martedì 17 febbraio 2015

Leggende metropolitane bipartisan: i nostri risparmi verranno spazzati via!

Si dice che il paese che ha bisogno di eroi sia infelice. Il paese nel quale gli estremi si toccano (e perdono la vista) è ridicolo. Suscita sospetto, come già vi ho fatto notare, che economisti del calibro di un Boldrin e di un Realfonzo, partendo da prospettive ideologiche e metodologiche così distanti, siano entrambi preoccupati per la sorte dei salari reali. Il sospetto si tramuta in certezza quando si vadano a vedere i dati (quelli corretti, però, non quelli scelti ad hoc per far tornare i propri conti, come vi spiegherò in un post successivo): il problema sostanzialmente non sussiste. La preoccupazione per il povero operaio è in Boldrin l'evidente difesa di un sistema costruito a vantaggio delle multinazionali che sono il suo in hoc signo vinces, e per Realfonzo un tentativo di posizionamento "a sinistra", dopo che analisi economiche e politiche approfondite hanno evidenziato e reso di dominio pubblico la natura autoritaria e classista del progetto europeo da lui strenuamente difeso in tempi sospetti (e ancora oggi, peraltro): un progetto dichiaratamente volto a empowering the technocrats (cioè a ridurre la democrazia, cosa che a un ex comunista o presunto tale magari fa piacere), e ad alterare la distribuzione del reddito a danno dei lavoratori (cosa che a uno al quale il 27 comunque corre non fa evidentemente né caldo né freddo: finché non capisci che in fondo al tunnel non c'è una luce ma la Grecia, puoi anche fottertene degli altri, se la tua umanità te lo consente).

Ora, come dire, vale per i colleghi "de sinistra" quello che ho spiegato ai politici in questo post: se siete stati zitti, avrete avuto i vostri buoni motivi e se volete non ne parliamo, ma se ora volete cominciare a parlare, da qui dovete passare. Chi si affaccia in ritardo al dibattito ignorando, o peggio travisando (come tanti hanno fatto, da Bellofiore a Piga) Il tramonto dell'euro e L'Italia può farcela, oltre a commettere una scorrettezza intellettuale che lo espone come minimo a riscoprire l'acqua calda, e a correre rischi accademici (la vita è strana, le cose finiranno come dico io, e se già ora ho più amici di quanti ne sospettiate, figuriamoci dopo!...), si espone soprattutto al ridicolo.

E il ridicolo, nella società dell'immagine, uccide...

Non c'è bisogno di spendere molte parole per evidenziare la ridicolaggine di certi affrettati e abborracciati riposizionamenti postumi. Basta constatare un dato del tutto evidente: le leggende metropolitane terroristiche diffuse dai media e dagli "intellettuali" italiani sono assolutamente bipartisan!

The question then arises as to come è mai possibile, orsù (oggi non dirò parolacce), che in un paese noto per un certo individualismo, in un paese nel quale fra schieramenti opposti si litiga su tutto, e all'interno del medesimo schieramento si litiga su di più, tutti, ma dico tutti, ma proprio tutti, sconsolantemente, desolantemente tutti gli "intellettuali" di qualunque forma e colore siano d'accordo solo e soltanto sulle lievi imprecisioni terroristiche alle quali siamo stati avvezzi dal Voelkischer Beobachter salmonato (che peraltro si sta riposizionando abbastanza rapidamente pure lui)?

(vi prego di consultare il dizionario)

Attenzione, prima di fare un altro triste esempio, voglio fare subito una premessa, per evitare equivoci. Non sto dicendo che ciò dipenda dal fatto che i colleghi siano venduti, perché in ogni e qualsiasi coppia di coincidentia oppositorum che potrei citarvi almeno uno dei due non se lo comprerebbe nessuno, e generalmente è quello "de sinistra"! Quindi l'integrità morale, come dire, se si trascura il piccolo dettaglio dell'andarsene fottendo delle sofferenze di un popolo, è senz'altro fuori discussione.

Il problema è più profondo, non è etico, è antropologico, forse non di antropologia criminale, certamente di antropologia culturale. Lo abbiamo discusso tante volte su questo blog, idealizzandolo nella figura del "piddino", che non è il tesserato/simpatizzante/elettore PD (massimo rispetto per le scelte individuali, soprattutto per quelle sbagliate - perché quelle giuste si fanno rispettare da sé, come questo blog!), ma il seguace di Etarcos, dell'uomo che sa di sapere (così come Socrate, che di Etarcos era il più noto antagonista, sapeva di non sapere).

Fa parte del sapere di sapere, cioè della piddinitas antropologica, lo strenuo rifiuto di confrontarsi coi dati, eventualmente supportato dal fascismo dell'opinione, dal "permeismo", dal qualunquismo metodologico pilatesco e squallido di quelli che "l'economia non è una scienza", per cui i dati, par di capire, non sono dati.

Il piddino comunque i dati li sa già, anzi, sa di saperli. Quindi può dire la qualunque in qualsiasi momento, essendo certo che qualsiasi sia affermazione sarà validata dalla propria consapevolezza di essere nel giusto, di essere dalla parte dei buoni. La stessa consapevolezza, del resto, che avevano tanti bandieristi, prima di trovarsi, senza capire troppo bene perché, dentro a un vagone piombato. Vi prego di cogliere il senso esatto di questo paragone, che è quello di esprimere una profonda pietà umana verso chi patisce ciò che nessun essere umano dovrebbe mai patire, con in più l'aggravante di aver attivamente cooperato a instaurare e difendere il sistema che poi lo schiaccia. Tanti elettori piddini, tanti pensionatucci, tanti insegnantucoli preoccupati per i propri redditi nominali, e quindi convinti che la politica dei redditi debba farla una Banca centrale indipendente (a proposito: mai sentito contastare l'indipendenza della BC da uno di quelli che "bisogna uscire da sinistra"? Son tanto Rodomonti, ma quando si parla di questi temi noto una certa caghetta...), tanti piddini, dicevo, si troveranno nel vagone piombato del taglio dei redditi nominali, del taglio della pensione, del taglio dello stipendio, alla greca, senza capire che è stata la loro difesa della deflazione (cioè del potere d'acquisto dei loro redditi) a condannarli appunto alla deflazione (cioè al taglio dei redditi)!

