mercoledì 6 maggio 2015

QED 48: Gli Stati Uniti e l'euro

In questo blog abbiamo da sempre minato uno dei baluardi della piddinità (intesa come l'attitudine della persona che trova nella propria mediocre cultura la legittimazione del proprio "sapere di sapere" - insomma: la dottrina di Etarcos): quello secondo il quale l'euro sarebbe al contempo il momento più significativo di costruzione dell'identità "europea", nonché uno strumento essenziale per competere ad armi pari non solo con la Ciiiiiiiiiiiiina (spauracchio buono per tutte le occasioni), ma anche, udite udite, con gli Stati Uniti!

Ma guarda! È l'uovo di Colombo! Per fortuna in Oceania non ci hanno pensato, altrimenti con una bella moneta unica transpacifica (da chiamare, che so, oceano) potrebbero diventare, da quel simpatico poligono che sono sempre stati (da Bikini a Mururoa), un'entità in grado di incutere rispetto a una potenza nucleare come Stati Uniti.

O no?

No.

Se la dici così è ovvio che è una scemenza. Forse, che il plutonio non si combatte con la carta, lo capisce anche un piddino. Resta quindi una scemenza anche nel caso dell'Europa: solo che, naturalmente, te la dicono in modo più sottile, ricorrendo ad argomenti di pancia, populisti, nazionalisti, e contando sull'ignoranza di chi sa di sapere, ma in realtà non sa una beneamata fava. Tuttavia, è la natura e la qualità di chi si fa portatore di certi argomenti che dovrebbe metterci in guardia...

L'argomento da portierato ("signora mia, al mondo sò tanto cattivi, sò invidiossi...") secondo cui gli Stati Uniti ci invidierebbero l'euro, e per questo motivo tanti studiosi statunitensi lo criticherebbero, ha il valore degli studiosi che l'hanno proposto (quasi zero), e il fatto che sia un cavallo di battaglia di Prodi dovrebbe far riflettere, no?

Ma la cosa è ancora più semplice. Dopo la Seconda guerra mondiale, l'Europa continentale era una tabula rasa: lo stato che ne era uscito meglio era la Francia, che aveva avuto Vichy, per dire. L'Europa semplicemente non c'era più, lacerata da guerre civili combattute prima, durante e in parte anche dopo il conflitto mondiale. Secondo voi, in quel contesto, chi poteva dettare leggi e indicare linee di sviluppo? Una accozzaglia di popoli frantumati, o il vincitore?

Il vincitore, risposta esatta!

Vincitore che aveva il problema di gestire la propria vittoria, il che comportava un paio di esigenze complementari: ricostruire un mercato mondiale per quei beni che solo lui aveva ormai la capacità di produrre, e garantirsi un baluardo contro un sistema, quello sovietico, che, nel bene e nel male, si poneva come antagonista al suo modello di capitalismo. L'Europa, da ricostruire col piano Marshall, e da mantenere coesa col Movimento federalista europeo, risolveva entrambi questi problemi. E infatti gli Stati Uniti finanziarono l'uno e l'altro. Sapete, probabilmente, del piano Marshall (a proposito, vi segnalo questo evento), ma magari non sapete che il movimento federalista europeo era finanziato da una speciale "agenzia" (se semo capiti) del governo statunitense (prima di essere finanziato dalla Commissione). Per i cultori della #pirreviù, qui c'è un articolo #pirreviù-ed.

Personalmente non ci vedo nulla di strano, e se fossi stato o Churchill, o Kalergi, e avessi quindi avuto il problema di tenere aristocraticamente a freno il popolino europeo (esigenza poi fatta propria, come sapete, dagli Attali e dai Padoa Schioppa), avrei fatto come loro: avrei chiesto i soldi delle fondazioni Ford e Rockefeller per metter su una baracca che convincesse il sullodato popolino di essere sulla strada dell'emancipazione dalle multinazionali americane! E se fossi stato un decisore politico statunitense, avrei fatto come fecero loro: avrei messo mano al portafogli per tenere in ordine il giardino di casa. D'altra parte, considerando come son finiti quelli che stavano "di là", nel blocco sovietico, qualcuno potrebbe anche dire che alla fine, almeno per un po', c'è convenuto stare "di qua".

Ma va capito bene cosa significa stare "di qua": significa essere americani, non essere europei.


(...e questo anche per l'ovvio motivo che gli Stati Uniti esistono come nazione, l'Europa no...)

Per capirlo meglio, considerate l'altro caposaldo del populismo europeista, quello secondo cui "L'Europa ci avrebbe dato la pace". Un'affermazione che si sbriciola di fronte all'evidenza del fatto che la pace sono state la basi NATO a darcela: l'Europa è, dalla Seconda guerra mondiale in poi, una allegra brigata di paesi sconfitti e militarmente occupati. Meglio questo della guerra, siamo d'accordo. Ma è questo, non è un'altra cosa.

Per un economista capire come stanno le cose dovrebbe essere ancora più facile.

La costituzione economica europa, tutta articolata sul concetto di stabilità dei prezzi, viene fatta risalire al sacro orrore dei tedeschi per l'inflazione di Weimar che avrebbe portato al nazismo. Ma questo, si sa, è un falso storico (peraltro, costruito a tavolino dalla Bundesbank): al nazismo ci portò, e ci sta riportando, la deflazione, e ormai questa cosa, che raccontavo nel Tramonto dell'euro (quando già non era originale), dovrebbe essere di dominio pubblico. Senza disconoscere le radici europee dell'ordoliberismo (a proposito, vi saluta Lars Feld), va però chiarito che anche l'apparato ideologico di Maastricht è prima facie del tutto statunitense: l'impiego di regole fisse (monetarie e fiscali) è infatti il cavallo di battaglia del monetarismo statunitense anni '70 (Milton Friedman, per capirci), ed è a causa dell'egemonia culturale e geopolitica di quel monetarismo che fu relativamente facile far recepire l'approccio "regole fisse" in un progetto che però voleva qualificarsi come europeo. Peraltro, il dibattito fra regole fisse e regole flessibili all'inizio degli anni '80 oppose economisti statunitensi (come Barro, per capirci) a economisti europei (come Buiter). Le regole flessibili sono europee: le regole fisse sono yankee. Il Trattato di Maastricht è il momento più infimo di sudditanza culturale dell'Europa alla sua ex colonia (roba che in confronto il MacDonald a piazza di Spagna è le cinque giornate di Milano...).

(...a scanso di equivoci, per i mille espertoni in agguato: la rilevanza di Hayek nel dibattito economico mainstream era ed è pari a zero - la scuola austriaca è classificata fra gli approcci eterodossi - codice JEL B53 - quindi il fatto che "dietro" Friedman ci fossero anche riflessioni hayekiane ha rilevanza nulla rispetto alla posizione egemone conquistata dall'approccio "regole fisse". Ve lo dico in un altro modo, nel disperato tentativo di farvelo entrare in testa: Hayek era l'economista di un paese sconfitto, Friedman di un paese vincitore. Magari dicevano le stesse cose, ma secondo voi chi aveva più mezzi per farsi ascoltare?...)

Insomma, ce ne sarebbe più che abbastanza per capire, anche senza bisogno di tanti disegnini, che l'euro tutto è tranne che uno strumento che ci permette di "competere", e soprattutto (ed è questo il punto che qui mi interessa sottolineare), che non è uno strumento che ci consenta di renderci "autonomi" dagli Stati Uniti (posto che l'obiettivo ci interessi e debba essere perseguito: valutazione che travalica lo scopo di questo post).

Al contrario: l'euro è precisamente il segno della nostra sudditanza culturale e politica agli Stati Uniti: uno strumento costruito con logica statunitense per difendere interessi statunitensi di carattere economico e geopolitico. Sì, perché, come spiego ne l'Italia può farcela, in un mondo che si sta de-dollarizzando, e dove quindi il potere di signoraggio degli Stati Uniti ("stampo e compro") è progressivamente eroso, gli Stati Uniti intuiscono che non potranno continuare ad essere "l'acquirente mondiale di ultima istanza" (o, il che è lo stesso, a finanziare un deficit estero strutturale stampando dollari), e quindi, esattamente come dopo la Seconda guerra mondiale, noi europei gli serviamo come mercato di sbocco. Un bell'aggancio valutario euro-dollaro e il TTIP trasformerebbero gli Stati europei nei PIIGS dell'Unione transatlantica (il paese in deficit estero), con grande soddisfazione degli Stati Uniti, che di questa unione diventerebbero la Germania (il paese in surplus estero)! Saremmo noi a comprare, con un eurollaro sopravvalutato, la merce Usa, aiutando la nostra ex-colonia a correggere il proprio deficit estero, esattamente come, grazie all'euro, abbiamo aiutato "il malato d'Europa" (come abbiamo visto più volte). Inutile notare che gli Stati Uniti hanno, come la cronaca dimostra, strumenti di controllo sociale molto più efficaci dei nostri, e che qualora volessero, come la Germania, ad aggancio valutario effettuato, effettuare una sleale svalutazione competitiva dei propri salari, saprebbero come gestire il malcontento in casa propria!

Tutto questo è evidente.

Sono evidenti i motivi geopolitici (la necessità di un'Europa stabile in un momento in cui il mondo brulica di conflitti "locali") e quelli economici (l'utilità di favorire un aggancio economico attraverso quello monetario, da realizzare, magari, alla parità 1 a 1 che, guarda caso, Renzi tanto decanta, nonostante essa implichi una svalutazione del 40% dell'euro rispetto all'ultimo massimo raggiunto)!

Ma laddove questo non bastasse, abbiamo la confessione: confessio regina probationum.

Ieri il Tg La7 ci ha fatto sapere che:



(la notizia è qui, e ovviamente non sulle nostre maggiori testate nazionali, nonostante sia stata lanciata anche dall'ANSA).

Immediate le reazioni dei miei lettori:


e, in modo più articolato:


Sì, d'accordo, i piddini, i Fognatori europei, sono degli imbecilli, lo sappiamo, ce lo siamo detto, da sempre: uno sbalorditivo e devastante miscuglio di desolante povertà culturale, che impedisce di unire i puntini, di cogliere le tracce più macroscopiche dei percorsi storici in atto; di roboante retorica buonista, che corrobora l'innato convincimento di essere dalla parte della ragione, e in quanto tali dispensati per diritto divino dal mettere in discussione le proprie certezze; di contristante grettezza piccolo borghese, che impedisce di interessarsi in modo realmente empatico e solidale alle miserie altrui; di miopia suicida, che impedisce di comprendere come i problemi altrui (il taglio dei salari in Grecia) siano anche i propri (la #buonascuola)!

Piano piano però il piddinicidio, che è appena iniziato, li riporterà a una maggiore ragionevolezza, e comunque il problema non ci riguarda più di tanto.

Vorrei invece chiudere con un commento su chi, avuto il definitivo suggello sulla peraltro evidente constatazione che l'euro è creatura statunitense come la NATO, ne trae la conclusione che esso sarà eterno. Certo, qui ce lo diciamo da un po': senza semaforo verde dagli Stati Uniti sarà difficile mettere mano al problema euro in modo disciplinato. Il motivo, peraltro, è abbastanza ovvio: il sistema finanziario occidentale è "usacentrico" da Bretton Woods in poi, e sarebbe abbastanza strano pensare di apportarvi una modifica di un certo rilievo senza che essi si sentano coinvolti!

Ci sono però due ordini di considerazioni da fare.

Il primo riguarda la nonlinearità della storia. Jacques Sapir ci ha ricordato più volte che di due cose i cittadini russi erano convinti: che il sistema non funzionasse, e che sarebbe durato per sempre. Non aggiungo altro.

Il secondo riguarda la valutazione che il mondo della finanza statunitense sta facendo della convenienza dell'euro, sia in termini geopolitici che economici.

La questione geopolitica è piuttosto semplice: l'euro condanna l'Europa al disordine sociale. I modi per controllarlo, questo disordine, possono essere i più disparati, ma sono comunque costosi (sì, sono d'accordo, lo scenario cileno per l'Italia ha bassa probabilità - bassa ma non nulla - ma siete sicuri che l'abbia altrettanto bassa per la Grecia?) e soprattutto non garantiscono la stabilità del sistema. Si potrebbe obiettare che gli Stati Uniti non sono capaci di valutazioni strategiche attendibili, come dimostrato dai casini che armano in giro per il mondo. Potrei contro-obiettare che quei casini sono funzionali al mantenimento di una florida (con la "f" minuscila) industria bellica, per cui, come dire, chi ci assicura che siano erronei e non intenzionali? L'idea che gli Stati Uniti, siccome sono scemi, ci faranno mantenere l'euro rischiando le jacqueries è altrettanto farlocca di quella che la Germania, siccome è furba, allenterà la presa per evitare le jacqueries. La storia non funziona così, altrimenti, semplicemente... non ci sarebbe! Grazie a Dio esistono gli uomini e il caso, che, messi insieme, aprono a tanti interessanti sbocchi (di sangue).

La questione economica è più complessa. Avrete visto, credo, segni di scetticismo sempre più diffusi provenire da ambienti vicini alla finanza statunitense (da Michael Pettis a Patrick Chovanec a tanti altri). Lasciate perdere che questi argomenti per noi sono standard: per loro no (più precisamente: lo sono in ambito accademico, ma non in ambito operativo). Accompagnando a Pescara Philippe Weil, quest'ultimo mi faceva notare come si stia diffondendo negli ambienti che contano l'idea che quella dei Bund sia una bolla speculando contro la quale ci si mette in banca per il resto della propria esistenza: lo ha detto Bill Gross, che a quanto pare è uno che se ne intende. Il problema è il timing. Io l'ho detto troppo presto (e quindi ho sbagliato, è uno dei miei errori). Tuttavia, vi assicuro, a Wall Street l'idea che il sistema sia disfunzionale, il che lo rende potenziale fonte di grosse perdite per molti (e di grossissimi guadagni per pochi) si sta piano piano diffondendo. Il problema è solo capire quando i pochi che hanno i mezzi per guadagnare molto decideranno di passare all'attacco (come fece Soros nel 1992).

Insomma, e per concludere, nonostante in questo periodo la stanchezza mi induca al pessimismo, mi sento istintivamente vicino al commento di un altro lettore (non riesco a trovare il suo tweet, se ha interesse si dichiari lui): il fatto che gli Stati Uniti sentano il bisogno di ribadire così apertamente l'ovvio, ovvero che l'euro è cosa loro e che qui comandano loro, paradossalmente apre a qualche speranza. Le minacce sono sempre armi del minacciato, anche e soprattutto quando il minacciato è, in linea di principio, così potente da poterne tranquillamente fare a meno.


In linea di principio, appunto...

173 commenti:

  1. A proposito di piddinicidio: con il fallimento de "l’unità" i giornalisti pagano per le diffamazioni. In questi giorni gli ex giornalisti dell'ex “l'Unità” stanno ricevendo pignoramenti e ingiunzioni di pagamento per oltre 400 mila euro, dopo essere stati condannati in una serie di cause per diffamazione con la società editrice Nie (Nuova Iniziativa Editoriale Spa). Stante la responsabilità solidale, i creditori hanno deciso di chiedere la totalità del loro credito ai giornalisti anziché alla Nie ormai senza denaro.

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  2. Buongiorno Prof, le scrivo da una città - Verona - che sente la necessità di diventare sempre più piddina, per la paura che la Lega Nord e il vento anti-euro torni a soffiare forte, dato che in molti hanno capito, anche qui nell'ormai ex-ricco Triveneto, che l'euro ha portato più danni che benefici. Ora cosa si inventa allora il Pd per recuperare altri piddini qui a Verona e in provincia? Assemblee settimanali in vari quartieri, dove spiegano quanto è bello e utile il jobs act, oppure dove vogliono farci capire come l'Europa non sia una roccaforte, ma dobbiamo accogliere chiunque voglia entrarci, amorevolmente. Aspetto con ansia l'estate, dove alle varie feste democratiche/dell'unità si spiegherà come l'euro sia positivo e che ci abbia evitato di fare la fine dell'Argentina. Una sua conferenza nella mia città sarebbe alquanto positiva. Saluti.

