anche più alto rispetto a quello di Uber, ma più competitivo rispetto agli attuali 30-50 euro per attraversare mezza città.
      In buona sostanza il problema è sempre il solito: moneta unica di m...rda = recessione di m...rda = meno soldi in tasca per 99% popolazione = imprese tradizionali (già di per loro afflitte da rigidità varie) fuori mercato = nascita d'imprese che offrono prezzi stracciati e nessuna sicurezza, sfruttando il lavoro e/o la disponibilità di persone che devono arrivare alla fine del mese.
      E cioè economia dei poveri al posto dell'economia del valore aggiunto!
      (valore aggiunto da intendersi non solo quello strettamente monetizzabile)

      Elimina
    5. Hai la minima idea di quanto abbiano pagato la licenza in una città tipo MIlano?
      I paragoni che fai non calzano molto perché non è la tecnologia che sta rendendo obsoleta una professione, ma più semplicemente una moltitudine di persone che o non hanno più un lavoro o ne hanno mezzo. La tecnologia gli da solo la possibilità di vendersi facilmente per sopravvivere.
      Non sto dicendo che è giusto che i taxisti abbiano una sorta di monopolio, sto dicendo che non puoi passare da un sistema controllato a uno liberalizzato abbandonando le cose a se stesse.

      Hai presente un albero da frutta?
      Ecco, l'esempio è aderente, oserei dire perfetto: Se lasciamo crescere una pianta senza mai toccarla questa crescerà secondo natura e avrà uno sviluppo equilibrato, specie per quello che riguarda la forma.
      Ma se iniziamo a intervenire e la potiamo per ottenere frutti più grandi e più a portata di mano non possiamo più lasciare che la pianta cresca libera a se stessa. I rami inizieranno a crescere disordinati e contrastanti l'uno con l'altro provocando una serie di problemi generali che la porteranno i una sorta di sterilità.
      I sistemi umani sono sistemi guidati, sono piante potate che danno frutti abbondanti.

      Il discorso di lasciar fare alla natura, che nel caso dell'uomo sarebbe il mercato, è una stupidaggine assoluta non fosse che chi lo dice non è così stupido da crederci.

      Abbiamo raggiunto un livello di devastazione culturale che a volte mi chiedo se non abbiamo già passato il punto di non ritorno.

      Elimina
    6. Io non parlavo in modo specifico di Uber. Parlavo di come l'economia della condivisione fa rima con me.
      E' vero, vedo un futuro dove il livello di ricchezza è rivisto al ribasso per la maggior parte delle persone, dove ci saranno meno risorse, ma dove la tecnologia potrà (o almeno dovrebbe) permettere, attraverso la riduzione dei costi, di raggiungere comunque un certo "benessere" diffuso. Tecnologia che diventa accessibile attraverso la condivisione, che fa sempre rima con me. Se la produttività oggi sale, e l'occupazione (con i salari) scende, non è bloccando Uber che si risolve IL PROBLEMA.
      Uber terminerà da solo, nel momento in cui un gruppo di ragazzini deciderà di passare del tempo per far nascere una nuova piattaforma gratuita. Altrimenti ci penserà Facebook.


      P.S.: Silvia, ci sono pannelli e pannelli!

      Elimina
    7. L' energia consumata per produrre, attivare, condurre e smaltire il Fotovoltaico, è superiore all' energia prodotta fino ad ora. Il Gap forse sarà annullato nel 2020. Ma qualcuno dice che allora non serviranno più, saremo tutti morti.

      Elimina
    8. Tutti i fascinati dallo sviluppo dell'economia immateriale hanno questa visione sul tendere a zero dei costi di produzione e degli investimenti fissi. La cosa va a braccetto con l'odio feroce che l'economia finanziarizzata nutre verso il cosiddetto sottostante. La finanza ama l'it perché richiede investimenti fissi risibili, e odia la siderurgia per per il motivo opposto. Ora, lavorando ormai da decenni in un settore in cui almeno in teoria capitale intellettuale e investimenti fissi (cospicui) vanno a braccetto, trovo questi ragionamenti irritanti. Vale il discorso di Pozzi sulla delocalizzazione: la natura dei consumi non è cambiata, le produzioni sono state spostate in altre aree geografiche. La favola della decrescita e quella della terziarizzane dell'economia sono gemelle: tu continuerai invariabilmente a consumare beni materiali, solo che saranno perlopiù prodotti altrove (puoi anche fare l'orto, ma non sarai mai in grado di produrre il grano che copre il tuo consumo di farinacei, né di produrre la benzina con cui fai car sharing, né la macchina che viene usata per il car sharing, né i mattoni le tubature e gli infissi del co-housing etc...). Quindi vai invariabilmente in crisi di bilancia dei pagamenti, felicemente terziarizzato e decresciuto (visto che i tuoi pannelli solari sono di provenienza o tedesca o cinese).

      Elimina
    9. Bizio, tutto giusto dal punto di vista individuale, ma è proprio senza l'intervento di una mano pubblica che quel "certo benessere diffuso" sarà (se lo sarà) raggiunto a scapito di costi sociali su chi non è aggiornato ed intraprendente come te.

      Uber, tra l'altro, non si deve preoccupare: quando il TTIP sarà vigente potrà portare l'Italia in arbitrato per espropriazione indiretta o altre ameni istituti del diritto internazionale degli investimenti.

      Elimina
    10. @Bizio

      Quindi? Quale è la conclusione? Il fatto che tu nel tuo Micro ti arrangi, probabilmente anche bene, a fare il Bricoleur come si cala nel discorso Macro? E gli altri? Cazzi loro?

      Prima però di continuare mi piacerebbe tanto sapere che mestiere fai, come fai a sbarcare in lunario? Sei stato pesantemente toccato dalla crisi? Non è una questione di impicciarsi, si tratta solo di levarsi il fastidiosissimo dubbio che tu parli (ed io non lo so, per questo te lo chiedo) avendo le terga riparate!

      Si perché capisci bene che se tu fossi, tiro un esempio a caso, un pensionato con entrate regolari e sufficienti, e venissi qui a fare il discorsetto su quanto è bello arrangiarsi, non ci sarebbe altro da dire se non chiosare con un bel "La ringrazio per l'osservazione"!


      Elimina
    11. "L' energia consumata per produrre, attivare, condurre e smaltire il Fotovoltaico, è superiore all' energia prodotta fino ad ora."
      Esatto. Stiamo parlando dell'ennesimo ottimo locale spacciato come soluzione globale. Rimanendo in tema, dal punto di vista ecologico le auto elettriche sono un disastro, la produzione e smaltimento delle batterie e' ad altissimo impatto ambientale. Poi, l'energia per caricarle va prodotta, e dalle solite gigantesche centrali a carbone, petrolio, nucleari, ale'.

      Elimina
    12. @a perfect world.
      Credo che non si sia molto lontani dalla situazione del 2004.
      Le rinnovabili, con esclusione idro, ammesso di considerarle completamente rinnovabili, ed escludendo il molto parzialmente rinnovabile fuoco da legna, dato che le aree destinate allo scopo diminuiscono rapidamente, è abbondantemente sotto l1% del totale consumato.

      Elimina
    13. “Ho installato sul tetto di casa mia dei pannelli fotovoltaici, e ho comprato la nuova batteria ……………….Sto anche pensando di condividere l'energia elettrica con un vicino, perché forse ho installato un pannello di troppo. Si dovrà fare una legge per proibirmi tutto questo?” No, se l’energia al vicino la regali, ma se la vendi devi avere una partita IVA, l’iscrizione alla Camera di Commercio e tante altre cosette, non ultimo pagarci le tasse. Tanto per evitare la concorrenza sleale a chi esercita il commercio secondo la legge.