Mi accingo a chiudere (o ad aprire, fate voi, ma mi sembra di aver aperto abbastanza...) occupandomi di un altro scontro fra Titanic: quello fra due nostri amici, Oscar Giannino e Salvatore Biasco, sul tema di cosa accadrebbe ai nostri risparmi se l'euro venisse smantellato. La posizione di Giannino la sapete e l'abbiamo commentata qua. Quella di Biasco è stata espressa in questa autorevole fonte, che, come sapete, ha nel dibattito il rango che le compete (il mercato è il mio pastore...).

Unsurprisingly enough, due "studiosi" così diversi per orientamento ideologico e forse anche per titoli accademici (ho solo espresso un dubbio: fa tanto figo esprimere dubbi, per i piddini! Mi rimproverano sempre di avere certezze, e io non posso dubitare che chi si esprime in modo così apodittico e approssimativo abbia una laurea? Ne dubito eccome!), due studiosi così diversi, dicevo, hanno la medesima posizione: l'uscita determinerebbe una apocalittica "perdita di ricchezza privata".

Ma...

La cosa ha un senso?

Naturalmente non ha alcun senso economico, e lo sappiamo. In questo blog, che fa informazione, a differenza di blog che pretendono di ammantarsi di scientificità e poi pubblicano cagate che non citano nemmeno una che sia una fonte scientifica e non presentano nemmeno uno che sia un dato, sappiamo perfettamente che la relazione fra svalutazione e inflazione non è meccanica, uno a uno. Ne consegue che una svalutazione del 20% non determina un calo del 20% del potere d'acquisto dei risparmi accumulati (la ricchezza, appunto). La stolida fallacia di questa argomentazione, che qualsiasi manuale di economia internazionale mette in evidenza, e che qualsiasi insegnante di economia internazionale dovrebbe conoscere, è stata oggetto di infiniti post di questo blog, come questo e tanti altri. Non solo. Con la ripresa dell'attività economica si potrebbe ricominciare a guadagnare, quindi a risparmiare. Ai pensionatuzzi gretti e brevimiranti di area PD sfugge (perché hanno abbastanza fieno in cascina) il fatto che oggi la ricchezza sta diminuendo, e lo si vede bene qui:


e lo sta facendo per alcuni ovvi motivi: perché chi è disoccupato non guadagna e quindi non risparmia e quindi non può accumulare ricchezza, e perché lo Stato italiano, condannato dalle regole europee a tappare i buchi delle banche tedesche via fondi salva "Stati", non potendo prelevare un reddito che non c'è deve rivalersi sullo stock di ricchezza dei cittadini, in particolare su quella immobiliare, imponendo patrimoniali che svalutano adesso lo stock di ricchezza "tangible".

Con l'abbandono del regime eurista ci sarebbero meno disoccupati (questo nessuno lo nega), più risparmi (questo nessuno lo nega: X-M=S-I è un fatto contabile, per cui qualsiasi misura promuova le esportazioni o scoraggi le importazioni ceteris paribus promuove il flusso di risparmio), e quindi più ricchezza, eventualmente erosa in minima parte da un po' di inflazione (e siamo in un contesto deflazionistico, quindi perfino il simpatico Biasco, dopo l'amichevole e benevola critica che ho espresso nei suoi riguardi, oggi ammette che "é probabile che la mia analisi sconti troppo pessimismo sugli effetti inflazionistici della svalutazione" (va bene, in Italiano sulla terza persona singolare del presente indicativo di essere va l'accento grave: è, ma non possiamo pretendere tanto da chi scrive e da chi pubblica riflessioni tanto profonde...).

Ora, siccome l'asserzione che la svalutazione distruggerebbe i risparmi (peraltro non supportata da alcun riferimento alla letteratura scientifica rilevante, visibilmente ignota all'intellettuale di turno) non ha alcun senso, non vi stupirà scoprire che essa non ha alcun riscontro nei dati. Non è mai successo che un paese avanzato che ha sperimentato una major devaluation abbia visto un pari crollo della ricchezza delle famiglie. Il caso dell'Italia lo abbiamo visto qui, e ora vi aggiungo i dati riferiti agli altri casi che stiamo considerando nella nostra serie sulle leggende metropolitane bipartisan.

Questo grafico mostra sotto forma di numero indice l'andamento della ricchezza finanziaria delle famiglie, deflazionata con l'indice dei prezzi al consumo (cioè espressa in termini di potere d'acquisto, in termini reali), in un intorno dell'anno della svalutazione (indicato come anno zero), per i paesi europei considerati in questo post (fonte  OCSE):



Il tracciato parte dall'anno -2, cioè da due anni prima (quindi 1990 per Italia e UK, 2005 per Islanda e 2006 per Norvegia e Polonia), e una cosa è piuttosto evidente: solo in Islanda la svalutazione ha portato a una flessione della ricchezza finanziaria delle famiglie (fra l'anno zero e l'anno uno, che è quello dopo la svalutazione), mentre in paesi come la Polonia e la Norvegia la flessione c'è stata nell'anno precedente (e possiamo immaginare bene che sia stata dovuta alle politiche deflazionistiche necessarie per mantenere l'aggancio valutario).

Ancora una volta, una delle conseguenze che tutti ci mostrano come ineluttabile e catastrofica non si è verificata praticamente mai (ammetterete che la situazione islandese era un filo diversa dalla nostra, e eventualmente non fosse chiaro il perché chiedete e vi sarà dato).

Ripeto: da nessuna parte i risparmi delle famiglie si sono liquèsi, come direbbe Proietti e come dicono Giannino e Biasco. Solo che Proietti lo dice per ridere, e Giannino e Biasco, anche se fanno ridere, lo dicono sul serio!


Vorrei che fosse chiara una cosa.

Io mi rifiuto di appartenere a un ceto intellettuale cialtrone e terrorista, nemico della logica aristotelica, della logica economica, e del proprio popolo.

Io sono di sinistra, dove per sinistra intendo l'affermazione della verità fattuale al di sopra dei precetti ideologici, e la proposta di un patto sociale che non si articoli, come quello eurista/piddino, sull'esaltazione della disuguaglianza e sulla repressione delle forze sane del paese, comprese quelle imprenditoriali (forze che la sinistra "sinistra" dell'euro ancora ostenta di vedere come "nemiche di classe", nel patetico tentativo di rifarsi una verginità, dopo aver per quasi quarant'anni apoggiato un progetto asservito alla logica del grande capitale finanziario).

Ve lo dico in estrema sintesi: una "sinistra" che condivide e pubblica riflessioni "alla Giannino" mi fa pena, e anche un po' schifo. Cari "compagni", fate così: o date una sterzata seria e visibile nel senso del rigore scientifico e dell'onestà intellettuale (ad esempio pubblicando articoli che abbiano almeno uno straccio di bibliografia: se io sto tanto sopra a voi nei ranking - in tutti i ranking - è perché ho citato le fonti!), o evitate di nominarmi quando scrivete, e di salutarmi quando mi incontrate.

