martedì 24 settembre 2013

Faremo una puntata sull'euro...

(a Piazza Pulita del 23 settembre 2013 Formigli, togliendo la parola a un già conculcato Claudio Borghi Aquilini, promette che dedicherà un'intera puntata ai temi dell'euro...)



La farai
compagno Formigli
la puntata sui problemi dell’euro
ma che scaletta avrà
a deciderlo tocca a noi.

Non le carriole di Weimar
che Borghi inerme straziarono nel tuo delirio
non l’inflazzzione a due cifre
con la quale noi arzilli vecchietti
convivemmo in serenità
non la sacra inviolata credibilità
della banca centrale indipendente
non la rigidità di questo cambio
che ci vede soffocare.

Ma soltanto il silenzio dei suicidati
più duro di ogni macigno
soltanto la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si informarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la menzogna e l’oltraggio dei media.

A quella puntata, se ci vorrai invitare,
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA



(questa poesia, o una simile, era scritta su una lapide, sulla facciata della casa della mi' nonna, a Montepulciano, di fronte a S. Agnese, in viale Pietro Calamandrei (vedi caso...), sicché io da bambino, ogni volta che tornavo dal giardino di Poggiofanti, leggevo queste parole, e mi chiedevo: "ma cosa significa? Perché il silenzio dei torturati? Perché la neve inviolata delle montagne? Cos'è la resistenza?"

Avrei preferito non capirlo mai, ma ora purtroppo l'ho capito, e lo avete capito anche voi.) 

99 commenti:

  1. Vorrei segnalare le indecenti parole del piddino e "giornalista" Fubini, il quale parlava di povertà in Argentina dovuta ad una svalutazione della sua moneta, nascondendo che la causa del default argentino fu dovuto all'aggancio monetario peso-dollaro USA quindi rivalutazione e NON svalutazione della moneta sud americana...
    Jean Sebastien

    RispondiElimina
  2. Egregio professore vorrei farle una domanda pseudo-tecnica : Ma al momento attuale nell'attuale 'cul de sac' in cui ci troviamo in che modo possiamo non fare un'altro paio d'anni in recessione? Da quello che ho capito, tutto il dibattito fuffa che si sente in tv è veramente fuori dal mondo (compresi gli esponenti dei partiti e le loro ricette) , allo stato attuale, mi corregga se sbaglio, ogni manovra possibile sul lato delle entrate (aumento iva, pagamento rata imu, e qualsiasi altra cosa si voglia fare aumentandole) provocherebbe una contrazione del pil , dall'altro lato una riduzione di spesa, per via dei già sperimentato moltiplicatore keynesiano provocherebbe la stessa cosa. L'unica cosa (seguendo la logica) che potremmo fare per non ritornare a contrarci, è quella di lasciare le cose come stanno in barba ai "vincoli" europei. Qualsiasi governante che abbia almeno capito questo piccola consecutio logica, farebbe di tutto per non rispettarli quei vincoli, dopotutto, francia, spagna, inghilterra, belgio, perfino olanda, ecc... li stanno sforando, hanno conti pubblici peggiori dei nostri, hanno deficit primari (a differenza nostra ) , ma si parla sempre di noi come i cattivi ...anche nel caso facessimo il 3.1% di deficit/pil contro il 4, 5 , 6 degli altri...... A questo punto visto che mi pare che il loro targhet non sia quello di fare un + come crescita, ma quello di centrare i parametri europei, mi chiedo come potremmo mai uscire da questa situazione, considerando che il termine abusato di "ripresa" , non è come babbo natale che arriva con le renne, e che crescere dello 0,3% dopo aver perso il 7% in 5 anni non si può mica chiamare crescita.
    Con immensa stima Simone.

    RispondiElimina
  3. Prima vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubavano

    Poi vennero a prendere gli ebrei e tacqui perché mi erano antipatici

    Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché erano fastidiosi

    Poi vennero a prendere i comunisti ed io non parlai perché non ero comunista

    Un giorno vennero a prendere me e tutti gli italiani

    ma non c’era rimasto nessuno a protestare

    se non pochi sparuti partigiani

    amanti della propria patria e della propria sovranità

    che avevano lottato con tutte le loro forze

    CONTRO IL DISEGNO CRIMINALE DELL' EURO

    RispondiElimina
  4. Poiché tante volte hai parlato di traditori della patria, te ne ricordo uno noto assai, che ha a che fare con la seconda guerra mondiale, con Firenze e con Piero Calamandrei.
    Nella primavera del 1945, mentre infuriava la battaglia di Firenze all'esterno (alleati contro nazi) e all'interno (resistenti contro nazi), uno dei ministri del governo collaborazionista di Salò, assai noto e, pare, colto, diede ai nazi una preziosa consulenza: Alessandro Pavolini, ministro per la cultura, provvide personalmente a scegliere i palazzi di Firenze da far saltare dopo averli minati. I nazi volevano una distruzione esemplare per poi dar la colpa agli alleati e il nostro, (sic), estimatore della città, si diede da fare per lo scempio più impressionante possibile.
    Il piano non riuscì, (non ricordo, dalla mia lettura, se per intervento dei partigiani), ma tale era.
    E tale il personaggio.

    La notizia sta in: Piero Calamandrei, Uomini e città della Resistenza - Discorsi, scritti ed epigrafi, Editori Laterza (2006), 1955. L'edizione recente è curata da Sergio Luzzatto e prefata da Carlo Azeglio Ciampi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma guarda, quasi come a Montecassino ... QUASI ...
      P.S.: se non sbaglio al punto in cui siamo OGGI (non nel 45) ci ha portato una classe politica (soi disant) monoliticamente antifascistaresistente25aprilefestadellaliberazione (tutto attaccato, come spesapubblicaimproduttiva) ...

      Elimina
    2. Confondi (ma è tipico di chi è abituato a fare di tutta l'erba un fascio) tra chi certe idee le difende e chi certe idee le usa.

      Elimina
    3. a me pare che chi le difenda le usa a pro uso elettorale/politico...

      Elimina
    4. La cosa che piu' indigna, effettivamente, e' la quantita' di traditori che abbiamo. Non faccio l'elenco, sarebbe lunghissimo. E la cosa e' francamente sconcertante e rivoltante. Posso capire i pennivendoli di regime che lo fanno per la pagnotta, ma che un intero partito, come il Pd, tradisca e svenda il suo paese peraltro ingannando continuamente gli italiani e' francamente troppo. Non vedo in altri paesi europei, in primis la germania, traditori della patria al livello di cio' che vediamo in italia. Noi permettiamo a pseudo giornalisti tedeschi di venire nelle nostre tv e spalarci merda addosso. Lo avete mai visto fare ad un giornalista italiano in una tv pubblica tedesca parlare male della germania? Riaprirebbero auschwitz. Noi il senso di patria, di comunità, di nazione, non l'abbiamo proprio. Eppure questo paese si e' riunito sotto la corona nel 1914 per combattere gli austriaci. E vincendo. 70 anni di revisionismo peloso della resistenza, della supremazia morale della sinistra, hanno inquinato la coscienza di intere generazioni. Il risultato e' che oggi c'e' un presidente della repubblica che "si dimentica" della memoria degli italiani infoibati nell'istria, andandosene in spagna. Quelli non erano italiani... Questo e' il risultato. Poi ci chiediamo come faccia il Pd a farsi ancora votare dal 30% degli italiani pur continuando a massacrarlo economicamente e fisicamente...

      Elimina
  5. "E come potevamo noi cantare
    con il piede straniero sopra il cuore,
    fra i morti abbandonati nelle piazze
    sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
    d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
    della madre che andava incontro al figlio
    crocifisso sul palo del telegrafo ?
    Alle fronde dei salici, per voto,
    anche le nostre cetre erano appese,
    oscillavano lievi al triste vento".

    "Alle fronde dei salici" di S.Quasimodo

    Ma un giorno torneremo a cantare, lo dobbiamo ai nostri figli.