      “Ho anche comprato un'automobile elettrica, attraverso un gruppo d'acquisto …………..” nessuno ti proibisce l’auto elettrica, per me l’auto la puoi mandare anche a sputo, basta che paghi la tassa di circolazione e l’assicurazione come prevede la legge.
      Però se la usi per fini commerciali, tipo portare gente in giro a pagamento, allora vale la solita regolamentazione contro la concorrenza sleale ed il pagamento delle tasse, assicurazione, partita IVA, autorizzazioni ecc..

      “La scrittura è una mia passione (anche se non si direbbe!) e ho deciso di scrivere un libro. ………... Non so, forse dovrebbe essere vietato anche questo?”
      Non è vietato scrivere un e-book, però se vendi le copie digitali devi dichiarare gli introiti, pagare le tasse e l’IVA. Ti entra in zucca?

      “Per svago ho intenzione di aprire un blog, ………... Posso anche analizzare tantissimi dati sui miei visitatori, anche questo in modo gratuito. Altrimenti uso Blogspot. Regolamentiamo anche questo?” L’importante è che non invadi la mia privacy con le tue ricerche, poi fai quello che vuoi.

      “Io vendevo francobolli, …………………… Avevo anche un negozio di dischi... ma ho dovuto chiudere perché con l'arrivo di Internet, degli MP3, di Napster e YouTube, nessuno entrava più in negozio. Vi sembra giusto non aver fatto una legge che proibisse gli MP3?”
      Il problema non sono gli MP3 ma la violazione delle leggi che salvaguardano il diritto d’autore, regolamentano la concorrenza, la libera impresa (caro ex negoziante di dischi) e la remunerazione del lavoro. (Marco parlava di questo)

      Certo faceva comodo avere i dischi gratis, senza pagare: autori, artisti, produttori, distributori, rappresentanti e commercianti (tanti onesti “artigiani della cultura” sono finiti in mezzo alla strada).
      Così anche tu hai chiuso il negozio.
      Come sostiene Marco nel post: il risparmio dei 10 euro (il mancato rispetto delle regole e del lavoro degli altri) ha fatto si che sei finito in mezzo alla strada anche tu.
      Non ti entra in zucca? Allora lo vedi che fai rima? Orsù se fai rima….

      Elimina
    14. @Silvia,
      mi sa che fa confusione tra diverse tecnologie,
      @altri
      le auto elettriche faranno pure schifo, ma anche il PC da cui scriviamo, fatto col sangue degli schiavi...
      Comunque un pannello fotovoltaico in 20 anni produce circa 6MWh (Sei MegaWattora): no bastano per produrlo installaro e smaltirlo???

      Elimina
    15. Non sono un'esperta di pannelli solari, ma nel mio specifico caso non erano affatto convenienti. Me li avevano proposti solo per l'acqua sanitaria, vivo al nord, con tetto esposto a nord e siamo solo in due, anzi uno e mezzo dal momento che mio marito è spesso via.
      Quindi l'ingegnere tecnotermico ha detto che nel mio caso non erano convenienti, che non me li sarei ripagati.
      Poi ci sono diversi casi, diverse marche, diverse tipologie di pannelli e famiglie più o meno numerose, ma anche tanti interessi sotto.
      Infine su un tetto del centro fanno orrore.

      Comunque il discorso sui pannelli serviva solo come esempio: bio, eco e balle varie spesso sono solo business.
      Non sarebbe la ptima volta che ciò che è spacciato per ecosostenibile (o come si dice) in realtà è più inquinante di quello che dovrebbe sostituire.
      E anche questa forma di economia cugina della decrescita felice puzza di truffa.
      Il punto centrale del mio discorso era: perché la tecnologia avvantaggia i soliti pochissimi anche quando è frutto di investimenti pubblici? E lo stesso discorso vale per le risorse naturali.


      Elimina
    16. @Emi Labbo.
      Non è facile riassumere i costi della filiera, ma dati recenti pongono il costo del MWh per impianti recenti nel settore, a circa 100 euro/MWh. Siamo a circa 30/40 euro per MWh per produzioni diverse. Oggi senza incentivi, comprendesi che il rinnovabile è fuori mercato.

      Elimina
    17. @ALBERTO49
      premesso che magari è bene andarsi a vedere chi sono gli organi associativi dell'associazione a cui fa capo l'articolo linkato,
      l'Italia importa più di notte che di giorno perchè conviene, e conviene perchè il nucleare francese, svizzero e sloveno non si può spegnere percui c'è eccesso di offerta e quindi prezzi bassi;
      una tecnologia viene incentivata per permetterne lo sviluppo (come è avvenuto per fotovolt, e come sta avvenendo per le biomasse) che altrimenti avverrebbe molto lentamente;
      nell'articolo si parla di LCOE che mette in conto " costi nell'arco della vita utile dell'impianto: investimenti iniziali, operatività e mantenimento, costi del combustibile, costi di capitale",
      non si fa cenno ai costi ambientali e sanitari (per chi vuol acquisire superpoteri vada pure a provare a stare vicino un nucleare).
      Vorrei chiedere poi, quali sono le tecnologie rinnovabili non incentivate che sono danneggiate dal meccanismo, e soprattutto quali sono quelle a "basse emissioni"...
      La questione di fondo è che ambiente e salute costano, come la libertà: il meccanismo è analogo a scelta tra Uber e taxi, e in ultima analisi tra Euro e moneta nazionale.

      Elimina
    18. @Emi Labbo
      Se hai dati diversi mostrali, sono pronto a leggerli; io ho fatto la tesi sul sistema di produzione di energia elettrica italiano e non è una novità che il nucleare è progettato per lavorare alla base del sistema piramidale costi/ore di lavoro. Non mi sembra questa la sede per proseguire su un discorso che diventerebbe troppo tecnico, fose troppo polemico ed estraneo a questo blog.

      Elimina
    19. @ALBERTO49
      Mi permetto di replicare, poichè qui si parla di economia, e capire come funziona il sistema energetico nazionale fa parte dell'economia in senso lato (neanche poi tanto lato).
      Se sbaglio sarò cestinato...

      Il frame di cui si parla spesso qui comprende anche la propaganda di opinioni, appunto opinioni, di soggetti di parte: ma ci pensate se ogni abitazione e/o industria fosse energeticamente indipendente anche solo al 50%? Chi ci rimetterebbe di più?


      Comunque, i dati si trovano sul sito di Terna in vari rapporti,
      ad esempio Rapporto mesile sul sistema elettrico

      Il sistema energetico italiano è cambiato moltissimo negli ultimi 15 anni, studi precedenti possono essere considerati obsoleti.

      Elimina
    20. Emi Labbo,
      non sono in grado di entrare nel tecnico, ma permettimi una domanda generale, senza polemica: quale lobby sovvenzionerebbe i nostri politici per faci avere incentivi che ci renderebbero autonomi (al 50%) dalle potentissime lobby dei produttori tradizionali di energia e gas petrolio?

      Elimina
    21. Scusami Emi Labbo,
      non vedo sul documento confutazione dei costi del MWh per eolico/fotovoltaico, rispetto alla media dei costi di produzioni diverse che esponevo; sempre visto che si parla di economia. Ripeto mostra dati diversi e poi ne riparliamo.

      Elimina
    22. Non parlerei di lobbies del fotovoltaico o dell' eolico, parlerei di scelta politica di finanziare tali produzioni che rientra in una dimensione di scelte internazionali verso l' incremento di tecnologia e di dimensioni; si sceglie di spendere risorse pubbliche abbondanti per obiettive criticità sull' ambiente e di riserve di tutte le risorse fossili e fissili. C' è riguardo il fotovoltaico e l' eolico però soprattutto un problema di ore di lavoro (produzione) giornaliero e stagionale rispetto ad una richiesta che sostanzialmente è antitetica ed il problema dell' accumulazione è praticamente oggi di difficile soluzione. Infatti teoricamente si potrebbe produrre tutto dal solare con campi di pannelli di dimensione adeguata, ma il surplus prodotto nelle ore di illuminamento, pari a circa il 75% della produzione, va poi immagazzinata per coprire la richiesta nelle ore non coperte; a parte dotarsi di enormi e improponibili stazioni di accumulo di batterie con annessi inverter, resterebbe la possibilità di implementare impianti di pompaggio standard, magari di relativamente piccola dimensione e discreti. Parlo sempre a livello teorico ovviamente. Comunque io non sono contro il rinnovabile in generale, dicevo solo che oggi siamo lontani da costi comparabili con le altre fonti.
      Se ti interessa, puoi leggere alcuni lavori molto seri e basati sulla reale situazione del mio amico Angelo Spena, titolare della cattedra di Ingegneria a Tor Vergata.