Niente di personale.

63 commenti:

  1. Non sarà di certo il ritorno alla lira a spazzare via i nostri risparmi, ma il voler continuare a rimanere all'interno dell'Euro. Sempre più spesso cade il velo di ipocrisia sulla bontà dell’austerità che vogliono imporci da Bruxelles. Il ministro greco delle finanze, Varoufakis, dice che le trattative sulla rinegoziazione del debito sono ferme a 2 punti critici: le privatizzazioni e la regolamentazione del lavoro.
    E’ appunto quella la frase-chiave, perché è stato più volte detto che la crisi è funzionale a far affermare definitivamente una nuovaideologia, quella nota come neo-liberismo, nonostante sia uno strumento di instabilità dell’economia, di esasperazione delle disuguaglianze, di produzione di enormi vantaggi per una fascia ristretta di persone mentre peggiora la situazione della grande maggioranza.
    Chi lo dice che per far funzionare uno Stato bisogna privatizzare tutto il privatizzabile? Chi lo dice che per far funzionare l’economia si debba fare strame delle condizioni dei lavoratori? Lo dice quell’ideologia, ma non è una verità rivelata. E la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea afferma (art. 31) che “Ogni lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose”: a quanto pare questa parte dei patti costitutivi è stata dimenticata.
    Però non è quello che sta accadendo, anche qui in Italia, visto l’aumento della tassazione avvenuta nel 2014 e la riforma del lavoro (jobs act) che va a rendere la precarietà un modello stabile per i lavoratori.
    Il ritorna alla lira e alle altre monete nazionali sarebbe però destabilizzante per i piani dei burocrati di Bruxelles.

    RispondiElimina
  2. Sporco malfidato di un italiano: noi non siamo come i norvegesi, gli inglesi i polacchi. Al massimo siamo simili agli islandesi.

    Da notare che la "chiavica" Islanda era presa dai piddini come esempio, prima del botto. E questo ci fornisce un' informazione da non trascurare: non confidate un segreto ai piddini, potrebbero usarlo per tradirvi e guadagnarci qualcosa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. BE' idolo della sinistra pd e' stato per anni Zapatero..., si proprio quello che voleva superare economicamente la francia, mentre covava una immensa bolla immobiliare.
      Quindi e' chiaro che non avevano capito niente (e continuano a non capire).

      Elimina
    2. Zapatero dichiarò che voleva portare il pil pro-capite della Spagna ai livelli dei paesi Scandinavi.
      E i piddini in coro "bravo, bene, bis!"
      Senza capire che Norvegia, Svezia e Danimarca non sono mai stati nell'euro.

      Elimina
  3. ... Perché ho avuto sete e mi avete dato da bere ...

    RispondiElimina
  4. Me lo sentivo che, stanco di rompere le palle a tutti quelli che avrebbero dovuto fornire risposte all'altezza delle aspettative invece della fuffa scombiccherata sistematicamente vomitato, qui avrei avuto finalmente il bene di una definizione di SINISTRA ragionevole.

    RispondiElimina
  5. Posso fare un appunto? Non è vero che tutti concordano che fuori dall'euro ci sarebbe meno disoccupazione. Ieri Francesco Lenzi su Twitter ha detto che non si può sapere se ciò avverrebbe in GRECIA!
    Non ci potevo credere. Poi ha anche detto che svalutando, il deficit commerciale greco sarebbe raddoppiato e lì ho chiuso le trasmissioni.
    Ma vi pare possibile?!?

    https://twitter.com/francelenzi/status/567316649267978240

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io mi riferivo all'Italia. La situazione greca presenta almeno due differenze notevoli: il suo debito pubblico ormai è quasi tutto non ridenominabile, e si suppone che strozzature dal lato dell'offerta rendano più stringenti le condizioni di ML. Sono argomenti abbastanza condivisi: vi ricordate che due anni or sono, al #goofy2, Zezza, che è forse il massimo esperto AL MONDO del caso greco, dubitava che la Grecia potesse permettersi un'uscita. Fino a qui quindi Francesco, che al netto di un certo cipecioppismo resta un osservatore interessante, non ci dice nulla di nuovo e credo lo sappia.

      Il problema resta quale metrica e quale orizzonte temporale usi. In un'ottica puramente economicista e di breve periodo la J curve può sembrarti un dramma. In un'ottica più ampia mi preoccuperei dei colonnelli.

      Elimina
    2. Scusa Alberto, ma qui o io non capisco (probabile) oppure qualcosa non mi torna.
      Che la Grecia debba fare default è pacifico, dentro o fuori dall'euro, giusto?
      Quindi non può permettersi né di uscire né di rimanere dentro, se non come sussidiato permanente.
      Capisco la J curve, ma dire che se la domanda è debole cambiare il "listino prezzi" non serve a me pare una cazz...
      Se no non mi spiego perché i supermercati continuano a lanciare offertone al ribasso.
      E questo senza bisogno di guardare al lato più evidente: la perdita di democrazia, già in atto e a rischio tracollo ( come giustamente ricordi tu). Dove sbaglio?

      Elimina
    3. http://economiapericittadini.it/video-e-iterviste/video/rania-antonopoulos-come-rispondere-alla-crisi-dell-occupazione-in-grecia


      Ok

      Elimina
    4. Neanch'io ho capito niente; ero convinta che, seppur tardi, fosse conveniente un'uscita per la Grecia.
      Qual è il limite tra tardi e troppo tardi?
      E poi, se anche non uscisse ora, siccome l'euro tramonterà, quando accadrà cosa farà? Non sarà ancora peggio?
      Cosa possono fare quei poveretti per smettere di sprofondare?

      Elimina
    5. "Il problema resta quale metrica e quale orizzonte temporale usi. In un'ottica puramente economicista e di breve periodo la J curve può sembrarti un dramma. In un'ottica più ampia mi preoccuperei dei colonnelli."

      In quest' ottica non e' mai troppo tardi.
      Mi sembrava estremamente chiaro il profe.
      Che,
      Come si vede, non la fa facile.

