sabato 31 agosto 2013

Una risata li ha sepolti

(con un affettuoso pensiero al compagno Zonin, caduto sul campo di Twitter. Mancò la fortuna, non il Campari...)




Va detto che se aumenti i salari, crei disoccupazione, soprattutto perché uno dei problemi chiave è la disuguaglianza crescente con le destre al governo. Va pure detto che l'inflazione è un fenomeno monetario e il Divorzio è la principale causa della disinflazione in una situazione in cui vi era una spirale salari-prezzi insostenibile. Senza contare che i tassi d'interesse in genere crescono per i disavanzi pubblici, ma al tempo crescevano per via del Divorzio e dei disavanzi pubblici insostenibili negli anni 80, ed è grazie all'autonomia della BC che ci fu disinflazione, anche se va detto che in Italia c'è un inflazione strutturale dovuta a disfunzioni burocratiche e spesa pubblica eccessiva da sempre, l'intuizione comunque è la NKPC. Il vincolo estero funziona, costringe le imprese a ristrutturarsi ed essere più competitive, senza contare che poi le politiche degli anni 80 furono disastrose, e si andava avanti a svalutazioni competitive che grazie all'Euro non sono più possibili con buona pace di quelli che confondono tassi reali e tassi nominali. I controlli ai movimenti di capitali sono un'assurdità, e attirare capitali esteri è fondamentale per un paese come l'Italia, che ha bassi investimenti, quindi liberalizzare è d'obbligo e meno male che ci furono le menti lungimiranti degli anni 70 e 80, nonostante fossero dei cialtroni spendaccioni che hanno mandato sull'orlo del baratro il paese, considerando poi che i tassi d'interesse elevati degli anni 80 sono conseguenza dei disavanzi pubblici e dell'infima credibilità dei cialtroni spendaccioni (lungimiranti menti), tassi d'interesse che dipendono dai mercati, bravo Ciampi che li alzò, e bravi quelli che hanno comunque la capacità di attrarre capitali e anche di avere saldo merci e servizi positivo, e i capitali li attrai se fai tassi più elevati degli altri, tassi elevati che comunque furono conseguenza di bassa credibilità e disavanzi pubblici insostenibili degli anni 80. C'è una pesante correlazione tra crescita della massa monetaria e inflazione, a conferma che la monetizzazione crea inflazione [ma non lo scoperto di Tesoreria, va da sè, nota mia] ma qualcuno glielo dice ai keynesiani che correlazione tra produttività e output non significa causalità?

Questo, assieme agli altri che segnalai, è un altro pezzo del pensiero dell'economista col PhD medio, quelli seri però. Discutere con questi è anche bello, alla fine per andare d'accordo con loro devi dire quello che vogliono sentirsi dire, poi non importa se non è coerente, puoi dire anche nella stessa frase cose che si contraddicono, loro condividono comunque se sentono che la cosa è conforme a ciò che gli dicono di pensare.

Provateci pure.

Postato da istwine in Goofynomics alle 31 agosto 2013 13:18



(come le Monacelle escon dal chiuso,
a una, a due, a tre, e l'altre stanno
timidette atterrando l'occhio e 'l muso

e ciò che fa la prima, e l'altre fanno,
addossandosi a lei, s'ella s'arresta,
semplici e quete, e lo 'mperché non sanno...

No, lo mperché invece secondo me un pochino lo sanno.

Ad esempio, il motivo per il quale stanno prendendo questo fenomenale bagno, segnalatomi da Giorgio il Precisazionista, credo lo abbiano capito. Dovrebbe risultare chiaro da quanto precede, no? E anche dalle parole di Emanuela. Diciamoci tutto. Fanno veramente sorridere, questi economisti tolemaici, così sinceramente convinti che tutto il mondo ruoti intorno a numeri cabalistici, i primi numeri interi, quelli che Dio ha creato (come ricorderete): una Banca centrale indipendente, il due per cento di inflazione, il tre per cento del rapporto deficit/Pil... How Pythagorean! Poi però, eccoli lì ad arrabattarsi, aggiungendo epicicli su epicicli, in un tripudio di cazzate incoerenti, la cui incoerenza salta all'occhio del profano, come nemmeno i poveri tolemaici, quelli veri, quando dovevano gestire il problemino della retrogradazione dell'orbita di Giove, il quale, si sa, era incastonato lì, nel sesto cielo, un po' come un governatore di Banca centrale indipendente sulla sua cadrèga... ma... ma allora... come minchia faceva a far marcia indietro ogni tanto? E questi sono uguali: l'austerità ci salverà, perché siamo brutti e cattivi e improduttivi... Poi l'austerità ci stermina, e gli epicicli degli economisti omodossi li vedete nel sincero ed oggettivo referto di istwine. Ma vedete, che questo modo di "argomentare" per epicicli male incastrati li danneggi di fronte a persone di media intelligenza (esclusi i presenti, va da sé), questo credo che lo abbiano proprio capito.