      Elimina
    23. Alberto49, sono d'accordissimo con te:
      sarebbe folle essere contraria al "rinnovabile" o all' "ecologico", mi riferisco alla poca chiarezza sull'argomento e sullo stato attuale dell'arte e alla strumentalizzazione di questi concetti.
      Ma figurati se non esistono lobby nel settore "rinnovabile"; esistono e se ne sbattono di noi e del nostro pianeta e guardano solo ai loro interessi immediati.
      Mi sembra ingenuo pensare che governi che provocano disoccupazione e crisi, che permettono disastri ecologici, che hanno reso il Pacifico una pattumiera atomica, che affamano una buona parte di popolazione, che sovvenzionano guerre e producono (e non si fanno scrupoli ad usare) armamenti anche chimici e nucleari poi si preoccupino tanto per l'ecologia e per la sussistenza nostra (e delle generazioni future!).
      Proprio perché la dimensione delle scelte è internazionale e riguarda risorse pubbliche così ingenti gli interessi in gioco sono enormi e le obiettive criticità sull' ambiente e sulle riserve fossili e fissili vengono strumentalizzate.

      Sicuramente a monte c'è un problema reale, ci saranno scienziati onesti e studi seri, ma anche l'EU a monte sembrava un'idea favolosa e qualche idealista serio e sincero forse è esistito.

      Elimina
    24. Cara Silvia,
      vedi come siamo uniti energeticamente in UE? Una delle cose più vergognose di questa NUE, è la possibilità concreta di una reale integrazione energetica almeno nel comparto elettrico e la sua assenza, sempre a mio avviso e basti pensare ai risparmi possibili. Sarebbero enormi, ma poi si ridurrebbe la competitività dell' uno sull' altro stato; c' è da dire che con la lunga crisi di risorse dipsonibili e da decenni, l' intensità energetica del Paese è una delle migliori del mondo.

      Elimina
    25. Intanto nel mondo reale ...
      "Quattro tassisti investiti da un autista Uber. Il fatto è accaduto nella notte a San Salvario, cuore della movida torinese. ...".
      http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/31/uber-a-torino-driver-investe-4-tassisti-lautista-volevano-aggredirmi/1734798/

      I polli di renzie.

      Elimina
  33. Si parla dell'automazione che sottrae lavoro e manda a spasso le persone, ma forse non si considera che il "programmatore" medio è già di fatto un semplice operaio: utilizza strumenti forniti da grandi aziende per assemblare prodotti accessibili alle (antidiluviane, sic) piccole e medie imprese. La differenza con l'operaio metalmeccanico anni 70 sta più nella tipologia di contratto che nella formazione necessaria a svolgere dignitosamente il proprio ruolo nella catena di montaggio. Un altro modo per alzare l'asticella: nun c'hai er passo e li sghei per un curriculum all'estero? Fai concorrenza al negro, al sedicenne o al tassista!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In Italia la maggior parte dei programmatori ha proprio il contratto metalmeccanico

      Elimina
    2. Caso mio: contratto del commercio.

      In teoria il lavoro del programmatore non è quello di assemblare, ma di progettare. Lo "schiavo" che poi assembla le informazioni è il software. Per quanto piaccia anche a me la metafora dell'operaio del software, il mio lavoro è decisamente diverso, al meno nel nostro tipo di organizzazione dello sviluppo, che non è il classico schema a cascata. Tral'altro, sembra che l'azienda voglia adottare questo tipo di organizzazione anche in altri settori diversi da quello IT.

      Elimina
    3. Obviously, non c'è obbligo e il CCNL mmeccanico ha 13 mensilità contro le 14 di quello del terziario, et voilà.

      Elimina
    4. Vera dico, sed nequiquam, quoniam non vis credere. Quando studiavo all'università mi venne detto (sempre da quei pietosi (?) di ingengnggneri) di utilizzare le mie "competenze" di linguista per fare il programmatore: mi assicuravano che così avrei fatto i soldi.scampando così al destino di un morto di fame con il greco, il latino, l'ebbbreo, sampskrpsto, ecc: presi pure il diplomino della regione. Poi, ebbi un momento di resipiscenza, ma più che altro di enlightenment: ed eccomi qua, con il latino, il greco, l'ebraico, il sanscrito, ecc. E non sono proprio un morto di fame.

      Elimina
    5. @martinet Ma cazzo, potevi dargli retta? Sai quanto avresti guadagnato nell'hi tech con la tua testa? Col tuo 5x1000 svoltavo!

      Elimina
    6. "utilizza strumenti forniti da grandi aziende": assolutamente non vero. Potrei utilizzare per l'intera catena software open source, a partire dal sistema operativo (Linux), agli strumenti di sviluppo (come compilatori puri GCC/G++ per C/C++, la JDK di Sun/Oracle per Java, ecc.), agli IDE (integrated development environment) come ad esempio Netbeans, Eclipse, Kdevelop ecc.
      Inoltre il lavoro di programmatore, questa cosa ho sempre fatto fatica a farla capire in Italia, e' un lavoro che al contrario dell'operaio richiede creativita' e capacita' di progettazione; l'operaio spesso, quando tutto e' impostato, non fa altro che ripetere gli stessi gesti per ore.
      Per finire: ricordo molto spesso che in Italia si diceva che i programmatori sarebbero venuti tutti dall'India e quindi di non avere grosse aspettative per lo stipendio (attuale e futuro); negli anni sono venuto a conoscenza di molte avventure in questo senso (aziende che cercavano di fare sviluppo in India attratte dal costo basso) e che sono andate tra il maluccio e la catastrofe. Del resto facciamo un piccolo esercizio: quanti software utilizzi al giorno che sono stati creati in: India, Cina, Filippine, Stati Uniti, Germania (mi riferisco sopratutto a SAP in questo caso).
      Qualcosa fanno in India: i call-center (non ti dico quanto siano contenti gli Americani quando sentono quell'accento), e al massimo fanno i release control, non lo sviluppo vero e proprio.
      Fare software di qualita' richiede passione e motivazione, e sono molto difficili da ottenere quando qualcosa non fa parte della tua cultura e del tuo modo di pensare, anche se hai la laurea in informatica (quanti cantanti d'opera indiani conosci?)
      Tra parentesi i paradigmi di sviluppo a cascata (Waterfall) sono stati sotituiti da sistemi meno rigidi (Agile/SCRUM) proprio perche' l'industria ha potuto verificare che i sistemi a cascata hanno dato storicamente pessimi risultati in termini di rispetto del budget iniziale e rispetto dei tempi previsti.

      Elimina
    7. @AlbertoBagnai perché, quello attuale non ti basta? Auri sacra fames...

      Elimina
    8. Grazie per gli spunti di riflessione, e meno male che avevo messo programmatore tra virgolette... Però mi sfugge, nella mia ingenuità, l'antitesi che viene fatta tra utilizzo di open source e organizzazione/profitti da grande azienda: non potrei "utilizzare l'intera catena software open source" per realizzare un prodotto da distribuire/vendere a realtà più piccole in cui lavorano, per così dire, manovali dell'informatica?

      Elimina
  34. Ovunque e da sempre chi non riesce a campare con lo stipendio si arrangia, improvvisandosi tassista abusivo.
    La novità è che adesso le multinazionali vogliono spremere profitti anche da questo.

