domenica 19 gennaio 2014

Il ridicolo uccide



(traduco, per i diversamente europei, l'ultimo post del blog di Panagiotis).

Nel pomeriggio, verso la sera, di questo 14 gennaio, il nostro amico Sakis, di 44 anni, è stato sepolto dalla sua famiglia e dai parenti. Non aveva retto alla situazione, come Petros, sepolto venerdì scorso. Crisi d’apoplessia o apoplessia da crisi, per essere più precisi, nel linguaggio attuale, perché gli effetti visibili di questa hanno comportato la morte per “incidente vascolare cerebrale”. Ieri, lunedì 13 gennaio, verso le otto del mattino, il mio cugino Costas si è suicidato gettandosi dal quarto piano dell’immobile dove abitava. È morto sul colpo “perché è caduto sul lastricato in cemento del giardino e non sugli alberi o sul prato”, secondo la polizia e il referto del medico legale. In certi paesi il ridicolo uccide.

Costas era nato 58 anni fa nella compagna profonda della Tessaglia, in Grecia centrale. Commesso a 17 anni, diventò poi commerciante, fino a ieri mattina. La sua attività aveva subito u n calo dell’80% dall’inizio della crisi, ogni tanto riportavo nel blog le mie conversazioni con lui. Da sei mesi era preoccupatissimo alla sola idea di evocare la futura e prevedibile cessazione della sua attività.

Il mio zio Dimitri, nato nel 1924, padre di Costas e fratello primogenito di mia madre pensa che viviamo in un’epoca... inspiegabile logicamente: “nel 1944 combattevo i tedeschi e i loro sbirri greci con le armi in pugno. Certe famiglie del nostro villaggio sono state decimate, eppure, fra i superstiti, nessuno aveva pensato di suicidarsi. E per di più morivamo di fame. Perché allora Costas, e in questo momento?”

D’altra parte, nella mattinata del 13, prima di apprendere questa notizia terribile, avevo già notato un’altra chiusura di un bar-ristorante. Pensavo così alle bufale che i miei due contradditori raccontavano con  tanta convinzione durante la trasmissione alla quale avevo partecipato di recente su RFI, ricordata in precedenza nel blog. Roba del tipo “la Grecia va meglio, abbiam perfino un surplus primario, la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea promette bene...”. Poveracci, soldati... al soldo del ridicolo.

La nostra famiglia, i più coraggiosi di noi... hanno pulito la lastra in cemento. Il giardiniere che viene ogni lunedì ci ha aiutato, e d’altra parte era stato lui a scoprire per primo il cadavere. Poi, quel silenzio che si frappone ai suoni dei viventi nella Grecia d’oggi.

Mio cugino Costas lascia due bambini grandi, mentre quelli di Sakis, anche loro due, fanno le elementari nel quartiere. La nostra cugina Evangelia, che non incontravo da un anno, mi ha informato del viaggio di suo figlio Yannis. È emigrato a Dubai, a 24 anni, nel luglio scorso. Lo ignoravo. In questa settimana pesante Vroutsis, Ministro del Lavoro (?) di Samaras e della sua banda di assassini (diciamo... indiretti) nel lento genocidio del popolo greco, Vroutsis ha appena precisato che la sua grande priorità nella “presidenza greca”: “Aiutare i greci a emigrare, se possibile senza abbandonare l’Europa”, e tutta la stampa ne parla con ironia.
Il nostro paese cambia, tranne le cappelle che guardano verso il cielo e la dolcezza del paesaggio. La mia cugina Iulia, ieri, gridava a squarciagola che “Dio non esiste perché non esiste giustizia”. E come in un rituale di maledizione ha invocato le forze oscure perché questi personaggi ridicoli finiscano nel silenzio, e soprattutto perché finiscano. “Gli dei della vendetta agiscono in silenzio”, scriveva Jean-Paul Richter, protestante filantropo riconosciuto per il suo romanticismo tipicamente tedesco, ma son ormai passati due lunghi secoli.