Altrimenti non avrebbero mai chiesto a Zonin di levarsi di torno. Figurati se lui, che è un guerriero, si sarebbe mai arreso! Del resto, è il motivo per il quale lo stimo (l'unico, ma uno c'è).

A questi colleghi, che tanto e tanto sinceramente fanno per il progresso della conoscenza, mi sento di poter dire una sola cosa:





























































a' ridicoliiiiiiiiiiiiiiiiii!)





(ah, mi raccomando: votate e fate votare Goofynomics ai Macchia Nera Awards. Se ci fosse la categoria "Umorismo involontario", Nfa meriterebbe di vincere. Ma siccome c'è la categoria "Economia", merita di perdere, e voi meritate di vincere. Fate sapere al mondo che esistiamo. Dipende da voi.)

Addendum delle 16:15: da Twitter il buon Alessandro Guerani ci fa sapere che... Diciamo che questo post di istwine soddisfa la sua richiesta!

26 commenti:

  1. Ho votato....ho la sensazione che di questi tempi sia il voto più importante che ho espresso

    RispondiElimina
  2. "Va detto", tutto comincia da qui, da ciò che va detto, che bisogna dire.
    "Una volta eliminato l'impossibile ciò che rimane, per quanto improbabile, dev'essere la verità."
    Questo era Sherlock Holmes, che può anche essere letto e praticato a rovescio: che cosa è "impossibile"? O meglio, "perché" qualcosa è impossibile? Empiricamente o per definizione, per necessità politica?
    Aveva cominciato la Santanchè raccontandoci un signore sobrio, morigerato ed elegante perché il Cavaliere "non poteva" essere altro. Ci ha offerto alcune buone risate, ma questi economisti applicano benissimo il meccanismo con risultati non meno surreali.

    RispondiElimina
  3. Professore, ma a questi cervelloni, qualcuno ha mai chiesto la differenza tra equità ed efficienza?

    Scrivono di economia senza argomentare per modelli ed a volte stento a credere, che conoscano le logiche teoriche economiche.

    Come fanno a non rendersi conto, che redistribuire dai cittadini e piccole imprese a multinazionali e banchieri, porta inevitabilmente ad una ENNESIMA GUERRA?

    Lei pensa che credano a quello che dicono?

    RispondiElimina
  4. Professo'... sara' che mi ero appena alzato, i miei neuroni erano in fase di "attendere prego", ma per un attimo ho temuto che avesse scritto lei il post... lo stile mi sembrava come dire... diverso, per non parlare del contenuto.

    RispondiElimina
  5. Aridaje, mi manca un epiciclo: ma come facevano le (orrende) svalutazioni competitive dell'Italia ad essere competitive se ogni volta che svaluti si svaluta pure il GDP?

    Introduciamo il postulato di Istwine:

    Due affermazioni in contraddizione logica fra loro possono coesistere se e solo se sono entrambi coerenti con quanto viene detto di pensare.

    ...e il postulato di Istwine forte:

    Due affermazioni in contraddizione logica fra di loro possono coesistere in una stessa frase se e solo se sono entrambi coerenti con quanto viene detto di pensare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io aspetto ancora qualcuno che mi dimostri, dati alla mano, quali sono stati i danni seguiti alle orrende svalutazioni competitive degli anni '80-'90... Ok sono brutte e cattive ma se hanno SOLO risvolti positivi sull'economia... Anche chissenefrega!