    RispondiElimina
  35. Wow, non vediamo l'ora di leggere le Sue memorie.

    RispondiElimina
  36. @Bizio ovviamente, per quelle del prof. possiamo aspettare... o no?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah ah, ovviamente. Ma le mie si sono tutte smagnetizzate, sa? Roba cinese...

      Elimina
  37. Secondo la mia modesta opinione il punto non è quanto la tecnologia renda obsoleti alcuni lavori, il punto è che ci sono sempre più persone che si arrangiano a fare qualsiasi lavoretto per rimediare un po' di soldi. Uber non è un car sharing, lo paghi il tizio che ti porta in giro, non è come condividere il divano per viaggiare con poca spesa. Non credo che se uno avesse un lavoro che gli consentisse una vita dignitosa passerebbe il suo tempo libero a fare il tassista su Uber. Chiamare le cose con un nome "cool" inglese non cambia la realtà delle persone, non fa diventare un disoccupato che fa il tassista abusivo per sopravvivere un fighetto che può permettersi di vivere a impatto zero.

    RispondiElimina
  38. Comunicazione di servizio (anche se appare all'inizio del blog): ricordiamoci di asimmetrie nella dich. redditi...e se si e' sprovvisti li' per li' del cod. fiscale, come e' successo per dimenticanza a me, il/la compilatrice lo trova in un attimo su internet.

    RispondiElimina
  39. Io faccio il musicista,da molti anni ormai,ho il privilegio di suonare in orchestra,di avere uno stipendio,e di poter quindi scegliere di proseguire una mia privata attività,quando e come voglio.posso dirvi che musica oggi è sinonimo di fame,di umiliazione,a fronte delle tante ore di studio e di tanta emotività profusa,e nonostante tutto passa l'immagine del violinista fannullone e ignorante,che perde tempo e reclama reddito.purtroppo non ci si ferma a verificare ciò che i media presentano come veritas,e si finisce per credere che,per esempio,gli artisti dell'opera di roma siano i piu pagati al mondo,come scrisse un autorevole penna de la stampa,ospite fisso della tv pubblica.dovrei stupirmi di quanto scritto nel post in questione?ho amici che,a 45 anni,si fanno anche 600km al giorno per ottenere 70 euro,e sono fior di musicisti,questo è il mondo in cui viviamo,senza rispetto e senza gioia per qualcosa che dovrebbe essere patrimonio di tutti,che è uno dei tratti migliori dell'essere europei,e che é invece vissuto come perdita di tempo.sopravvivere?è il mio mestiere...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Parole da scolpire nel marmo, Double.

      Elimina
    2. Sono d'accordo con Doublefor2 avendo per un periodo breve della mia vita capito molto bene cosa vuol dire fare il musicista.
      Mi permetto di aggiungere, dico io, ma quando filosofi ed economisti hanno sfatato questo mito dell'evoluzione naturale della società di mercato, basterebbe leggersi qualche passo di Karl Polanyii «Tutte queste forze guadagnarono a quel punto velocità: la tecnologia e la scienza formarono un'alleanza, l'organizzazione economica sfruttò le proprie opportunità, elevando il principio dell'efficienza della produzione — tanto attraverso il mercato, quanto attraverso la pianificazione — a livelli vertiginosi. Subordinare tali forze (scienza, tecnologia e organizzazione economica) «alla volontà di un progresso che sia umano e alla realizzazione di una personalità che sia libera» costituisce ormai una necessità per la sopravvivenza.

      Elimina
    3. Pensare che durante la Serenissima Repubblica di Venezia veniva insegnata la musica negli ospedali (che venivano chiamati così perche' davano ospitalita' ) ai trovatelli senza famiglia, per permetter loro di suonare nelle famiglie nobili e così di poter guadagnare e vivere grazie alla musica, non avendo ereditato alcun mestiere.

      ah, domenica si vota....:)

      Elimina
    4. se ti abbandoni al mercato questi sono irisultati nefasti. Puoi consolarti pensando ad un mio amico editor che mi confessa candidamente che alcuni libri scritti benissimo vengono corretti in peius con sintassi infantili e sincopate per renderli appetibili al mercato. Prova a suonare quattro accordi in mutande con due donne nude e con la lingua fuori. Chissà che il mercato non ti arricchisca

      Elimina

    5. @Giuseppe Rossi

      Sì, ma quale mercato? Nella musica non c'è un mercato vero da quando la maggior parte di noi portava le brachette.

      @doublefor2

      Caro doublefor2,
      quanto scrivi sui musicisti è vero, ma è anche vero che nel settore musicale e teatrale si contrappongono due forze che tradiscono entrambe il senso del mestiere di artista. Visto che fai l'esempio di un teatro d'opera, hai certamente familiarità con le posizioni degli amministratori dei teatri, ma anche con i sindacati e l'articolato contrattuale che sostengono. Entrambe le posizioni sono a mio modo di vedere indifendibili: una perché, orfana dei soldini a pioggia e quindi di una vera domanda, non ha mai imparato a gestire un teatro e crede che le forbici producano ricchezza (non è che siano proprio gli unici, eh); l'altra perché articola il lavoro di artista come l'operaio di una catena di montaggio, con tutto il rispetto per questi ultimi. E, se riduci un tale mestiere a un'azione meccanica non puoi poi lamentarti se vieni sostituito da un robot o dal primo che passa e riesce a farla.
      Vogliamo dirla tutta? Tutti contenti quando l'imprenditoria teatrale è morta: gli impresari ogni tanto fuggivano col malloppo. Tutti contenti quando i teatri hanno cominciato a difendere gli artisti e a criticare il pubblico che fischiava, tanto non avevano bisogno dei loro soldi. Bene, ora il pubblico applaude a tutto: quindi perché pagare 10.000 € un artista quando ne trovo uno a 1.000 che tanto viene applaudito lo stesso? E questa tragedia, della quale oggi siamo tutti consapevoli perché hanno toccato le masse artistiche sindacalizzate, sono anni che colpisce i liberi professionisti, che non li difende nessuno. A parte gli agenti. Che è come se al mare a difenderti da una medusa arrivasse un pescecane. Bell'affare.

      Elimina
    6. Amo i musicisti. Mai scaricato musica gratis, perche' li amo e li ammiro, dal guitar hero al concertista. Assieme a pochi altri, rendono il mondo durevolmente, globalmente migliore.

      Elimina
    7. @Niccolò. Il mio post era provocatorio e anche controfattuale: nei periodi di crisi la cultura e la musica "colta" riguadagnano terreno (nella mia città di 50.000 abitanti ci sono 2 scuole musicali con quasi 1.000 ragazzi iscritti a 1200 euro l'anno, prezzo di due corsi perchè ormai il doppio strumento è d'obbligo, più un neositituito liceo musicale preso letteralmente d'assalto. Ma il fatto è che poi ai concerti il teatro lo riempiamo noi genitori e parenti vari, mentre nel locale in periferia due strimpellatori e due cantanti che simulano un orgasmo fanno il pienone a 25 € a biglietto. La verità è che ci sono cose inutili che hanno valore di per se stesse, come la musica "colta", e che è assurdo mercificare come una sedia o un controfiletto, che invece sono utili a qualcos'altro e quindi non hanno valore di per se stesse e vanno valutate sul mercato.