Nel quartiere stanno allestendo l’unico cinema all’aperto rimasto. “Ci sono tantissimi lavori da fare per la riapertura, prevista per maggio, verso le elezioni”, mi dice il proprietario... Petros, Sakis, Costas, che sarà sepolto il 15 gennaio, e gli altri, non vedranno il nostro prossimo film. Il ridicolo uccide e questo blog si accorderà un piccolo intervallo.





(per chi non lo conosce, Panagiotis, l'autore dell'articolo, è questo qui... Siategli vicini, in base al solito principio "niente fiori, ma opere di bene" - potete contribuire al suo blog - e a questo proposito, visto che nessuno ci parla di queste cose, vi ricordo questa iniziativa).

40 commenti:

  1. Figli di puttana. Ora sono diventate le lastre di cemento la causa dei decessi.

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  2. Da ieri sto postando il link ovunque, questa traduzione e’ utilissima, grazie. Purtroppo il mio francese non e’ abbastanza buono per traduzioni integrali di Panagiotis, diffondo pezzi che riesco ad affrontare. Oggi discutevo su facebook con un signore che denigrava gli anni settanta ricordando il terrorismo, tentando di fargli notare che la crisi indotta e mantenuta in Europa anche grazie all’Euro sta facendo ben piu’ vittime del terrorismo. Allora veniva rappresentato un allarme sociale generalizzato, oggi facciamo finta che tutto va ben…

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  3. Un diversamente europeo la ringrazia per la traduzione ( ...che forse oggi era meglio non avessi letto).
    Ps.: W le L.I.R.E.

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  4. Ho conosciuto Panagiotis al convegno di Pescara di ottobre e a me, come molti altri presenti, aveva velato gli occhi con la sua testimonianza sulla situazione in Grecia. Oggi ci racconta di una drammatica vicenda che coinvolge direttamente la sua famiglia. Accolgo quindi con piacere, nonostante la mia drammatica situazione finanziaria, (lo confesso anche io ogni tanto penso all'insano gesto causa i carnefici di Equitalia) l' invito del prof. Bagnai e contribuirò secondo la mia possibilità, perché penso che l' informazione libera sia uno dei beni più preziosi.

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  5. Un abbraccio ai nostri fratelli greci e un pensiero commosso alle vittime della brutalità di questa crisi tremenda.

    Sapremo vendicare anche la loro memoria.

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  6. Questa è dura da commentare, soprattutto dopo aver conosciuto Panagiotis a Pescara e sapendo che è direttamente coinvolto in questa ennesima tragedia. Migliaia di Greci immolati sull'altare dell'euro! Che orrore!

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  7. Panagiotis, ha esordito dipingendo il suo, in Italia, come un viaggio nel tempo, la Grecia è ovviamente il futuro, il nostro. Effettivamente, dai giornali, le notizie di licenziamenti, fallimenti e tragedie stanno cominciando ad arrivare direttamente da amici e conoscenti, senza contare i clienti in negozio, vere e proprie sedute di psicoterapia. La coppia con bimba, col futuro ormai avviato, licenziati in tronco la vigilia di Natale; il fornitore arresosi dopo lunga agonia; l' amico rappresentante, senza stipendio da mesi, che si è venduto la macchina per far cassa e si fa aiutare dalla nonna...
    Nel 2011 ho visto un calo del 30% del mio fatturato, non dell'80%, ma non è comunque uno scherzo. Da allora, ho smesso di fare corsi di aggiornamento nel mio settore per studiare altro, e si va avanti alla giornata ringraziando la salute e l' ottimismo. Non è così per tutti purtroppo, c'è chi desiderava soltanto invecchiare friggendo pesce e patate, ma qualcuno ha deciso per lui, evidentemente non il cemento. Sono sempre triste e incazzato, oggi un po' di più, spero di non dovermi mai trovare a scegliere tra la vita e la morte. Però ho capito cos'è l' odio, quello vero...

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  8. OT - La manomissione del sistema elettorale ha sempre un fine...
    http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_Acerbo
    http://www.generazione-x.net/storia-ditalia/dopo-il-porcellum-ii/

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  9. La Grecia è scomparsa dai telegiornali.
    Di Europa si tornerà a parlare in primavera e l'informazione ne farà una questione tra europeisti e anti europeisti.