    RispondiElimina
  6. Per come è l" attuale situazione la resistenza è.....perdere con dignità.
    Il buon claudio borghi ha fatto quello che ha potuto come lo fa lei quando ne ha l" occasione ma non c" è volonta di parlare del problema in maniera che il telespettatore capisca la differenza tra realtà e fesserie.
    La cosa che più mi fa rabbia è che ho sempre la sensazione che se un gruppo o partito o movimento o chiamatelo come volete avesse la voglia e lo spazio spazzerebbe via questa classe politica di cialtroni.Oggi mi son dovuto sorbire la balla che la grecia ci supera in produttività, un paese con una disoccupazione mostruosa e un settore industriale oramai inesistente è più produttivo chiaramente perche hanno fatto le riforme tanto care all" europa, in pratica prima guadagnavi 100 poi rimani per strada ma se ritrovi il posto di lavoro a 30 la produttività cresce.....sti cazzi. Allora lavoriamo agratisse cosi la produttività scoppia e i privati possono fare tanti soldini da portare in qualche posto sperduto nel mondo......facciamo ste riforme dai, il lavoro è troppo ingessato, ci saranno solo qualche centinaio di contratti, dai dobbiamo attirare i capitali che son li che aspettano.......vero plateroti??Che ti possino , rai 1 intervista il meglio sulla piazza per fare informazione, mister inflazzzzione.
    Sa che le dico prof che anche io ho capito il detto popolare che spesso mi diceva mio zio: potevamo vincere la guerra con ste teste???Credo che il tempo è passato ma le teste son sempre quelle anzi più invecchiano più peggiorano.

    RispondiElimina
  7. La stessa poesia, o una simile, si trovava anche nel libro di diritto di V al commerciale, come commento alla disposizione transitoria e finale della nostra costituzione di divieto di ricostituzione del disciolto partito fascista.
    Si trova anche nella sommità delle cascate delle Marmore, accanto alla casa in cui perse la vita il partigiano Pietro Montesi, per darci questo:
    « L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
    La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. »

    RispondiElimina
  8. sì, lo abbiamo capito... purtroppo.
    ora e sempre: resistenza!
    PS - comunque formigli è da un anno che annuncia 'sta puntata sull'euro. se la vedo non ci credo... e c'è sempre da capire come verrà gestita.

    RispondiElimina
  9. Grazie, Prof.

    Non c'è cosa più appropriata che questo accostamento/citazione.

    La puntata di ieri, di cui ho visto solo spezzoni, mi ha particolarmente indignato. Ho motivo di credere poi, che il famigerato imprenditore produttore di aeroplani ed ex segretario dei giovani del PD in Puglia (ed ex moltre altre cose) sappia benissimo che, tra le altre cose, i mutui sarebbero riconvertiti in lire, in caso di uscita/liberazione. Ha un dottorato in giurisprudenza...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ragazzi uscite la sera o guardatevi un film,boicottate ste trasmissioni servono solo a confonderci

      Elimina
  10. sono bravi a mischiare le carte , sono in buona fede ? no di certo perchè se lo fossero non sarebbero così bravi e prevenuti , questa sera è arrivata la notizia che dalla UE che l'Italia sta collassando , e hanno incominciato a borbottare qualcosa di ENEL ed ENI . La svendita continua , siori e siori sotto a chi tocca che i soldi sono pochi e il guadagno è certo , tanto tempo fa i Lanzichenecchi ritornando in Svizzera si portarono appresso il Canton Ticino ,ma almeno avevano usato le spade per qualcuno, ma questi per essere stati un po a scaldar gli scranni si sono fatti fuori tutto il resto , la sfortuna ha voluto che i Lanzichenecchi si accontentassero solo del Canton Ticino .... forse avevano capito che se al tempo non si fossero accontentati tutta la Svizzera era persa

    RispondiElimina
  11. si, lo disse anche l' anno scorso Formigli: "faremo una puntata sull' euro".
    Ancora apettiamo...

    RispondiElimina
  12. Formigli come Kesserling...
    ...magari ci sono altri che prima di lui meriterebbero l'accostamento...

    Ma certamente chi da fiato alla propaganda terroristica che ci vede colpevoli debitori e rassegnate vittime di altri quattro anni di Merkel è degno della più sincera disitima e del più profondo disprezzo.

    E mentre l'Italia brucia, ci tocca vedere il faccione di Monti che dalla Gruber dice che bisogna continuare con i tagli per diminuire il debito...

    http://goo.gl/maps/h2YKP (attendere che street view faccia il suo lavoro...)

    RispondiElimina
  13. Molti uomini hanno vita di quieta disperazione: non vi rassegnate a questo, ribellatevi,non affogatevi nella pigrizia mentale,guardatevi intorno.Osate cambiare,cercate nuove strade.[Cit. Henry David Thoreau]
    Ed ancora :Divergevano due strade in un bosco, e io…..
    Io presi la meno battuta,
    E di qui tutta la differenza è venuta.
    (Robert Frost)
    Prof anch'io avrei tanto preferito non capir mai il significato di questa frase : Molti uomini hanno vita di quieta disperazione,e capirla è stata la cosa peggiore,quando si dice BEATA IGNORANZA!,e già,perché colui che non sa è immune da tutto,tranne dalla morte,va da sé.

    RispondiElimina
  14. Grande prof. Borghi! Ha risposto comunque a tono al saccente fondatore di Blackshape e al balbettante deputato Manfred Kolbe. Peccato che era mezzanotte e mezza.Stasera a Ballarò c'è Lidia Undiemi, speriamo riesca a dare del filo da torcere a Vaciago. Crozza in copertina è stato un mito. Grazie Professore e al puntatone sull'Euro dovete esserci tutti!!!!

    RispondiElimina
  15. Bella!! Commovente!! Quasi come l'originale. A volte anche io penso che sarebbe stato meglio non conoscere questo blog, continuare a vivere nella realtà parallela che ci è stata propinata, ma poi invece mi rendo conto di quanto sia bello combattere per far vincere la verità, amare il proprio paese e lavorare per renderlo migliore assieme a molti altri compagni con lo stesso obiettivo. Grazie

    RispondiElimina
  16. Noi del fascismo conosciam le pene

    (Inno della divisione garibaldina A. Gramsci in Albania)


    Noi del fascismo conosciam le pene,
    L’onte subite da noi lavorator.
    Alfin spezzate le catene abbiam
    Che sfruttavano ogni dì il nostro lavor.

    Contro il nemico barbaro e crudele
    Tutta l’Italia un dì si ribellò
    E i partigiani stretti in forti schiere
    Han mostrato a tutto il mondo il loro valor.

    Partigiano va
    Verso il tuo destin,
    Il cammin della Patria sorgerà.
    Dell’Italia la sorte abbiamo nelle man,
    Siamo arditi partigiani.

    Combatteremo fino alla vittoria,
    La nostra terra libera sarà,
    Noi dell’Italia storia si farà,
    Degli eroi il sangue vendichiamo.

    Siam Partigiani della nuova Italia
    Che un dì qui sui colli ancora ritornerà,
    L’Italia bella libera sarà,
    Con la pace il lavor ritornerà.

    Partigiano va
    Verso il tuo destin.
    Il cammin della Patria sorgerà.
    Dell’Italia la sorte
    Abbiamo nelle man,
    Siamo arditi partigian.

    RispondiElimina
  17. Sublime!

    ...anche se questa ignominia conferisce un riconoscimento immeritato a questi loschi figuri, servi pudini che la Storia seppellira'.

    RispondiElimina
  18. Ho appena terminato di vedere il convegno alla Link University, ho appena visto su You Tube il video di marzo scorso della trasmissione di Agorà, dove, mentre lei parla e si spiega benissimo, viene interrotto da Gerardo Greco con "sto cercando di spiegare...." parlandole addosso e interrompendo il suo discorso in continuazione.
    Poi vengo qui, leggo il suo post (ma ho letto anche tutti gli altri eh! da quando mi sono iscritta al gruppo non faccio praticamente altro, nel mio poco tempo libero)
    E mi viene in mente un pensiero: sono nipote di una donna, la mi' nonna materna (1889-1974), che ha vissuto entrambe le guerre mondiali, e me le ha pure raccontate. Che tocchi anche a me vivere un periodo in cui un certo tipo di Resistenza sarà necessaria? Sotto che forma la vivrò/la vivremo? Ma forse mi preoccupo inutilmente? Le parole del prof.Rinaldi, durante una trasmissione radiofonica: "nel momento in cui i Governi comunicavano alle Nazioni l'attuazione del fiscal compact, in Francia si alzavano le barricate, da noi si faceva la fila per acquistare l'ultimo modello dell'I-Phone", e a questo punto mi sento divisa in due.
    Cosa ne sarà di noi?