      Elimina
    8. @Giuseppe

      Sto ancora ridendo per i "due cantanti che simulano un orgasmo"... Sulle scuole di musica e sul sistema di formazione musicale italiano ci sarebbe da scriverci libri, sia su quello vecchio che su quello nuovo. Vedremo come andrà a finire. Di certo c'è che se poi in uscita dalla formazione si ritrovano in questo non mercato del lavoro... auguri!
      Ma sul discorso dei valori di musica e controfiletto non sono d'accordo. Entrano in ballo le scelte e le scelte vengono orientate dalle informazioni e dal mutare della realtà circostante. Quando i teatri erano ancora pieni di gente entusiasta, diciamo fino agli anni '70-primi anni '80, c'erano già generi moderni che attiravano i giovani come mosche. C'erano già i dischi e financo, financo dico, le musicassette.
      Ma ormai sono anni che a livello commerciale i teatri puntano al "grande evento", trascurando il tessuto più quotidiano e provinciale della musica, che era poi la nostra vera grande risorsa, dalla quale spuntavano le eccellenze e sulla quale si formavano domanda e offerta. È stata davvero una "strategia" vincente? O è stato un cedere a chi cercava profitti larghi e immediati? Cedere a chi, facendo il solito discorsetto che i CD rovinavano il mercato musicale, prospettava l'unica salvifica via degli eventi con artisti stellari, appositamente gonfiati... Come se fosse uguale l'esperienza di un CD di (scegliete il nome dell'interprete che più vi aggrada) rispetto alla partecipazione a un concerto dal vivo con interpreti meno celebri. E via via, percorrendo strade sulle quali potremmo discutere per ore, le politiche italiane sulla musica sono riuscite a distruggere un tesoro della cultura.
      Anche la Chiesa sta facendo il suo, non c'è che dire, ma per altre ragioni che a me lasciano ancora più sgomento.
      Pace, la situaziine è questa. Anche i musicisti scappano all'estero. E molti amanti della musica scappano dai teatri.

      Elimina
  40. Accidenti prof, questo (http://it.wikipedia.org/wiki/Prima_vennero...) è il primo accostamento che mi è venuto in mente leggendo il post...
    Strangolare i poveracci e lasciare che si strangolino fra di loro, tanto chissenefrega di ridistribuzione della ricchezza, equità, stato sociale e tutta questa roba sorpassata. Che poi, i poveracci sono tassisti, ristoratori, ma anche laureati da 800 euri al mese e avanti il prossimo

    RispondiElimina
  41. E poi a ben guardare, nel caso specifico, uber diventerà ben presto obsoleto di fronte alla futura google car automatica... Camionisti e autisti di bus sono i prossimi nella lista per il macello.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo sapete che l'auto a guida automatica potrebbe segnare la fine non solo dei conducenti professionisti, ma di buona parte dell'industria piu' importante del pianeta, quella automobilistica! Nessun giudizio di merito, ma da oggetto fondamentalmente passionale a commodity ci passano milioni di posti di lavoro! Servono altri trent'anni, ma non sono poi molti. E Marchionne gia' profetizza di un unico motore per tutti i marchi, perche' ormai la maggioranza non sa neppure come si apra, il cofano...

      Elimina
  42. Ma siamo davvero solo noi, seguaci del Bagnai, che vediamo queste cose con chiarezza?

    Io domenica sera giravo per casa gridando come un orso bianco impazzito, con i miei tre figli che mi guardavano con il punto interrogativo sulla testa, pensando ai 2000 "esuberi" della Whirlpool che sfamano le proprie famiglie dando passaggi a pagamento tra Caserta e Napoli, oppure aprendo una nuova attività 2.0 (???!!!???) con ufficio situato presso una facility di co-working..... ma ....

    E' VERAMENTE IL TRIONFO DI GOEBBELS: spara una minchiata colossale, ripetila 1 milione di volte possibilmente gridando e vedrai che per tutti diventerà la verità.

    Purtroppo ho paura che il canto del pastore Niemöller suonerà per tutti noi qui pubblicamente identificabili, forse ancora prima di quello che immaginiamo.

    RispondiElimina
  43. Leggo, stupefatto, una replica quasi perfetta della discussione in real life ( eh.. son mia gnurant) che ha dato origine a questo post. I luddisti, i fabbricanti di grammofoni, l'innovazione, la struttura dei costi. Manca, lo ripeto, il convitato di pietra.

    Quale innovazione offrirebbero, di preciso, codeste piattaforme?
    Hanno inventato un prodotto :la possibilità, disponendo di un telefono, di prenotare una mangiata? Che figata.
    Hanno innovato un processo: vai mangi paghi e ti cavi dai coglioni. Che ideona.

    L'unica vera innovazione è l'aver spazzato via l'intermediario pubblico in TUTTE le sue forme.
    Quella diretta e brutale dell'assenza fiscale. Spendo 10, alla piattaforma 2 e il resto a te.... stop fine della contabilità.
    Perchè quello che fai NON è lavoro e quello che ottieni NON è reddito.

    Ma viene spazzato via anche tutto il resto a monte e a valle. La montagna di certificati,autorizzazioni, corsi di abilitazione, protocolli sanitari, salubrità dei locali, conformità delle cucine, faccia vedere le mani per la scabbia, buongiorno maresciallo un limoncello offre la casa tricche tracche e castagnole.

    Tutto l'ambaradan viene saltato completamente, è superfluo cioè inutile cioè dannoso.
    Tuttavia la terrificante montagna dello Stato il suo topolino lo partorisce ed è la ragionevole speranza di sedersi in un locale pubblico, ordinare coniglio e non trovare nel sugo un collarino con scritto " Fuffi"

    E ora un annuncio pubblicitario rivolto in particolare ai decrescitisti autoproduttori.
    E' nata AICHIRURGH la app che puo' salvarti la vita. Se per caso senti un forte dolore al basso ventre che si irradia in una gamba è possibile che tu debba sottoporti ad appendicectomia. Registrati sul sito e subito subito arriva un chirurgo che ti opera sul posto.
    Un successone, per ora zero feedback negativi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. @Marco Franceschi DAR. C'è una strana discrasia tra le tragedie su tutti i media quando i Nas irrompono in un locale e trovano un magazzino con alimenti scaduti da un mese (tipo a casa mia) e l'entusiasmo incontenibile all'idea di andare tutti allegramente a cena da uno che manco sai chi è e che cosa intende per "cucina".

      Elimina
  44. Scusate se sono OT ma ho una domanda che non so a chi fare.

    Volevo farmi un'idea dell'impatto dell'euro sull'esposizione delle banche italiane verso quelle tedesche e sono andato qui:

    http://stats.bis.org/bis-stats-tool/org.bis.stats.ui.StatsApplication/StatsApplication.html?query=eJxNUEFOwzAQnF0VoooLV%2B78gBfYjpOYJmlqO03TSx7Ai%2FgaQvyDG5OARC2tdmc8s%2Bs1IN3729c3Hm1Ik7eLMzm5xnceT4QpEy4u2HYZ41KabKr2OAmAB6D4YL5j%2FmS%2Bx8ruUJwDDXkmeIaWHhrWyNBDhCbWzkD7I%2FR1gFbkXAPNzAM1oaemhpoRaqm15A35ljhP9F2h3YUe6hzr8gAdE3vP9LfQ2rJngDbk%2BxXT%2F8I5npo4Yr9tkufB83l7yAVyhtSQCVJBGkiAJMgVuyr6E0UCOaGIfvjbSbZdeHSLX9nNvf5%2FwM2wHz3RPBs%3D

    Purtroppo i dati iniziano dal 2005. Ma, se è la query giusta, avete idea di come mai nel primo quadrimestre del 2007 c'è quel salto pazzesco da 31.000 a 350.000 milioni di dollari?!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. spero di non dire una cazzata ma penso sia legata alla crisi dei mutui subprime: le banche hanno smesso di rifinanziarsi ed hanno esposto i crediti/debiti.

      Elimina
    2. Intanto la cazzata l'ho detta io perché si tratta di primo trimestre 2007 e non quadrimestre. Lo stesso salto c'è anche verso gli altri paesi.
      Però questi dati non concordano con quelli di questo articolo:

      http://www.bbc.com/news/business-15748696

      Che verso la Germania (a giugno 2011) da 120 miliardi quando io ne trovo 272 (foreign claims). E' per questo che ho il dubbio di aver guardato qualcosa che non c'entra.

      Elimina
  45. secondo me il giornalista che ha scritto l'articolo su Blanchard nel sole di oggi legge questo blog...