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  10. La Grecia ha posto le basi più profonde per quello che oggi viene definito l'uomo occidentale moderno (che nell'immaginario è Europeo).

    Il fatto che proprio la nazione che ne vide la luce venga lasciata colpevolmente al proprio destino è il segnale che ci fa comprendere quale sia la direzione degli eventi.

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  11. Fa male leggere post del genere.
    E sapere che il ministro del lavoro ha come obiettivo "Aiutare i greci a emigrare, se possibile senza abbandonare l’Europa", mi intimorisce molto.. a maggior ragione perché ho paura di sentirlo dire da un nostro ministro, e se succedesse mi meraviglierei a non vedere una rivoluzione..
    Mi parte un altro pensiero che si aggancia a quando nel post leggo che durante la guerra la gente lottava sapendo di rischiare la vita ma mai avrebbe pensato di suicidarsi. Ricordo l'intervento di Diego Fusaro (http://www.asimmetrie.org/past-events/euro-mercati-democrazia-2013-come-uscire-dalleuro/), e mi sorge una domanda: allora sono davvero riusciti a farci passare il messaggio del "peccato" che noi abbiamo commesso così da meritarci tutto quello che ci sta capitando? E trovandosi arrabbiati, frustati, ecc., ma non avendo presente chi o cosa ci ha portato a questa situazione, senza aver presente cosa fare perché chi deve non vuol far vedere quale è la causa (mi riferisco alle elite politiche); una persona rischia di trovarsi spiazzata e quando il mondo gli crolla sotto i piedi perché per esempio ha finito tutti i risparmi di una vita dovendo vivere avendo perso il lavoro e pagando debiti, si trova metaforicamente i diti delle istituzioni (che dovrebbero pensare a proteggerci) puntati contro facendo passare il messaggio che questa situazione ci è dovuta per il nostro comportamento vizioso e se non riesci a guadagnare non sei una persona meritevole di un reddito che ti permetta di vivere.. e allora si rischia di sentirsi vuoti dentro come se tutto quello che si è fatto nella vita non fosse servito a niente, sentirsi falliti come persone.. Forse sono ingenuo, ma pensavo che alla fine della guerra la Costituzione italiana fu scritta per far si che esistesse uno Stato Italiano che ci proteggesse dai fattori esterni (cosa che ora sembra sbagliato), e che non ci si trovasse mai più nella situazione dove i cittadini sono abbandonati a loro stessi contro "la durezza del vivere" (come una persona nota ai lettori del blog disse).........
    fortunatamente ci sono blog come questi dove persone competenti e soprattutto professionali nell'esporre le cose che dicono, danno vita ad una informazione che ci dia la giusta cognizione della situazione in cui viviamo.

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    1. Purtroppo da noi l'incitamento a emigrare avviene già. Non molto tempo fa in una nota trasmissione su La7 un viceministro o qualcosa del genere diceva che ai suoi tempi si che c'erano difficoltà a trovare lavoro perchè non c'erano i potenti mezzi di oggi e soprattutto non c'era "l'€uropa e le possibilità che questa ci offre". Basterebbe prendere un qualsiavi volo low cost per volare in un qualsivoglia stato membro, ad esempio in Germania (ad esempio, guarda un pò!!!) e in 4 e 4 otto si troverebbe lavoro e ci si potrebbe creare una famiglia. Toh, il potere dell'integrazione sociale e della moneta unica! Ma di quale "possibilità" si sta parlando? io non vedo possibilità dinnanzi a me ma una scelta obbligata, non vedo futuro a rimanere qui e di conseguenza sono OBBLIGATO ad emigrare. Ma vogliamo parlare di quel giovane ucciso di botte a Londra perchè "gli portava via il lavoro?". E' questa l'integrazione? e poi sentiamo il ministro Saccomanni dire che "i giovani italiani sono poco adatti, incompetenti e poco incrini al sacrificio..." Vorrei vedere lui al mio posto!