    RispondiElimina
  19. Ma soltanto il silenzio dei suicidati
    più duro di ogni macigno
    soltanto la roccia di questo patto
    giurato fra uomini liberi
    che volontari si informarono
    per dignità e non per odio
    decisi a riscattare
    la menzogna e l’oltraggio dei media.

    A quella puntata, se ci vorrai invitare,
    ai nostri posti ci ritroverai
    morti e vivi collo stesso impegno
    popolo serrato intorno al monumento
    che si chiama
    ora e sempre
    RESISTENZA

    Quando uno vuole avere coscienza della propria terra, allora ritorna italiano per gli italiani.

    Mio nonno non combatté per il fascismo anche se aveva la loro divisa. Lo fece per fame. Quando seppe di dover partire per il fronte russo, disertò e camminò dal nord fino in Sicilia a piedi o coi mezzi di fortuna ma principalmente a piedi, mangiando quello che trovava, talvolta, anche del pane raffermo pieno di ragnatele. E allora capì che la libertà non può essere un atto culturale come le mode di oggi ma un impegno gravoso con tutte le conseguenze personali e morali che ne derivano.

    Ora, è anche l'amore del vostro impegno che vi porta a scavalcare la notte mio caro, cosi come fecero quei italiani pronti a farla finita perché anche col sostegno morale di chi gli era affianco, non era abbastanza per vivere dignitosamente. A questo, ci vuole qualcuno che punti i piedi ed è l'urgenza di vivere che ve lo reclama e che avrebbero voluto loro, quelli che non ci sono più.

    Il calice degli uomini che versarono il loro sangue per noi, a furia di leccare tutto il fondo ne è rimasto che l'ipocrisia di chi non facendo nulla e restando in disparte si dichiara "innocente".

    L'innocenza oggi non può più essere sostenuta, in alcun modo. Ci vuole coscienza e la difesa di quei principi che ci hanno fatto vivere, senza retrocedere di un passo.

    Se torneremo un giorno, vorrei avere il volto smunto di chi ha combattuto e non quei occhi pieni di sogni che in questa terra ci hanno fatto tanto male.

    "La misura del valore di un uomo è data dal vuoto che gli si fa dintorno nel momento della sventura"

    E per quanto vi danno contro, mi pare che i colpi li reggete bene.

    Andiamo avanti.

    RispondiElimina
  20. Gli uomini non imparano nulla dalla storia, che qualcuno di loro - di cui s'è persa pure la memoria - ha chiamato magistra vitae. Per cui la Resistenza si ripeterà. E crescerà il numero di coloro che saranno. pronti a rinnovarne la vittoria

    RispondiElimina
    Risposte
    1. noi non l'abbiamo persa, questa memoria: si chiama Cicerone

      Elimina
  21. L'aveva promessoanche quello di Matrix, quando ha tolto la parola a lei, o meglio gliela ha data a 5 minuti dalla fine.
    La differenza è che 70 anni fa la guerra era tangibile, ora vediamo solo le vittime e tanti non hanno ancora capito la causa della carneficina.
    Ieri sera alla 7 c'era Udo Gumpel, corrispondente del quarto Reich.
    Ho guardato solo 5 minuti perché fisicamente non ce l'ho fatta... dovevate esserci voi, lei e Borghi!


    RispondiElimina
  22. La situazione di oggi è diversa da quella del periodo della resistenza, ma lo spirito è quello.
    I servizi sulla crisi che descrivono le famiglie in difficoltà, i giovani senza lavoro e senza futuro, i cinquantenni che emigrano in Germania, le donne che raccolgono i pomodori nelle campagne, suscitano sgomento, ma ci si ferma lì.
    Nessun giornalista che sappia usare il suo acume e la sua intelligenza per smascherare le menzogne e per inchiodare alle sue responsabilità chi è stato causa di questo sfacelo,
    nessuno che si indigna, che si appassiona, almeno Paragone ci ha messo il cuore, nel suo “si fotta l’Europa” (o qualcosa di simile) ma gli altri fanno un’informazione piatta, asettica, come i servizi di Luciano Onder.
    Avevo scritto una mail a Santoro, pentendomi subito dopo averla inviata, gli chiedevo se poteva dedicare una trasmissione all’Europa: “che sta succedendo in Europa?”, gli avevo chiesto, e lo volevo sapere da lui.
    Concludevo immaginando di essere nel periodo del nazismo, e chiedevo: “se ci fosse in questo momento un altro olocausto che i governi hanno deciso di nascondere perché complici e attori consapevoli, noi tutti, come potremo venirne a conoscenza?”
    Perché di questo si tratta, di persone che si è deciso freddamente di sacrificare in massa, nella totale indifferenza di tutti.
    Ripeto che sono situazioni diverse, ma i sentimenti sono gli stessi.
    E questo post lo sento vicino

    RispondiElimina
  23. La settimana scorsa Giorgio Dell'Arti, a Prima pagina su Radio3, ha letto il suo articolo su Libero accompagnandolo con commenti di approvazione e consigliando l'acquisto del suo libro. L'unico punto su cui il giornalista si è mostrato in disaccordo è il contenuto di questo passo: " E poi, chiedo, un imprenditore preferisce pagare un po’ di più le materie prime, ma ricominciare a fatturare, o essere «protetto» dalla valuta forte che però gli impedisce di vendere all’estero? I tanti suicidi cui assistiamo danno una risposta fin troppo eloquente." Dell'Arti ha commentato infatti: "questo è falso", sostenendo che non si è registrato né un aumento dei suicidi né di quelli motivati da ragioni economiche. Abbiamo qualche dato a riguardo?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. facendo una breve ricerca sembrerebbe avere ragione Giorgio Dell'Arti, però cerco di approfondire con più calma.

      Elimina
    2. Questo per l'occidente: immagina che picchi di gioia di vivere a Torino o ad Atene.

      A Roma i teenagers saranno invece felici di potersi ricordare in futuro di essersi scambiati i primi baci alla stazione di Termini Vodafone.

      Ma almeno i nostri nipoti potranno gustare la versione pdf-gold "rilegata" con prefazione e note di Goofynomics.
      Primo web log assurto a classico in letteratura.

      Elimina
    3. Il bello é che i dati ufficiali ISTAT si fermano al 2010, anno in cui l'Italia ebbe una discreta crescita economica (+1.7%). Sulla base dei dati 2000-2010 diversi sostengon che non sarebbe evidenziabile un particolare aumento nel numero dei suicidi per effetto della crisi economica.
      In realtá sappiamo bene che la crisi vera é arrivata solo dopo l'insediamento di Monti. Conviene allora guardare altrove:
      QUI
      e
      QUI

      Elimina
    4. In effetti abbiamo già parlato di questo tema e sappiamo che esistono evidenze scientifiche che provano che i suicidi sono aumentati in modo statisticamente significativo per colpa della crisi. Un esempio è qui (con tanto di pdf allegato). Conosco Giorgio e sono sicuro della sua ottima fede. Tra l'altro, ha fatto un'ottima pubblicità al nostro lavoro. Gli segnalerò questo punto.

      Quando ci siamo conosciuti, mi ha confessato di essere stato uno dei giornalisti che io ricordo con affetto nel mio blog (ci siamo capiti), e mi ha spiegato che il suo precedente luogocomunismo (piuttosto temperato, a quanto so) dipendeva non certo da un complotto, dall'essere pagato per non vedere la verità, ma semplicemente da ovvie dinamiche imitative della sua professione.

      Ora, se uno si rende conto del fatto di aver detto la cosa sbagliata perché la sentiva dire da tutti gli altri, può darsi che poi cerchi di distinguersi dagli altri... anche quando gli altri stanno dicendo la cosa giusta!

      È una strage, che presto avrà le proporzioni di quella, alla quale siamo abituati, che ogni anno si compie sulle nostre strade, e i cui complici morali sono quelli che "uscire dall'euro è ingenuo" e quelli che "la colpa non è dell'euro ma dell'austerità".