    RispondiElimina
  46. Se si è ''cheerleaders'' oggi (o trolls all'occorrenza), soprattutto nei contesti informatici, ciò è dovuto forse a una particolare tendenza degli intellettuali oggi, seguendo la moda informatica, ''a rinchiudersi nei propri blog", come scrive giustamente Losurdo.

    http://domenicolosurdo.blogspot.it/2015/05/perche-e-urgente-lottare-contro-la-nato.html

    "Ed ecco che, nel clima venutosi a creare in seguito alla sconfitta del 1989-1991 e al connesso impoverimento etico-politico, non pochi intellettuali anche di orientamento comunista tendono a rinchiudersi ciascuno nel suo blog e nel suo sito. In questo blog e in questo sito il singolo intellettuale ha da misurarsi solo con se stesso, senza imbattersi nelle contraddizioni e nei conflitti che sono propri dell’agire politico in quanto agire associato."

    Secondo me questo è un po' il punto. Non sto invocando ancora una volta il proverbiale ''famo er partito'', ma bisognerà pur considerare a un certo punto il prezzo dell'apatia politica appunto. La differenza che passa tra un agire associato e l'idolatrare l'intellettuale per il quale "il proprio blog e il proprio sito sono al tempo stesso il partito e il giornale in quanto tale", "affetto da quella vecchia malattia che è l’anarchismo da gran signore", sta proprio nell'imbattersi nelle contraddizioni che si vivono a livello politico al di fuori del rapporto remoto mediato dal blog o dal sito.



    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giusto. Losurdo è favorevole o contrario all'euro?

      Elimina
    2. losurdo forse non si è pronunciato espressamente contro l'euro, ma marx xxi si ( http://www.marx21.it/internazionale/europa/25669-rompere-le-catene-delleuro-dellunione-europea-e-della-nato.html ) e il partito anche, diciamo che ha posto l'accento sempre sulla dimensione politica e militare (l'imperialismo) più che su quella economica, lo persuada lei sarebbe mitico!

      Elimina
    3. Accipicchia! Lo sai che non me l'avevano scritto stamattina e non l'avevo tuittato dalla palestra? Vedo che la domanda non era chiara e allora la traduco (ma poi non prendetevela con me e non ditemi che sono divisivo): "il signore che fa queste utili lezzioncine è un porco fascista (=euro) o no? Perché io sono cresciuto quando si diceva che uccidere un fascista non è un reato, e questa è una cazzata. Ma anche starlo ad ascoltare è una cazzata." Fine della traduzione. Per il resto, io e te possiamo essere amici anche se tu non capisci oggi le mie priorità. Un giorno le capirai (qualcuno o qualcosa te le farà capire) e apprezzerai il mio atteggiamento zen. Fidati.

      Elimina
    4. Domenico C, mi permette di offrirle una prospettiva diversa rispetto alla sua di prima?
      Gorgia, Platone, LXXVI
      “ […] SOCR. Dimmi, dunque, in conclusione, a quale tipo di cura dello stato m'inviti: a quella di polemizzare con gli Ateniesi perché diventino quant'è possibile migliori, comportandosi come un medico, o a quella di rendersi loro servo, cercando solo di compiacerli? Dimmi la verità, Callicle! Sì, è giusto che tu, che con tanta franchezza hai cominciato a parlare nei miei riguardi, tu concluda esprimendo per intero il tuo pensiero. Ed ora parla franco e liberamente.
      CALL. Dico, dunque, che la via su cui t'invito è quella di farsi servo dei cittadini.
      SOCR. Nobile amico mio, tu, dunque, m'inviti sulla via dell'"adulazione".
      CALL. E se ti piace, chiamala pure la via del Misio; ma se non farai come ti consiglio...
      SOCR. Ma via, non ripetere quello che già tante volte mi hai detto, che il primo venuto, se vuole, riuscirà a farmi condannare a morte, per non costringermi a risponderti ancora una volta: "Un malvagio farà morire un buono!", e non stare neppure a ripetermi che chiunque mi spoglierà di quel poco che ho, per non costringermi a risponderti ancora una volta: "Chi mi avrà spogliato non ne ricaverà alcun utile; anzi, come ingiustamente avrà rubato, così ingiustamente ne userà; e se con ingiustizia, vergognosamente, e se con vergogna, in maniera davvero cattiva"!
      LXXVII
      CALL. Ma Socrate, come puoi essere così profondamente convinto di non dover mai patire cose del genere, quasi tu vivessi fuori del mondo, e non potessi, invece, essere trascinato in tribunale chi sa mai da quale vile e spregevole uomo?
      SOCR. Sarei proprio uno stupido, Callicle, se non sapessi che in questa città a chiunque possono capitare guai del genere. Ma so anche questo - eccome! -, che, se dovrò essere trascinato in tribunale, con il rischio d'esser condannato a una delle pene da te accennate, colui che mi accuserà sarà un malvagio - nessun uomo onesto potrà mai trascinare in tribunale chi non abbia commesso alcuna colpa - per cui nulla di strano vi sarebbe se venissi condannato a morte. Vuoi ti dica perché me l'aspetto?
      CALL. Certo!
      SOCR. Credo di avere posto la mano, insieme a pochi Ateniesi - per non dire d'essere il solo -, sulla vera arte politica, e d'essere il solo, oggi, a metterla in pratica. Ecco perché io, non parlando mai per rendermi gradito, non avendo per scopo il piacere, ma il bene, rifiutandomi di fare tutte quelle belle cose che mi consigli, in tribunale resterò senza parola. Ripeto, dunque, a te quello che dianzi dicevo a Polo: rischierò d'esser giudicato come sarebbe giudicato da un gruppo di ragazzi un medico accusato da un cuoco. Vedi un po' tu come potrebbe difendersi un medico che si trovasse in una situazione del genere, quando l'accusatore dicesse: "Ragazzi, quanto male costui ha fatto anche a voi; anche i più piccoli egli ‘corrompe' con il ferro e col fuoco, li ‘angoscia' facendoli dimagrire e soffocandoli, li obbliga a prendere amarissime bevande, fa patire loro la fame e la sete; né certo vi tratta come facevo io, che per voi preparavo svariati e saporiti piatti!". Cosa mai pensi che potrebbe dire un medico che si trovasse in una si brutta situazione? E se dicesse la verità?, se dicesse: "Ragazzi, tutto quello che ho fatto, l'ho fatto per la vostra salute", fin dove credi che si diffonderebbero le grida di quei giudici? Non farebbero un enorme baccano? […] ”

      Elimina
    5. Visto che ormai c'è un altro che spinge degnamente verso la deriva grecista del blogghe, io vado in pensione. Magari ai Caraibi.

      Elimina
  47. pero' penso anche al buon vecchio Marx, alla composizione organica del capitale e alla caduta tendenziale del saggio di profitto. Tutto si sta avverando e tamponiamo creando tanti Bangladesh dove il lavoro sia ancora parte preponderande del prodotto...

    RispondiElimina
  48. Nella cerchia dei miei amici da tempo facciamo invece cosi'.

    In caso (e solo in caso) di soggiorni in Italia, ricerchiamo la struttura alberghiera (oppure i ristoranti dove mangiare) attraverso una qualunque delle app piu' diffuse.

    Una volta scelta la struttura (incrociando sistematicamente la descrizione con le recensioni di trip advisor) col cavolo che prenotiamo poi con la app!

    Basta infatti chiamare direttamente la struttura, chiedere di parlare col responsabile (oppure mandare una e-mail) e dire:

    "Buongiorno, sono il sig. yy ed avrei intenzione di soggiornare presso di voi dal -- al -- (camera matrimoniale, xx notti). Ho ricevuto una offerta on-line di xxxx. Se mi presento direttamente al banco all'arrivo, mi confermate la prenotazione e lo stesso prezzo?"

    Fino ad oggi non ci hanno mai detto di no..... anzi, all'arrivo i ringraziamenti si sprecano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. faccio così anch'io e finora sempre tutto ok e un paio di volte addirittura prezzi migliori.