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    1. io dal Veneto aspetto con ansia fine mese per poter esprimere finalmente il mio diritto di voto !
      mi prude la matita...
      e chi non votera' ( la maggioranza, purtroppo) si merita tutto quello che sta avvenendo.

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    2. Allora voterai Indipendenza Veneta, perchè l'unico che è fuori dai giochi e dagli intrighi di palazzo, posto che anche il buon Morosin ha paura ad esprimersi contro l'euro.

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    3. Dire che Morosin ha paura ad esprimersi credo sia un eufemismo.
      Ad eccezione del M5S, le altre liste non hanno nemmeno pubblicato il programma elettorale! Ma nel corposo programma di quest'ultima, non mi sembra sia contemplata l'uscita dall'Euro, solo un generico sbattigrugnismo contro l'Austerità.
      Ai candidati non importano le tesi dibattute su questo blog, e, se le capiscono, probabilmente non reputano l'elettorato veneto capace di accettarle...

      Anche la lista di Morosin, che tra l'altro mi sembra sia stata ricusata a Venezia, espone sul sito solo uno striminzito elenco di intenzioni (che naturalmente non contengono l'uscita dall'Euro).

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    4. Simone, per favore cerca PIL Argentina su google.

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    5. Con l'immagine del PIL argentino ci potreste fare uno striscione da tirar fuori all'occorrenza :-D

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  3. Il tweet perduto: @Theo_molte: @TgLa7 @AlbertoBagnai l'aspetto positivo è che sentano il bisogno di dirlo

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    1. comandi!
      Ne approfitto per ringraziarla professore. Grazie al blog ho capito che in mezzo al bordello c'è una spiegazione razionale. speriamo appunto che chi ha il potere di dare il colpo di reni finale si decida a darlo presto.
      Bright side!
      Bagnai Docet

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  4. L’avvertimento Usa fa scopa con quanto scritto da Rostislav Ishchenko:
    http://www.zerohedge.com/news/2015-05-02/what-does-putin-want

    “In fact, today the EU can choose whether to remain a tool of the United States or to move closer to Russia. Depending on its choice, Europe can get off with a slight scare, such as a breakup of parts of its periphery and possible fragmentation of some countries, or it could collapse completely. Judging by the European elites’ reluctance to break openly with the United States, collapse is almost inevitable.”

    “The U.S. position is clear and transparent. In the second half of the 1990s, Washington missed its only opportunity to reform the Cold War economy without any obstacles and thereby avoid the looming crisis in a system whose development is limited by the finite nature of planet Earth and its resources, including human ones, which conflicts with the need to endlessly print dollars. After that, the United States could prolong the death throes of the system only by plundering the rest of the world. At first, it went after Third World countries. Then it went for potential competitors. Then for allies and even close friends. Such plundering could continue only as long as the United States remained the world’s undisputed hegemon. Thus when Russia asserted its right to make independent political decisions – decisions of not global but regional import – , a clash with the United States became inevitable.

    THIS CLASH CANNOT END IN A COMPROMISE PEACE.”

    In questo senso l'euro non e' piu' soltanto uno strumento di governo ma anche un potente strumento di guerra.

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    1. Post lucidissimo del prof (dopo un po' di scleri quasi inutili, o ad uso privato, me lo permetta), e commento come sempre lucidissimo di Luca.
      Le monete precedono sempre, di poco, i carri.

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    1. Quello che non capisco di Friedman è quando dice " quello che temono di più gli USA è un asse Berlino-Mosca, mentre l'asse Mosca-Pechino-Brasilia non sembra dargli alcun fastidio, Boh.

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  6. Se non sbaglio era lo stesso Milton Friedman che diceva che Hayek, come economista, non era un gran ché. Mutatis mutandis, era una specie di Super-Giannino. (con tutto il rispetto).

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    1. Beh, Hayek mi incute un certo timore reverenziale che Giannino non i suscita (mutatis mutandis, eh) http://static.qnm.it/www/fotogallery/625X0/85143/salma-hayek-e-blake-lively-foto-promozionale.jpg

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  7. io, per quanto sia una mossa disperata... insisto nel tentare di svegliare quella massa di pecore "che pensano di non esserlo" del M5S...

    Ma son convinto che, piaccia o non piaccia... del consenso dei simpatizzanti M5S abbiamo BISOGNO per uscire dall'Eurozona.

    E uscire bisogna.
    Con la forza, in via insurrezionale, ormai....

    Questa è la prpoposta più votata dagli iscritti al M5S da tre anni.
    La più votata in assoluto, nel Forum ufficiale del M5S.

    È grezza e criticabile, ma almeno chiarisce alcuni punti di base...

    E per attirare attenzione e consenso delel massa "bue"... bisogna essere schematici e usare "stereotipi e slogans"...

    Purtroppo...

    IMMEDIATA USCITA DA EUROZONA. Moneta sovrana-Applicazione MMT

    http://www.beppegrillo.it/listeciviche/forum/2012/10/immediata-uscita-da-eurozona-moneta-sovrana-applicazione-mmt.html

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    1. Che strana questa casuale corrispondenza d'amorosi sensi fra due cose "born in the US" come Memmeta e Grilleggio. Coincidenze.

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    2. per non parlare dei "colloqui informali" che si sono avuti presso il consolato merricano di napoli con alcuni personaggi che sarebbero poi diventati parlamentari ed esponenti di spicco del M5S...

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    3. A questo punto il nostro Fabio Castellucci è un infiltrato della CIA... ma vogliamo verificare o stiamo a spararle tanto per? Dove si parla di certi "colloqui informali".

      Io sono abituato a preferire la spiegazione più semplice, che spesso è quella più "stupida".

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    4. Aderisco al principio metodologico di cercare spiegazioni semplici.

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    5. Di dico solo questo: un paio di anni fa ho scritto un commento ad un post di Grillo in cui dicevo, in estrema sintesi e tra le altre cose, questo: "Credete davvero che l'iraq, "liberato" dagli USA, sia effettivamente libero? Ebbene, noi siamo stati liberati 60 anni fa.
      Da allora, se scrivo un commento, NON viene pubblicato

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    6. Ah, pensavo qualcuno li avesse beccati con agenti della CIA a discutere in una stanza d'hotel di strategie geopolitiche e di finanziamenti occulti. Invece questi si chiedono se si riesce a fare una diretta streaming dal consolato.

      Per il momento propendo per la semplice stupidità.

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    7. Prendono ovviamente informazioni (e magari non solo quelle)... quando subito dopo le elezioni furono rese pubbliche le email (nel senso di messaggi) di diversi parlamentari neo eletti del M5stelle, dubito che i responsabili fossero gli "hacker del PD". Del resto basta dare una lettura al cablegate di Wikileaks per rendersi conto del modus operandi.
      Del resto il miglior modo di controllare un avversario o un potenziale problema, è quello di dividerlo internamente, e questo gli USA lo sanno fare egregiamente.
      Dovrebbe allarmare il fatto che con l'Ucraina abbiano passato quella che almeno in Europa era una linea rossa (anche se nei Balcani ci sono andati molto vicini), l'appoggio a gruppi palesemente neonazisti, da utilizzare non come pedine per destabilizzare un paese, ma come concreta e consapevole alternativa politica (o progetto politico).
      Sulla stessa linea stanno intervenendo nell'est Europa (tranne in Ungheria, dove ovviamente la narrazione è quella tradizionale).
      Per questo io non riesco ad essere ottimista e non ho mai creduto all'eventualità di una rottura dell'eurozona in tempi brevi.
      I greci non lo faranno, è ormai chiaro: si arriverà ad un colpo di stato, alla rottura di Syriza, a soluzioni politiche di emergenza, ma non al grexit... di eroi tra i vertici di Syriza ne vedo pochi.

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    8. Sarà un po' anomalo come percorso, ma io sono arrivato a comprendere come funzionasse l'euro vedendo prima l'intervento di Paolo Barnard a Migliarino (questo avveniva nel 2013 e mi introduceva alla MMT), poi appassionandomi ai post del Prof. Bagnai sul FQ (nel corso del 2014) e infine (per mancanza di nuovi post e desiderio di approfondire le sue argomentazioni) decidendomi a dare un'occhiata ad asimmetrie.org. Mi son visto tutti i video del Goofy3, ho iniziato a leggere questo blog e a leggere i suoi libri. Di Barnard non mi convinceva il fatto che riducesse l'euro a un complotto franco-tedesco, quando nel post su destino e sconfitta del comunismo il Prof. ha ipotizzato/narrato una storia molto più verosimile e dai risvolti molto più gravi. Di tutte le cose che ho imparato da questo blog, la cosa più illuminante è stata il PIL: quasi tutti pensano di sapere cosa sia, ma mi son reso conto che la maggior parte della gente (anche laureata in economia) pensa... senza sapere davvero.

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    9. Uno che aiutò a liberare l'europa scrisse questo su quelli liberarono l'irak, la siria, la libia è adesso l'ucraina.

      Il complesso industriale-militare americano oggi è saldamente al potere, questo è il problema. Eisenhower li definò stupidi, è mise in guardia gli americani.
      Eisenhower era repubblicano

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    10. ma è anche quello che ordino lo sterminio di antamila giapponesi???

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    11. Meno male che non stiamo ai tempi di Bernando Gui,altrimenti quanti dolciniani andrebbero sul rogo. Con L'Italicum e il M5s fondato sul principio:"io so io e voi non siete un cazzo! Orsù ,orsù la tanta agognata governabilità è assicurata dal movimento antipolitico per eccellenza. Io,mammeta e tu...

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  8. Assolutamente condivisibile. Peraltro analisi non originale, nel senso che i due punti sui quali si basa erano stati già esposti qui nel blog da Alberto Bagnai, ovvero:

    - egemonia culturale ed economica in eurozona retta sull'egemonia militare da parte USA
    - forte contrasto tra il mantenimento forzoso di uno strumento regressivo (euro) e la necessità di avere cittadini-consumatori europei che comprino i tuoi beni, magari con una nuova valuta euroamericana oppure "semplicemente " con aggancio euro-dollaro

    Aggiungo un paio di cose che mi sembrano ovvie.
    Il secondo scenario è comunque transitorio ed instabile, come insegna storicamente l'aggancio tra dollaro e peso: come sappiamo, una volta che i beni e i capitali del paese del "centro" saturano quelli della "periferia", c'è il sudden stop che di fatto sancisce la fine dell'accordo di cambio data la sua non profittabilità ulteriore per il centro, che perderebbe nuovi capitali a prestito e nella fase successiva perderà quelli già prestati in tutto o in parte, come è accaduto ad esempio alla Germania, la quale ha già perso una parte del credito "greco" con gli haircut successivi e si vedrà diluito e svalutato il restante.
    Per questa ragione, è un piano folle a mio giudizio e completamente irrazionale.
    Va contro gli interessi di chi lo pone in essere anche nel medio periodo, poichè nel breve l'europa in deflazione sarebbe un bad market per gli US, visto e considerato che la periferia europea è costretta all'austerità dall'euro e la Germania fa politiche di compressione della domanda interna a prescindere.
    Chi compra i beni americani e con quali soldi? mi si risponderà che gli USA ce li presteranno.
    Va benissimo, ma l'eurozona a quel punto è destinata a deindustrializzarsi definitivamente e a vedere una pericolosa risalita dei debiti privati, tutto già visto, finchè i creditori diranno che non si presta più nulla e che i paesi debitori devono tagliare il bilancio dello stato per garantire il buon esito del credito di imprese private, una vera e propria bestemmia per chi crede nel libero mercato e non nella pianificazione dell'economia di tipo sovietico.

    Aggiungo poi un altro elemento. Dalla seconda guerra mondiale in poi, c'è un elemento che ha rivoluzionato più di altri le coscienze, un punto di non ritorno che ha cambiato la qualità e il modo di poter fare informazione, come questo blog ampiamente ha dimostrato: internet.
    Oggi chiunque nel mondo economicamente avanzato e presto anche in quello non sviluppato può trovare tutte le notizie di cui necessita per fare scelte critiche e razionalmente vantaggiose.
    Per mantenere in piedi una dittatura in veste di democrazia in modo non costoso servono certamente le "riforme" della scuola, delle istituzioni, dell'economia in senso della restrizione degli spazi di libertà e partecipazione ma c'è un elemento che non puoi non introdurre: la violazione delle coscienze e l'ignoranza indotta.
    Il popolino non si fa condurre dal pifferaio magico se sa che va a finire al macero.
    Internet è tutto questo, ed è ineliminabile: la più formidabile lobby pubblica mondiale in tempo reale, non controllabile e non influenzabile data la natura di media attivo e non passivo (in televisione quando senti una fesseria puoi cambiare canale o inveire, sulla rete intervieni e spieghi, così informi e crei massa critica).
    Quindi l'euro per reggersi avrebbe bisogno della forza e della mancanza di coscienza critica popolare ma ha un solo strumento e quindi è una sedia con tre gambe.
    Prima o poi crolla.

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    1. Internet e' come il rumore bianco, copre tutte le frequenze. E' una biblioteca, grande e comoda da consultare, ma se non sai leggere non serve, anzi aumenta il senso di smarrimento, che umanamente porta al rifiuto nonche' ai periodici roghi dei libri. Per quello che attaccano sistematicamente la scuola pubblica, per limitare - come di fatto e' limitato - il numero di persone che frequentano spazi come questo. Ricorderei anche che Internet non e' uno spazio pubblico, ma un insieme di strutture private che vendono servizi.

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    2. <>
      Ottimista... la preparazione culturale media del popolo è molto bassa, moltissimi non riescono a unire i puntini (neanche a dirlo), i vari FB, linkedn, sono pieni di fuffa, e non sono solo i giovani, ma anche quella categoria di sedicenti manger e imprenditori che sono incredibilemente beati

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    3. Da http://contropiano.org/articoli/item/24962 (sul report sulla "protesta globale" commissionato dall'Aspen Institute ad Ivan Krastev, che trovate
      qui )

      "“I nuovi movimenti si concepiscono come reti, nella convinzione che queste possano avere la meglio sulla gerarchia. L’onnipotente rete è l’arma organizzativa d’elezione, allo stesso modo in cui il piccolo ma disciplinato partito rivoluzionario era l’arma d’elezione dei comunisti”.
      Le differenze ci sono, eccome. E qui scatta l'ironia crudele di chi è seduto in una lussuosa suite nel cielo del capitale nei confronti delle formiche formicolanti sulla superficie o nelle viscere della terra. Uno che sa benissimo che "la rete" ha dei gestori, dei proprietari, dei sorveglianti. Insomma: che è proprietà privata in mano al capitale, non uno strumento neutro a disposizione di chiunque.
      “I governi hanno appreso in fretta a esercitare il controllo e la manipolazione nell’universo digitale. “Caro utente, sei stato schedato come partecipante a una massiccia turbativa dell’ordine pubblico”: questo il messaggio che i manifestanti ucraini si sono ritrovati sul cellulare a metà gennaio, nel momento esatto in cui la legislazione antidimostrazioni veniva approvata dal parlamento. La stessa tecnologia che aveva portato la gente in strada l’ammoniva di tornarsene a casa”.
      Sull'Ucraina di Yanukovich naturalmente c'è licenza di infierire, ma gli attivisti di Occupy Wall Street – per esempio – sono stati trattati con forse più irritante sufficienza dall'establishment Usa: il pacchetto dei profili Facebook dei “sensibilizzati al movimento” è stato valutato 25 milioni di dollari. E qualche multinazionale delle vendite online o della pubblicità mirata – oltre che le agenzie di intelligence degli Stati Uniti – se l'è certamente comprato.
      Negli Stati Uniti o in Spagna, gli esecutivi hanno prontamente riconosciuto la legittimità delle preoccupazioni espresse dai manifestanti e hanno dato mostra di ascoltare la piazza. Le proteste non hanno inciso sulle politiche dei governi; piuttosto, hanno cambiato il modo in cui questi comunicano ciò che fanno. È abbastanza chiaro? Un governo furbo non spiana le proteste popolari a manganellate, ma le “rintontisce de bucie”. O, come si dice adesso, “cambia la comunicazione”."