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    2. @ Giacomo Fiaschi, Vincenzo
      Costoro sono senza vergogna, ma anche stupidi, tuttavia non mi sentirei
      di dire: "Pater dimitte illis non enim sciunt quid faciunt", ma piuttosto sarei per una damnatio memoriae.
      Pertanto, vorrei riportare per esteso, anche se è già stato fatto più volte, la famigerata frase del non compianto:

      "Ma dev' essere guidato da un unico principio: attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del Ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l' individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere, con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità. Cento, cinquanta anni fa il lavoro era necessità; la buona salute, dono del Signore; la cura del vecchio, atto di pietà familiare; la promozione in ufficio, riconoscimento di un merito; il titolo di studio o l' apprendistato di mestiere, costoso investimento. Il confronto dell' uomo con le difficoltà della vita era sentito, come da antichissimo tempo, quale prova di abilità e di fortuna. È sempre più divenuto il campo della solidarietà dei concittadini verso l' individuo bisognoso, e qui sta la grandezza del modello europeo"

      Durezza del vivere?

      Da Wikipedia:

      "Nasce a Belluno mentre la famiglia si trova in villeggiatura, figlio di Fabio Padoa-Schioppa (Napoli, 1911 - Milano, 2012), amministratore delegato delle Assicurazioni Generali"

      Almeno il pudore....

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    3. Gli spot radiofonici della presidenza del consiglio che invogliano i professionisti ad emigrare perché la loro laurea vale anche nel resto d'Europa? Li ho sentiti solo io?

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  12. Dicono di ritornare a Marx oppure a Gramsci mentre basterebbe emulare Lord Byron.

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  13. “nel 1944 combattevo i tedeschi e i loro sbirri greci con le armi in pugno. Certe famiglie del nostro villaggio sono state decimate, eppure, fra i superstiti, nessuno aveva pensato di suicidarsi. E per di più morivamo di fame. Perché allora Costas, e in questo momento?”
    Stiamo combattendo la guerra più subdola, quella nascosta, che si nutre di menzogne, quella senza armi in pugno, che non si vede e ti lascia da solo nel non senso, nell'incomprensibilità.
    La patria di Aletheia saccheggiata dai barbari sotto mentite spoglie fa male al cuore. Meritano e meritiamo di essere affrontati a viso aperto e di difenderci con onore.

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  14. Una notizia divertente in mezzo a tanta tristezza e in un lunedi piovoso.
    L'Automobile club tedesco ha falsificato le votazioni sulla "Golf" auto dell'anno. Nulla di che: ha solo moltiplicato per 10 (dieci) le preferenze dei lettori...

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    1. Notizia che può fare il paio con questa, tanto per ripassare la lezioncina sulla corruzione (che richiede sempre un "mutual agreement" per funzionare)

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    2. Scusate, è saltato un uguale: la pagina è questa

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  15. A questo punto, preparimoci anche alla spoliazione storico-culturale della Grecia, e poi, anche dell'Italia (in Portogallo lo stato sta già vendendo opere d'arte per fare cassa). All' "intelligentsjia" piddino-repubblichina cosa può importare della Madonna del parto, o dell'Annunciazione di Cortona? Penseranno sempre che comunque potranno permettersi un viaggio al Louvre o allo Staatmuseum di Berlino, per andare a vederla

    Da Shock Doctrine, di Naomi Klein

    E difficile da credere; ma d'altronde, era questo il progetto di Washington per l'Iraq: scioccare e terrorizzare l'intero Paese, ridurre in rovina le sue infrastrutture, restare con le mani in mano mentre la sua cultura e la sua storia venivano saccheggiate.