      Elimina
    6. Leggendo il carteggio (approssimativo come può esserlo quello su twitter) sembra di capire che il Sig. in questione consideri una completa rigidità della domanda internazionale a fronte di variazioni di prezzi dovuti ad eventuali svalutazioni del cambio, dato il particolare tipo di modello industriale greco. Sarà poi vero? (la mia è una domanda).
      Altra problematica, credo, dovrebbe essere quella delle strozzature dal lato dell'offerta se devo intendere queste come mancanza di liquidità per dare fiato alle imprese, per riprendere una produzione pressoché distrutta.
      Essendo la Grecia tecnicamente già in default (inteso come stato d'insolvenza già acclarato), essa viene sorretta con il programma/prestiti della troika, prestiti che in caso di uscita dall'euro verrebbero meno e qualora non fossero rimpiazzati da un Putin (per es.) porterebbero ad una crisi di tutto il sistema bancario nazionale.
      Almeno così io l'ho intesa. Si chiede eventuale conforto!

      Elimina
    7. Ciao a tutti. Se posso, cerco di infilarmi nella questione, mettendo subito due dati presi velocemente. Uno è un paper della Bank of Greece, l'altro è una composizione approssimativa dell'import/export (a chi piacciono i grafici colorati) della Grecia. Posto anche articolo del Corriere, nonostante sia infamante in tutti i sensi, solo per dare un quadro generale della questione greca. Questo per dire che, come anche sottolineato dal prof. quando parla tecnicamente della Marshall Lerner, lo scetticismo sulla Grecia non è poi così infondato. Guardiamo il suo export e la sua composizione. Nonostante ci sia stato un netto miglioramento in questi anni in termini qualitativi, l'export greco rimane sbilanciato su prodotti a basso valore aggiunto (basta leggersi pag. 8 paper BoG) e l'economia di un paese non può certo basarsi solo sui noli marittimi oppure sul turismo (per di più in zona solo "estiva"). Mettendola sul piano pratico: domanda interna desertificata, export a basso valore aggiunto, partner commerciali principali (Turchia, Italia, Germania, Cipro ecc.) che hanno o svalutato o sono in crisi (di domanda interna), domanda globale a picco (cfr. Balti Dry Index, indice andamento noli marittimi mondiali, a 590 punti vicini al minimo toccato nel 1986: 540 punti, che si ricollega anche ai discorsi sui noli), debito denominato in valuta estera. La peggiore delle ipotesi che un paese possa avere. Quello che dice Lenzi è corretto. La Grecia, mettiamola così, è in ogni caso spacciata. Cerco di spiegarmi meglio: anche se esce, con debito sotto legislazione inglese, non avrà possibilità di ridenominarlo (cioè lex monetae) e x poter ripagare debito in valuta estera l'unica via è esportare più di quanto si importi per procurarsi appunto valuta estera. La Grecia per poter far fronte ai suoi pagamenti dovrebbe iniziare la produzione di un Iphone greco ed attirare tutti i turisti del mondo. Quello che vuole dire Lenzi, e come dice anche il prof. (quando parla di J curve e di visione breve/lungo periodo) è appunto che nel breve in ogni caso ci sarà molto da soffrire per il popolo greco. Se rimane nell'Euro, i motivi sono ovvi. Se esce, prima di tutto bisogna capire se i cosiddetti "creditori internazionali" vogliano accettare le condizioni greche (aggancio interessi a performance economia ecc.). Se lo fanno, la Grecia potrà ristrutturare la propria economia sostituendo (per quanto possibile) prodotti esteri con quelli Made in Greece. Ma l’importante è capire, come si è sempre detto qui, che IN OGNI CASO uscire non sarà indolore. Sembra che certe volte qualcuno se lo dimentichi

      Elimina
    8. @Flavio
      Grazie per il contributo!
      Ora dopo aver scorso molto velocemente il paper della BOG ed il post del Prof. Bagnai sulla Marshall-Lerner ho qualche elemento in più per diradare la mia nebbia personale...
      Personalmente non ho mai pensato che uscire dalla moneta unica sia una passeggiata. Tutt'altro!
      Certo che per quanto riguarda la Grecia la situazione appare veramente terribile: se stanno dentro continuando con riforme/austerità in cambio dei finanziamenti BCE-ESM, così come configurato dall'attuale programma della troika, andranno incontro a sempre maggiore miseria, fame e lutti; se dovessero uscire si ritroverebbero di fronte ad un combinato disposto del tipo economia non competitiva all'export, completamente da ricostruire - debito estero totalmente non ridenominabile - mancanza di liquidità in cassa per pagare i servizi minimi statali (liquidità da richiedere ad altri stati con tutte le conseguenze del caso...) , altrettanto terribile!
      Delle due opzioni opterei comunque per la seconda, l'unica che permetterebbe, ripartendo da uno zero veramente pesante, di dare un minimo di prospettive future.
      Comunque decisioni da far tremare i polsi... anche se penso di intuire cosa deciderà l'attuale governo greco... o meglio una delle due opzioni ha maggiori probabilità dell'altra.

      Elimina
  6. ... quando tu non hai più un sentimento, perché sei riuscito a non stimare, a non curare più gli uomini e le cose, e ti manca perciò l'abitudine, che non trovi, e l'occupazione, che sdegni - quando tu, in una parola, vivrai senza la vita, penserai senza un pensiero, sentirai senza cuore - allora tu non saprai che fare…......

    - "Io sono colei che mi si crede". -
    - "Ed ecco, o signori, come parla la verità! Siete contenti?" -.
    Luigi Pirandello

    RispondiElimina
  7. "Io sono di sinistra, dove per sinistra intendo l'affermazione della verità fattuale al di sopra dei precetti ideologici"

    Il problema è che, in gran parte, è gente che antepone l'ideologia (o la poltrona) alla matematica dei numeri, in una follia fanatica/egoistica che non può che portare al disastro.
    Senza verità, non ci può essere giustizia, nemmeno quella sociale.

    RispondiElimina
  8. In questi giorni è arrivata questa mail da un fornitore (mia enfasi):
    "Over the last few months Xyz, as most international companies trading in USD and Euros, is affected by the weakening of the Euro against the US Dollar. Since September 2014 the Euro has depreciated approximately 13% against the USD. Xyz has withheld any changes to its pricing policy for as long as possible, however due to the ongoing trend and the forecast for the Euro, we now need to make a price adjustment to all our products sold in Euros.
    Despite the 13% depreciation of the Euro, Xyz has decided to not pass on the full cost to our customers but is obliged to make an increase of 8% for all goods, standard or custom, sold in Euros as per the 1st of March 2015."
    Dimostrazione di quello che da sempre si dice su questo blog: come la svalutazione non è immediata anche i suoi effetti sui prezzi non sono istantanei e un fornitore potrebbe avere l'interesse a non traslarne completamente i costi sul cliente per difendere la propria quota di mercato. QED!
    Ma non fatelo sapere ai diversamente laureati e ai loro sodali.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente per difendere le quote di mercato, ma anche perche' probabilmente Xyz, dalla svalutazione dell'Euro, qualcosa ci guadagna.