      Elimina
  6. Io leggo sempre tutto.
    Leggo quel che posta Lei e leggo anche i commenti.
    Oggi no.
    Dopo aver letto questa frase:

    " Il vincolo estero funziona, costringe le imprese a ristrutturarsi ed essere più competitive"

    ho deciso di uscire e ubriacarmi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dimme dove stai che ce n'avrei bisogno pure io...

      Elimina
    2. (p.s.: ma hai almeno capito chi ha scritto il post e chi ha detto quella frase? Perché certe volte vi sopravvaluto...).

      Elimina
    3. No, lo ammetto: non so chi l'abbia scritta. Potrebbe essere stato Bisin o magari Boldrin oppure Ho Chi Minh.
      Ma ho visto e ascoltato bene questa "lezione":

      "Incontro con il prof. Alberto Bagnai a Padova, 18 aprile 2013"


      Elimina
    4. E' che "postato da" di solito è in cima, qui è in fondo... :)

      "Ma vedete, che questo modo di "argomentare" per epicicli male incastrati li danneggi di fronte a persone di media intelligenza (esclusi i presenti, va da sé), questo credo che lo abbiano proprio capito."

      Verso la fine del 2011 in effetti ricordo di aver letto che secondo uno dei professori che scrivono su lavoce.info la BCE non avrebbe potuto creare moneta, e secondo un altro l'austerità sarebbe stata espansiva, in particolare quest'ultimo gioiva per l'IMU e se la prendeva con i lettori (persone ordinarie non indottrinate - credo che Keynes intendesse questo con uninstructed :) che scrivevano nei commenti che l'austerità di Monti avrebbe causato una recessione.

      Non penso che gli economisti di cui parla Istwine si attengano coscientemente a ciò che gli dicono di pensare, mi sembra invece che reagiscano in modo pavloviano, dando ad ogni stimolo -> la risposta alla quale sono stati addestrati.

      Ad esempio, tassi di interesse alti sul debito pubblico -> problema di credibilità.

      Questo spiegherebbe l'incredibile fatto per il quale non sono capaci di correggersi, e non lo vogliono neppure fare.

      Elimina
    5. Come mai questa gente, che pure ha un quoziente di intelligenza normale e una istruzione superiore, dice tante frescacce? Certo, c'è la malafede, ma la malafede è una ricetta emotivamente costosa, perché mette in contraddizione con se stessi, obbliga al cinismo che non piace ai bambini e alle signore e smentisce l'io ideale, etc.
      Suggerisco altre due spiegazioni.
      1) Diceva Simone Weil che quando vogliamo fare una cosa che sappiamo sbagliata ma che desideriamo molto, dentro di noi spunta un geniale filosofo che ci fornisce una biblioteca di giustificazioni razionali.
      2)Il filosofo polacco Leszek Kolakowski, parlando del comunismo reale, non quello sognato dai filosofi e dai militanti ma quello vissuto quotidianamente da chi abitava nei paesi del Patto di Varsavia, introduce due categorie: quella del "credere di credere", che assomiglia molto all'analisi della Weil che ho parafrasato sopra; e quella della "quinta operazione", che mi sembra la più interessante e appropriata al nostro caso UE/euro.
      Nelle quattro operazioni aritmetiche, il risultato consegue dai fattori: prima scrivi 2+2, 5-1, 2x2, 8:2, e solo dopo aver eseguita l'operazione giungerai al risultato, che in questi casi è 4.
      Nella quinta operazione, tu prima stabilisci il risultato, e solo dopo scegli i fattori che diano il risultato desiderato.
      Non è detto che la quinta operazione sia SEMPRE sbagliata: anche un orologio rotto segna l'ora giusta due volte al giorno. Però, meglio non fidarsi, perché chi esegue la quinta operazione, al risultato precostituito sacrifica tutto, in particolare la correttezza dell'operazione, e dunque l'equivalente matematico della verità.
      Se tu hai deciso preventivamente (e non importa se lo hai deciso per ragioni nobili o ignobili, per pura fede o per meschino interesse)che la UE e l'euro sono il valore supremo al quale subordinare tutto il resto, ogni volta che con le quattro normali operazioni il risultato non sarà "UE/euro ottimi e abbondanti" ricorrerai d'istinto alla quinta operazione.
      Funziona, la quinta operazione? Certo che funziona. Per un po' di tempo, funziona con il carburante della speranza, della fede, dell'utopia, del sogno. Dopo qualche tempo, il costo alla pompa dei suddetti carburanti (che sono di difficile approvvigionamento) si fa proibitivo, e bisogna aggiungere degli additivi sempre più inquinanti.
      Prima, la menzogna occasionale: alla bisogna, si mente. Poi la menzogna occasionale non basta più: essendo che nelle società e nelle menti "tutto si tiene", quando cominci a inserire menzogne, esse contrastano spiacevolmente con le verità che hanno la disgrazia di coabitare con esse.
      Dunque, si passa dalla menzogna occasionale alla menzogna sistematica: la "Pravda" (che in russo vuol dire "Verità") non si limita a contenere un numero X balle, è una balla da cima a fondo.
      La menzogna sistematica ha alcuni effetti cibernetici destabilizzanti: da un canto, garantisce che anche i dominanti non possano più fidarsi dei rapporti e dei dati che gli forniscono i sottoposti (celebri le statistiche false del sistema sovietico); dall'altro, i dominati fanno, prima o poi, il confronto tra la loro esperienza quotidiana e la menzogna sistematica di regime, e finiscono per accorgersi che qualcosa non va, fino al punto che quando un capo gli dice "Fuori piove" prima di crederci guardano fuori dalla finestra.
      A questo punto, l'unico modo per puntellare la menzogna sistematica è la paura: entra in scena lo stato di polizia. Il seguito è noto...