    Il messaggio è: "Tu non sei nessuno, tu sei ciò che noi vogliamo tu sia", l'essenza della disumanizzazione. Gli iracheni hanno subito collettivamente questo processo di disfacimento, mentre vedevano profanate le loro istituzioni più importanti, la loro storia caricata su un camion e fatta sparire. I bombardamenti danneggiarono pesantemente l'Iraq, ma fu lo sciacallaggio, ignorato dalle truppe di occupazione, a cancellare davvero il cuore del Paese. "Le centinaia di saccheggiatori che hanno fatto a pezzi ceramiche antiche, svuotato vetrine e intascato oro e altri oggetti antichi dal Museo nazionale iracheno si sono portati via testimonianze della prima società umana" riferì il "Los Angeles Times". "[...] Sono spariti l'80 per cento dei 170.000 inestimabili oggetti custoditi nel museo." La biblioteca nazionale, che conteneva copie di ogni libro e tesi di dottorato mai pubblicate in Iraq, era una rovina carbonizzata. Corani miniati vecchi di mille anni erano spariti dal ministero degli Affari religiosi, di cui rimaneva solo uno scheletro bruciato. "Il nostro patrimonio storico nazionale è perduto" proclamò un insegnante liceale di Baghdad. Un negoziante del luogo disse che il museo "era l'anima dell'Iraq. Se il museo non recupera i tesori trafugati, sentirò che una parte della mia anima è stata rubata". McGuire Gibson, archeologo dell'Università di Chicago, la definì "qualcosa di molto simile a una lobotomia. La memoria profonda di un'intera cultura, una cultura che dura da migliaia di anni, è stata rimossa".

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  16. salve, seguo il blog con molto interesse e lo trovo molto illuminante. A conferma delle sue tesi le mando un link molto interessante:
    http://www.formiche.net/2013/10/21/debito-privato-mediobanca-domanda/

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  17. Non so se qualcuno se ne è accorto ma ieri Salvini della Lega ha regalato il libro del Prof. Bagnai a Giletti ... Qualcosa si muove? Il PD arriverà esimo .... Come al solito

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  18. La "sinistra" (poco importa "quale" sinistra) si mobilità per il caso Shalabayeva, ma cancella dalla propria cartina la Grecia, nel peggiore dei casi avvallando l'idea di una sorta di nemesi collettiva, così tanto cara al pensiero reazionario di destra.
    La Grecia è li ha ricordarci che nella storia le responsabilità non sono mai astratte o imputabili al destino, e l'idea che queste debbano essere imputate ai greci, non reggerà ancora per molto, dopodiché occorrerà tirare le somme, come è sempre stato e sempre accadrà, ci volessero anche 5-10 anni di nuova sofisticata propaganda a tenere insieme questa diga della vergogna.

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  19. Il “Dio non esiste perché non esiste giustizia” è, forse, la frase più forte, dura, che ti entra dentro come un pugno e che fa capire la dimensione di un dramma umano di esistenze, di vite, di speranze recise ridotte a statistiche quando va bene ed al nulla quando va male.

    L'europa dell'euro, è l'ennesima conferma di come il progresso teconologico ed il progresso civile non siano in correlazione. Un 'europa che permette queste tragedie umane, non può essere definita, infatti, un paese civile.

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  20. Segnalo una notizia che magari prelude al redde rationem prossimo venturo dell'€-lager: gli idioti di Düsseldorf fanno un miliarduccio (ricordiamoci che le Marechal Letta' s'arrabatta per qualche centinaio di Mln€) buco e vanno sotto inchiesta per manipolazione del mercato valutario ... la notizia e' qui

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  21. Penso sia interessante per tutti leggere cosa dice un POLITICO VERO, uno statista vero, che ha fatto gli interessi del suo paese, Vaclav Klaus:

    http://italian.ruvr.ru/2014_01_20/Vaclav-Klaus-L-euro-e-un-tragico-errore-dell-Europa/

    Averceli politici cosi' QUI e non QUI. Piu' chiaro di cosi'...

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  22. OT - Anche la Citta' del Vaticano fa parte dell'Eurozona e batte moneta dell'orrendo conio....
    http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:C:2013:379:0009:0009:EN:PDF