      Elimina
  9. Come sempre ha ragione. E mi piacerebbe che un giorno quando ha tempo e voglia (e se ritiene sia funzionale alla sua battaglia) ci desse un po’ più di ragguagli su ciò che (realmente) accade a sinistra. Perché anch’io come lei sono di sinistra. E mi piacerebbe che in quel calderone che una volta era chiamato “Sinistra” ci fosse un po’ di spazio anche per me … “minoritario razionalista cartesiano”. Purtroppo così non è. Ufficialmente i piddini impazzano e i piddini (o ciampisti o euristi … o cretini venduti) sono in guerra contro tutti … persino contro l’austerity when it seems to undermine the Euro Paradise. In guerra … contro tutto e tutti … e soprattutto contro i fatti … perché i fatti, per i piddini, come gli ebrei per i nazisti, sono il problema dei problemi … da negare, rifiutare, svilire, azzittire. Eliminarli è più importante di una guerra persa. Ufficialmente, i piddini, praticano le stesse pratiche indecenti, da anni : delirio di pseudo-dati confusi, terrorismo e fumo controriformista e reazionario (non pensiero, ma fumo), negazione del dibattito … Eppure … ogni tanto … in questi ultimi tempi … accade qualcosa (anche là dove meno te lo aspetteresti) che ti fa pensare ad un cambiamento. Non compro la Repubblica – come ben può intendere – mi provoca conati di repulsione … Ogni tanto tuttavia mi capita di incombere sul loro sito. E per la seconda volta in una settimana sono incappato in un articolo – nella SOSTANZA – antieuro … Mi riferisco all’articolo di Clericetti (si trova a questo link : http://clericetti.blogautore.repubblica.it/2015/02/15/la-frese-che-svela-le-ipocrisie/?ref=HREA-1) “La frase che svela le ipocrisie” in cui è – appunto - svelata la sostanza antidemocratica e fascista della (politica della) moneta unica : “Abbiamo ripetuto più volte che la crisi è funzionale a far affermare definitivamente una ideologia, quella nota come neo-liberismo, nonostante che abbia dato le più evidenti prove di essere uno strumento di instabilità dell’economia, di esasperazione delle disuguaglianze, di produrre enormi vantaggi per una fascia ristretta di persone mentre peggiora la situazione della grande maggioranza. Si fa poco o nulla per superare la crisi in modo da mantenere alta la pressione ad introdurre le cosiddette “riforme strutturali”, che altro non sono se non il modo di trasformare definitivamente la società in senso reazionario. Chi lo dice che per far funzionare uno Stato bisogna privatizzare tutto il privatizzabile? Chi lo dice che per far funzionare l’economia si debba fare strame delle condizioni dei lavoratori? Lo dice quell’ideologia, ma non è una verità rivelata. Nemmeno nei trattati europei ci sono queste cose: fin dall’inizio si decise di vietare gli aiuti di Stato alle imprese, in quanto distorsivi delle concorrenza, ma si mantenne la neutralità rispetto alla proprietà pubblica o privata. E la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea afferma (art. 31) che “Ogni lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro sane, sicure e dignitose”: a quanto pare questa parte dei patti costitutivi è stata dimenticata”.
    Non conosco Clericetti … Ma il suo articolo su Repubblica mi fa pensare … e mi chiedevo al riguardo : che si sia vicini alla “Battaglia di Berlino” ? Io me lo auguro per il mio bambino di 10 anni … non certo per i piddini.

    RispondiElimina
  10. A proposito di Boldrin, questo è un suo commento al post http://noisefromamerika.org/articolo/grecia-euro-debito-ed-austerita

    "Ma quante puttanate ipocrite. Debito ripugnante, minoranza di corrotti , il popolo, il comune cittadino ... quante cazzate vuote di senso. Riempirsi la bocca di "morale" in circostanze del genere e' d'una ipocrisia insopportabile.
    Li hanno eletti, altro che minoranza. Eletti e rieletti dai comuni piu' piccoli al parlamento. E li hanno rieletti anche ora e di nuovo: infatti, cio' che Syriza promise (non cio' che fara', cio' che promise) era di continuare la vecchia festa, riassumere gli inutili dipendenti pubblici, riaumentare i salari anche se la produttivita' non c'e' e via elencando follie. Per questo ha vinto, perche' ha promesso di indebitarsi di nuovo, come i suoi predecessori.
    La partecipazione al lavoro in Grecia fa ridere i polli ora e lo faceva anche prima, la produttivita' fa schifo, chiunque ci sia andato sa benissimo come lavorano. Che me ne fotte se fanno finta di lavorare tante ore al giorno? Il punto non e' quante ore sprechi facendo finta di lavorare ma cosa produci!
    Sei mai stato in Grecia prima e dopo la crisi? L'evasione fiscale e' massificata, altro che minoranza. L'impiego pubblico arrivava ad un milione quasi di persone su una popolazione di neanche 11 (ossia il doppio, in % della popolazione, dell'impiego pubblico italiano), il sistema pensionistico era una follia assurda. Con il consenso di tutti, di tutti.
    Smettiamola di scrivere penose cazzate, smettiamola. Syriza non acchiappera' nessun evasore fiscale perche' essi sono fra i suoi elettori stessi!"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi limito a rispondere idealmente a Boldrin con un articolo di Vocidallestero: Sondaggio: il 25% degli alunni delle scuole di Atene patisce la fame.
      A me ha fatto venire i brividi, non so a lui...

      Elimina
    2. Il bello (se così si può dire) è che dopo aver scritto quel commento gli hanno linkato il post del Prof. Bagnai col fact checking sulla Grecia e lui ha risposto:

      “Andremo a controllare i "fatti" che riporti. Appena ho un attimo di tempo. Non vorrei il tutto si riducesse ad uno sterile gioco di definizioni e di giochetti con la contabilita' nazionale e le maniere in cui i dipendenti pubblici sono calcolati ….”

      Ora, forse sono io che non ci arrivo, ma se sei economista e fai delle affermazioni così forti in spregio alla sofferenza di un popolo, dovresti avere dati a sostegno di quello che dici e non dovrebbe servirti confutare quelli degli altri a posteriori. Boh!