      Il Signore abbia misericordia di tutti loro.

      Elimina
  24. A onor dell'onore del Borghi va pur detto, però, che le weimeriane carriole di lirette dell'imprenditore "giovane" e costruttore "di aerei in fibra di carbonio" sono state ampiamente rispedite al mittente dal "lei sarà anche un grande costruttore di aerei, ma di economia non capisce nulla" e successiva rampogna finale... A quel punto il mio ego, dopo il transfert, ha potuto ritirarsi nelle sue stanze soddisfatto

    RispondiElimina
  25. "Nessuna violenza supera quella che ha aspetti silenziosi e freddi."
    G. Ungaretti

    RispondiElimina
  26. Loro hanno le TV, i giornali, molte scuole e di tutto e di più, ma noi abbiamo Bagnai, loro NO!

    RispondiElimina
  27. Eh sì, guai a provare a dire chiaro che i luoghi comuni sono, per l'appunto, tali e sono falsissimi. La mannaia del conduttore cala implacabile.
    Dell'Euro si può parlare in riunioni carbonare o in qualche blog malfamato e malfrequentato; altrove solo poco e purché non ne derivi pubblico scandalo...
    Sta, state facendo davvero una cosa grande (ma non c'è bisogno che lo dica io).

    RispondiElimina
  28. Tentò la fuga in tram
    verso le sei del mattino
    dalla bottiglia di orzata
    dove galleggia Milano
    non fu difficile seguirlo

    il poeta della Baggina
    la sua anima accesa
    mandava luce di lampadina
    gli incendiarono il letto
    sulla strada di Trento

    riuscì a salvarsi dalla sua barba
    un pettirosso da combattimento

    I Polacchi non morirono subito
    e inginocchiati agli ultimi semafori
    rifacevano il trucco alle troie di regime
    lanciate verso il mare

    i trafficanti di saponette
    mettevano pancia verso est
    chi si convertiva nel novanta
    ne era dispensato nel novantuno

    la scimmia del quarto Reich
    ballava la polka sopra il muro
    e mentre si arrampicava
    le abbiamo visto tutto il culo

    la piramide di Cheope
    volle essere ricostruita in quel giorno di festa
    masso per masso
    schiavo per schiavo
    comunista per comunista

    La domenica delle salme
    non si udirono fucilate
    il gas esilarante
    presidiava le strade
    la domenica delle salme
    si portò via tutti i pensieri
    e le regine del ''tua culpa''
    affollarono i parrucchieri

    ….

    il ministro dei temporali
    in un tripudio di tromboni
    auspicava democrazia
    con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni
    voglio vivere in una città
    dove all'ora dell'aperitivo
    non ci siano spargimenti di sangue
    o di detersivo
    a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade
    eravamo gli ultimi cittadini liberi
    di questa famosa città civile
    perché avevamo un cannone nel cortile

    La domenica delle salme
    nessuno si fece male
    tutti a seguire il feretro
    del defunto ideale
    la domenica delle salme
    si sentiva cantare
    quant'è bella giovinezza
    non vogliamo più invecchiare

    ….

    voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio
    coi pianoforti a tracolla travestiti da Pinocchio
    voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti
    per l'Amazzonia e per la pecunia
    nei palastilisti
    e dai padri Maristi
    voi avete voci potenti
    lingue allenate a battere il tamburo
    voi avevate voci potenti
    adatte per il vaffanculo

    La domenica delle salme
    gli addetti alla nostalgia
    accompagnarono tra i flauti
    il cadavere di Utopia
    la domenica delle salme
    fu una domenica come tante
    il giorno dopo c'erano i segni
    di una pace terrificante

    ...



    da "La domenica delle salme" di F. de Andre'

    RispondiElimina
  29. @Gabriella
    non siamo in resistenza perché la gente non ha nemici ma solo confusione.
    da buon siciliano pessimista vedo l'italia o meglio il nord d'italia fare la stessa fine che ha fatto il sud quando fu annesso al nord.
    E badate bene: il PIL che era prossimo a quello del Nord è arrivato al 50% (per poi risalire con il boom).
    penso che questo sia il punto che mi divide dal prof (e da 48) e che mi conduce a ringraziarlo ogni giorno (perché il mondo è fatto anche di piccoli eroi ovvero di persone che ci credono e lottano.. grazie!).

    RispondiElimina
  30. Ma nessuno si rende conto dell' assoluta ridicolezza di evocare la tyragedia della Guerra? Ma avete perso ogni senso della misura nel vostro delirio da tastiera? Ma vi rendete conto cos'e' una guerra civile?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì. E abbiamo fondati motivi di ritenere che chi non se ne rende conto, qui, sia tu. La tua ortografia ce lo testimonia.

      Elimina
    2. lance e spade...fucili...armi automatiche...carri armati...aerei ed elicotteri in assetto da guerra...poi missili terra aria...bombe atomiche...armi chimiche...e ultimamente le chiamano MISSIONI DI PACE...

      Non mi sembra troppo chiamare questa dell'Euro "guerra civile"...solo che le armi sono cambiate.

      Elimina
    3. Di oggi la notizia, nella sordina dei media ufficiali, dell'imminente chiusura proclamata in un comunicato dell'Università degli Studi di Atene. La seconda università più grande della Grecia è in ginocchio a causa delle politiche di austerity e dei tagli imposti dai gerarchi euristi e dal loro fantoccio Samaras.

      Cosa succederà quando tutti i giovani non riusciranno né a lavorare né a studiare, senza nessuna prospettiva di un futuro? Qualcuno fuggirà all'estero per disperazione... ma gli altri cosa faranno? E sotto quali ideali soprattutto, con un partito filonazista come Alba Dorata che sta crescendo sempre più e soprattutto sta iniziando ad armarsi...
      Evocare una guerra civile non è sperare che questo accada, ma è un monito per ricordarci quanto sia sottile la linea che separa la quiete dalla tempesta...

      Elimina
    4. Un grazie sincero per le risposte e per aver pubblicato il mio commento: non vi importunero' oltre, certo ormai del fatto la vostra percezione della realta' essere ridicolosamente, ma non per questo meno tragicamente, totalmente deforme.

      Elimina
    5. Chiudere l'università è un delitto, in questo contesto è una tragedia.
      Spero che i Greci abbiano ancora la forza per protestare contro ciò che è un ulteriore passo verso il baratro.
      Investite in sapere, farà bene anche al bilancio.

      Elimina
    6. marco... eccoti uno sguardo sulla realta'

      Elimina
    7. quindi praticamente siamo noi che causiamo le guerre ?con la tastiera addirittura?cz quanto siamo potenti.. e scemi visto che pensavamo che le cause delle guerre fossero altre,,

      Elimina
    8. La "Resistenza" è un diritto costituzionale, spettante come "garanzia" democratica in base, appunto, alla Costituzione intesa come sistema di valori della comunità dei cittadini liberi e democratici.
      Del "diritto alla Resistenza", Dossetti propose l'enunciazione esplicita, sulla scorta di quanto contenuto nella Costituzione francese del 1793; ma, nonostante il mancato recepimento, Mortati ritenne implicito e necessario tale diritto. A tutela della legittimità democratico-costituzionale contro gli abusi estesi e sistematici del potere in violazione dei principi fondamentali della Costituzione.
      In relazione all'euro, il diritto di Resistenza (dei popolo contro le oligarchie) è richiamato dallo stesso Sapir.

      E dunque non ha nulla a che vedere con la guerra civile.
      A meno che la vicenda della Spagna non sia vista mettendo sullo stesso piano i reazionari eversivi franchisti e il legittimo ordinamento democratico. Che fu sconfitto per l'interferenza delle potenze straniere nazifasciste.

      Elimina
    9. @marco Quanto burocratese! Quello che ci aspettiamo da una persona che evidentemente, tragicamente e ridicolmente (avverbi) pensa di saperne più di Kaldor o di Feldstein. Si documenti. Spero sia giovane, spero non abbia figli, spero non debba mai pentirsi della sua evidente cecità. Auguri.

      Elimina
    10. Non capiscono niente caro Marco, qui tutti delirano, svalutare e' immorale, e poi c'e' la Cina - che come e' noto e' in diretta competizione con noi; ha distrutto la nostra florida manifatturiera elettronica e informatica - e da quel giorno non esportiamo piu' nemmeno un computer o un telefono cellulare!