      Assolutamente d'accordo con A perfect world. Con l'analfabetismo funzionale (e/o l'illetteratismo) che ci affligge ormai cronicamente la democrazia è decisamente a rischio.. per questo gli investimenti su istruzione e cultura sono (sarebbero) una necessità assoluta.

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  9. I sognatori, piddini e non... ma anche ( come direbbe Uolter :D ) gli altri... I nostri ragazzi! Quelli mandati a perpetuare un sempre più stanco momento di auto-flagellazione ad Auschwitz - molti di loro il giorno dopo esalteranno Hamas e la lotta dei barricaderi "rebelde" violenti di mezzo mondo - dovrebbero visitare "ma anche" questi sacrari.
    Moltiplicare per 28 e far funzionare di più le meningi.

    PS Sopratutto, studiare la sTORIA... quella con l's minuscola. Quindi, assolutamente, non quella dei bignamisti tecnologggici alla Mieli / TG3 "la SStoria semo noi, semo noii... i campioni della SStoria semo noiii " XD

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    1. @ hcl dignus est intrare

      Ma no, quella è roba ormai passata e démodé (e poi è tristeeee!). Siamo nel centenario (pressoché ignorato) della Grande Guerra: a rivedere pellicole come "Uomini contro"(*) o "Orizzonti di gloria" c'è il serio rischio d'ingenerare il dubbio che la mentalità dei manovratori dell'euro sia affatto simile a quella dei generali che mandavano migliaia di persone contro i reticolati nemici intatti (mi associo alla felice definizione: la "sTORIA con la 's' minuscola" è una vera chicca).

      (*) ancora nel 1970, anno di uscita del film, il regista Francesco Rosi venne denunciato per vilipendio dell'esercito, peraltro riportando in immagini sostanzialmente quanto aveva scritto Emilio Lussu in "Un anno sull'altipiano".

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  10. A suffragio, questo interessante articolo di Stratfor (un think tank, voce ufficiosa dei centri di intelligence USA)

    "...World War II had shattered both Japan and Western Europe. The United States gained little or no economic advantage in holding on to these countries. Finally, the United States ended World War II largely untouched by war and as perhaps one of the few countries that profited from it. The money was to be made in the United States, not in the empire. The troops and the generals wanted to go home.

    But unlike after World War I, the Americans couldn't let go. That earlier war ruined nearly all of the participants. No one had the energy to attempt hegemony. The United States was content to leave Europe to its own dynamics. World War II ended differently. The Soviet Union had been wrecked but nevertheless it remained powerful. It was a hegemon in the east, and absent the United States, it conceivably could dominate all of Europe. This represented a problem for Washington, since a genuinely united Europe — whether a voluntary and effective federation or dominated by a single country — had sufficient resources to challenge U.S. power.

    The United States could not leave. It did not think of itself as overseeing an empire, and it certainly permitted more internal political autonomy than the Soviets did in their region. Yet, in addition to maintaining a military presence, the United States organized the European economy and created and participated in the European defense system. If the essence of sovereignty is the ability to decide whether or not to go to war, that power was not in London, Paris or Warsaw. It was in Moscow and Washington..."

    https://www.stratfor.com/weekly/coming-terms-american-empire

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    1. Io ho visto questo video in cui parla il fondatore di Stratfor.

      https://www.youtube.com/watch?v=aYgmhO9QJFc

      Che ne pensi?

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    2. Penso che George Friedman è un analista intelligente. A margine, penso anche che la sua analisi sia nell'insieme corretta, ma che lasci fuori un elemento importante, e cioè il fatto che oggi, a mio avviso, gli USA non hanno una vera e propria "grande strategia", come ad esempio la ebbero nel II dopoguerra. Friedman analizza, ma soprattutto cerca di indirizzare la politica USA, e quindi individua linee di tendenza e cerca di coerentizzarle.

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  11. Un anziano signore francese la pensa come Alberto!

    https://www.youtube.com/watch?v=Qw3U4Tbp7fQ&feature=player_detailpage

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  12. riesci sempre ad essere una boccata d'aria fresca

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    1. Grazie, troppo gentile. Già che ci siamo ti prego di notare una cosa. Nel suo intervento, de Gaulle sottolinea che una Europa-Nazione, o una Europa-Stato, è impossibile perchè i popoli europei sono diversi per storia e cultura e interessi, e non accetterebbero di obbedire a leggi decise a maggioranza da altri popoli. In un'altra occasione, il generale formulò il medesimo concetto in una battuta: "on ne fait pas l'omelette avec les oeufs durs", non si fa la frittata con le uova sode.
      Il rilievo di de Gaulle è stato ascoltato e meditato anche (e direi soprattutto) dai suoi nemici, che infatti da una trentina d'anni a questa parte si applicano a distruggere e sfaldare i popoli, a trasformare le uova sode in uova liquide. La "società liquida" di Baumann è questa cosa qui.

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    2. Baumann, un membro delle elite, ha teorizzato e applicato la società liquida. Per sapere come andrà il futuro leggetevi i loro libri e le loro dichiarazioni perchè loro il futuro l'hanno pianificato.

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    3. Nisi Dominud custodiverit civitates, frustra vigilant qui custodierint eas. Vanum est vobis ante lucem surgere...

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  13. ma se i piddini perbenisti sono tutto ciò tutti gli altri che fanno politica e che non appartengono a quelli che ormai hanno buttato via la tessera per sempre in attesa dell'Evento mi domando cosa sono? bestie? animali da circo? pagliacci? poveracci? deficienti? inutili?approfittatori? saltinbanchi?resti? feccia? nulli?rumore?

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  14. In ogni caso tout se tient: tutto cominciò dai Colloque Walter Lippmann del 1938. E Walter Lippmann era una sorta di Edward Bernays, per quanrto riguarda la conoscenza dello spin (coniò la locuzione "opnione pubblica", titolo di un suo famoso libro). Il tipo puzzava di servizi lontano un miglio (anche se non c'era ancora la CIA)
    E, nella Mont Pelerin Society vi era tutto il gotha di Ci-cago del tempo: oltre a Milton, Gary Becker, Buchanan, Frank Knight, Aaron Director, nonchè i nostri Einaudi e Bruno Leoni.



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  15. Dal Resto Del Carlino di oggi:
    "La scuola sciopera contro il merito"

    Poi segue articolo che loda la riforma e condanna gli scioperanti, con foto della manifestazione in cui figura camusso in prima fila al corteo.

    Davvero buffo che adesso il regime utilizzi la sua "informazione" e la sua propaganda per diffamare chi quel regime ha contribuito a crearlo e difenderlo in nome della "pace".

    É vero, la storia alcune volte é davvero ironica....

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    1. E' altresì buffo che il contestare una certa visione del merito possa essere, a conti fatti, anch'esso un merito.
      Restando in tema, ieri ho udito Renzi affermare sostanzialmente che con un tasso di disoccupazione giovanile così alto occorra riformare il sistema scolastico-educativo. Come dire: se l'impianto idraulico si è bucato, sostituiamo l'acqua o riformiamo gli idraulici.

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    2. Chi di regime ferisce (a difesa dei propri presunti intetessi e fogni), di regime perisce.

      Poi c'era anche un articolo che lodava la boschi in quanto fautrice della riforma e per questo considerata donna molto intelligente e tutta d'un pezzo....

      .... i destini dell'Italia in mano alla boschi....

      Leggendo l'articolo mi sono sganasciato dalle risate, anche pensando a quei poveri piddini che hanno manifestato contro la "riforma". :-)

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  16. "Inutile notare che gli Stati Uniti hanno, come la cronaca dimostra, strumenti di controllo sociale molto più efficaci dei nostri, e che qualora volessero, come la Germania, ad aggancio valutario effettuato, effettuare una sleale svalutazione competitiva dei propri salari, saprebbero come gestire il malcontento in casa propria!"

    Quali sono questi strumenti di controllo sociale ?
    Come saprebbero gestire il malcontento in casa propria gli Usa ?

    Avrei piacere di capire meglio questo importante passaggio.

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    1. hanno Guantanamo
      hanno il patriot act
      e
      hanno la pena di morte

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    2. @Anderson Silva
      a) CULTURALE=Tutto il cinema americano è improntato sullo yankee che risolve la questione con un bel duello con le armi, dal far west a Win Diesel.Ciò è importante perchè ha la funzione di instillare l'idea che i problemi si risolvano senza l'ausilio giudiziario
      b) ODIO ETNICO=Legittima le violenze della polizia e legittima le violenze degli afro-americani contro la polizia dividendo e atomizzando la società
      c) LO STATO DI GUERRA VERSO L'ESTERO= Conduce a operazioni di limitazione dei diritti della società
      d) IMMIGRAZIONE= E'uno stato basato sull'immigrazione, che ha come l'effetto lo scarso radicamento degli immigrati sul territorio,oltre a un senso di alienazione
      Il risultato è il disinteresse verso la cosa pubblica e ciò permette alle elite Usa di utilizzare i peggiori strumenti delle dittature sudamericane senza che ci siano particolari rivolte. LI' Il problema non è la violenza ma la sua approvazione da parte della popolazione, che ha come effetto il suo stesso controllo.

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    3. Insomma, volete dire che gli Usa sono meno democratici dell'Europa ?
      Va bene, vi credo, ma allora spiegatemi accuratamente il meccanismo del manganello di spread, usato nel 2011 contro Berlusconi.
      E spiegatemi anche da chi sono eterodiretti i governi di:
      - Mario Monti;
      - Enrico Letta;
      - Matteo Renzi.

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    4. Ok Anderson, se non lo capisci da questo post questo blog ti è inutile e la tua esperienza si chiude qui.

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    5. https://www.youtube.com/watch?v=QeLu_yyz3tc

      Ascoltati bene questo video e vedrai che sono gli stessi Americani che hanno semprevoluto, sin dalla fine del secondo conflitto mondiale che l'Europa diventasse gli Stati Uniti d'Europa.
      Senza gli Stati Uniti nel mondo Occidentale non si muove foglia.

      PS. Vivo negli USA e ti posso dire che americano medio è di una ignoranza pazzesca, e questo perchè il sistema scolastico è costruito per rendere la gente meno critica possibile. Pertanto è molto facile gestire la popolazione.

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  17. @Anderson
    Questi: http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/27/usa-afroamericano-ucciso-a-baltimora-violenze-tra-manifestanti-e-polizia/1630444/

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    1. Se gli efficaci strumenti di controllo sociale degli Usa sono quelli che mi indichi, allora gli stessi Usa vanno poco lontano.

      A me sembra vero il contrario: con il crescere della disoccupazione, gli Usa hanno aumentato la liquidità ed hanno fatto investimenti pubblici. Con i buoni (relativamente) risultati che ne sono conseguiti.
      In Europa, ed in Italia in particolare, invece, facciamo l'esatto opposto.

      Insomma, se gli strumenti di controllo sociale americani sono le politiche keynesiane, ben vengano tali strumenti.

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    2. @anderson silva No le disuguaglianze come lo stesso Stiglitz ha evidenziato sono aumentate negli Usa,tali da farlo diventare come un paese del terzo mondo non c'entra nulla keynes, quei soldi sono serviti per finanziare le guerre e salvare il culo delle banche, le tensioni in America sono fortissime

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    3. Michele
      i giornali, negli ultimi mesi, ci hanno detto più volte che negli Usa la disoccupazione è calata. Anche in virtù delle suddette politiche keynesiane, di spesa pubblica.
      Io non ci ho mai creduto troppo, poiché gli stessi giornali riportano che in Usa c'è anche tanta, troppa, precarietà lavorativa.
      Quindi credo a ciò che tu dici, sulle dichiarazioni di Stiglitz in merito alla disuguaglianza.
      Però resta il fatto importante che in Usa si è riconosciuto di dover tornare a Keynes, mentre in Europa siamo ancora al liberismo più ottuso che ci mantiene in deflazione.

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    4. Però resta il fatto importante che in Usa si è riconosciuto di dover tornare a Keynes, mentre in Europa siamo ancora al liberismo più ottuso che ci mantiene in deflazione.
      @ Anderson Silva Caro Anderson esci dagli schemi mentali propinati dai media e ragiona di testa tua. Concetti come Keynes liberismo sono concetti vuoti inventati dalle elite per fare disinformazione e per farsi i loro interessi sulle spalle del resto della popolazione. Mettiti a studiare e lascia perdere gli slogan. "SE NONO STATE ATTENTI I MEDIA VI FARANNO ODIARE LE PERSONE CHE VENGONO OPPRESSE E AMARE QUELLE CHE OPPRIMONO" MALCOM X

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  18. Se gli Stati Uniti avessero avversato l'Euro, Napo & friends avrebbero fatto l'esatto opposto di quanto hanno purtroppo attuato, condannando generazioni di Italiani.

    A proposito: grandi complimenti, sempre al PD, ca va sans dire, per il Commendatoriato honoris causa a Mister Cayman (un indizio e' un indizio; due indizi sono indizi forti; tre sono PROVE)

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  19. E,sul "versante" Jeb Bush,questo:

    http://www.quotidiano.net/dallas-isis-attentati-usa-1.922361

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  20. Negli USA, dal 2001 ad oggi, c'e' stata la completa mutazione da stato di diritto (con molte liberta' costituzionalmente garantite) a 'stato di polizia'.

    Basta solo osservare le forze di polizia locali (e confrontare il loro aspetto con le corrispondenti foto degli anni 50/60), che sono state pesantemente armate con mezzi ed armi da guerra (e relativo armamento pesante, elicotteri d'attacco compresi).

    I tradizionali diritti costituzionali sono stati fortemente compressi (patriot act) ed in nome della 'national security' e' stato istituzionalizzato anche l'assassinio (o la detenzione illimitata) di stato - SENZA PROCESSO - non solo di cittadini esteri, ma anche di cittadini USA, dentro e fuori degli USA (il numero delle vittime civili dei droni armati e' un dato ancora classificato, ma si parla di molte migliaia di 'tele-assassini' l'anno).

    Le esecuzioni senza processo a mezzo drone armato hanno talmente provato le coscienze degli addetti che ormai ci sono pure forti difficolta' di reclutamento.....

    Per dare un esempio 'de minimis', negli USA, se si viene oggi fermati dalla polizia per strada e l'agente ti trova del contante addosso (o in macchina), in molti Stati te lo sequestra all'istante (si presume automaticamente che sia frutto di traffico di droga o di attivita' illecite), e se lo rivuoi indietro devi avere i soldi per affrontare il processo in cui, in nome della 'national security/patriot act', sei chiamato a provare TU la provenienza legale dei tuoi soldi.... (il costo e' di diverse migliaia di dollari e ci vogliono anche 6 mesi per riavere indietro il maltolto).

    E se hai l'aspetto di un appartenente ad un minoranza etnica, pure se sei disarmato, e' molto facile che ti ammazzino come un cane sparandoti sia in faccia che alle spalle

    Per farsi un'idea del dibattito interno USA sul 'Secret Shadow Goverment' (gli Americani in genere rifiutano l'idea che il loro Governo sia quello che e' ed accarezzano invece l'idea che qualcun altro li abbia scippati delle liberta' costituzionali) ed il degrado civile direi di partire da qui.

    http://www.veteranstoday.com/2015/05/02/is-the-federal-government-ready-for-war-against-the-american-people/

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    1. Da ieri anche in Francia:

      http://www.repubblica.it/tecnologia/sicurezza/2015/05/05/news/francia_primo_si_alla_legge_sulla_sorveglianza_digitale-113610386/


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  21. E vabbè , ma ricordo e solo per fare un po' di polemica che un neanche tanto tempo fa feci un commento sul fatto che con il dollaro che pareva perdesse importanza come moneta mondiale , si che avevo mangiato polenta e bevuto vino , il Prof . mi chiese con che funghi era condita la polenta , sicuramente non erano mexicani , ora pensate al capolavoro che potrebbero fare i chicago boys se oltre ad aver così ben turlupinato i tedeschi e tutto il resto d'europa , inondassero l'europa di $ comprando merci europee , prima che il $ perda veramente la sua funzione di moneta mondiale , io se fossi al loro posto lo farei , avrebbero comprato con della 'carta' che poi non potrebbe più essere facilmente riciclata se non negli USA , loro a quel punto potebbero produrre beni a prezzi migliori e in europa sarebbero doppiamente incentivati a comprarli per trasformare la 'carta' in beni materiali ,così potrebbe essere una doppia distruzione, se poi loro si fossero tutelati finanziariamente contro questa distruzione avrebbero preso tre pirla senza fava . Unico a giovarsene sarebbe il P.d.C. italico .