      Elimina
    3. se anche questo fosse vero e non la solita boldrinata, in ogni caso si torna sempre al palo, ossia rimane da chiedersi con quale logica la grecia sia entrata nell'euro e soprattutto come mai conoscendo queste attitudini francia e germania abbiano aperto la borsa dei crediti ai privati greci : se i greci erano e sono dei fancazzisti i tedeschi e francesi sono stati quanto meno dei coglioni a prestar loro tanti soldi

      Elimina
    4. Si alza la voce e si insulta solo quando si ha torto. Chissa' perche' ho avuto per mesi il piacere di lavorare con l'UNICO greco serio, preparato, puntiglioso ed estremamente volenteroso. Chissa', saro' fortunato? Non so chi sia Boldrin, ma nel mondo reale dove lavoro, niente di eccelso, nessuno si permetterebbe mai di sostenere pubblicamente accuse a qualsiasi altra nazionalita', etnia, religione. E non solo per convenienza o educazione, semplicemente perche' chi viaggia non incontra mai il luogo comune, se non nelle forme esteriori e aneddotiche. Ma dico niente di strano?

      Elimina
    5. Ma quanta arroganza...! A cosa sarà dovuta?

      Elimina
    6. @Francesca, Ludovico

      Per alcuni versi, personaggio tragico (se stimasse la cultura classica, potrebbe apprezzare questo suo lato). Ossessionato dai fantasmi della sua mente. Cos'è un dato di fronte a uno spettro? Lo attraversa ignaro, senza il minimo sforzo.

      Elimina
    7. @gransage sage

      "se i greci erano e sono dei fancazzisti i tedeschi e francesi sono stati quanto meno dei coglioni a prestar loro tanti soldi".

      dai finanziamo enormi cartelloni pubblicitari e mezza paginazza di corriere&repubblica con questa semplice, fulminante frase!

      Elimina
    8. Ovviamente ero in modalita' "qualcosista", si sono persi i tag...

      Elimina
  11. Per essere uno che la fa facile ti fai parecchio il culo, soprattutto rispetto a chi la fa difficile.
    Speriamo che chi deve intendere intenda.
    Paolo.

    RispondiElimina
  12. OT, parzialmente.
    Qui http://russeurope.hypotheses.org/3453
    raccontano di una favola catastrofista che comincerebbe in Italia...

    RispondiElimina
  13. Il mercato e' il mio pastore.
    Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.

    http://www.adnkronos.com/fatti/politica/2015/02/17/blog-grillo-caduta-libera-esce-dalla-top-ten-mondiale_MmQnjV4g33Q8Isu1GAkLNM.html

    RispondiElimina
    Risposte
    1. grillo continua ad avere troppi mi piace e questo è un dato ancora molto deprimente

      Elimina
    2. Il vero significato dei 'mi piace' dipende anche dal contesto.

      Mettiamo il caso di questo incauto corrispondente, cosi' euro-cretino da non distinguere il suono di una granata in arrivo da quello del fuoco di artiglieria in partenza.

      E' cosi' concentrato a sostenere cose visibilmente contrarie alla realta' che quasi ci rimette la pelle.

      http://www.veteranstoday.com/2015/02/17/caught-bbc-fail-in-ukraine-yes-there-is-a-god/

      Se fosse possibile metterei un 'mi piace', ma in realta' cosa mi piace?

      Che si sia salvato oppure che sia stato punito?

      Questo filmato e' anche IMHO una metafora di quello che attende gli ultimi sostenitori del piu' Europa e dell'irreversibilita' della moneta unica....

      Solo che loro non si salveranno.

      Elimina
  14. “Nei periodi torbidi, di incertezza o di transizione sempre e ovunque compare questa strana gente. Non parlo dei cosiddetti "progressisti" che hanno sempre fretta di precedere tutti (è la loro principale preoccupazione, sempre con uno scopo spesso stupidissimo, ma pur sempre determinato). No, io parlo solo delle canaglie. In ogni periodo di transizione queste canaglie, che si trovano in tutte le società, si sollevano e non soltanto senza avere uno scopo, ma senza avere neanche l'ombra di un'idea, impegnati solo a esprimere le loro inquietudini e la loro insofferenza. Comunque queste canaglie, senza neanche rendersene conto, vengono sempre a trovarsi sotto il comando di quel piccolo gruppo di "antesignani", che agiscono con uno scopo ben preciso, e che indirizzano tutta questa marmaglia dove più gli piace, a meno che questo gruppetto non si componga solo di perfetti idioti, cosa che può accadere.
    [...]
    I nostri intelletti più posati si meravigliano ora di se stessi, chiedendosi come avessero potuto perdere la testa in quella maniera. In che cosa consistesse il nostro periodo torbido e in che senso si potesse parlare di passaggio non lo so e credo che nessuno lo sappia, all'infuori di alcuni ospiti estranei. Ma intanto la gentaglia più spregevole aveva preso il sopravvento; incominciò a criticare a voce alta ogni cosa sacra, mentre prima non osava neppure aprire bocca e le persone più rispettabili, che fino ad allora avevano tenuto felicemente la supremazia, avevano cominciato a un tratto ad ascoltarla e a tacere, ed altre poi a ridacchiare nel modo più vergognoso.”

    Dostoevskij, I demoni

    RispondiElimina
  15. Prof., ma piuttosto i 40 miliardi di nostro credito verso la Grecia che fine fanno? Verranno, questi sì, spazzati via?

    A proposito, c'è da aggiornare il fact checking sulla Grecia: furono truccati i conti non solo con complicità delle grandi banche d'affari, ma anche delle stesse istituzioni europee e... dello stesso testimone che ha taciuto!

    Fonte: Romano Prodi

    È stato un errore accettare la Grecia nell’eurozona?
    Il nostro: "Non parlerei di errore. Il fatto che all’epoca non ci fossero controlli di bilancio è stato purtroppo gravido di conseguenze. Non erano stati previsti, neanche dopo l’ingresso nell’euro. L’Italia, la Germania e la Francia hanno voluto così. Nel 2003 mi sono impegnato da presidente della Commissione europea perché fossero adottati severi controlli sui bilanci degli Stati membri subito dopo l’introduzione dell’euro. Non dimenticherò mai il momento in cui Schröder e Chirac dissero, durante la presidenza del semestre europeo dell’Italia (giugno-dicembre 2003, ndA) che avrei dovuto tacere. La Grecia ha ripetutamente imbrogliato sui suoi conti pubblici perché non fu ritenuto opportuno introdurre un controllo dei conti."