      Le persone per bene come te sanno che dobbiamo legarci ancora di piu' alla Germania che invece ci aiuta a fare le riforme strutturali - loro sono alti biondi e virtuosi - vedi foto di un dolcetto in vendita al supermercato qui in UK - loro non usano trucchetti sporchi come la svalutazione per esportare!!!! modernizzatevi, evolvetevi, combattete la coruzzzione, e sforzatevi di inventare questa automobile ad acqua per far ripartire la produttivita'! ma che ci vuole? italiani sempre rumore...sempre cantare chitarra mandolino! (cit. da http://www.youtube.com/watch?v=XeXtLE0T_vk)

      e mi raccomando, ingrandite bene l'etichetta e leggete TUTTO quello che c'e' scritto....

      http://oi40.tinypic.com/vevi1i.jpg

      Elimina
    11. Eh no ora è davvero troppo. E passi che con le loro illuminate politiche hanno semidistrutto il nostro tessuto industriale, che impongano a interi popoli miseria e sofferenza, che spingano un intero continente verso la catastrofe risvegliando i peggiori incubi del passato. Ma i biscottini non dovevate toccarceli, maremma teutonica! Ora preparo subito un appello, che sia da monito per gli infidi alemanni e risvegli le sinistre europee. Il biscottino è la nostra linea del Piave. Non passeranno. Forse.

      Elimina
    12. Di tanto in tanto pubblico sulla mia pagina Fb e anche all'interno di un gruppo qualche notizia sulla Grecia come quelle di cui al link di superpiedone (grazie del link) e non ho risposte neppure da amici-amici, quelli veri (?).
      Ricordo, per esempio, che la Grecia non ha più medicine e non può acquistarne all'estero perché l'Unione Europea insignita del NO-bel per la pace non le fa credito. Il tipico "noise" di Fb diventa silenzio assordante.
      Due ipotesi: ho la fortuna di conoscere le persone più cieche e malvage del mondo - e meno male, vuol dire che sono poche e che toccano a me per scontar qualche peccato; oppure cecità e sadismo sono diffusissimi e molti miei conoscenti rientrano nella media.
      Ho appena pubblicato il suddetto link, anche ricordando le "radici cristiane" dell'Europa di cui era di moda cianciare qualche anno fa. E pensare che tanti a sinistra si dicono cristiani. Mah.

      Elimina
    13. O il delirio è contagioso o...

      LA CRISI? COME IN UNA GUERRA
      Industria in crisi, un bollettino di guerra Il Report della Cgil fotografa una realtà ormai drammatica, in tre anni scomparse 30 mila imprese. - See more at: http://www.lindro.it/politica/2012-10-18/7417-industria-in-crisi-un-bollettino-di-guerra#sthash.bZS2BH1o.dpuf
      Economia, crisi senza fine
      "E' un bollettino di guerra"
      Il rapporto semestrale di Confesercenti Firenze snocciola numeri e percentuali al ribasso. Il presidente Gronchi: "Nulla sarà più come prima"

      Confindustria, Confesercenti, CGIL. E sono solo i primi 3 link tra le decine trovati da Google... ma i tanti Marco se non vedono i carri armati non capiscono. E purtroppo sono tanti.

      Elimina
    14. Pubblico spesso in FB articoli sulla crisi in SUD EUROPA.Ho pochi amici e forse è per questo motivo, ma sembra che non importi a nessuno.Qualche giorno fa un amico PD ha apprezzato un post sulle dichiarazioni di draghi relativo alla diminuzione di stipendi e pensioni del 10%. Solo su questo blog e in rare altre situazioni respiro una boccata di aria pura.

      Elimina
  31. Ho smesso di guardare i talk show da alcuni anni. Guardo giusto l'inizio per vedere chi sono gli ospiti – che sono sempre i soliti –, prima di passare ad altro. Lunedì, visto che c'era Borghi ho registrato la puntata di Piazza pulita che ho visto ieri dopo aver tolto la pubblicità, e saltando le parti più noiose, ossia il 90% della trasmissione. Borghi ha parlato per non più di 4 minuti in totale, e verso la fine della trasmissione. Ovviamente, chi non ha già un'idea dei guasti provocati dall'€ non ha capito nulla. Del resto, lo scopo della trasmissione è proprio quello di fingere di discutere di attualità politica, marginalizzando tutti i punti di vista scomodi o non allineati, e giungere a conclusomi precostituite.
    Ieri sera, a Ballarò c'era Lidia Undiemi che ha spiegato con la solita chiarezza le dinamiche delle svendite in Italia. Per un minuto e 16 secondi. Poi Floris ha dato la parola al vice presidente di Confindustria, Aurelio Regina, che ha illustrato le meraviglie della riforma del mercato del lavoro in Spagna che “ha modernizzato il paese”, attirando investimenti esteri e rilanciando il settore automobilistico. Poi ha attaccato con il ritornello della spesa pubblica improduttiva, costo del lavoro troppo alto, e altre amenità. Dopo 2/3 minuti di questa solfa, giusto il tempo di veder comparire Tabacci, si cambia canale e non ci si pensa più.
    Stasera da Paragone ci saranno Formigoni, Peter Gomez, Loretta Napoleoni e l'immancabile giornalista tedesco – che comincia a stare sempre più sulle scatole - Udo Gumpel. Sicché è del tutto inutile guardarla.
    Ma è anche inutile farla, mi sa. È inutile continuare a rimbambire i telespettatori: quelli rimbambibili sono già rimbambiti. Gli altri cambiano canale. Tanto varrebbe mandare in onda il monoscopio.

    E mentre gli “esperti” della tv insistono sulla necessità di attuare le “riforme strutturali”, indispensabili per attirare gli investimenti esteri, questi ultimi dilagano per la penisola fagocitando tutta una serie di aziende italiane, nonostante esse non siano “produttive come quelle tedesche”, e siano gestite da cialtroni e fannulloni che “non hanno saputo approfittare del dividendo dell'€”, ecc. «Dal 2009 ad oggi sono state acquisite 363 aziende italiane per un controvalore di circa 47 miliardi di euro. Non è poco, soprattutto considerando la scarsità di medie e grandi imprese del bel Paese e la future cessioni, delocalizzazioni, trasferimenti che di fatto lasceranno solo la miriade di micro aziende forse solo in grado di sopravvivere , ma non certo di garantire un rilancio del Paese».

    L'esito delle elezioni tedesche ci dice a chiare lettere che andrà a finire male, ed è anche inutile ripeterlo, visto che non c'è nessun soggetto politico che intenda affrontare seriamente le conseguenze della supina adesione ai ferali trattati europei, e anzi continua a tessere le lodi della virtuosa Germania e di quel “rotolo di coppa” della Merkel.

    Non vorrei far la parte del menagramo, ma è inutile attendersi qualsiasi forma di resistenza nella situazione in cui ci troviamo – si pensi che attualmente l'opposizione è nelle mani di un clown come Grillo. La “gente” - le persone sono già sveglie da un pezzo, ma non possono nulla - si sveglierà solo quando sarà troppo tardi. E si sveglierà da destra.
    Con tutto quel che ne consegue.

    P.S. Non ho ancora provveduto a versare il mio contributo all'associazione perché, tra spese previste e impreviste, non so più da che parte girarmi. Il figlio è grande, per ora ha un buon lavoro, e si arrangia da sé. Noi possiamo rinunciare a tante cose. E infatti via via abbiamo rinunciato a tutto. Le finanze le cura Cleopà, e io preferisco non saperne nulla. Mi limito a fissare di tanto in tanto le pareti di casa. In silenzio.

    RispondiElimina
  32. Seppur fuori tema, segnalo questo studio della KPMG dove si analizzano un po' le operazioni di Merger & Acquisition nel 2012 e indietro (anche quelli degli anni precedenti). Inutile dirlo, gli ultimi anni, in particolare dal 2010 la percentuale di Estero su Italia è molto superiore a quella di Italia su Estero. Però c'è da dire che, e mi baso su altre fonti, dietro i grandi nomi che si leggono sui giornali, c'è un sottobosco di piccole e medie imprese che invece stanno acquistando all'estero, per differenti motivi e soprattutto quote molto inferiori in termini di volumi, quindi non fanno molta notizia.