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    1. Fatta 100 la spesa militare mondiale, gli USA spendono 34. Io comincerei a ragionare da questo fatterello.

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  22. Che Europa e Nato siano parte di un disegno complementare è risaputo. E lo spiega abbastanza chiaramente Giacché ----> http://www.marx21.it/internazionale/europa/25341-fine-di-una-leggenda.html

    Che l'Europa sia considerata "testa di ponte democratica" a livello geopolitico dagli usa è altrettanto noto (si vd. Zbigniew Brzezinski, The Grand Chessboard. American Primacy and its Geostrategic Imperatives, Basic Books, New York 1997, p. 59) -----> http://www.eurasia-rivista.org/leurasia-aggredita-su-piu-fronti/22178/

    Non sapevo dei finanziamenti della cia ai primi federalisti. Su questo ci sarà da riflettere, grazie per la segnalazione del paper ''peer reviewed''.

    Sul TTIP è chiaro che è una manovra per la quale l'Europa è condannata al ruolo di suddita e spettatrice. Il fatto della germania che guarda ad est, la nuova ostopolitik, sono tutte menate a sto punto dopo aver scoperto che era la stessa germania a spiare i governi europei per washington....

    Come la trans pacific partnership anche il TTIP è un disegno globale per guadagnare punti sulla Ciiiina. Il primo mirante a tagliarla fuori dal commercio trans-pacifico, anche se la Cina si è dichiarata pronta a entrarvi, ma non so che interesse vi abbiano gli usa ad aprirgli le porte. -----> http://www.geopolitica-rivista.org/27638/trans-pacific-partnership-tpp-vs-wto-motivi-della-sua-creazione-e-sue-future-implicazioni-per-la-cina/ Il secondo mirante a reggere l'urto dell'assalto cinese alla leadership del commercio mondiale. In sostanza gli usa tenterebbero di difendere il primato economico, appena intaccato, del commercio e del dollaro.

    Le dichiarazioni della casa bianca e l'intervento a gamba tesa di Lew nelle trattative tra grecia e ue (http://www.swissinfo.ch/ita/grecia--lew--lavoro-atene-non-facile-ma-va-fatto/41386908) non mi fanno sperare un gran bene per una disintegrazione dell'euro.

    Quando però gli americani accusano l'europa di fare affidamento sulle esportazioni, di generare tensioni, di avviare guerre valutarie svalutando l'euro, quando l'hanno fatto loro per primi, non mi viene da essere ottimista su un fantomatico aiuto che verrebbe da quella sponda atlantica.

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    1. Ma, sai, da un lato io non ho particolari pretese di originalità (in particolare, quando leggo Giacché mi chiedo, come in tanti altri casi, "perché io!?"), dall'altro però, appunto, se tutte queste cose sono risapute, sarebbe interessante che tu ci aiutassi a capire perché il mito dell'euro "europeo" è così radicato nelle menti degli imbecilli. La mia personale analisi parte dal mio particolare punto di vista, che è quello di uno che si occupa di problemi di economia monetaria internazionale. Diciamo che sono un economista post-Triffiniano, se questo ci aiuta a capirci.

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    2. Forse perché per anni lo abbiamo sentito dire da [inserire un padrenobile a random], rafforzato da [inserire un economista d'area a random]? "L'euro lo abbiamo creato noi europei, per il nostro bene e per competere sull'arena globale dove oggi c'è [inserire potenza emergente a random]. E' il naturale sbocco di cinquant'anni di cooperazione tra paesi europei e se saremo bravi potrà affiancare il dollaro come moneta di riserva globale".

      In tempi più recenti: le azioni sequenziali delle agenzie di rating americane durante l'estate 2011, quella del debitopubblico che esplode e dello spread che schizza, hanno ulteriormente stampato nel cervello questa convinzione: gli USA volevano far crollare l'euro perché era un pericolo per la supremazia del dollaro (euro "europeo", dunque, per antitesi). Successivi esposti presso le autorità da parte di associazioni consumatori, come Adusbef dell'ex senatore IDV Elio Lannutti, hanno rafforzato questa convinzione, al contempo assai diffusa da moltissimi siti italiani di controinformazione (e non solo).

      C'è poi la versione "de sinistra-sinistra-quasi-quasi-radicale", molto diffusa grazie ai Chiesa&Co, secondo cui l'euro è sì "soltanto una moneta", (ovvero "non capisco un cazzo di economia") ma è anche il preludio per l'unione politica che ci affrancherà dalla Nato e dal neoliberismo Usa, volgendo lo sguardo a Est potremo abbracciare i fratelli russi e cinesi, dunque gli Usa per minare questo amorevole progetto (naturalmente non imperialista...) sfruttano la crisi che loro hanno creato per indebolire l'Europa e dividerci al suo interno, mettere la Germania, guida naturale, contro tutti. Lo strumento con cui ottenere questo risultato è la finanzacattiva, e l'oggetto che essa colpisce è l'anello debole: l'euro. Non da difendere perché [inserire luogocomunismo a random], ma perché funzionale al suddetto affrancamento (euro "europeo" per paraculismi geopolitici...).

      Ci saranno sicuramente altri motivi, ma dubito più pane e salame di questi.

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    3. Riccardo come scriveva Alberto la questione è che in alcuni ambienti legati alla finanza di wall street esiste la consapevolezza che l'euro costituisca un problema di sostenibilità dell'Europa in quanto progetto subimperialista della grande geopolitica USA. Per cui ammetto che vi possano esistere criticità e resistenze rispetto all'euro ai fini del perseguimento di obiettivi strategici più ampi. D'altra parte però conosciamo la '' geopolitica del caos" portata avanti dagli americani, che se da un lato può apparire degna della logica del 'divide et impera' dall'altra è spia dell'assenza di priorità strategiche chiare, si veda il medio oriente come scenario dell'inconsistenza di una strategia chiara e fluida. Dove non può controllare l'Impero fa terra bruciata. Così in Europa oltre agli obiettivi militari di lungo periodo (basi nato) non vedo altri progetti o idee sostenibili venire dalla sponda atlantica. Francamente. Per capire poi perché l'euro sia stato associato ai destini dell'Europa forse bisognerebbe scrivere un libro sulla retorica e propaganda europee e su come l'euro sia stato associato così magistralmente alle sorti dell'ideale europeo, salvo scoprirne la natura di strumento tecnico di soggiogamento dei popoli da parte delle elite e della tecnostruttura economica, militare e burocratica usa-ue. C'è da scriverne comunque, il romanzo è ancora largamente incompiuto.

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    4. Sul mito dell'Euro europeo aggiungerei due parole. In primis, come faceva notare Riccardo, ne abbiamo sentito parlare a iosa e, come spesso ci ha dimostrato un recente ex primo ministro, una cosa ripetuta fino allo sfinimento diventa vera nella testa di chi ascolta. E poi l'euro è un simbolo particolarmente ben riuscito: è a portata di tutti, immediato, facile da capire, anche comodo. Non solo per la gente comune, anche per i politici. Ma ve li siete scordati quelli che "se non ci agganceremo all'euro sarà una catastrofe"? Il mio detto preferito rimane il ben più recente "se non entreremo nell'euro finiremo come l'Argentina" che tanto andava di moda alla fine del secolo scorso. Lo dicevano quasi tutti. A onor del vero ricordo, credo fossimo nel 1999, che un esponente della Lega con i capelli bianchi esclamò un "ma dove sta scritto?" e al pronto "lo dice anche Ciampi" di Tremonti replicò "ma Ciampi non è mica la Madonna". Il nome dell'esponente però l'ho rimosso.
      Il clima era questo e negli anni '90 in nome di questo simbolo ci hanno anche fatto buttare sangue, tra prelievi, tasse e balzelli. Ovvio che a qualcosa per la quale hai buttato sangue ti ci affezioni: la consideri tua, un mattone europeo per costruire il tuo futuro europeo.

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  23. OT Ecco le conseguenze del fallimento del Fogno europeo:
    http://www.corriere.it/esteri/15_maggio_06/australia-ecco-giovani-schiavi-italiani-undici-ore-notte-raccogliere-cipolle-71b9548e-f3b3-11e4-8aa5-4ce77690d798.shtml
    Scusatemi se oggi sono"molesto".In tal caso,mi taccio

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    1. sognando l'Australia...
      esperienze dirette:
      cuoco italiano di circa 26 anni. dopo diverse esperienze lavorative in giro per l'Europa (anche in un ristorante stellato inglese) decide di salutare tutti ed andare nella agognata Ostrelia (slang angloamericano). dopo sei mesi si ritrova a cucinare canguro dalla mattina alla sera, vivere in roulotte e spendere l'inverosimile, da quanto e' cara la vita: si guadagna bene ma si spende moltissimo.
      tornato a casa con una maggiore esperienza ora lavora in un ristorante di un grande albergo a Venezia.
      mio carissimo collaboratore di 24 anni.
      dopo quattro anni di ottima collaborazione mi dice che vuole fare una nuova esperienza e cercare il bengodi in Ostrelia.
      vabbe' caro, vai pure, prova , sei ggiovane, mal che vada torni, almeno hai parlato per alcuni mesi la lingua "europea"...
      infatti: dopo sei mesi a fare la mattina il macellaio e alla sera l'aiutocuoco riprende il carissimo ( nel vero senso della parola) aereo e torna a casa. l'ho chiamato il figliol prodigo...ora e' qui con noi e con qualsiasi persona con cui parla gli sconsiglia vivamente di fare le valigie: come si vive in Italia non si vive da nessuna parte.

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    2. Scusa Alliv ma il seguito è migliore...

      "Schiavi" italiani in Australia? Sì, ma legali
      E invece di indignarci dovremmo imitarli


      quindi noi daremo un
      "working holiday bancomat"
      per lavoro pagato a pane ed acqua, d'altronde avranno la possibilità di imparare la lingua a gratissss, o no?

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    3. Incredibile.Da notare questo passaggio:"Al contempo, le aziende italiane beneficerebbero di manodopera a basso costo".
      Ecco gli "amici der popolo",difensori dei diritti dei più debbboli e delle minoranze.Ormai lo dicono chiaro e tondo:immigrati o no,vogliono manodopera a basso costo.Il libbberismo più becero,scorretto e disumano.
      Questa è la sinistra italiana,un' altra NON c'è,NON esiste...

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    4. Del resto e' scritto chiaramente qui, in merito al Rinascimento Spagnolo:

      http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/05/06/spagna-governo-brinda-a-boom-posti-di-lavoro-sempre-meno-qualificati-e-pagati/1653571/

      Fossi giovanissimo opterei per spararmi

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    5. @Persil

      Opterei per lo sparare a qualcun altro, se non fosse che poi si finisce con lo sparare a cazzo, colpendo qualche altro povero diavolo che, come lo sparante, è in altro modo già vittima della situazione.

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    6. Rinascimento spagnolo.Ci siamo:
      http://www.aldogiannuli.it/una-tangentopoli-spagnola/
      In arrivo traduzione del libbbro La casta di Rizzo e Stella(si',avete letto bene),presentazione(sempre der libbbro)del numero due di Podemos(si',avete ri-letto bene).

      Ha indovinato,come sempre,il prof:in Grecia verrà Alba Dorata,in Spagna e Portogallo l'esercito.

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    7. Il futuro slogan per la flessibilità europeista sarà una rivisitazione, più perbenista, di qualcosa già udito: "Fletteremo le reni alla Grecia" (dopodiché agli altri...).

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  24. «la rilevanza di Hayek nel dibattito economico mainstream era ed è pari a zero»

    Come aveva ed ha rilevanza pari a zero il "dibattito economico mainstream" nelle stanze di chi prende le decisioni. (Non penso di dover far degli esempi...)

    Hayek non è stato "solo" un economista. Anzi, stando con Friedman, "non lo è mai stato".

    Così come la scuola austriaca non è propriamente portatrice di un pensiero meramente "economico": gli austriaci non sono mai stati né "neoliberali" né "ordoliberali", ma promuoveranno entrambi i paradigmi. Hayek insegnerà sia a Friburgo, sia a Londra, sia a Chicago.

    L'influenza di Hayek non è propriamente "tecnica", è squisitamente ideologica.

    Un altro a passare la vita a far proseliti sarà Coudenhove-Kalergi, uno dei primi - se non il primo - a pensare ad una federazione europea in ottica antirussa già dagli anni '20: sicuramente è stato il primo a lavorare per portare a compimento quel processo di fusione tra gli interessi del conservatorismo europeo, espresso dagli "austriaci" ed esemplare dell'elitismo della nobiltà di sangue - quella storica "terriera" - e i plutocrati anglosassoni "liberali": i nuovi "padroni del mondo".

    Risolve la questione inventandosi, da bravo filosofo sulle orme nietzscheane, una nuova "aristocrazia dello spirito": includendo intellettuali, nobiltà di sangue, e finanza anglo-ebraica.

    Promuove già dagli anni '30 una moneta unica e una federazione europea propungnando l'integrazione economica prima di quella politica, proprio perché i suoi progetti eugenetici (per qualche misterioso motivo...) non piacevano tanto né a Mussolini né a Hitler: quindi dal '33 capisce che autonomamente gli stati nazionali non accetteranno mai di rinunciare alla propria sovranità.

    Quindi, dopo i finanziamenti delle solite dinastie della finanza, propone sempre - tra le varie sbrodolate pacifiste - il "free trade" e la moneta unica nel progetto europeista - parte del progetto "mondialista" - a tutti i governi, europei ed anglosassoni: è riscontrabile nei programmi storici di Paneuropa. Sarà lui anche il primo a proporre l'inglese come lingua dell'"impero", e sarà lui a proporre l'inglese come seconda lingua nelle scuole dell'obbligo europee.

    Gli austriaci giocheranno su entrambi i fronti, quello churchill-spinelliano quanto quello neoaristocratico, tanto che Hayek sarà presente anche con Robbins nel progetto federalista anglosassone capitanato nel '40 dal buon Beveridge.

    Hayek nel '39 spiega "tecnicamente" come una federazione Europea avrebbe portato - a causa delle eterogeneità politiche - ad una dispersione di sovranità. Comunque sia, Coudenhove la consulenza "tecnica" sull'euro la prese da von Mises, ovviamente un austriaco.

    La moneta unica mondiale di Mundell non è altro che espressione di questo progetto ben, ben, documentato.

    Le armi per il progetto mondialista - la finanza e la "spada atomica" - sono angloamericane, ma la cultura elitista è retaggio europeo.

    Negli USA è pacifico che il pensiero austriaco sia il paradigma ideologico abbracciato dalla destra reazionaria americana.

    (Estrema destra che inizia con i neoliberal piddini di Obama, e finisce con i libertarian neocons repubblicani)

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    1. Immaginavo questo tipo di reazione, che sono da un lato fondate, ma dall'altro due volte dilettantesche, e ora spiego perché. Sì, Hayek è stato un ideologo ecc., tutto giusto e tutto vero, è stato influente, ecc. d'accordo, ha promosso paradigmi, senz'altro.

      Ma non ci stiamo capendo su una cosa.