      Elimina
  7. Questo potrebbe interessarla:

    "When, in the course of studying a long series ofmilitary
    campaigns, I first came to perceive the superiority of the indirect over the direct approach, I was looking merely for light upon strategy. With deepening reflection, however, I began to realize that the indirect approach had a much wider application that it was a law of life in all spheres : a truth of philosophy. Its fulfilment was seen to be the key to practical achievement in dealing with any problem where the human
    factor predominates, and a conflict of wills tends to spring from an underlying concern for interests.
    In all such cases, the direct assault of new ideas provokes a stubborn resistance, thus intensifying the difficulty of
    producing a change ofoutlook. Conversion is achieved more easily and rapidly by unsuspected infiltration of a different idea or by an argument that turns the flank of instinctive opposition. The indirect approach is as fundamental to the realm of politics as to the realm of sex. In commerce, the suggestion that there is a bargain to be secured is far more potent than any direct
    appeal to buy. And in any sphere it is proverbial that the surest way of gaining a superior's acceptance of a new idea is to persuade him that it is his idea! As in war, the aim is to weaken resistance before attempting to overcome it ; and the effect is best attained by drawing the other party out of his defences.
    This idea of the indirect approach is closely related to all problems of the influence of mind upon mind - the most influential factor in human history."

    (The strategy of indirect approach, 1941, B.H. Liddell Hart)

    RispondiElimina
  8. Io non ho capito: non è un simpaticissimo esercizio stilistico di "contradictio sine qua non"?

    RispondiElimina
  9. Prof ad onor del vero io ad esempio se devo cercare il blog degli americani digito nFa su google, e per quella sigla corrispondono parecchie hit... Poi va da se che ciò che trovi una volta arrivato ti riporta più in basso di quando ci sei arrivato nella scala che porta alla comprensione.. Comunque non ne farei mai una questione di quantità di visite o libri venduti o apparizioni sui media, con loro e con altri, i raffronti li farei sempre sul piano della onestà intellettuale, della comprensione dei fenomeni e capacità di divulgazione, della empatia con chi soffre a causa delle politiche che LORO avallano e ritengono anzi sacrosante e indiscutibili, salvo poi presentarsi agli elettori come salvatori della patria..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Invito tutti a cercare la sigla Nfa su google per vedere a quante associazioni diverse corrisponde...