    C'è da dire che il bilancio negli anni 2000 è sostanzialmente in equilibrio, prima del 2010, nel senso che ci sono stati anni in cui le percentuali sono state superiori da una parte e viceversa in altri anni. Però è evidente che la crisi stia creando una situazione del tutto favorevole alla svendita, di conseguenza io continuo a rimanere scettico sulla paura dei fire sales in fase di eventuale sganciamento (con i dovuti e già previsti provvedimenti, va da sé). Anzi, è proprio la crisi che sta favorendo i fire sales, come si dice qui.

    Aggiungo anche che questi dati, seppur alla lontana, un po' sono in linea col fatto che negli anni 2000 (pre 2010, ma anche dopo) i flussi in uscita son stati superiori a quelli in entrata, quindi dal punto di vista della BdP (o meglio della NIIP) secondo me il deficit è tutto causa sia del saldo merci/servizi (prima, adesso non tanto) che dei redditi dovuti agli investimenti di portafoglio e altri investimenti, non tanto gli investimenti diretti.

    Che dite?

    RispondiElimina
  33. Gran bel post: ma lei ci ha abituato anche a questo.
    Qualche volta anch'io vorrei non aver mai conosciuto questo blog: vorrei essere come i miei colleghi di stanza che non fanno altro che prendermi per il c... dicendomi "èsolo e sempre colpa dell'€!".
    Com'è che si dice? "me stanno a fa soggetto!!" L'apoteosi c'è stata quando ho detto che Lunedì avrei fatto mezza giornata perchè dovevo andare ad un convegno per la presentazione di un manifesto europeo!!
    L'ho vista, e tante volte avrei voluto fermarla, salutarla e stringerle la mano per ringraziarla...ma non ce l'ho fatta...ho pensato che forse non c'è la fa più a sentirsi dire "grazie", "la seguo da tanto" ...
    grazie davvero!

    RispondiElimina
  34. Caro Marco,
    hai contezza di quello che sta accadendo in Grecia? voci dall'estero traduce per chi non conosce l'inglese gli articoli britannici che descrivono lo stato di quel paese. Altrimenti, continua a leggere la Repubblica di De Benedetti o il corriere degli altri capitani di (s)ventura. Gente seria, quella.

    RispondiElimina
  35. La sua di realtà qual è? Dove vive? Invecebdi blaterare se ha qualcosa da dire (ma ne dubito) lo faccia

    RispondiElimina
  36. Mi viene la diarrea quando sento evocare la necessità degli investimenti dalla bocca degli eredi di coloro, che, subordinati alle leggi Teutoniche, hanno impedito qualsiasi provvedimento in grado di controllare le nostre importazioni a tutto vantaggio delle esportazioni tedesche.
    La storia si ripete, ma, questa volta, non abbiamo lo strumento valutario per difendere, attraverso la svalutazione (DIFENSIVA), la nostra economia minacciata dal mercantilismo germanico.
    L'Euro è stato un grave errore tecnico, ma , soprattutto, è inquietante la reazione difensiva (EURISTA), di coloro preposti a trovare una strada per far tornare a crescere la nostra economia.
    Da tutto questo si evince la complicità, dei nostri Padri firmatari, a questo nefasto
    accordo monetario.

    RispondiElimina
  37. Risposte
    1. Gli apostrofi che ha usato al posto degli accent sono un ottimo indizio del fatto che la sua tastiera non sia italiana... Sarà un noioso d'oltre oceano...

      Elimina
  38. DIRETTAMENTE DALL'AUTORE DI

    "MORIRE PER MAASTRICHT"

    In un'intervista a Bloomberg Tv, il premier Enrico Letta ammette che "non ci sono problemi di barriere, né altro, come problemi di passaporto, per quanto riguarda i capitali".

    "La vendita di Telecom rientra nel piano di un mercato europeo."

    "Tagli, crescita e privatizzazioni nel piano del governo" - "Dobbiamo tagliare la spesa, dobbiamo crescere e dobbiamo fare le privatizzazioni", ha detto ancora il premier sul futuro programma del governo, ribadendo l'impegno a mantenere il deficit sotto il 3% del Pil. L'obiettivo, ha assicurato, sarà raggiunto attraverso una correzione di bilancio e tagli alla spesa. Nessun commento sull'eventuale stop all'aumento dell'Iva.

    TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA PER RISPETTARE ACCORDI EUROPEI

    CAPESTRO, CHE PORTERANNO L'ITALIA SULL'ORLO DELLA GUERRA CIVILE.

    NON SIAMO NOI A EVOCARLA, MA SARANNO LE CIRCOSTANZE CHE,

    CONTRO LA NOSTRA VOLONTA' , PROVOCHERANNO TENSIONI

    DIFFICILMENTE CONTENIBILI.

    RispondiElimina
  39. Nemmeno la tanto sbandierata "sicurezza nazionale" interessa più, dato che, pare, non ci sia nemmeno la volontà politica di scorporare la rete dalla cessione definitiva di Telecom (già "quasi" privatizzata), ad un soggetto privato che tra l'altro non naviga certo in buone acque.

    RispondiElimina
  40. Non c'è niente da fare non gli entra in testa...se non ci sono i carri armati non è guerra,siccome possono ancora andare a fare l'aperitivo e al centro commerciale e scegliere tra mille prodotti stranieri credono di vivere in libertà. Pensano che davvero ci sia libertà di stampa e parola, quando abbiamo la dimostrazione che chi tocca il pude "muore"... i suicidi degli imprenditori e dei disoccupati non significano nulla, i greci che sono costretti a lasciare i figli in orfanotrofio non sono nulla! vogliono vedere i carri armati e le armi, e che gli rubino tutti i soldi dal conto corrente, allora forse gli potrebbe balenare in testa che c'è un qualche problema! E' la sindrome della rana bollita!
    Basterebbe studiare la storia,nemmeno l'economia, con una chiave di lettura economica, per capire quali sono le condizioni che hanno generato certi drammi e che ci siamo pienamente dentro, ma niente non ce la fanno, pensano che oggi sia diverso perché il mondo cambia e soliti luoghi comuni.
    Incomincio ad avere il voltastomaco, ovunque vado non riesco a farmi capire, e vengo preso per un alieno! Mi piacerebbe essere su un'altra barca e vederli affondare nella loro ottusità! purtroppo la loro ottusità farà affondare anche me!!

    Ultimamente sto fotografando nei miei giri in bicicletta le lapidi commemorative dei partigiani morti durante la resistenza, il pensiero che i loro sforzi sono stati traditi mi mette una tristezza immensa! eccone una:

    foto

    Saluti

    RispondiElimina
  41. Beato lui.... parafrasando von Clausewitz, "l'euro non è che la continuazione della guerra con altri mezzi", il nuovo Lebensraum sono i mercati esteri.

    Accontentiamoci del tozzo di pane, è il lavoro che rende liberi!

    RispondiElimina
  42. Posso chiedere al dott. Bastasin, se, nella convergenza verso i redditi più evoluti dell'eurozona, è prevista anche la chiusura dell'Università di Atene. In attesa di una cortese risposta, ringrazio

    RispondiElimina
  43. Ho letto questa poesia circa due mesi fa a Montepulciano.. Brividi..

    RispondiElimina
  44. Ma quindi adesso le comunicazioni telefoniche tra il capo dello Stato ed il presidente del Consiglio sono controllate dagli amici spagnoli? Un revival della dominazione spagnola?

    A questo punto mi chiedo: la capacità di assicurare la riservatezza delle informazioni non è forse un requisito necessario per progettare un ipotetico piano di cambio di valuta?

    In generale, non ci sono problemi di "homeland security"?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu allora anteponi gli interessi del Popolo Italiano a quelli dell'€uropa... Nazionalistaaa!!!
      Ma non ti hanno detto che adesso è molto più trendy morire per maastricht?