      Trapela da questo resoconto bibliografico un'impostazione lievemente complottista di come si crei un'egemonia culturale. Nessun economista professionista sente mai parlare di Hayek in tutto il corso dei suoi studi, mai, mai una cazzo di volta, e questo da almeno trent'anni. Perché si sentisse parlare degli austri-ani, o degli auriti-ani, o dei donaldi-ani ci son voluti i blog, qui e negli Stati Uniti. Portami un testo graduate che parla di Hayek (un testo di quelli che si usano ai dottorati, un Mas-Colell, un Takayama, un Sargent, un Lucas-Stokey) e te ne vai con cento euro in tasca. Per l'economista "hayekiano" (cioè esecutore del mandato neoliberista) medio Hayek semplicemente non esiste (come del resto non esistono né Marx né il vero Keynes), e quindi Hayek ha rilevanza nulla nella creazione dell'egemonia culturale "ci-caghiana". Gli autori che l'hanno messa su sono Friedman, Lucas, Sargent, Wallace, Barro, e pochi altri. Non li ho mai visti citare Hayek, e questo per un buon motivo tecnico-politico: perché Hayek era un pensatore politico non matematizzato mentre per costruire un'egemonia culturale trasversale (che "incapsulasse" anche gli economisti "progressisti") c'era bisogno della matematica, per motivi che ai non tecnici sfuggono, a meno che non mi leggano e non si ricordino di cosa c'è scritto qui. Quindi uno storico del pensiero sa che le egemonie culturali si creano per percorsi misteriosi (quelli descritti da Keynes), e un tecnico dell'economia sa che prima che il meraviglioso mondo dei blog sbocciasse, Hayek era un codice JEL che nessuno si fila. Un autore che nessuno cita, del quale nessuno sa che esista, che rilevanza ha nel dibattito? E infatti quando andate ostendendo Hayek da Monacelli, quello nemmeno capisce cosa gli dite (perché è ignorante, peraltro anche all'interno del suo "field", come direbbe lui, ma questo è un altro discorso).

      Chiaro cosa intendo (documentandolo) per "rilevanza nulla"?

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    2. Friedrich Hayek is not an important figure in the history of macroeconomics...These days, you constantly see articles that make it seem as if there was a great debate in the 1930s between Keynes and Hayek, and that this debate has continued through the generations. As Warsh says, nothing like this happened. Hayek essentially made a fool of himself early in the Great Depression, and his ideas vanished from the professional discussion... But the Hayek thing is almost entirely about politics rather than economics. Without The Road To Serfdom — and the way that book was used by vested interests to oppose the welfare state — nobody would be talking about his business cycle ideas. Cit Paul Krugman NYT 5 Dicembre 2011

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    3. Ma guarda che sorpresa!

      Aggiungo quindi che è dialetticamente un po' pericoloso andare ad attaccare gli economisti neoclassici dando loro degli "hayekiani", perché quelli nemmeno ti capiscono! Non ho mai capito l'insistenza su Hayek nel dibattito italiano. Intendiamoci: in punto di diritto, in termini di riflessione politica, può avere un senso (lo ammette anche Kruggy), ma nel contesto del dibattito economico suggerisco di parlare in modo che gli economisti capiscano, altrimenti quando poi Puglisi dà ai suoi interlocutori dei "tordoliberisti" io rituitto lui!

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    4. Hayek ha il vantaggio di fornire argomenti anche ai discalculici che hanno bisogno di supportare l'inconsistenza dei loro discorsi con citazioni accazzo.

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    5. Ma infatti Hayek, più che un economista, è un filosofo reazionario, il cui pensiero andrebbe messo in relazione con quello di un altro filosofo reazionario, Leo Strauss (venerato "maestro" dei neocons americani).
      Entrambi teutonici emigrati negli USA, entrambi insegnavano a Chicago negli stessi anni... Se ne è già parlato nei commenti a questo post di Quarantotto:
      http://orizzonte48.blogspot.it/2015/04/la-spiegazione-di-ultima-istanza-un.html

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    6. Certo Alberto, sono uno dei pochi tuoi lettori che ti capisce anche quando non ti capisce.

      La matematizzazione dell'economia avviene - come giustamente lasci intendere tra le righe - in ottica antisocialista con la rivoluzione marginalista: Walras, Jevons e... Menger.

      (Spiegalo a luigino che ha semplicemente ricordato che tanto Hayek non conta un cazzo in economia, quanto Krugman non conta un cazzo in politica. Magari spiegagli con quanti calcoli Keynes ha rivoluzionato l'economia e la cultura politica...)

      p.s.

      Non sono "lievemente complottista". *Sono* complottista: sono kaleckiano: credo all'inevitabile formazione di cartelli e al conflitto tra classi.

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    7. Più o meno cosa sia Hayek mi è chiaro, ma vorrei che si capisse che la mistica del "tecnico" presuppone che al potere ci vadano economisti, non filosofi (per quest'ultima opzione citofonare Plato), e quindi, come dire, Hayek avrà anche una indubbia rilevanza "carsica", ma non aiuta più di tanto a capire il modus operandi e la forma mentis di chi poi effettivamente gravita oggi intorno ai vertici. Come ragiona uno Zingy non lo capisci con Hayek, fidete... E credimi: Hayek era quello che abbiamo imparato a conoscere anche grazie a Luciano, per esempio (opera meritoria), ma gli economisti sono peggio, molto peggio. Se ritenete che imparare due fregnacce di matematica sia un biglietto di ingresso equo per entrare all'inferno, vi ci porto volentieri a fare un giro. Voi non avete idea del delirio.

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    8. Bazaar carissimo: forse alla lotta di classe un po' ci credo anch'io, visto che, da non marxista praticante, mi sono permesso di citarla dopo anni di silenzio in Italia! Ma il mio punto è che il tipo di egemonia che si è creato nella professione economica con la controrivoluzione neoclassica degli anni '70 (strettamente legato al quel noto grafico sulla distribuzione del reddito che conoscerai, no?) ha veramente pochissimi agganci con il pensiero e soprattutto con la figura di Hayek. La matematizzazione dell'economia "sic et simpliciter" dice poco: anche molto marxismo è matematizzato, Sraffa è matematizzato, ecc. Però sì, diciamo che vale l'implicazione inversa: per gli economisti che qualcuno sbrigativamente definisce "hayekiani" (e che invece di Hayek non hanno mai sentito parlare) senza matematica non c'è economia. Quindi Hayek, qualora lo leggessero, per loro non sarebbe un economista, esattamente come non è per loro un economista Minsky. Tu mi capisci, no?

      Allora, siccome tutti ultimamente mi fanno lezioncine di egemonia (e alcuni - non Buffagni - poi fanno una pessima fine), credo che possiamo metterci d'accordo sul fatto che:

      1) un'egemonia culturale non si costruisce a tavolino e non è solo la risultante di un disegno o di un processo oggettivo volto a orientare i rapporti di forza economici in un certo modo, ma ha anche tante altre componenti, più sottili e complesse, ma decisive, come la paura dei miei colleghi di averlo corto e moscio;

      2) d'altra parte, un'egemonia culturale non si contrasta usando un "logos" terzo: se questo blog ha successo è perché io ho le capacità, ponendomi personalmente su posizioni fortemente critiche, di usare il linguaggio del mainstream per smontare la costruzione logica del mainstream stesso. Se poi qualche delirante mentecatto (generalmente proveniente dalla Magna Grecia, non so dirti perché, ci dev'essere qualcosa nell'acqua) ne trae il destro per ragliare di un Bagnai liberista, questo rimane un problema suo: è la rabbia di chi non incide nel dibattito perché non ha le capacità di essere egemone.

      Io in questo momento non ne ho la volontà, che è una cosa un po' diversa. Mi sto seriamente ponendo il problema morale di tentare un embrassons-nous generale con gente che ha la responsabilità politica di centinaia di morti, che ha finanziato persone che mi insultavano per mestiere, o che semplicemente mi hanno insultato per intimo gaudio, e di farlo con probabilità di successo inferiore a uno! Ecco, secondo me per un'operazione del genere io voglio almeno il livello di certezza statistico, il 95%, mentre ora siamo intorno al 50%, quindi se ne vadano tutti a fare in culo, tanto da qui devono passare.

      Ci siamo capiti anche su questo, no?

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    9. Secondo me la differenza è che Friedman, per mangiare doveva lavorare, perciò troppe stronzate non le poteva dire. Hayek avrebbe anche potuto fare il black block.Egrave; chiaro che la qualità scientifica ne risente.
      Eppoi, non capisco perché ce l'avete tanto con Hayek.

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    10. A sentire certe persone o leggere alcuni forum pare che l'economia sia un corso di laurea interno alla facoltà di filosofia, si riduce sostanzialmente ad una disputa tra pensatori. Penso sia più utile aprire prima un libro di macroeconomia e poi magari passare al pensiero economico.

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    11. "Penso sia più utile aprire prima un libro di macroeconomia"

      Un altro genio. Ma anche lui utile....

      L'economia è sempre stata una branca delle scienze umane, proprio fino alla rivoluzione marginalista. In particolare è stata una branca della filosofia morale.

      E un motivo c'è. E se non l'hai capito non hai capito un cazzo di Goofynomics.

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    12. "L'esclusività con cui, nella seconda metà del XIX secolo, la visione del mondo complessiva dell'uomo moderno accettò di venir determinata dalle scienze positive e con cui si lasciò abbagliare dalla «prosperity» che ne derivava, significò un allontanamento da quei problemi che sono decisivi per un'umanità autentica. Le mere scienze di fatti creano meri uomini di fatto. Il rivolgimento dell'atteggiamento generale del pubblico fu inevitabile, specialmente dopo la guerra, e sappiamo che nella più recente generazione esso si è trasformato addirittura in uno stato d'animo ostile. Nella miseria della nostra vita - si sente dire - questa scienza non ha niente da dirci. Essa esclude di principio proprio quei problemi che sono i più scottanti per l'uomo, il quale, nei nostri tempi tormentati, si sente in balìa del destino; i problemi del senso o del non-senso dell'esistenza umana nel suo complesso. Questi problemi, nella loro generalità e nella loro necessità, non esigono forse, per tutti gli uomini, anche considerazioni generali e una soluzione razionalmente fondata? In definitiva essi concernono l'uomo nel suo comportamento di fronte al mondo circostante umano ed extra-umano, l'uomo che deve liberamente scegliere, l'uomo che è libero di plasmare razionalmente se stesso e il mondo che lo circonda. Che cos'ha da dire questa scienza sulla ragione e sulla non-ragione, che cos'ha da dire su noi uomini in quanto soggetti di questa libertà? Ovviamente, la mera scienza di fatti non ha nulla da dirci a questo proposito: essa astrae appunto da qualsiasi soggetto. Per quanto riguarda, d'altra parte, le scienze dello spirito, che pure, in tutte le loro discipline particolari e generali, considerano l'uomo nella sua esistenza spirituale, cioè nell'orizzonte della sua storicità, la loro rigorosa scientificità, si dice, esige che lo studioso eviti accuratamente qualsiasi presa di posizione valutativa, tutti i problemi concernenti la ragione o la non-ragione dell'umanità tematizzata e delle sue formazioni culturali. La verità scientifica obiettiva è esclusivamente una constatazione di ciò che il mondo, sia il mondo psichico sia il mondo spirituale, di fatto è. Ma in realtà, il mondo e l'esistenza umana possono avere un senso se le scienze ammettono come valido e come vero soltanto ciò che è obiettivamente constatabile, se la storia non ha altro da insegnare se non che tutte le forme del mondo spirituale, tutti i legami di vita, gli ideali, le norme che volta per volta hanno fornito una direzione agli uomini, si formano e poi si dissolvono come onde fuggenti, che così è sempre stato e sempre sarà, che la ragione è destinata a trasformarsi sempre di nuovo in non-senso, gli atti provvidi in flagelli? Possiamo accontentarci di ciò, possiamo vivere in questo mondo in cui il divenire storico non è altro che una catena incessante di slanci illusori e di amare delusioni?"

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    13. "Ma non è sempre stato così, la scienza non ha sempre inteso la sua esigenza di una verità rigorosamente fondata nel senso di quella obiettività che ora domina metodicamente le nostre scienze positive e che, andando al di là di esse, ha creato le basi e ha provocato la diffusione di un positivismo che investe anche la filosofia e la visione del mondo. Non sempre gli interrogativi specificamente umani sono stati banditi dal regno della scienza e non sempre ne sono state misconosciute le intime relazioni con tutte le scienze, anche con quelle che (come le scienze naturali) non hanno come tema l'uomo. Fintanto che ci si comportò in modo diverso, la scienza poté pretendere di rivestire un significato per quell'umanità europea che, a partire dal Rinascimento, venne plasmandosi in modo completamente nuovo, anzi, come sappiamo, la scienza poté pretendere di avere il significato di una guida per questa stessa riplasmazione. Perché abbia smarrito questa funzione di guida, perché sia pervenuta a un mutamento essenziale, alla limitazione positivistica dell'idea della scienza - comprendere tutto ciò nei suoi motivi pùi profondi, riveste una grande importanza nei propositi di queste conferenze".
      E. Husserl, La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale, 1938.

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    14. Scusate, io voglio bene a tutti, però vorrei che non cadessimo nella trappola della piddinitas, che è appunto il benaltrismo di registro culturale alto. Con Husserl, e con la filosofia morale, mi ci netto le terga, perché io sono nel dibattito, loro no, e essendo nel dibattito so che se le persone conoscessero la definizione di PIL e l'algebra elementare saremmo già fuori dall'euro democraticamente e da un pezzo.

      Il richiamo di alfo credo vada inteso così.

      Se poi vogliamo giocare a chi ce l'ha più lungo, avete già perso: sono l'unico essere vivente al mondo che sa invertire una matrice ma ha anche letto Smith.

      Non ce la potete fare.

      Ascoltate gli umili e il loro richiamo alla concretezza.

      Ce la potete fare.

      Anche in un mondo spirituale e trascendente rimane il fatto che le importazioni hanno segno meno in bilancia dei pagamenti. Chi vi esorta a trascendere forse lo fa anche perché vuole che trascendiate da questo fatto. Certo non Husserl, ma seguite, seguite il dibattito nelle sue pieghe...

      Chi è il paladino della battaglia contro lo scientismo?

      Ma certo che è lui: Augusto Emanuele Pinoffè, lo spin doctor che (a libro paga non si sa di chi) sta portando avanti l'idea che l'economia non è una scienza, quindi l'opinione di Krugman è come quella della Fornero, quindi la crisi non ha fatto morti, quindi la Costituzione italiana non esiste perché il diritto non è una scienza positiva, quindi il diritto al lavoro non esiste, quindi la colpa del malessere dei giovani è l'egoismo degli anziani, quindi Barra Caracciolo dice stronzate perché non è sottoposto a pirreviù, quindi (?) anche senza pirreviù posso dire la qualunque, quindi, quindi, quindi...

      Attenzione, amici: il fascismo e il nazismo sono molto irrazionali, perché così evitano ai sottoposti la fatica di unire i puntini, e creano per i sopraordinati una mistica olistica che li consolida nella propria consapevolezza di essere portatori di una missione universale.

      Datemi retta: prima assicuriamoci che 60 milioni di italiani sappiano che quando C va a sinistra dell'uguale prende il segno meno.

      Poi Husserl, la storia della scienza, lo yoga, il cazzo che vi pare.

      Poi.

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    15. Sintesi. Sono molto ideologico. La mia ideologia è l'appostismo.

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    16. Ma infatti prof., quelli come Pinoffè hanno la funzione di (re)inculcare alle masse una concezione ideologica di tipo "positivistico" del sapere, in cui l'Economia (ma anche il Diritto...), in quanto scienza "umana", non è scienza perché non è "obiettiva" come le scienze naturali.
      Una concezione ideologica della conoscenza (una pseudo-scienza, avrebbe detto Croce) che, come notava Husserl, nasce nella seconda metà dell'Ottocento (di cui la "rivoluzione marginalista" ricordata da Bazaar è parte integrante).

      Cmq secondo me Pinoffè è a libro paga di quelli che vorrebbero fare la #pirreviù anche alla Costituzione...

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    17. Giusto, Luca, ma tanto per farvi un esempio, di Petty che mi dici? Era un "filosofo morale"? Ci serve applicare oggi categorie epistemologiche di quattro secoli or sono? Ci serve liquidare un richiamo alla concretezza dei fatti contabili con un "l'economia non è una scienza dura"?

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    18. l'economia non sarà una scienza dura, ma certo che quando ti colpisce in testa (o altrove) fa male assai.

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    19. Il punto è che a te Alberto è chiaro per lo stesso motivo per cui è chiaro a me e per cui è chiaro a Luca. E prescinde dallo studio della macro, che, conveniamo, è capitale negli sforzi divulgativi nel disastro attuale.