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  23. E' morto Abbado che, ancora prima di essere il nostro più grande interprete del repertorio mitteleuropeo, è stata una brava persona. La sua sensibilità lo faceva aderire completamente al romanticismo tedesco dove l'anelito spirituale si accompagna ad una pregna attenzione all'umanità. Non a caso gli era poco congeniale il repertorio verdiano povero di profondità e pervaso di volontà di potenza.
    “Tu mi parli di musica!! Cosa ti passa in corpo?... Tu credi che io voglia ora occuparmi di note, di suoni? Non c'è, né ci dev'essere che una musica grata alle orecchie degli italiani del 1848. La musica del cannone!... Io non scriverei una nota per tutto l'oro del mondo: ne avrei un rimorso immenso, consumare della carta da musica, ch'è sì buona a fare cartucce (...)”
    (Verdi a Francesco Maria Piave, 21 aprile 1848)
    L'alternativa seria all'Unione Europea è un cosmopolitismo tra nazioni non concorrenti ma, purtroppo, la base mercantile su cui è stata impostata la nostra "unione" fa sì che non ci sia riforma che tenga, bisogna ritornare ognuno nei propri confini e da lì aprire un dialogo alla pari, un dialogo costruttivo. Come dici tu: "il mercantilismo si basa su un'aporia logica: se per crescere devi esportare, qualcuno dovrà importare, e se a tutti viene proposto il medesimo modello si va necessariamente al conflitto". Ciò detto io mi sento europeo, non politicamente perchè la politica, finora, non è mai stata al servizio dei popoli, l'arte…la musica si.

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    1. Mi permetta di dissentire in merito al suo giudizio sul Maestro Abbado, che ha lasciato interpretazioni di assoluto valore (lungo tutto l'arco della sua carriera di direttore d'orchestra) proprio nelle opere liriche di carattere "politico" di Verdi: "Macbeth", "Don Carlos", "Simon Boccanegra", "Un ballo in maschera".

      In esse Verdi mostra e mette in musica la tragedia umana che si origina dal perseguimento di una volontà di potenza che valica ogni limite etico (e questo è il tema del giorno, come di tutti i giorni).

      Sull'Unione Europea, d'altra parte, la penso esattamente come lei.

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  24. OT - Io non lo sapevo che fosse pure "Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana". All'epoca (parliamo di prima della riunificazione tedesca) Presidente della repubblica era Francesco Cossiga e Presidente del Consiglio Bettino Craxi.

    http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=16128

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  25. Sapelli: un "virus" giapponese minaccia Italia ed Europa

    Prezzi in picchiata, redditi sempre più bassi e crescita inesistente o negativa. Sono i sintomi di una malattia che gli economisti chiamano deflazione. A lanciare l’allarme è stato il direttore del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, secondo cui “le prospettive sono ancora soggette a significativi rischi” e lasciano intravvedere lo spettro della deflazione, che sarebbe “disastrosa per la ripresa”.

    Per Giulio Sapelli, professore di Storia economica all’Università degli Studi di Milano, l’unica “medicina” possibile per curare la deflazione è costituita da «meno tasse, allargamento della base monetaria, favorire gli investimenti e soprattutto i profitti delle aziende, unitamente all’aumento dei salari».

    La deflazione che sta attraversando i paesi sviluppati ha dei precedenti significativi? Il caso più recente di deflazione è stata la cosiddetta “sindrome giapponese”. Si è trattato di una manifestazione di profonda recessione che è avvenuta in un modo interamente nuovo rispetto al passato. Prima di allora eravamo abituati a coniugare inflazione e recessione. All’origine della sindrome giapponese ci furono gli accordi del Plaza Hotel del 1985. L’ondata di esportazioni giapponesi, soprattutto nel campo dell’hi-fi e dell’automotive , preoccuparono gli Stati Uniti al punto che decisero di intervenire. Il Giappone fu costretto a rivalutare lo yen.

    Quali furono le conseguenze? La conseguenza fu l’inizio di una fase di deflazione. Le esportazioni, che all’epoca trainavano l’economia giapponese, crollarono e il Paese entrò in una profonda crisi da deflazione. I profitti delle imprese precipitarono portando a un abbassamento dei prezzi. L’assenza di circolazione monetaria e di crescita e la riduzione dei salari portò a una contrazione degli acquisti. L’effetto della deflazione è stata dunque la distruzione della domanda effettiva e il fatto che per 20 anni il Giappone non è cresciuto.