      Elimina
  49. Per la cronaca sempre tassista di Roma la prima app per cercare il taxi libero piu vicino all'utente (non cliente) nasce nel 2011 grazie alla mucroteck e si chiama ittaxi è identica ad uber ti gelosa lizza non hai neanche bisogno di sapere in che via stai puoi vedere da dove parte il taxi e il tragitto che fa per venire a prenderti a fine corsa puoi recensire l'autista è fruibile in tutta Italia costa zero all'utente chiama solo taxi regolari con licenza Ahh a proposito il monopolio che erroneamente qualcuno attribuisce ai tassisti è presto svelato...siccome noi applichiamo una tariffa stabilità dalle autorità pubbliche che tengono conto del fatto che il taxi lo prende sia il notaio il professionista ma anche la vecchietta che và all'ospedale per una visita è tarato ad un costo medio che concilii questi diversi fruitori dovendo quindi il tassista obbligatoriamente applicare tali tariffe la contropartita è la contigentazione del numero delle licenze alla reale necessità della città altrimenti sarebbe antieconomico svolgere tale servizio .detto ciò torniamo alle splendide app oltre a quella citata sopra ci sono anche mytaxi -mondotaxi- taketotaxi-eztaxi ed altre che al momento non ricordo sono tutte app che rivolgono il loro servizio a taxi regolari chiedendo non una percentuale ma un euro per ogni corsa assegnata mentre per ittaxi quella che ho io pago un canone mensile cmq per parlare di un qualche argomento bisognerebbe avere almeno le conoscenze basilari .... però se ve piace così viva i caporali del 20% sulle spalle dei novelli schiavi 2.0

    RispondiElimina
  50. https://www.youtube.com/watch?v=pBjxjRcSAFs So che non c'entra una mazzafionda,ma sentite cosa dice questo batrace al min. 5:10 e con quale candore lo dice,se vi va ascoltate anche il resto perchè era dai tempi di Alfred Jarry che non si raggiungevano questi picchi.

    RispondiElimina
  51. Io sono ambasciatore di blablacar: fino all'anno scorso facevo Parigi-Eindhoven in macchina 2 volte a settimana e per arrotondare mettevo l'annuncio su covoiturage.fr e caricava passeggieri a circa 30 euro. Penso sia doveroso spiegare senza alcun pregiudizio che se si tiene conto di tutte le spese compreso manutenzione macchina ed autostrada il tragitto in macchina mi costava circa 100 euro e con una media di 3 passeggeri a viaggio coprivo le spese di un tragitto; tragitto che avrei dovuto percorrere comunque (con o senza passeggieri).

    Il viaggio dura 5 ore e mezza, fra passeggeri e guidatore ci si tiene compagnia, il rimborso spese, fatevi i conti, non mi permetteva di ottenere alcun reddito!!

    Il sito prende 5 euro per passeggiero ma suppongo che reinvesta il profitto in pubblicita` e assunzioni e quindi questo non mi disturba(va) affatto.

    Ripeto: il carsharing (blablacar) e` uno strumento ecologico ed onesto che non ti permette di ottenere alcun reddito! Uber e` un discorso totalmente differente e secondo me andrebbe multato e fatto chiudere, e` cosi` difficile?

    Il vero scandalo sono i treni Thalys Parigi-Bruxelles-Amsterdam che costano ~120 euro a tragitto, in insulto ad alcuna logica di economia di scala il treno costa piu` dell'auto ed i convogli sono relativamente pochi nonostante la richiesta, sinceramente io (ed i miei passeggeri) non potevamo permettercelo.

    Uno schifo totale: non esistono treni notturni od alternative lente su rotaia, l'unica vera alternativa "pubblica" era il bus Eurolines che per 45 euro (!!!) ti portava a destinazione in una media di 7h con incluso inspezione antidroga alla frontiera.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sono riletto ed annoiato, voglio provare a fare un gioco: mettiamoci nei panni dell'EGO dei pro-UBER come esperimento retorico (trollaggio).

      A me i tassisti come categoria possono pure stare simpatici, molti di loro hanno faticato per comprare la licenza e la maggiorparte "tengono famiglia".

      Ma IO ho una vita di merda: il mio lavoro prevede una carriera ultra-competitiva, sono sotto-pagato, mi trattano come la carta igenica: piu` di una volta durante la mia carriera sono stato messo da parte e` ho dovuto emigrare nonostante la mia produzione sia superiore a quella dei miei colleghi, piuttosto perche' nel mio settore fanno tutti cosi`.

      Sono stato nei paesi nel terzo mondo ed i tassisti prendono un decimo di quelli che fanno il mio lavoro. 50 anni fa era cosi` anche in Europa ma ora non piu`.

      Ergo, I tassisti vadano a farsi benedire! Vincenzo Spallino qui` sopra, uno di loro, a dimostrazione secondo me non ha capito una sega. Un giorno verranno anche per me! Voi, mi dite questo? Sono gia` venuti!!

      E quando erano venuti, pochissimi hanno parlato in mia difesa (I tassisti men-che-meno essendo quasi illetterati). Chi dite che dovrebbe venirmi a prendere? (Stiamo parlando di una poesia composta in epoca nazista) Sono IO che verro` a prendere voi.

      Ora e` arrivato il mio turno, o crepo o distruggo tutto non fa differenza. Siamo gia` in tanti (in troppi!) ormai, non potrete evitarmi. Sono il pro-UBER, il futuro e presente incubo totalitario.

      ;)

      Ma io non sono pro-UBER (e nemmeno cosi` sfigato come vi ho raccontato) e forse ci si fa ancora in tempo a darsi una mano a vicenda, no?

      Elimina
    2. #Vittore scolari ti rispondo in ritardo ma ti rispondo vedi qui ho parlato da tassista cercando di far capire il funzionamentodel sistema taxi punto rileggiti i tre post precedenti bada che al contrario di quello che scrivi tu non ho neanche menzionato il valore della licenza IO L'HO PAGATA OK. Ora vengo al problema io povero ignorante tassista posso dirti che il punto è che abbiamo un problemadi modello economico scandinavo dalle élite dominanti che senza dire niente al popolo il 12/2/1981 unilateralmente ci impongono il modello economiconeoliberaleleghi pure neoclassico ricordi lassar fare divorzio della banca centrale sottraendo la al controllo politico inizio dello smantellamentodellostato ricordate i Governi Dini Amato D'alema? La Sip trasformata in Telekom enel e privatizzata banca d'Italia in spa bene il motto d'allora lo stato è ladro e inefficente quindi meno stato e più privato e di fatto i governiper potere far fronte al proprio fabbisogno costretto ad andare con il cappello in mano sui mercati a chiedere denaro in prestito e pagare interessi incredibilmente alti visto che non c'erapiùil prestatore di ultima istanza rimozione del glass stegall act anni 90 Clinton se vuoi continuo a farti il quadro desolante a cui i servi infedeli ci hanno portato con tutte le conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti . Come si può tornare indietro?? Io qualche idea nel mio piccolo me la sono fatta visto che non ho capito un cazzo preferisco non dirtelo potresti stupirti questo è quanto ti dovevo riverisco e salutocordialmente senza rancore nessuna offesa buona giornata.

      Elimina
    3. Grazie per la risposta avevo frainteso un tuo commento precedente e condivido il tuo quadro desolante. È molto facile confondere il rancore o l'ironia con l'offesa invece quando si parla di fatti ci si comprende subito.

      Saluto cordialmente e buona giornata.