      La capziosa distinzione tra scienza sociale e senza dura è ovvia retorica politica. Per Popper neanche la quantistica si sarebbe dovuta definire scienza: ma lui aveva i suoi limiti, era un liberale.

      Non vengono definite "scienze" nelle chiacchere da bar solo le scienze sociali e la psicologia. Così tutti sanno di sapere e nessuno capisce un'emerita delle discipline per il controllo sociale (a cui aggiungiamo l'uso della tecnologia).

      L'umile che ti dice "pensa alle cose pratiche", fa parte di quella classe che è da millenni che prende bastonate sui denti. Ha in mano la metà della soluzione del problema, ed è funzionale solo alla sopravvivenza. Se va bene.

      Il permeismo "filosofico" dell'economia, è la sua matematizzazione vista dal basso.

      Ovvero la #pirreviù è "l'economia non è una scienza" vista dall'alto.

      A == È tanto necessario ricordare ai permeisti che l'economia, in quanto scienza sociale, è una scienza e risponde a criteri epistemologici che permettono la formazione di una "cosmopolita comunità scientifica": ovvero va studiata la macro. (Aspetto positivo del positivismo, scusando il gioco di parole)

      (Chi ha studiato economia, o legge il lavoro di Alberto, si presume lo dia per scontato)

      B == Quanto è necessario ricordare agli economicisti che le premesse epistemologiche dei vai paradigmi economici affondano nella filosofia morale.

      A connettore logico “ET” B (Ok? Non VEL, non AUT...)

      Questa è la deduzione number two dopo aver compreso che potrebbe essere bene "dichiarare il conflitto di interessi" prima di parlare di economia.

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    20. Infatti l'economia potrebbe essere anche ridotta a scienza che descrive meramente il conflitto distributivo che conforma la società in classi: l'etica delle classi subalterne è diversa dall'etica di quelle dominanti. "Diverso" nel senso - *totale* - che per le classi dominanti gli esseri umani *non* sono della stessa razza (che non ha - e non ha mai avuto - nulla a che fare con il colore della pelle): gli ominidi delle classi subalterne sono delle bestie, o, meglio, delle "risorse umane". Ovvero schiavi per il diletto del padrone. Otium et bellum.

      C'è un motivo per cui è stata sostituita la targhetta "capo del personale" con quella "responsabile delle risorse umane".

      Che differenza c'è tra "persona" e "risorsa"? Chi me la "quantifica"?

      (Fatevene una ragione, sono piuttosto incazzati, hanno dovuto inghiottire per un secolo e mezzo l'insubordinazione degli schiavi: chi serve lavorerà per la loro esistenza di livello superiore, chi non serve verrà soppresso ed efficientemente riciclato)

      Questo è *simmetrico* al voler moralmente "qualificare" G nella nota equazione.

      Se questo fosse veramente chiaro a tutte le groupies (che cominciano a starmi lievemente sui coglioni), non mi troverei a dover sostenere l'ovvio su come mai la cazzo di contabilità nazionale non viene usata anche da chi la dovrebbe conoscere. E magari potrebbe farsi un favore dando un futuro ai suoi figli. Orwell chiarisce bene questo concetto: "in front of your nose". E ne predice l'epilogo.

      Visto che sono avvezzo a prendermi del bordighista dai "relativisti dell'economia" - e ne vado fiero per motivi che tanto il piddino quanto la groupie non può capire - mi girano viceversa se porto argomentazioni che hanno tutt'altri obiettivi della passiva accettanza della catarsi del "relativismo new-age". Quello che Alberto giustamente indica come affliggente la parte Yin della popolazione terrestre.

      Questa è una questione di approccio che non c'entra una beneamata con la cultura. Con l'erudizione si può coltivare quello che si vuole: ma se poi crescono gramigna e ortiche è sconsigliabile nettarcisi le terga.

      Capire come funziona la contabilità nazionale è come capire come funziona uno strumento che può essere usato come un'arma: l'interesse diventa *di massa* solo dopo che si comprende che si ha a che fare con "un'arma di distruzione di massa" in mano a chi - NON PER IMMORALITÀ, ma proprio per motivi etici! - non ha nessuno scrupolo ad usarla.... contro la massa. E capisci che anche tu, pinochettiano o piddus piddino, per quanto creda di essere stato un buon servo, fai parte di quell'ingombrante e miserabile massa.

      Ma tutto ciò è la fiera del banale.

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    21. Bazaar, ho letto 3 volte i tuoi interventi, forse ad una quarta lettura ci capirei qualcosa di più; al fondo sembra che tu dica che le classi dominanti seguono una loro etica diversa da quella della classe subalterna. (Ma questo è... L'inverso della realtà, nella mia esperienza. Il piccolo borghese accetta la deflazione salariale sotto minaccia di TINA perché alternativa non c'è davvero, e non dal punto di vista filosofico ma suo, pratico: se il picco della mia esperienza di vita è possedere l'egofono, e con l'uscita dall'euro costasse il doppio, mi terrò stretto l'euro!)
      Mi pare ci sia una nticchia di paternalismo di sinistra, o forse è solo che non ti ho capito. Ma ti assicuro che hai fatto di tutto per riuscire ostico.

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  25. prof lei ne aveva già parlato, ma è bene ribadire.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Washington_consensus

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  26. C'è un punto che mi sfugge,come potrebbero gli Stati Uniti avere un surplus di bilancia dei pagamenti con l'Europa,soprattutto con la parità euro/dollaro,dal momento che erano in deficit anche prima della svalutazione dell'euro,che in Europa abbiamo livelli di consumi imparagonabili con quelli statunitensi ed un potenziale produttivo inespresso che loro non hanno.A mio modesto parere l'interesse degli ammericani alla tenuta dell'Europa sta nel fatto che non hanno più la necessità di tenere allineate le politiche estere di una serie di paesi che in svariate occasioni hanno dato segni di insubordinazione e che adesso sono sotto una politica comune molto più facilmente controllabile,ne è un esempio lampante quello delle sanzioni alla Russia.Gli Stati Uniti sono evidentemente in una nuova fase di politiche aggressive che mirano a ristabilire la loro supremazia sulla palla terracquea ed a fermare l'avanzamento del blocco asiatico,ed avere il blocco europeo che li segua come un'unica entità fa la sua buona differenza.

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    1. Hai ragione. Allo stato attuale la cosa non ha particolare senso. Tuttavia, viviamo in un mondo di nonsenso. Data per buona la tua analisi (che comunque, come vedi da te, non necessita né di TTIP né di aggancio monetario), ti invito a considerare che noi siamo (ancora per poco) una delle parti più ricche del pianeta (quindi un acquirente privilegiato dei beni prodotti da una delle parti più tecnicamente progredite del pianeta), e che chi pensa che l'euro sia sostenibile pensa ovviamente che l'economia europea ripartirà (anche con un cambio progressivamente sopravvalutato rispetto a quello US). Quindi diciamo che nel delirio che intuisco (non ho tempo di guardarmi tutti gli interessanti link che altri hanno postato) una coerenza interna, credimi, c'è. A contrario, se capisci che l'euro distrugge l'Europa e sei interessato a intessere rapporti con lei dovresti cercare di fare lobbying perché la Germania si decida a smantellarlo. Esiste anche questo nel bestiario di Bruxelles (ma sono animali rari)!

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    2. Io non credo che gli amerindi abbiano il benché minimo dubbio riguardo l'insostenibilità dell' Euro,ma in questo momento storico il timore di avere i Su-35 a Creta e le torpediniere cinesi nel Pireo prevale sulle valutazioni economiche.Il lobbying sulla Germania fino ai primi segni di corteggiamento di Russia e Cina alla Grecia in una certa forma credo ci fosse,non direttamente dal diversamente Repubblicano in persona ma da quotidiani e think tank che notoriamente rappresentano la posizione ufficiale delle èlite statunitensi.

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    3. Necessita di aggancio monetario eccome,proprio perchè l'Euro è un metodo di governo,è uno strumento per sottrarre le decisioni alle singole Nazioni,e come è ampiamente dimostrato anche dai suoi lavori,è il metodo più efficace.

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    4. https://www.youtube.com/watch?v=aYgmhO9QJFc E questo perquanto riguarda il TTIP,Gli USA darebbero alla Germania uno sbocco privilegiato per le loro esportazioni staccando progressivamente il legame con la Russia ed in più farebbero un grosso passo verso il vero sogno economico americano che è il grande oligopolio internazionale.

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  27. Lessi in uno dei libri di Tarpley che il fatto che l'HQ della Nato sia a Bruxelles, cosi' come il parlamento europeo, non sia una concidenza. Secondo Google maps sono a 15 minuti d'auto, con il traffico attuale.

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  28. Nel capoverso "L'argomento da portierato ("signora mia, al mondo sò tanto cattivi, sò invidiossi...") ecc.." il link attivo "(quasi zero)" rimanda all'atollo di Mururoa, e invece vorrei tanto sapere quali siano gli studiosi in questione, grazie!

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    1. Il più importante, come vedrai seguendo il link corretto, è Lars Jonung, un economista sulla carta senz'altro più bravo di me (ha diverse pubblicazioni in fascia A: J.Mon.Ec., World Ec., Eur. Econ. Rev., Am.Ec.Rev., Scand. J. of Ec.), ma un piccolo difettuccio: era pagato dalla Commissione Europea. Kruggy si fece un sacco di risate sul suo paper, definendolo "spectacularly ill-timed" (espressione che qui in questa famigliuola di tre - mila - persone è diventata proverbiale).

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    2. (comunque a Mururoa meno ce stai mejo è)

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    3. Anche a me pareva una cattiva idea tornare a Mururoa una seconda volta, ora con l'indirizzo giusto parto per un altro viaggio, grazie:-)

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  29. Quindi non serve un cazzo votare Borghi?

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    1. "Quindi" rispetto a cosa? Io ho fatto una dichiarazione di voto ben precisa e circostanziata, che solo dei delinquenti hanno potuto equivocare, in occasione delle europee. Se mi chiedi cosa penso oggi, penso che ovviamente veder perdere il PD in Toscana sarebbe strepitoso, ma è un obiettivo molto più distante del pur distante obiettivo europeo, e comunque io a queste elezioni non voto, e pertando mi faccio gli affari miei, pur ribadendo il fatto che per me Claudio è una persona onesta e con una giusta ambizione.

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    2. Puoi sempre votare il PD e continuare a sentire le solite falsita' euriste. Rimpiango solo di non essere toscano. Non mi era mai successo.

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    3. Ma sono piemontese io...
      Sarebbe a dir poco strepitoso.

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    4. C'è poco da rimpiangere, credetemi. Comunque qui Rossi, del PD, è dato vincente con percentuali quasi bulgare...

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    5. Rimpiango di non poter votare Borghi e contribuire almeno mandarlo al ballottaggio. Il messaggio arriverebbe molto in alto.

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    6. Scusa Hilda: se sei piemontese a maggior ragione: quindi de che?

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  30. Sì, lo scenario cileno ha basse, anzi direi bassissime possibilità di realizzarsi da noi, ma la sospensione della democrazia formale salutata dal ppoppolo per liberarsi del Tiranno è in vigore dal 2011 e, tra tricche e ballacche, non se ne vede la fine

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    1. Guarda che io quando parlo di scenario cileno penso in primis alla Grecia, dove se intignano gli USA potrebbero preferire un simpatico golpe di Alba Dorata (manovrato da loro) a uno Tsipras che fa la mossa di aprire alla Russia, poi all'altro paese che ha avuto una dittatura militare fino a pochi decenni or sono e che era "developing" all'inizio degli anni '80, e poi ancora alla Spagna. Lì la nostalgia è "fresca", non stagionata come da noi! Sono però solo educated guess, perché onestamente non ne so abbastanza. Sono altresì d'accordo con il fatto che forse basta daje de TV e il controllo comunque lo mantieni...

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    2. Mi spiace ingorgare la lista di moderazione ma: d'accordissimo.

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  31. Ho capito male o il prof. dice che gli USA vogliono il Trattato etc perché pensano che fra un po' non potranno più permettersi di essere in deficit strutturale ( compratori di ultima istanza)? Non credo sia così, piuttosto che perdere il signoraggio, scatenerebbero una guerra atomica. Al momento, non è pensabile, e forse non è conveniente a nessuno dei possibili rivali (la Ciiiina), sostituire il dollaro con altra valuta come mezzo di pagamento mondiale

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    1. No, hai capito bene, e sono d'accordo con te che loro a quel privilegio esorbitante (così si chiama nelle letteratura scientifica) ci tengono proprio tanto, ma se non sei atterrata oggi da Saturno saprai che Cina, Russia e Brasile si stanno adoperando attivamente per eroderlo. Quindi, come dire...

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    2. Nulla e' eterno, nemmeno lo status di 'reserve currency'.

      http://www.zerohedge.com/news/2014-01-29/nothing-lasts-forever-world-bank-chief-economist-calls-end-dollar-reserve-currency

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    3. Il grafico è mitico! Guarda sotto la mia risposta alla vispa Lisa! Giuro che non avevo letto ZH. Sono cose che tutti gli economisti sanno e tutte le persone di cultura dovrebbero sapere. Ma a che cazzo gli serve ai piddini andare a sQuola?

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    4. Però edendo la durata media delle valute il dollaro purtroppo ce lo cuccheremo ancora per un po'...

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    5. Indubbiamente. Tu sei anche uno di quelli che al bar dicono che la storia sta accelerando perché oggi c'è la Cina? Spero di no, altrimenti mi permetterei di aggiungere un'osservazione... ma ora devo andare a parlare con la professoressa di latino der Palla.

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  32. Civati ha appena dichiarato ad otto e mezzo, che in quanto linea economica, noi avremmo dovuto seguire la linea di Obama. Ovviamente poi ha dichiarato che uscire dall'euro sarebbe una follia.
    Volevo mandargli questo post su twitter.. ma oggi davvero si perderebbe tra i mille complimenti..

    ..piuttosto.. nessuna nuova da Ascania.. giusto?

    .. braccia rubate all'agricoltura, per una volta mio nonno aveva ragione.

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    1. Se può consolarti, prima di leggere questo tuo commento lo avevo mandato dritto a quel paese su Twitter.

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    2. Cavolo se mi consola!! meglio di Lei chi altri per mandare un segnale al primo fortunato fuoriuscito!! :-) Bisogna che vada a controllare twitter!!
      Grazie!! :-)

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    3. Sono indegni, privi di onore, privi di dignità, privi di compassione per il prossimo. Mi vergogno di essermi sentito superiore perché stavo dalla loro parte. Spero di non dovermi mai vergognare altrettanto di stare dalla mia. Per il momento cerco di non sentirmi superiore. Mi sembra abbastanza evidente che sono inferiori loro (se costruiamo un indice con base 100 negli anni '60)!

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    4. Ho sempre detto che la minoranza dovrebbe uscire dal PD. Ma se esci, fondi un altro partito e poi dici le stesse cose... Vabbè via...

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  33. Ma prima che avranno cominciato davvero ad eroderlo, l'America avrà terminato il mondo: questo credo. Altro che TTP!
    Tento di spiegarmi meglio: siamo d'accordo che il privilegio esorbitante dipenda dalla forza militare? Possiamo ritenere che gli USA siano LA potenza militare per eccellenza ( e non mi riferisco solo alle bombe atomiche, ma anche alle basi, alle navi, gli aerei etc, etc)? Ergo, si potrà sostituire il dollaro come moneta di scambio internazionale solo cambiando questo stato di fatto. Nel frattempo: a) l'America non ha alcun interesse a non vivere a credito ( o, dal suo punto di vista, a debito), dato che così dispone di risorse praticamente illimitate che, negli spiccioli, servono anche a limitare il dissenso ( non c'è bisogno di Guantanamo); b) la Ciiina ( paese, va da se' in surplus) non ha particolare interesse a spodestare il dollaro, dato che ne possiede in enorme quantità e può comprarci il mondo (inclusa l'America). Nel tempo le cose forse cambieranno, ma temo che prima l'America possa arrivare a scatenare la fine di mondo, finché rimane la principale potenza militare. Pertanto, legare il TTP, o come si chiama, a questo fatto mi sembra.....un salto logico, ecco. Ci sono sicuro forti interessi americani dietro, desideri di dominio, in generale, ma non il timore di perdere quel tipo di privilegio. Poi, mi posso sbagliare e la sTORIA me lo dimostrerà ( se vivo abbastanza)....