      Elimina
  45. Messing up the next Greek debt relief could endanger the Eurozone
    Charles Wyplosz, 23 September 2013

    The Greek programmes haven’t worked

    It does not take a math genius to observe that its economic situation has worsened since Greece entered into Troika programmes. The economic situation is horrible:

    GDP has plummeted, and continues to contract to a total of 30% over the last six years of deepening depression (see the figure below).
    The European Commission forecasted Greek growth of -4.1% for 2013, but it has been -5.5% so far this year according to the IMF.
    The unemployment rate stands at 27%;
    Youth unemployment is 57% (yes, that’s fifty-seven, not 5.7).


    http://www.voxeu.org/article/next-greek-package-dangers-ez

    RispondiElimina
  46. Sta scritta su di una di una lapide all'ingresso del municipio della mia città, me la fecero studiare a memoria alle elementari. Si pensava avremmo imparato qualcosa.
    Sono almeno vent'anni che si vede benissimo dove le cose stanno andando a parare ma per qualcuno il pericolo viene da chi si è fatto qualche domanda e si è accorto che forse non ce la stavano raccontando proprio giusta.
    Sono da capire, per essere sicuri che nessuno potesse insinuare che non pensano con la loro testa si sono accertati di pensarla esattamente come la pensano tutti.
    La solitudine degli antifascisti durante il ventennio.

    RispondiElimina
  47. Credo che sia molto interessante leggere la lettera che il nostro Presidente Napolitano ha scritto nel dicembre del 2011 sul sito "Reset". Il direttore del sito, Giancarlo Bosetti, ha sollecitato il nostro Presidente ad una riflessione sulla politica italiana a cinquanta anni dalla morte di Luigi Einaudi. Il Presidente si rammarica ,nella lettera di risposta al Direttore che già a partire dagli anni '50 lo Stato italiano non seguì gli avvertimenti di Einaudi al quale non piaceva una presenza troppo pesante dello Stato nella vita economica del paese. Infatti, Napolitano aggiunge nel suo scritto: "è indubbio che in Italia, già a partire dagli anni Cinquanta, lo Stato intervenne con sempre minore «prudenza» e senso del limite, nella vita economica: dapprima, e per un non breve periodo, si trattò di un intervento diretto nell’attività produttiva, anche da Stato proprietario (sia pure nella più flessibile forma del sistema delle partecipazioni statali); si trattò poi di un ricorso crescente alla spesa pubblica, e sempre di più alla spesa pubblica corrente, in funzione di domande e interessi di carattere politico-elettorale e con la conseguenza dell’accumularsi di uno spaventoso stock di debito pubblico." Il “divorzio” non viene neanche lontanamente evocato.
    Poi aggiunge: "Ora che a minare la sostenibilità di quella grande e irrinunciabile conquista che è stata la creazione dell’euro concorre fortemente la crisi dei debiti sovrani di diversi Stati tra i quali l’Italia, è diventata ineludibile una profonda, accurata operazione di riduzione e selezione della spesa pubblica.." poi un bell' elogio al mercato "Da un lato, quindi, occorre fare più che mai i conti con la realtà del mercato e quindi del ruolo, già d’altronde ampiamente riconosciuto, che spetta all’iniziativa e all’impresa privata, con le sue esigenze di libertà, di affrancamento da vincoli che ne comprimono la competitività, e dall’altro lato c’è da valorizzare altre essenziali componenti di una visione liberale come fu quella di Luigi Einaudi. Consiglio, la lettura completa del testo dove appare chiaro il totale sostegno del nostro ex comunista alle politiche liberiste, libero-scambiste ed euriste .
    http://www.reset.it/caffe-europa/superare-il-dogma-della-sovranita-nazionale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho letto l'articolo, è davvero utile per capire il calibro e lo spessore del nostro Capo di Stato. Ho mandato un commento che è in attesa di moderazione...
      Riduciamo tutto a leggere incomprensioni, purtuttavia ingigantite dal clima internazionale della guerra fredda. Allora non vi eravate capiti, ora certo siete tutti d'accordo nella bell'Europa. E per smantellare tutto quello che avevamo ottenuto: le "concrete conquiste (?) in termini di diritti e garanzie attraverso la costruzione di sistemi di Welfare State in Italia e in Europa" vi coprite con l'idea di andare a correggere le degenerazioni parassitarie del «Welfare all’italiana». Cambiare idea non è reato, ma in certi casi è tradimento.
      Scusate, mi sento arretrata culturalmente e impoverita nella vita politica e democratica e fatalmente mi ripiego su meschini e anacronistici orizzonti, e pregiudizi nazionali. Proprio non ce la faccio, ma è certamente una mia mancanza, a superare con coerenza e slancio il dogma e il limite della sovranità nazionale.

      Elimina
  48. qualcosa di positivo si muove:

    1) Papa Francesco a Cagliari ha detto delle cose importantissime (sebbene la stampa gli abbia messo la radice quadrata): il lavoro viene prima degli interessi finanziari. Gli stati devono pensare al lavoro. Mancava che dicesse basta alle logiche del fiscal compact...

    2) La trasmissione presa diretta del 16/09/2013 "basta con l'austerity" è stato un bell'esempio. Ottime argomentazioni sul tema euro e serietà della conduzione.

    RispondiElimina
  49. E intanto in diretta mondovisione da New York il nostro premier Letta si preoccupa della disoccupazione mondiale.
    Che megalomani che sono questi piddini, non sono buoni neanche a rallentare la disoccupazione del loro paese che già pensano di arginare quella del Botswana!

    RispondiElimina
  50. Si avvicina la fine (o l'inizio), troppa gente in televisione a parlar male di Draghi, della troicka, dell'Austrerita' espansiva, dell'euro, della BCE, della Germania ecc... Questi sono indizi inequivocabili.
    Topi che lasciano la nave eurista che affonda.
    Manca poco...

    Ps scommetto che ad affondare con la nave sarà un piddino (che magari sarebbe contentissimo di "morire x Maastricht").

    RispondiElimina
  51. Nel mio piccolo, negli ultimi giorni, sto constatando che una breccia si sta prendo nella coscienza collettiva.
    L'ho notato parlando con piddini convinti, il dubbio si sta facendo prepotentemente strada nella loro testa. E notare questo atteggiamento tra chi, fino a non molto tempo fa mi rispondeva "si... ma... non ho tempo di informarmi ma penso che ti sbagli" secondo me è un segnale inequivocabile.
    Basta ancora qualche sforzo da parte di tutti. La forza della Verità è travolgente.
    Se il pude per mantenere a bada il gregge ha bisogno di investire 100, alla verità basta 1 per fare breccia.
    A quell'1 ancora non ci siamo arrivati, ma siamo molto vicini.

    Non mollare, mai!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Più che la verità, ad insinuarli dei dubbi, secondo me, è la paura che la crisi cominci a mordere anche il loro bel sederino tutto curato!
      Credo che sempre nella loro ignoranza, comincino ad intuire che se la zia Merkel continua ad imporre l'austerità, pure un piddino che reclama "più Europa" un giorno non tanto lontano avrà difficoltà a comprarsi la tanto amata Golf (a debito); non sia mai che si abbassi a comprarsi una semplice Punto o Panda.... Credo sia solo questione di convenienza e per tutto il resto un piddino rimarrà sempre un piddino.... o almeno io sto notando questo tra la mia cerchia.

      Elimina
  52. A tutti coloro che esprimono preoccupazione per la chiusura delle università in Grecia dico di non preoccuparsi, da noi per fortuna sta arrivando l'elemosina universitaria della Bocconi per gli studenti poveri:

    " - E come li aiuterete?
    - Pagando tutto: retta, alloggio, mensa e una borsa di studio per acquistare libri, computer e quant'altro. Si parla di 70mila euro in tre anni per ciascuno, circa 23-24mila euro all'anno

    - Quanti ne avete selezionati?
    - Per quest'anno accademico i numeri sono bassi e gli studenti individuati sono soltanto tre [3, TRE, THREE, TROIS, DREI]. Ma si tratta di una sperimentazione che vogliamo ampliare per arrivare a numeri molto più grandi nei prossimi anni".

    - Perché lo fate?
    - Il messaggio che voglio lanciare è che la Bocconi non è l'università dei ricchi. O almeno non solo.

    [..]

    Ogni anno diamo più di 20 milioni di euro sotto forma di esoneri e borse di studio per gli studenti che hanno maggiore bisogno di supporto."