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma no dai! Macché davvero? Cioè vuoi dimostrare che quelli di "battiamo i pugni sul tavolo" non contano una beneamata mazza neanche durante la presidenza del semestre? #DAR

      La vita (politica) è sempre più assurdamente comica.

      Tornando seri credo sia ora di fare la lista di quelli che dovrebbero essere fucilati (non fisicamente chiaro ma nel senso di colpo mortale alla loro influenza politica, diciamo estromessi da ogni competenza pubblica e possibilmente anche privata) per l'usurpazione del potere di decidere della propria vita del popolo italiano.
      Per iniziare partiamo da questo tipo: Gli interessi della Germania non sono più quelli dell’Europa

      Elimina
    2. Questo lo conosciamo: è un degno figlio di sua mamma... che da un po' di tempo si sta riposizionando.

      Elimina
    3. Io ragionerei in termini diversi: penserei che una parte di quei 40 mld non sono finiti al popolo greco ma sono stati rigirati subito alle banche tedesche o meglio secondo direzioni volute dalla Troika.
      E adesso noi li rivolgiamo dai ns amici Greci!
      Mi sembra tutto veramente come un film di Pedro Almodovar !

      Elimina
    4. Nell'articolo si notano:
      1) la totale assenza di riflessione sulle cause e prevenzione del debito, cioè prestiti fatti incautamente
      2) la minore insistenza sul debito arriva certo per rifarsi il trucco dopo disastri economici oltre che umanitari, ma il vero bersaglio oltre al recupero crediti è sempre stata la legislazione sul lavoro e il ruolo pubblico dell'economia. In Italia sono stati smantellati in ultimo dal Jobs Act, senza passare per la via crucis greca perché i debiti erano inferiori, ma probabile che si ricominci presto e per altra via sempre su questi bersagli. Facendo opportunamente finta di condonare i debiti, come piange questo articolo, perché siam molto buoni e solidali e sappiamo rimediare agli errori, la via da seguire rimarrà prevedibilmente la stessa.

      Elimina
  16. l'ordoliberismo cruccomanno è all'apice della sua auto-distruzione ed è stato un "errore" colossale pretendere di copiarne il modello (PRODI "sembra" fare il pentito), ESSI pensano di salvarsi con il MES e la voglia (sono odiatori dell'umanità) di buttare la GR dal precipizio è grande... la BCE rischia tutto e se la GR €XIT salta tutto! Che credibilità avrebbe la BCE al the day after?? I Piddioti e i Piddini livorosi come la risolvono??
    Se ci devono 40 mld, ce li restituiranno in Valuta di fresca stampa e ci vorranno un po di anni... pazienza! ma restiamo UMANI!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero che siano abbastanza furbi da tenersi i soldi per comprare carta e stampare i soldi che gli servono.
      Un saluto a tutti.

      Elimina
  17. Ehi Voi di SX...o date una sterzata seria e visibile nel senso del rigore scientifico e dell'onestà intellettuale o....

    ah ah ah ah L'ONESTA INTELLETTUALE (io l'ho trovata qui e da 48)

    o... andatevene tutti affan...

    scusi lo sfogo Prof. ma, ho scoperto di essere anch'io di sx (mai votati) ma quella che intende lei..
    comunque è da anni che il PCI SpA fa retorica di piazza e ci fotte tutti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. se qualcosa assomiglia ora all'utopia di bagnai è lega per merito di borghi e dello stesso bagnai

      Elimina
    2. La verità dei fatti dovrebbe appartenere all'uomo, al di là della sua collocazione politica. Almeno in purissima teoria.

      Elimina
  18. "Io mi rifiuto di appartenere a un ceto intellettuale cialtrone e terrorista, nemico della logica aristotelica, della logica economica, e del proprio popolo."


    Orgoglioso di essere un suo "seguace"! (di vecchia data ormai)

    Appppproposito di certi presunti intellettuali di questa presunta sinistra (certamente presuntuosa). Segnalo questo articolo. Godimento allo stato puro per me. E, ne sono certo, per lei:


    http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/17/grinzane-dalla-bresso-ad-alain-elkann-soria-fa-i-nomi-quelli-mangiavano/1432134/

    “Il più vorace era Corrado Augias che era assillante nei pagamenti in nero sfiorando l’indecenza "


    Cosa, cosa, cosa?
    Ma è proprio quell' Augias li? Il turbo moralista che faceva la ola a Monti che avrebbe purgato il popolo italiano corrotto/evasore/cialtrone ecc. ecc. ?


    Che spettacolo impagabile, e che segnale inconfondibile, questa pioggia di merda!

    RispondiElimina
  19. Risposte
    1. Nel mio ambiente di lavoro moltissimi hanno avuto la casa comprata dai genitori, quindi si sono potuti permettere la seconda casa di villeggiatura ecc. Loro lo sanno benissimo, e ho gia' un ex-collega che, male che vada, mettera' in affitto' una sua proprieta'. Sanno benissimo cosa abbiamo, e come andarlo a prendere. Contano anche su uno strisciante senso di colpa, molti di questi risparmi sono frutto di piccole o grandi evasioni, quindi nessuno si potra' lamentare troppo. La logica del condono, che persone piu' colte di me potranno collegare alle cattoliche indulgenze, immagino.

      Elimina
    2. quali risparmi? http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/ricchezza-famiglie-italiane/2014-ricchezza-famiglie/suppl_69_14.pdf

      Elimina
  20. 52 anni , disoccupato da due, mi porta il curriculum, mi dice che ha bisogno solo di 3 anni di contributi per andare in pensione, dice che è disposto a svolgere qualsiasi mansione, dice che accetta qualsiasi stipendio.Gli tremano le mani , ha gli occhi lucidi.
    "Considerate se questo è un uomo
    che lavora nel fango
    che non conosce pace
    che lotta per mezzo pane
    che muore per un sì o per un no."

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e dove sarebbe la Grecia?? Che tristezza...

      Elimina
    2. Quante volte P.Levi diceva che poteva riaccadere, ad es. qui (https://www.youtube.com/watch?v=gpSCxMjeTT8) al min. 4.00, quando parla di fascismo come teorizzazione della disuguaglianza (oggi abbiamo popoli e uomini meritevolicredibilli vs popoli e uomini non-meritevolicredibili) e attenzione a quando parla della Germania...

      Elimina
  21. “Se Céline ha potuto sostenere le tesi socialiste dei nazisti, è perché era pagato” (Jean Paul Sartre).