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    1. Lisa adorata,

      un secolo fa avresti detto questo della sterlina; due secoli fa del franco; tre secoli fa del fiorino; quattro secoli fa del doblone; cinque secoli fa dello zecchino; sei secoli fa...

      Ti auguro quindi seicento di questi giorni...

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    2. I rapporti di forza militari degli USA col resto del mondo sono arenati nella semplice definizione di "non importa". Per capirci, nonostante i vari negoziati s.t.a.r.t. (strategic and tactical armament reduction treaty) e il successivo disarmo (o successivi), l'equilibrio delle forze nucleari è sempre stato mantenuto dal fatto che la guerra nucleare non potesse (e non dovesse) essere "vincibile".
      In caso di "first strike" efficace, per esempio da sottomarini nucleari vicino alle coste del nemico, la quantità di obbiettivi neutralizzabili non sarebbe mai stata neanche vicina a scongiurare una risposta (retaliation) di proporzioni epiche.
      In sostanza, ieri come oggi: non importa chi attacca per primo, si muore tutti, punto e a capo.
      Sono stati spesi moltissimi anni a studiare gli effetti post nucleari (o post chimici come alcuni documenti da certi uffici di un paese che non esiste più hanno attestato) e tutto è stato preso in considerazione, distruzione della struttura societaria, infertilità dei terreni agricoli, eccetera, nulla è mai stato lasciato al caso.

      Le analisi sono servite a far sì che per molti anni nessuno pensasse all'opzione nucleare come realmente valida o efficace. Ancora oggi si parla di almeno un paio di migliaia di testate ancora attive in USA e in Russia e il doppio di queste come attivabili, escluse le armi tattiche che probabilmente non fanno quasi testo (1 solo kilotone che volete che sia!).

      Le grandi potenze si sono sempre fatte la guerra tramite guerrette secondarie, spionaggio (il più grande "gioco" nei secoli) e finanza.

      La guerra si fa per i soldi (o le risorse, che alla fine sono soldi risparmiati), non ci sono altri motivi reali (il resto sono scuse) e i soldi per spenderli bisogna essere vivi ed avere un paese dove è bello vivere (almeno per alcuni), non un cratere nucleare con radioattività a livelli stellari.

      Gli USA dovevano (in passato) nella fantasia di qualche militare, essere in grado di gestire due conflitti maggiori e uno più contenuto, la teoria delle due guerre e mezzo, ma visto che le RoE che devono seguire, pardon, le regole di ingaggio, sono piuttosto media-oriented, cioè devono sembrare i buoni, almeno agli occhi della propria opinione pubblica, si è visto come in realtà un solo conflitto possa generare notevoli problemi, ad es. Iraq.
      Non voglio dilungarmi troppo sulla gestione dei territori, su come sia difficile conquistare un'intera nazione che non vuole essere conquistata, su come l'esportazione di democrazia abbia dei forti limiti, ecc., ma ci tenevo a spiegare come la guerra nucleare non sia sostanzialmente un'opzione, mentre la guerra convenzionale lo sia eccome, preferibilmente in territori stranieri (per i diretti interessati).

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  34. Bene, dopo l'euro ora ci tocchera' il ttip, un'altra sciagura. Il tutto, probabilmente, soprattutto per la guerra dell'impero contro l'Asia. Ma, quello che non ho capito: prostati come siamo in Europa, almeno ci reflazioneranno un pochetto prima di partire nella nuova avventura?

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  35. Grazie, ci conto....spererei anche di più, se posso sommessamente esprimermi....però, prof, mi darà atto che l'atomica risale a soli 70 anni fa? (Più o meno) e che ha un po' complicato le cose?

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    1. Per te sì: non sei nemmeno capace di rispondermi sotto a un thread! Ma anche la polvere da sparo le complicò. E l'atomica non ce l'hanno solo gli Stati Uniti. C'è un bellissimo raccontino di Umberto Eco a questo proposito. Oggi c'è l'atomiiiiiiiiiiiiiiiiiica.

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  36. Un'ultima domanda, e poi mi taccio tornando nel mio angolino faccia al muro: esiste una piena libera circolazione di capitali con l'America? Non lo so, se la risposta fosse no, per qualche dettaglio, capirei meglio il TTP e soprattutto l'eurollaro. Buonanotte prof, è sempre un piacere leggerla.

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    1. Esiste per quelli per cui deve esistere. Le corporation e le banche USA, a cui e' concesso tenere off-shore indefinitamente e a tax rates ridicoli immense riserve (Apple docet...). Per il resto, il sistema dei pagamenti e' strutturato come un giogo inscrollabile e come un sistema di sorveglianza. Se vuoi fare una transazione in $ USA ( e molti sono obbligati a farla..) il "clearing si fa in una banca Usa a NY...e in quell'istante qualsiasi diritto o legge cessa se non quello americano. Il denaro puo' essere intercettato, sequestrato e quant'altro con veramente poche, se non nessuna giustificazione. Se credevi 1984 do Orwell fosse una distomi...ricrediti. E' gia' qui.

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    2. Ma è proprio vero? Anni 90, lavoravo al portafoglio Estero di una banca italiana. Una banca che emetteva traveller's cheques, per aggirare l'embargo USA su Cuba, faceva il clearing su Londra....e vendeva tranquillamente traveller.

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    3. Anni '90....preistoria. E il clearing su Londra in US$ NON e' piu' possibile. E I Travellers cheques oggi non vengono incassati nemmeno piu' dalle banche emettitici degli stessi......tanto erano soggetti ad abusi. E tranquillo che oggi, in elettronica, si controlla meglio tutto in real time.

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  37. Bene, adesso che ho capito che dietro l'euro ci sono gli USA ho davvero una paura fottuta del futuro, prima pensavo che saremmo riusciti a fregare la Germania, ed anche se non ci fossimo riusciti, ci si sarebbe sconfitta da sola segando il ramo su cui sta seduta. Il corso della storia indubbiamente non è sempre lineare, ma gli Stati Uniti sono molto più attenti a gestire i propri interessi della Germania e se tra questo c'è l'euro la vedo durissima. Rimane il fatto che la Germania sta gestendo in modo pessimo l'euro, a quando un intervento a gamba tesa degli USA contro la Germania? Fino ad ora solo richiami senza grande convinzione, solo buffetti, rispetto ai sonori scappellotti che la Germania si sta meritando.

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  38. George Friedman (Stratfor) ha fatto notare che, in questo momento, uno dei principali interessi geopolitici degli americani è evitare un'alleanza tra Germania e Russia per cui ritengo improbabile che gli americani si adoperino per la dissoluzione dell'euro, senza il quale la Germania andrebbe in rovina. Se hanno concesso all'Iran il permesso di continuare a sviluppare il nucleare, pur di allontanare il paese dall'orbita russa, figuriamoci se gli americani possono in qualche modo pensare di danneggiare l'economia tedesca!!

    Io credo che molti paesi europei possano pensare di allentare la stretta dell'alleato troppo ingombrante solo se, come è accaduto in passato, la Russia di Putin riuscirà a imporsi come potenza globale economica e militare. Bisogna seguire quindi l'evolversi della situazione in Ucraina perchè quella è la chiave di volta che potrebbe determinare capovolgimenti dei rapporti di forza. E' schifoso, cinico, dirlo... però a me sembra che solo una guerra in ucraina con il formale coinvolgimento della Russia ed una eventuale sconfitta della Nato possa in qualche modo ridarci un minimo di autonomia politica e farci uscire da questa depressione infinita. Io non vedo altre alternative, purtroppo.

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    1. A combattere a Odessa ci mandiamo i droni, vero? Sa, non so lei, ma io sarei abile alla leva... mi vorrebbe renitente spero! Come suo figlio, magari, se ne ha uno.

      Ci vadano gli altri a fare la guerra di Crimea, gli altri...

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    2. Per l'amor di Dio! Auspicare uno scontro diretto Russia - NATO è come auspicare che l'Europa faccia la fine di Atlantide. Certo, l'euro finirebbe, ma non direi che il gioco valga la candela.

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    3. La guerra in Ucraina è ribelli contro golpisti, nazionalisti contro separatisti, legittimi contro illegittimi, filorussi contro governativi, e chi più ne ha più ne metta; ha tante di quelle etichette che ormai mi ci sono perso.
      Appiccicagli una qualunque etichetta, ma non sarà mai Russia-Nato, altrimenti cambia tutto.

      L'articolo 5 del Trattato Nato prevede che un attacco contro uno dei suoi membri, sia equivalente all'attacco contro tutti. L'articolo 6 lo riporto qui:

      "Ai sensi dell'articolo 5, per attacco armato contro una o più parti si intende un attacco armato:

      area d'operatività del Trattato contro il territorio di una di esse in Europa o nell'America settentrionale, contro i Dipartimenti algerini di Francia (2), contro il territorio della Turchia o contro le isole situate sotto la giurisdizione di una delle parti della regione dell'Atlantico settentrionale a nord del Tropico del Cancro;
      area d'operatività del Trattato contro le forze, le navi o gli aeromobili di una delle parti che si trovino su detti territori o in qualsiasi altra regione d'Europa nella quale alla data di entrata in vigore del presente Trattato siano stazionate forze di occupazione di una delle parti, o che si trovino nel Mare Mediterraneo o nella zona dell'Atlantico a nord del Tropico del Cancro, o al di sopra di essi."

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  39. Se fossimo un pò più svizzeri.....

    "Svizzera mai con l’UE"
    Accolta una mozione parlamentare per specificare a Bruxelles che Berna non aderirà all’Unione.
    Il Consiglio federale deve informare l'Unione europea del fatto che la Svizzera è uno Stato indipendente e che non intende aderire all’UE né direttamente né per via indiretta. È questo uno dei punti di una mozione UDC approvata mercoledì dal Consiglio nazionale con 112 voti contro 78.

    L’atto parlamentare vuole che Berna indichi chiaramente a Bruxelles che le relazioni intrattenute sono contrattuali e volte a facilitare gli scambi commerciali, ma che il paese non fa parte del mercato interno europeo e non intende aderirvi. Inoltre, nel documento viene precisato che "la Svizzera non stipula trattati che limitano la propria sovranità a livello giuridico o di fatto. In particolare, non si impegnerà a recepire automaticamente la futura legislazione comunitaria.

    Il Consiglio federale ha da parte sua proposto di accogliere la mozione. Didier Burkhalter ha spiegato che le precisazioni coincidono con la posizione del Governo e si rispecchiano nel mandato di negoziazione: per questo verranno incluse nelle trattative in corso.

    http://www.rsi.ch/news/svizzera/Svizzera-mai-con-l%E2%80%99UE-4580308.html

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  40. "I have a dream... no borders, no countries, only Big Corps in one market. People of the free world: stand up and fight... for our rights!" -> (slogan fascista, da non prendere alla lettera sennò duole la milza)

    E' strano come un TTIP visto dal basso somigli a un TPP...

    (che poi vorrei capire per quale motivo se le trattative sono "segretissime", fin dal principio sappiamo che IL problema sono i tribunali delle multinazionali. Anzi, dobbiamo preoccuparci di questa materia "segretissima" e "pericolosissima", filtrata subito guardando a... i trattati precedenti! E di questa soltanto eh! Ce lo dicono gli stessi cattivissimi americani, la Commissione Europea è già pronta alle barricate per difenderci! Accordi valutari? Brevetti militari? Legge sul lavoro? Sussidi statali? Sicurezza delle comunicazioni? Ma lascia stare, mira il dito! Ecco... troppo facile - ma sono complottista)

    (ah, e quelli che "la regolamentazione di Bruxelles sui condom m'intristisce l'erezione" son gli stessi che "la nostra regolamentazione più evoluta verrà distrutta dalle multinazionali americane che clonano il riccio del Wyoming". E quali nobili lobby hanno spinto per entrambe? Sensibilità diverse? Rispetto per le tradizioni locali? Saperlo)



    Gli USA è uno Stato-Nazione, d'accordo. Ci sono cinquanta entità "regionali" a comporre il quadro istituzzzionale. Gli USE sarebbero un accrocchio improponibile di Stati che mai vorrebbero stare "uniti", unificati dall'inglese... che, hai visto mai, magari esce... (oppure no, ché DIO non paga il sabato, però vota - o manda l'agnello e poi il suo praticello, non ricordo bene).

    (Già, si vota. Oltre il Canale si vota ancora per qualcosa, dicono, e infatti quello azzurrino che "ha salvato l'economia" si è affidato allo spin doctor di Obama, mentre quello rosato che vuole salvare la Gran Bretagna da Londra... si è affidato al secondo spin doctor di Obama! Dunque vince Farage)

    No, ci vuole altro, lo dicono anche in "Game of Thrones". Un Sacro Romano Impero post-moderno avrebbe la taglia giusta. Allora: Andalusia, Galizia, Aragona, Catalogna, Paese Basco, Occitania, Alsazia, Bretagna, Cornovaglia, Irlanda del Nord, Scozia, Frisia, Fiandre, Corsica, Sardegna, Veneto, Istria, Carinzia, Baviera, Moravia, Slesia. Quindi: 21+28=49 (matematico). Manca qualcosa però... la guerra? Nooo, l'Ucraina! Sì ma solo un pezzo, quello buono che odia i russi ma anche i polacchi (ci pensiamo poi). 50!

    + regioni - Stati = + Europa -> USE™ che implica UET© che implica nonsappiamopiùdovecazzostiamoandandomavelofaremosaperequandociarriviamooo

    PS_Comunque la Cina si vuole isolare, è pericolosa, strappa le perle ai porci e le vuole tutte per sé... questa stronza comunista! Bisogna fermare subito l'avanzata dell'ideologia pan-mongola, isolare, isolare...

    PPS_Tra quanto politico.eu pubblicherà qualche intercettazzzzione di tata Merkel? Interrogativi di un complottista...

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  42. Me sa che ce sta quarche refuso ar romanzo de centro e de periferia! Mo ce sta n'artro amante, gli usa!

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    1. Ma non è un altro amante! È il centro. Suvvia, non dirmi che la tua vita sentimentale è sempre stata così monotona...

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  43. Leggendo una notizia dei giorni scorsi mi e' scattata l'associazione mentale: insieme a "confessio regina probationum" c'e' stato pure un "repetita juvant".

    Come si sa l'IMF e' controllato dagli USA.
    Cosa ha detto l'IMF piu' o meno in contemporanea con la Casa Bianca?

    http://www.ft.com/intl/cms/s/0/72b8d2ae-f275-11e4-b914-00144feab7de.html#axzz3ZRo2ZASa

    “With the large surplus now turning into a sizeable deficit, Greece’s debt levels would begin to spike again. This would force either Athens to take drastic austerity measures or eurozone bailout lenders to agree to debt write-offs to get Athens’ debt back on a sustainable path, the IMF believes.”

    Il messaggio a me pare forte e chiaro: cari creditori del centro Europa, rimettete subito una parte del debito greco (write-off) e "non ci scassate 'a minchia" (euro-show must go on).

    Nei prossimi giorni ne vedremo e sentiremo delle belle....

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    1. A conferma di tutto questo ora i falchi (o avvoltoi) volano molto bassi
      Sbaglio o questo era il tizio che voleva pignorare il Partenone?
      Eseguono ordini!

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    2. "Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente".

      Dal Grande Timoniere (non certo di questa) un invito a ricordare che c'è questo ma anche questo, e quest'altro, e molto altro ancora.....

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  44. ... gli Stati Uniti hanno, come la cronaca dimostra, strumenti di controllo sociale molto più efficaci dei nostri, e [...] saprebbero come gestire il malcontento in casa propria!