    Ma, come sempre, oltre a quelle del rettore, ci sono alcune lievi imprecisioni dei soliti noti:

    "Ci spiace parlare della nostra università, ma la Bocconi non riceve sussidi pubblici.."

    Mentre in realtà:

    "Il contributo pubblico (fondo di finanziamento ordinario) alle accademie private è stato nel 2012 di .. 14,95 mln (13,5mln nel 2011) alla Bocconi...
    Ma non basta, in quanto sono questi solo i finanziamenti ricevuti dal Miur. Se ora andiamo a considerare i finanziamenti complessivamente ricevuti dalle amministrazioni pubbliche (ivi compresa la munifica regione lombarda), apprendiamo che nel bilancio 2009 (relativo al 2008), i contributi (statali o regionali) sono ‘scesi’ da 35 a 32 milioni, stando ad un informato articolo sempre sul Corriere della Sera il cui autore ha avuto la possibilità di leggere il bilancio della Bocconi che, diversamente da quello delle università private americane tanto lodate, non è messo in rete."

    Caro rettore, i 20 milioni di euro LI DIAMO NOI, per i 3 studenti individuati ci sono ben QUATTRO (4) milioni di euro (all'anno) a testa!

    E chi è il presidente della Bocconi?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Un mio lontano cugino acquisito, di famiglia non certo ricca e con tantissimi parenti emigrati in America, brillante laureato Bocconi (negli anni '80) grazie ad una cospicua borsa di studio per studenti meritevoli, tesi con relatore Mario Monti, e' diventato piu' PUDE di Draghi.
      Ora vive e lavora all'estero, e' direttore generale di un notto marchio automobilistico di lusso e, quando abbiamo iniziato a confrontarci su FB in tema di cambio fisso e di ciclo di Frenkel, ha prima reagito con stizza e poi mi ha semplicemente revocato l'amicizia FB.
      Evidentemente considera molto pericoloso che il suo nome possa essere accostato a quello di un 'pericoloso sovversivo' come me che da tempo diffondo nella mia cerchia di amici (e non) i contenuti delle discussioni del blog.
      Chi va collo zoppo impara a zoppicare, chi va alla Bocconi impara a PUDEggiare!

      Elimina
    2. Io ho finito la Bocconi l'anno scorso, ma non sono stato plagiato a tal punto. La mia impressione generale data è che non è tanto l'università di provenienza in sè che ti manipola, ma 1. la natura umana a conformarsi per avere consenso; 2. Il trade-off tra ambizione personale (studio acritico finalizzato esclusivamente a ottimi voti) e ricerca della verità logico-scientifica (sempre più difficile nelle facoltà di economia). Aggiungo anche che c'è una massa di persone che in questo sistema si è ritagliata uno spazio che gli ha consentito di vivere agiatamente e pertanto semplicemente non ha vantaggi apparenti a cambiare le cose. Questo, per esempio, è il caso delle persone che si definiscono di sinistra ma che propugnano idee totalmente lontane dal concetto di redistribuzione proprio di ogni sinistra per bene. Perché c'è ancora chi non ha capito o fa finta di non capire che essere di sinistra significa dover andare contro i propri interessi talvolta.
      Io non contesto tanto l'atteggiamento totalmente contraddittorio di queste persone, quanto il fatto che chi in questo sistema ha tutto da perdere continua a rivolgersi a loro per difendere i propri diritti. In tutto ciò i professori universitari e tutti i ministri dell'istruzione pubblica in generale hanno moltissime colpe.

      Elimina
  53. a proposito, credo che questo la divertirà molto.
    d'altronde è uno dei motivi per cui mi fido di lei
    http://www.bintmusic.it/blog/essere/chi_suona_e_diverso.html

    RispondiElimina
  54. MENO MALE CHE MARIO C'E' E CHE VEGLIA SU DI NOI

    "Tornare alla crescita, sconfiggendo gli interessi corporativi che opprimono il Paese. Riconducendo il bilancio pubblico al pareggio, ricomponendo la spesa pubblica a vantaggio della crescita, riducendo il fisco che grava sui tanti lavoratori e imprenditori onesti con i proventi della lotta all'evasione fiscale.

    Queste le linee guida del Governatore della Banca d'Italia uscente, Mario Draghi, nelle ultime Considerazioni finali all'Asseblea ordinaria dei Partecipanti, il tradizionale discorso rivolto a banchieri, imprenditori, autorità e istituzioni.

    La spesa pubblica deve ridursi del 5% nel triennio. La spesa pubblica deve contrarsi. «Senza sacrificare la spesa in conto capitale - ha spiegato Draghi - oltre quando già previsto nello scenario tendenziale e senza aumentare le entrate, la spesa primaria corrente dovrà però ancora contrarsi, di oltre il 5 per cento in termini reali nel triennio 2012-2014, tornando in rapporto al Pil, sul livello iniziale del decennio».

    "L'Europa ha le sue responsabilità per la crisi ma anche gli altri paesi hanno i loro problemi. Quindi non è giusto, equilibrato, dire che l'Europa è la causa principale della crisi".

    L'EUROPA NON E' LA CAUSA PRINCIPALE DELLA CRISI ITALIANA?

    QUANDO SI DICE UNA FACCIA DI BRONZO!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Parlano di rilanciare la crescita diminuendo la pressione fiscale riducendo la spesa pubblica e dunque costo del lavoro per rilanciare la crescita, da quanto? Oltre trent'anni?

      Se non ha funzionato perché siamo stati legati al "mark standard", perché dovrebbe funzionare ora dopo 30 anni e dopo esserci vincolati ancora di più?

      Elimina
  55. Se saranno le persone sbagliate a fare la cosa giusta e se questa notizia qui e' vera, allora in Grecia sono tornati in azione i Colonnelli!

    RispondiElimina
  56. Risposte
    1. Siamo più precisi: con Völkischer Beobachter si indica in generale un giornale organico al PUDE. I principali organi di disinformazione di riferimento sono:

      - Il Völkischer Beobachter salmonato, organo ufficiale dell'Organizzazione Tod's (no, non è un errore, vi ricordate lo scarparo?)

      - Il Völkischer Beobachter edizione romana, altrimenti noto col nome dell'attuale forma di governo della nazione (della quale per altro fa strame plaudendo alla monarchia assoluta di re giorgio ed alla dittatura dei "mercati").

      - Il Völkischer Beobachter edizione milanese, quello che ha la redazione a Milano in via Solferino (che hanno ben pensato di cedere, forse perché ricordava troppo le guerre d'Indipendenza?) e sul quale A&G fanno strame di logica, macroeconomia e verità.

      Se non siete precisi Piller&Gumpel si incazzano.....

      Elimina
  57. Risposte
    1. Meglio di no va, più lo ripete e più fa danni.
      L'importante è che almeno noi sappiamo che è una menzogna colossale.

      Elimina
    2. Ma se l'Euro "è solo una moneta" perché continuano a dire che l'Italia è il paese che ha tratto maggior beneficio da essa?

      Elimina
    3. Ma non si era laureato con una tesi con Caffè dimostrando l'insostenibilità ed insensatezza di una moneta unica per l'Europa?
      E' stato il rinnovato miracolo economico italiano ad averlo folgorato sulla via di Damasco?
      Quali acquisizioni scientifiche sono occorse negli ultimi 40 anni tanto da indurlo ad una giravolta da 180°?
      E, soprattutto, nel 1970 dignità intellettuale e senso della vergogna dimoravano ancora nell'animo suo?

      Elimina
    4. Eeeeeehhhhh!!?? .A Mario, "C'hai er naso tarmente lungo che pare che te sei pippato er Viagra""

      Elimina
  58. Citando un commento sul Sole 24 ore: "Tojeteje er vinoooo!"

    RispondiElimina
  59. Formigli non aveva finito la frase: "faremo una puntata sull'euro...peo di boccette."

    RispondiElimina
  60. Facebook © 2014
    Notizie
    Ugo Boghetta
    5 min ·

    Oltre l'euro: sinistra, sovranità nazionale socialismo;
    pubblicazione interventi del convegno di bologna del 18 ottobre 2014: introduzione di Mimmo Porcaro

    su Intanto lo posto, non l' ho letto, ma sento cattivi odori, forse è la melanzana?.


    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.