    Quali interventi risolutivi possono essere messi in atto contro la deflazione?
    Sono gli stessi che auspica la Lagarde: mettere meno tasse, allargare la base monetaria, favorire gli investimenti e soprattutto i profitti delle aziende, unitamente all’aumento dei salari. Si tratta delle manovre classiche che aiutano la crescita, tra le quali come è noto c’è anche un po’ d’inflazione. Quest’ultima, pur essendo un’ “illusione finanziaria”, fa alzare i prezzi e quindi i margini di ripresa.

    Le regole Ue consentono alla Bce questo tipo d’intervento? Chiaramente le regole europee non consentono questo tipo d’intervento. La Bce è intervenuta ma in modo non efficace. Ha attuato un leggero quantitative easing, ma si è rivolta soprattutto all’acquisto di titoli di Stato e soprattutto a sostenere i debiti delle banche. Questi soldi non sono quindi affluiti nemmeno in minima parte al mercato interno, come le imprese e le famiglie, perché questo sarebbe vietato dallo statuto. Ma anche le stesse misure di Draghi, nell’ottica di un’interpretazione restrittiva dello statuto, sono vietate tanto è vero che la banca centrale tedesca ha sempre protestato contro questi interventi. …

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  26. E' forse in arrivo a maggio la 'tempesta perfetta'?
    https://hat4uk.wordpress.com/2014/01/17/breaking-greek-default-official-without-further-loans-greece-will-default-20-21st-may-2014/
    http://hat4uk.wordpress.com/2014/01/16/crash2-seven-deadly-fundamentals-are-beginning-to-make-themselves-felt/

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  27. Domanda a fini NON provocatori a scopo costruttivo.

    Cosa ne pensa di questo articolo Prof. Bagnai?
    http://www.europinione.it/il-caso-del-giappone-svalutazione-e-bilancia-commerciale/

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  28. Lo posto qui perché credo che, nonostante l'apparenza, sia estremamente attinente al contenuto di questo post. http://www.repubblica.it/salute/medicina/2014/01/20/news/nobel_becker_mercato_dei_reni-76481277/

    Un Nobel per l'Economia che propone il mercato legale di reni... spero solo che sia una bufala, ho paura a fare la verifica sul WSJ, mi fermo alla "copertina"

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  29. Lettera ai Parlamentari europei del prof. Roberto de Mattei
    Roma, 11 maggio 1992
    il progetto di Maastricht non innesca un processo di unificazione europea, ma un processo di disgregazione degli Stati nazionali: e poiché l’Europa non può prescindere dagli Stati nazionali, che ne costituiscono l’ossatura, la liquidazione di questi Stati equivale alla distruzione dell’Europa condotta in nome dell’Europa stessa! I mercati più deboli saranno invasi da capitali, merci e servizi stranieri ben più competitivi. Sopravviveranno solo le imprese maggiori, capaci di darsi una dimensione multinazionale; alle piccole resterà l’alternativa di accorparsi alle grandi, in posizione subordinata, oppure di fallire.http://lospaziodeglistati.blogspot.it/2014/01/roberto-de-mattei-le-origini-della.html

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  30. La Grecia ora chiede 'misericordia'.....
    https://mninews.marketnews.com/content/greek-pmfirst-bailout-plan-wrong-start-social-policy-soon

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  31. Dopo aver ascoltato la situazione in cui versa la Grecia dalle parole di Panagiotis, mi sono imbattuta nell'articolo scritto da una recente conoscenza che a proposito dell'elevata disoccupazione in Grecia recita:
    "«Senza una sostanziale riforma del mercato del lavoro, in grado anche di rendere più libero l’intero settore, è improbabile che scenda sotto quota 20% prima del 2020», ha scritto la banca svizzera UBS. C’è motivo di crederci, data la dinamica in corso. La corruzione e la protezione degli interessi particolari, due delle principali cause dei difficili negoziati fra la troika e le autorità governative, devono ancora essere debellate."
    Basta chiamare i salari e il settore pubblico "interessi particolari" e accostarli alla corruzione e il gioco è fatto. Le parole di Panagiotis mostrano bene come si è provveduto con ciò a debellare la società greca. Il velo di ipocrisia e perbenismo di queste parole coprono un verminaio immondo che sta divorando la società.

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