    Sì, ma si fanno prendere la mano visto che, secondo un rapporto di ThinkProgress.com, nel 2015 «le morti negli Stati Uniti causate dalla polizia sono state nel mese di marzo 111, il doppio di quelle registrate nel Regno Unito in un secolo intero, il Ventesimo, 52).
    L'alto numero nel mese di marzo ha aumentato una media macabra: da un'uccisione ogni 8,5 ore ad una persona uccisa dalla polizia ogni 6,5 ore. In Cina, con una una popolazione 4 volte e mezza superiore ci sono state 12 uccisioni da parte delle forze dell'ordine nel 2014. In media, prosegue il rapporto, la polizia americana uccide 70 volte di più che ogni altra forza dell'ordine in un paese sviluppato».
    Inoltre, “Con meno del 5% della popolazione mondiale, gli USA hanno circa il 25% della popolazione carceraria mondiale. [circa 2,3 milioni] Al secondo posto nella classifica mondiale viene la Repubblica Popolare Cinese con 1,6 milioni, ma con una popolazione complessiva oltre quattro volte maggiore di quella degli USA” (Wikipedia).

    ... quei casini sono funzionali al mantenimento di una florida [...] industria bellica, per cui, come dire, chi ci assicura che siano erronei e non intenzionali?

    Sono intenzionali: creano il caos e poi si propongono come solutori. Però non gli riesce molto bene sin dalla guerra in Corea e inoltre ha costi notevoli. Linda Bilmes, esperta di finanze pubbliche dell'università di Harvard, stima che "il costo complessivo della guerra in Iraq per gli Usa sia di $ 4.000 miliardi".
    Va anche detto che negli ultimi 15/20 anni il mondo è molto cambiato e molti studiosi americani ne sono consapevoli. L'editore di American Conservative, Scott McConnell, ad esempio, rileva che «prima o poi i politici americani dovranno riconoscere che il mondo non ha bisogno della leadership americana».
    Lo storico americano William Engdahl rimarca invece che «le sanzioni imposte alla Russia dagli USA e dall'UE sono servite soltanto a rendere più coesa la società russa. [...] Anche la popolarità di Vladimir Putin ne esce rafforzata. [...] Sotto la pressione dell'Occidente la gente comincia a capire che è in grado di fare della Russia un paese dinamico, da XXI secolo, senza usare il modello americano ormai in declino"».
    Lo scrittore John Kaminski è categorico: «L'America è una nazione di assassini. Lo è sempre stata, dai primi pellegrini che misero piede in Massachusetts e in seguito uccisero le stesse persone che li avevano salvati dalla morte per fame.
    L'intera popolazione americana è intrappolata nell'auto-illusione di essere eroi che combattono una serie infinita di nemici malvagi».
    Anche Kissinger, nel suo nuovo libro “World Order”, propende (almeno a parole) per un'America che si adoperi per “il riconoscimento della realtà delle diverse storie, culture e della visione di sicurezza di altre regioni”.
    Ma il problema è a che a Washington sono costituzionalmente incapaci di ammetterlo e faranno di tutto per imporre il loro dominio. Nel frattempo, però, gli altri non dormono.
    Noi europei siamo tra l'incudine e il martello.

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  45. http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2015/05/07/immigrazione-alfano-far-lavorare-gratis-i-migranti_6f8c84d2-04ab-4444-a7b2-18a6797badcb.html

    oltre la schiavitù monetaria....c'è quella istituzionale!

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    1. Ironia on
      Magari per questa via si potra' arrivare alla tanto desiderata INNOVAZIONE.

      http://atlantablackstar.com/2014/02/11/5-inventions-by-enslaved-black-men-blocked-by-us-patent-office/4/

      Ironia off
      Quando nel sud degli USA si registrarono le prime invenzioni da parte degli schiavi il fatto venne usato per magnificare la schiavitu' con l'argomento "ma quando mai un nero in liberta' ha mai inventato qualcosa?"

      Mi viene da piangere, anche perche' quell'essere e' un avvocato (che si presume abbia studiato diritto).

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    2. Ma....lavorare per ricambiare assistenza, ospitalità, cure, quello sarebbe schiavismo? Prendo euro 1340 di pensione. I pensionati son oggetto di attacco su tutta la stampa, come se fossero parassiti sociali...anche noi manteniamo gli immigrati, perché non possono ricambiare facendo qualcosa di utile? Questa è la vera guerra tra poveri.

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    3. Ciao Erne, se sei del 47 hai l'età di mio nonno. "Tutta la stampa" (cioè i loro padroni) ti chiamano "baby boomer", come se con la tua stessa nascita avessi causato chissà quale disastrosa esplosione e danno. In realtà non ti odiano perché sei nato; ti odiano perché sei riuscito, lottando, ad avere dei diritti e a considerarli ASSOLUTI.
      (il diritto di essere pagati per il proprio lavoro per esempio...)
      Ti odiano, e cercano di farti odiare da tutti gli altri... Così tu odierai loro, e divisi vi comanderanno.
      Ma tu non cedere alla loro mentalità, perché se accetti che la dignità umana venga limitata "perché non ci sono soldi" sta' sicuro che prima o poi la toglieranno anche a te.

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  46. Si si, voi fate pure tutte le valutazioni del caso, ma io, come cavolo la spiego alle persone "normali" con cui ho a che fare tutti i giorni?

    Perché o mi rassegno ad attendere che le elites si consapevolizzino e chiudano il cerchio oppure me ne frego e la storia farà il suo corso (ma a questi livelli rimane un sapere per pochi, in qualsiasi modo la si voglia mettere).

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  47. @Niccolò
    Ciampi è il Von Hayek denoiatri.
    Curriculum:
    1) divorzio.
    Debito pubblico raddoppiato in 10 anni

    2) scialacquamento di 45 mld di dollari per mantenere INUTILMENTE l'Italia nello SME.
    quarantacinque

    3) svendite insieme

    4) euro (si commenta da sé, contro tutto il mondo accademico, infatti!)

    Cribbio, un re mida al contrario (ok, con la "m" verrebbe "re m." ma non si dicono le parolacce)

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  48. L'Europa vista dall'America. Segnalo alcuni post da un sito molto interessante. I suoi collaboratori sono tutti o quasi tutti ex militari ed ex analisti dell'intelligence, di cultura politica liberalconservatrice tradizionale (per intendersi: George Kennan).

    "Social unrest coming to Europe? If not, why not?"
    http://fabiusmaximus.com/2013/03/21/europe-instability-49631/

    "The hidden goal of Europe’s leaders. See it and then their actions make sense"
    http://fabiusmaximus.com/2012/07/27/41120/

    "Europe: on the road to division or unification?"
    http://fabiusmaximus.com/financial-crisis/41237-2/

    "Last week they spoke comforting words, but I saw only the frightening aspects of the euro-crisis"
    http://fabiusmaximus.com/2012/07/30/41254/



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    Risposte
    1. beh alla fine più o meno le cose che ci diciamo qui da anni! bello notare gli stessi argomenti, più o meno lo stesso tono e poi, cosa più importante, muovere le stesse accuse all'elite cieca

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  49. l'economia è scienza vasta così come la fisica, nel senso che comprende tanti settori.
    E cmq, se non fosse scienza, dopo che Monti ha segato la spesa pubblica e tassato non saremmo stati qua a saper prevedere di quanto il PIL sarebbe (ed è) calato.
    fai previsioni e se le azzecchi meglio di me vuol dire che hai una teoria migliore.
    Per me non esiste la scienza come discorso del tipo "lo è o non lo è" ma teorie (rappresentazioni della realtà) migliori di altre (ammesso si possa capire cosa sia migliore).

    PS: c'è gente che inquadra i volti dei QB (quaterback) della NFL per capire che atteggiamenti hanno in gara e se sono vincenti oppure no.
    Ma di cosa parliamo?
    E cmq, se l'economia non fosse scienza, non dovrebbe esserla nemmeno la metereologia

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  50. In buona sostanza e' quello che ho concluso anch'io. La tesi che la Germania voglia l'euro, non regge. Ok sta favorendo l'export ma le condizioni dei lavoratori tedeschi sono notevolmente peggiorate. Anche la tesi che la Germania con l'euro vuole conquistare l'europa, non regge. Appena diventano un po' piu' potenti gli usa li fanno saltare...la Russia finanziava i vari partiti comunisti europei per contrastare il liberismo economico voluto dagli usa. Ora il liberismo sembra conquistare anche la Russia. E' una vittoria netta del capitale contro il lavoro. Difficile prevedere un cambiamento al massimo una guerra civile tra capitalisti. Praticamente cambia chi controlla il capitale. Te lo vedi che lo stato si riprende la sovranita' monetaria, le banche e tutti gli assets strategici svenduti ai privati? Al contrario ci sara' un'altra crisi, troppi debiti da pagare e la conseguente svendita di attivita' della stato per pagare i debiti.

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  51. Siccome ho visto un po’ di confusione, chi ha chiamato il negoziato TTP ( che starebbe, purtroppo e in realtà per – cito testualmente da fonti mediche, studio diritto non medicina - Thrombotic thrombocytopenic purpura, appunto TTP, ovvero “una grave microangiopatia trombotica caratterizzata da trombocitopenia, anemia emolitica Coombs negativa e sintomatologia ischemica conseguente alla formazione di trombi piastrinici a livello del microcircolo”, ovvero: non ci ho capito una eva, ma credo ad occhio e croce che non riguardi Trattati internazionali) per poi lanciarsi in disamine un poco ardite, o altri che si chiedevano come mai, dato che le trattative erano segretissime in realtà noi conoscessimo una parte di quel contenuto (e, aggiungo io, una parte sufficiente a rendere giustificata una certa preoccupazione), mi permetto di scrivere questo:
    Il TTIP è un accordo in fase di negoziazione tra UE e USA, a contenuti molto ampi, che mira alla liberalizzazione degli scambi fra i due principali mercati mondiali mediante l’eliminazione degli ostacoli commerciali, tariffari e normativi in molteplici settori economici (compresa la privacy tanto cara ai governi americani, chiedere al sig. Snowden E. per maggiori informazioni). Fino all'iniziativa di qualche cittadino europeo piuttosto in gamba che si è rivolto alle istituzioni competenti, tali trattative, che di fatto concernono qualsiasi cosa toccheremo, mangeremo e probabilmente faremo in termini di consumo dal 2015 in poi, sono state TOTALMENTE segrete; di 560 consultazioni del Dip. Comm. UE, 520 (92%) sono state fatte con le aziende, ben 113 con la sola industria agroalimentare, mentre il pubblico accesso ai documenti negoziali veniva fermamente negato ( il che fa ben pensare su quale livello di democraticità si attestano le procedure di negoziazione e decisione all’interno dell’Unione Europea). A seguito delle decise pressioni ottenute attraverso i mediatori europei fino addirittura ad arrivare ad una sentenza della Corte di Giustizia, il Consiglio UE e la Commissione sono stati costretti a pubblicare parte del possibile contenuto di tale Trattato (nonostante al momento si tratti perlopiù di una trasparenza di facciata senza possibilità di interazione con cittadini e associazioni, che come al solito in questi casi contano come il due di coppe con briscola a bastoni).
    Cito le fonti:
    - DATI ( http://www.theguardian.com/commentisfree/2015/feb/04/secrets-ttip-corporations-not-citizens-transatlantic-trade-deal e Altroconsumo, n°288, Gennaio 2015 pp. 14-18);
    - MEDIATORE UE ( http://www.eurojus.it/il-mediatore-chiede-maggiore-trasparenza-nei-negoziati-per-il-ttip-e-un-approccio-maggiormente-proattivo-della-commissione/);
    - SENTENZA CG ( http://curia.europa.eu/juris/document/document.jsf?text&docid=154535&pageIndex=0&doclang=IT&mode=lst&dir&occ=first&part=1&cid=47959);
    - ARTICOLO DI ALTROCUNSUMO dove a pagina 5 viene spiegato da Monique Goyens, direttrice BEUC, perchè si tratterebbe di una trasparenza fittizia ( http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache%3ALhNPAHgp0z4J%3Awww.altroconsumo.it%2Fnt%2Fsicurezza-alimentare%2Fnews%2Ftrattative-ue-usa%2Fdownload%3FressourceUri%3DEB1D14F7D56DAC375E4C7BD6C66689C7882C96AC+&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it);

    Sul sito https://stop-ttip.org/it/ chi è interessato potrà trovare ulteriori e più complete informazioni sul Trattato. Anche in italiano e anche, per i più pigri, nelle FAQs apposite.

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  52. Grazie per il bel post e sopratutto per il link a quell'interessante articolo di Aldrich, che solo in questi giorni sono riuscito a leggermi completamente, e che mi ha confermato, dettagliato ed approfondito altre letture fatte sul tema.
    Condivido la sua massima del "Grazie a Dio esistono gli uomini e il caso, che, messi insieme, aprono a tanti interessanti sbocchi..." e quindi non mi avventuro in previsioni di massimi sistemi geopolitici ... che certo non mi competono.
    Pur tuttavia cerco sempre di farmi delle domande e quando non trovo immediatamente le risposte sono abituato a farmi un ulteriore domanda: a chi giova tutto ciò?
    Senz'altro sono anni che l'amministrazione USA preme per tenere unita l'eurozona (da ultimo gli interventi su Tsipras a gennaio di quest'anno e quelli più recenti) ed i motivi sono similari a quelli che nel dopo guerra portarono ACUE a finanziare il Movimento Europeo, e cioè sono motivi geopolitici di contrapposizione alla Russia: una Grecia abbandonata al suo destino da Bruxelles la porterebbe in mano a Russia e Cina, come le cronache di questi mesi ci stanno dicendo, con rischio di ulteriori disgregazioni dell'eurozona. Nel contempo per la Germania, o perlomeno per una delle fazioni operanti a Bruxelles, sembra di capire che sarebbe molto meglio un Grexit con conseguente mutualizzazione del default (Italia terzo paese contribuente...), piuttosto che continuare a buttare soldi dentro quello che nella realtà viene considerato un buco nero. Vedremo quale fazione vincerà, ma se dovessi scommettere punterei sulla prima.
    Per quanto riguarda il lato economico dell'euro, se guardo al capitale finanziario mondiale ed in particolare a quello USA (Wall Street) vedo giganti come un Black Rock (che gestisce un patrimonio di oltre 4.300 MLD di $, pari a circa 2,5 volte il PIL di un paese come Italia) che sicuramente si sono giovati e si giovano di un mercato finanziario evoluto e vasto come quello europeo, con differenti tassi d'interesse reale tra stati su cui lucrare, ma con una valuta unica che elimina i rischi di cambio. Tutto ciò veramente ideale per scorrazzare...
    D'altra parte prendo atto che da qualche parte a New York, a Washington o a Bruxelles vi è qualcuno che inizia, o può iniziare, a pensare che un Europa dell'euro è sempre più il buco nero del PIL mondiale e che una tale situazione può essere alla lunga foriera d'instabilità e disfunzionalità finanziaria (oltre che di povertà ... ma non è affar loro come sappiamo...) .
    Chi vivrà abbastanza a lungo vedrà la risposta della Storia!





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  53. 1 POST

    Sull'argomento interessanti le seguenti letture:

    Guerre geofinanziarie e guerre del Tesoro degli USA su scala globale


    1)James Rickards, un vecchio consulente di Wall Street e della Federal Reserve (la Fed), si dilunga nello spiegare che la Segreteria del Tesoro degli Stati Uniti conduce la sua guerra finanziaria del secolo XXI a partire dalla sua militarizzazione avvenuta tramite gli “hedge funds” (fondi con copertura di rischio [1]); cosa questa che ha plasmato il suo ideatore, lo spagnolo statunitense Juan Zarate – il quale, in precedenza, era stato un eminente funzionario sia della Casa Bianca sia della Segreteria del Tesoro- e che ,nel suo libro “Le guerre del Tesoro”, ha delineato l’avvio di una nuova era di guerra finanziaria.........

    http://www.voltairenet.org/article188028.html

    http://www.amazon.com/Treasurys-War-Unleashing-Financial-Warfare/dp/1610391152

    Cordiali saluti.

    Fabrice

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    1. Non so quanto la fonte sia attendibile, ma non mi sembra dica nulla di particolarmente sconvolgente.

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