    RispondiElimina
  22. Una volta in televisione a Giampaolo Pansa venne chiesto d'indicare una cosa di sinistra: egli rispose "la verità" (ahimè, posizionarla significa averla già inquinata). Qui Bagnai rettifica decisamente il tiro ("dove per sinistra intendo l'affermazione della verità fattuale al di sopra dei precetti ideologici") e abbatte il diffuso pregiudizio per cui la verità possa avere un qualsivoglia colore.

    RispondiElimina
  23. Segnalo un refusillo: il link su “questo post„ nel periodo “Ora, come dire, vale per i colleghi "de sinistra" quello che ho spiegato ai politici in questo post: ...„ porta alla scheda di IDEAS di un lavoro di Pastore. È evidente che intendessi riferirti invece ad un tuo vecchio post.

    RispondiElimina
  24. Condivido appieno il concetto di "piddinitas antropologica": veramente spiega una gran parte delle sciocchezze e superficialità espresse da tanti (pseudo) intellettuali e non!
    Partendo dai seguaci di Etarcos (i piddini) ed arrivando all'opposto ai seguaci di Socrate, si può capire a che stadio sono rimasti (i piddini) nel loro percorso di conoscenza personale e quale grado di consapevolezza hanno del loro stadio (a cui sono rimasti).

    I quattro stadi socratici di crescita della CONOSCENZA/COMPETENZA:
    1. INCONSAPEVOLMENTE INCOMPETENTE
    Non sai di essere incompetente (anzi pensi di conoscere e di essere particolarmente competente in quell'arte…), pertanto il tuo approccio è permeato da una profonda ignoranza, condita da grande arroganza, sei intriso di luoghi comuni e niente ti può e ti deve distogliere dalla tua comoda (ma scura) caverna intellettuale.
    2. CONSAPEVOLMENTE INCOMPETENTE
    Sai di essere incompetente in quell'arte e se sei una persona intelligente ti scatta l'umiltà e la disponibilità ad apprendere, conoscere, mettere in gioco le proprie sicurezze, in definitiva a mettersi in gioco.
    3. CONSAPEVOLMENTE COMPETENTE
    Sei perfettamente consapevole della tua conoscenza e competenza in quell'arte (la tua arte) e pertanto sei in pace con te stesso e con il mondo, nulla ti potrà disturbare riguardo ad essa.
    4. INCONSAPEVOLMENTE COMPETENTE
    Hai raggiunto un livello tale di conoscenza profonda delle cose che puoi servirti di esse con grande competenza anche senza esserne consapevole; hai raggiunto la saggezza.

    Bene, i piddini (ma anche buona parte dei PDini, loro sottoinsieme) sono semplicemente rimasti allo stadio N° 1 ! (per questo ci sono dei motivi storici ben precisi, dovuti all'operato della loro classe dirigente negli ultimi 70 anni … ma non è certo qui il caso di approfondire)
    Molte volte si cerca di analizzare certi inspiegabili atteggiamenti, palesemente irrazionali, addebitando al "male intenzionato" intenti dolosi, in quanto non possiamo evitare di pensare che cotanta irrazionalità, arroganza ed ignoranza derivi da una palese malafede. Ed invece sono semplicemente e banalmente (come la banalità del male...) casi ricadenti nello stadio N° 1. Non sempre, ma molte volte si.
    L'unica consolazione che possiamo trarre dal metterli direttamente nel girone N° 1, è che non pensando male … almeno non facciamo peccato!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' l'analogo del "traguardo" (irraggiungibile razionalmente) d'un'arte marziale, dello zen, dell'Advaita o del sufismo (e se non fossimo così obnubilati, dell'autentico cristianesimo delle origini).
      E' vero che coloro che qui vengono definiti "piddini" (ormai dunque una vera "banda larga" trasversale a partiti politici, classi sociali, culturali ed economiche) ricadano "semplicemente e banalmente" nello stadio 1, pur tuttavia fatico a considerare assenti elementi del secondo o terzo stadio che facciano loro da funebri maestri ed eloquenti ispiratori (lo so, penso male e faccio peccato! ..ma l'esperienza dimostra ormai che si tratti di pura prevenzione - nel senso di prevenire una certezza e non esser prevenuti su una possibilità).

      Elimina
    2. Lei fa bene a peccare: infatti i funebri elementi da lei citati stanno in buona parte, ma non solo, dentro le parentesi del terzúltimo capoverso, ma non possono essere ascrivibili né al II o III stadio, né tantoméno al IV.
      Come dire ... tutto fa brodo (scuro).

      Elimina
    3. @Carlo Guadagni

      La ringrazio per la risposta. In sincerità, vorrei essere fiducioso come lei, o frequentare la stessa coscienza che le fa affermare non esistano personaggi siffatti e nel II e nel III stadio (è certo che non sia possibile nel IV, per motivi che sono ovvi, ma forse non sempre appaiono tali in prima istanza). Purtroppo ho conosciuto soggetti ritenuti ascrivibili ai primi due stadi, in cui la malafede faceva la differenza, sicché, consapevoli della loro competenza, o incompetenza, non si preoccupavano di trarne un esclusivo vantaggio, a scapito altrui. Se tuttavia lei intende significare che, entro la consapevolezza (incompetente, cioè I; competente, II) rientra il comprendere che ogni danno inferto ad altri è un danno inferto, in qualche modo, anche a se stessi e all’equilibrio della comunità intera (e non nel solo senso grevemente egoico della questione), allora convengo che nessuno di quei funebri maestri possa reperirsi altrove che nel I stadio, e nella banalità del male (inteso come assenza nel saper cogliere il senso complessivo dell’opera).

      Elimina
    4. @ Carlo Guadagni

      Chiedo scusa; correzione alla terzultima parentesi che ho descritto nella precedente; il senso corretto è: incompetente, cioè II; competente, III.

      Elimina
    5. @citodacal
      Esatta deduzione, in quanto il percorso socratico di conoscenza è un percorso verso la virtù, che per forza deve escludere dolo o malafede, pertanto qualora volessimo collocare nel suddetto percorso a stadi eventuali funebri maestri, essi possono trovarsi solo nel I stadio.
      Buona serata.

      Elimina
  25. Buongiorno, vorrei suggerire la lettura di questo articolo (l'originale dal Washington Post sarebbe ideale).

    https://it.finance.yahoo.com/notizie/washington-post-italia-%C3%A8-bomba-092000956.html

    Non é la prima volta che mi sorprendo di leggere commenti del redattore quasi equilibrati su un Mainstream come Yahoo, tanto da non sorprendermi piú, neppure se fossero semplici copia-incolla.
    Ossequi

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.