      Elimina
  52. America, Stati Uniti d'. Anni Ottanta: i sindacati vengono asfaltati dallo zio d'America di Renzi (Clinton+i suoi azionisti). Delocalizzazioni ad alzo zero. Precarietà a mitraglia, middle class sotto il fuoco di saturazione. Le banche prestano anche ai precari. In realtà, secondo logica e buonsenso, ai precari non dovrebbero prestare, perchè sono pessimi debitori, però se non prestano ai precari prestano solo ai ricchi, e i ricchi sono sempre più ricchi ma anche sempre meno, non bastano a mandare avanto il baraccone capitalista. Per coprirsi le spalle, le banche si inventano strumenti finanziari che svirgolano nella teologia mistica. Succede qualcosa (il loro dio gli dà buca) e giù con la catastrofe finanziaria, che si estende a macchia d'olio o di diarrea nel mondo occidentale, e segnatamente qui da noi, nella bella Europa. Segue quel che segue. Soluzione della crisi: UBER per tutti. Direi che ci siamo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Economia e teologia

      ἐμοὶ τῷ ἐλαχιστοτέρῳ πάντων ἁγίων ἐδόϑη ἡ χάρις αὕτη, τοῖς ἔϑνεσιν εὐαγγελίσασϑαι τὸ ἀνεξιχνίαστον πλοῦτος τοῦ Χριστοῦ, καὶ ϕωτίσαι [πάντας] τίς ἡ οἰκονομία τοῦ μυστηρίου τοῦ ἀποκεκρυμμένου ἀπὸ τῶν αἰώνων ἐν τῷ ϑεῷ τῷ τὰ πάντα κτίσαντι
      Eph, 3:8-9

      Elimina
    2. Che fatica però vivere, eh? e "non perdersi d'animo" (anche d'anima...)
      Per fortuna, ogni tanto c'è uno spiraglio come questo.

      Elimina
    3. Credo che io e te si sia vicini, tra l'altro. Uno di questi giorni si potrebbe prendere un caffè e far due chiacchiere

      Elimina
    4. Ma sì, dai. Io vicino Modena, tu se non sbaglio stai a Bologna...ti mando la mia mail e il mio cell via facebook, alla prima occasione ci sentiamo e famo du' chiacchiere, così facciamo diventare un social il blog di Alberto.

      Elimina
    5. Se si tratta degli anni '80, c'era Reagan. Clinton ha massacrato le masse negli anni '90.

      Elimina
  53. blablacar non c'entra nulla con uberpop, lo scrive anche il giudice che ha sanzionato uberpop: con blablacar c'è l'interesse personale del guidatore nel raggiungere la destinazione, al contrario di uberpop

    RispondiElimina
  54. Poffarbacco, vedo che i tassisti sono un ever green e van bene per tutte le stagioni. Stanno bene su tutto e sfinano.

    (Alessandra/Cassandra da Firenze, moglie di tassista, pure...eh già, "Prima vennero..." e non me ne dimentico, no, io!)

    RispondiElimina
  55. Vado un pò fuori tema.
    A svegliarmi, alle 6,30 ogni mattina, c'è la mia radiosveglia, che purtroppo riesce a captare poche radio in maniera decente. Ascolto quindi 24 mattino, a quell'ora si parla di politica e tra gli ospiti c'è spesso Mario Adinolfi. Secondo Adinolfi la Grecia è messa cosi perchè son corrotti, cosi lasciava intendere durante la trasmissione di qualche giorno fa.

    Questa convinzione radicata in molti fa presa sull'opinione pubblica di casa nostra, educata alla logica che quando sei corrotto il PIL crolla, la disoccupazione aumenta e devi essere sottoposto all'intervento di autorità superiori che ti puniscano per i tuoi vizi. Nessuno però ha mai provato a vedere come i paesi con la crescita maggiore siano messi. Forse perchè è l'alibi perfetto per chi vuole commettere un omicidio senza prendersene le colpe. Nel nostro caso, il desiderio di molti di punire i corrotti arriva al punto da considerare un bene l'intervento di autorità esterne alla politica che senza pietà alcuna, sfruttano la situazione per distruggere le tutele degli onesti e spazzare via lo Stato.

    Ma basta leggere le notizie recenti per rendersi conto che la CIIIIIIINA cerca di risolvere dei problemini di corruzione
    http://www.linkiesta.it/casi-corruzione-cina-bo-xilai
    Che l'altro dei BRICS non è messo meglio
    http://video.ilsole24ore.com/TMNews/2015/20150413_video_10294556/00030660-brasile-in-piazza-contro-dilma-rousseff-e-scandali-corruzione.php

    E che quindi Adinolfi dovrebbe smettere di far credere alle persone che noi stiamo facendo austerità per rimediare ai debiti dovuti alla corruzione.

    RispondiElimina
  56. Scusate l'OT, ma questo era quello che doveva salvare l'Unità...il genio piddino has no limits.

    http://www.stampamedia.net/it/notizie/aziende%20di%20stampa/veneziani-chiede-il-fallimento-di-rotoalba-e-mazzucchelli-sciopera-per-i-ritardi-degli-stipendi

    RispondiElimina
  57. Guardate che non è che non lo sanno cosa stanno facendo... non sono mica fruttaroli come noi.

    ........( per testi completi vedi link)
    La soluzione dei mini-jobs tedeschi non è applicabile al contesto italiano e, probabilmente, non è nemmeno sostenibile nel tempo per quello tedesco, dove circa il 25% dei dipendenti (ben otto milioni di persone), percepisce meno di cinquecento euro al mese. Questo tipo di soluzione impone una profonda riflessione sotto il profilo della sostenibilità previdenziale: come faranno questi lavoratori a percepire una pensione adeguata? Riuscirà il welfare a sostenere il peso di queste generazioni di mini-workers?
    Piuttosto sarebbe il caso di puntare sul Welfare come bacino occupazionale fin da subito, prendendo ad esempio le esperienze di maggior successo, come le cooperative sociali che riescono a stare sul mercato offrendo salari adeguati e un servizio non delocalizzabile e ormai imprescindibile per i territori nei quali sono istallate. Oltre al Welfare, il riequilibrio della mancata occupazione industriale deve venire da settori come le imprese creative e culturali e da quelle turistiche, dove le risorse maggiormente qualificate possono trovare spazi di occupazione non ancora esplorati.


    http://www.nomisma.it/index.php/it/newsletter/focus-on/item/627-9-ottobre-2014-un-altra-produttivita-per-l-industria-italiana

    http://www.nomisma.it/index.php/it/newsletter/scenario/item/662-6-novembre-2014-una-manifattura-diversa

    RispondiElimina
  58. perdonatemi l'azzardo.... ma volevo condividere...

    quando ridussero le pensioni, non dissi nulla perché io non sono un pensionato e i pensionati sono dei parassiti che vivono sulle spalle dei contribuenti
    quando le aziende straniere comprarono aziende italiane e ridussero gli stipendi agli operai non dissi niente perché non sono un operaio , perché gli stranieri sono bravi e hanno piani industriali , gli operai dovrebbero essere contenti di avere almeno un lavoro quando i precari e i disoccupati fecero concorrenza sleale ai tassisti non dissi niente perché non sono un tassista ed è la share economy baby
    quando ridussero gli stipendi agli statali non dissi niente perché non sono uno statale e gli statali(medici insegnanti assistenti sociali forze dell'ordine ecc) sono dei fancazzisti parassiti
    quando eliminarono l'articolo 18 non dissi niente perché non sono un dipendente e la globalizzazione prevede la flessibilità e i diritti del lavoro sono roba vecchia
    quando le imprese chiusero non dissi niente perché la mia era aperta, perché se hanno chiuso è perché sicuramente erano improduttivi , evasori e non sapevano stare sul mercato globalizzato
    quando si suicidarono per la crisi economica non dissi niente perché se lo hanno fatto è perché erano psicolabili
    ... poi dovetti chiudere la mia azienda e non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa

    RispondiElimina
  59. Che ve lo dico a fare...http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/04/uber-la-guerra-che-i-taxi-hanno-gia-perso/1748994/

    RispondiElimina
  60. eccolallà http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2015-06-17/amazon-trasformera-cittadini-fattorini-grazie-un-servizio-stile-uber-070640.shtml?uuid=ACfOp1B

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.