      Elimina
  10. Ho cominciato a leggere questo articolo di confutazione alle tesi di questo blog e mi sono dovuto fermare alle prime righe. L'autore sostiene che la posizione euro-exit spiegherebbe "la caduta della domanda nel settore traded (e quindi poi la caduta di produttività, vedi Parte 1) in Italia con un eccesso di apprezzamento del nostro tasso di cambio reale". Ma tutte le altre imprese che non esportano? Non è che se io produco accendini per il mercato interno non sono sottoposto alla concorrenza straniera. Lo sono eccome. Lo stesso se produco latte, formaggio, miele o qualsiasi cosa viene scambiata anche sui mercati internazionali. Sono andato a leggere i commenti, alcuni, quelli di PZ, molto interessanti. Ma la maggior parte neanche ha notato come le premesse di dell'articoletto in questione fossero del tutto assurde.

    RispondiElimina
  11. Leggo adesso che quel sito a cui ho fatto riferimento in pratica non è seguito da nessuno.
    Beh, allora vuol dire che qualche speranza c'è.

    RispondiElimina
  12. Ma dopotutto è divertente vedere come affogano nel sangue che loro stessi hanno contribuito a versare.. non mi stancherò mai della loro incoerenza e della loro superficialità, ma che ci possiamo fare, so' piddini.

    RispondiElimina
  13. La prossima sarà: "il Divorzio l'avete voluto voi col referendum, e ora di cosa vi lamentate?", a questo punto vale tutto.....

    RispondiElimina
  14. a me sembra che questi abbiano letto "il principe" di macchiavelli e l'abbiano preso alla lettera, nel senso che non hanno afferrato il vero senso del trattato!

    RispondiElimina
  15. Questi sono irrecuperabili..orrore....."Mi convince la posizione che ha adottato la Linke: non chiediamo la fine della moneta unica, ma la fine dei memorandum della troika, il controllo del movimento dei capitali e nuove istituzioni democratiche per l'Unione europea. Insomma: né sciovinismo anti-europeo, né europeismo acritico" (Mario Candeias, vicedirettore dell'Istituto per l'analisi sociale della Fondazione Luxemburg, think tank di Die Linke)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Né aderire né sabotare".
      Un successone, come l'altra volta (posizione dei socialisti italiani al momento di votare l'entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale).

      Elimina
  16. Una correzione, direi, solo stilistica, dunque off-topic di natura, e un poco di divagante.

    Quello più famoso, per il moto retrogrado, era Marte non Giove, per via che il suo retrocedere nel cielo è più accentuato rispetto agli altri pianeti. Naturalmente gli epicicli e i deferenti di Tolomeo servivano per tutti i pianeti, chi più chi meno, per descriverne i movimenti usando solo il moto circolare. Siccome ancora non bastavano, per prevedere i tempi delle orbite si introdussero pure gli equanti che tanto scandalizzarono Copernico.
    Volendo spingere ancora oltre l'analogia con le nostre cose e trarne un monito, questa storia insegna che il “rivoluzionario” polacco, che aveva messo al centro il sole per ristabilire la purezza del moto circolare, tolti gli odiati equanti introducendo eccentrici e un mucchio di epicicli minori, riuscì alla fine dei giochi a risparmiare addirittura 3 sfere, e per spiegare il moto di 6 pianeti gli bastarono solamente 53 sfere contro le 56 del sistema tolemaico, un bel risparmio.
    Come noto, le cose si semplificarono solo quando Keplero, proprio studiando Marte, scoprì che le orbite erano ellittiche, e Newton spiegò il perché. Spiegazione tuttavia che, come tutti sanno, fu messa in dubbio qualche tempo dopo dall'abate Faria nel capitolo 14 del Conte di Montecristo. Ma l'abate morì tra le braccia di Dantès lasciandogli il favoloso tesoro del cardinal Spada, e i suoi calcoli rimasero sepolti in una di quelle gallerie da lui scavate nel castello d'If; cosicché Einstein, un centinaio di anni dopo, fu costretto a rifarseli tutti.
    Ora, dunque, la morale è: meglio non credersi infallibili e studiare sempre se non si vuole che persino l'abate Faria ci dia la pista, ma intanto smetto per evitare di passare per il protagonista del proverbio cinese: “Quando il dito indica la luna, l'imbecille guarda il dito”.

    RispondiElimina

Tutti i commenti sono soggetti a moderazione.