martedì 24 aprile 2012

Marina e Gianluca

(a grande richiesta. Sentite, vi racconto una storia. In "20 anni dopo", se non ricordo male, d'Artagnan deve tornare in Inghilterra. Il suo lacchè, Mousqueton - sempre se non ricordo male - è preoccupato, perché non sa l'inglese. E d'Artagnan, con il suo aplomb guascone, gli dice: "ma di che ti preoccupi? Sai, l'inglese è solo un francese parlato peggio!". Ecco, entrate in questo ordine di idee. Noi parliamo la lingua archetipica. Se la parliamo male, diventa francese. Se la parliamo peggio, diventa inglese. Se la parliamo peggissimo, diventa americano. Qual è il problema? Vi chiedessi di parlarla meglio... Ma quello ormai non lo chiedo più nemmeno ai miei studenti! Un grazie sentito a elu ei che ha tradotto in modo molto efficace. Impossibile da tradurre il calembour su "panneau". Ho rivisto alcune piccolissime cose.)



Lo scorso agosto (2011) Rossana Rossanda, esponente di spicco della pseudo-sinistra italiana, un'intellettuale che aveva espresso la sua solidarietà al "compagno Mao" all'epoca del "Grande Passo Avanti" (20 milioni di morti), e dalla quale era dunque naturale attendersi sostegno all'euro nel 2011 (decine di suicidi), pubblicava su "Il Manifesto", il giornale della pseudo-sinistra italiana, un articolo nel quale, col pretesto di porre domande agli economisti e ai "padri" dell'euro, dava le sue risposte sulla crisi: risposte, ahimè, tragicamente false, come ci si poteva ben attendere da qualcuno che aveva speso i suoi anni migliori, ormai lontani, a criticare l'economia di mercato, senza far prima lo sforzo, all'epoca giudicato superfluo, di comprenderla.


Seguì un dibattito sul giornale della pseudo-sinistra.



Meglio sarebbe dire uno pseudo-dibattito: non tanto per simmetria, quanto per la stessa ammissione della gentile direttrice del giornale di pseudo-sinistra, che assai candidamente confessò, dopo le sue dimissioni in ottobre, che il dibattito sul suo giornale e sul sito "Sbilanciamoci" (che a quel giornale si ispira), era stato sapientemente orientato in modo da "scongiurare la follia del ritorno alle valute nazionali" (vedi qui gli squallidi dettagli). Lo sapevo bene, visto che il mio contributo a quel dibattito, pubblicato non senza qualche resistenza, era stato astutamente presentato come il delirio di un nazional-fascista, nemico della vedova, dell'orfano, del proletario. E questo semplicemente perché mi ero permesso di ricordare una cosa ben nota agli economisti e scritta in tutti i testi di economia monetaria internazionale: ovvero, che l'imposizione della moneta unica a una zona che non è ottimale dal punto di vista monetario implica che il peso degli aggiustamenti macroeconomici si scarichi interamente sui salari. Quello che oggi chiamiamo, pudicamente, "svalutazione interna”, e che io chiamavo, nel mio articolo, col suo vero nome: lotta di classe. Buffo paese l'Italia, dove un economista non marxista si trova censurato, su un quotidiano che si definisce "comunista", per aver nominato la lotta di classe! La "distorsione deflazionistica" dell'euro era quindi assolutamente prevedibile, prevista, e voluta. L'attacco ai salari non è che uno dei due pannelli del fiammeggiante dittico della moneta unica; l'altro è la finanziarizzazione spinta dell'economia. Le due tavole compongono un quadro organico, dove tutto torna.


E in Italia, come in Francia, la sinistra ci è cascata!


Ma ad ogni peccato misericordia... Il povero giornale della pseudo-sinistra attendeva la mancia del potere (il finanziamento pubblico, che non ha avuto): non si può volergliene se l'istinto di sopravvivenza gli ha fatto fare un passo falso... o svariati, visto il numero di intellettuali che si sono lamentati con me di essere stati censurati in questo pseudo-dibattito, solo perché avrebbero voluto esprimersi criticamente riguardo all'euro. Ma in Natura non c'è che un elemento più duro del diamante: il pensiero unico della destra neoliberale. E non c'è che un elemento più duro del pensiero unico di destra: il pensiero unico di sinistra, quand'è, come oggi in Italia, di destra!


Dimentichiamoci ora lo pseudo-giornale della pseudo-sinistra. Se ne occupino i tribunali: è fallito: il mercato (ironia della sorte) ha vendicato i lettori comunisti.


Torniamo all'attualità.


Nel mio articolo facevo una previsione che ieri si è realizzata. E siccome ciò succede rarissimamente a un economista, mi scuserete se ci tengo a sottolinearla. Sono troppo pigro per tradurre integralmente il mio articolo: vi traduco la fine, che è quella che ci riguarda oggi:


"Dall’euro usciremo, perché alla fine la Germania segherà il ramo su cui è seduta. Sta alla sinistra rendersene conto e gestire questo processo, anziché finire sbriciolata. Non sto parlando delle prossime elezioni. Berlusconi se ne andrà: dieci anni di euro hanno creato tensioni tali per cui la macelleria sociale deve ora lavorare a pieno regime. E gli schizzi di sangue stonano meno sul grembiule rosso. Sarà ancora una volta concesso alla sinistra della Realpolitik di gestire la situazione, perché esiste un’altra illusione della politica economica, quella che rende più accettabili politiche di destra se chi le attua dice di essere di sinistra. Ma gli elettori cominciano a intuire che la macelleria sociale si può chiudere uscendo dall’euro. Cara Rossanda, gli operai non sono “scombussolati”, come dice lei: stanno solo capendo. “Peccato e vergogna non restano nascosti”, dice lo spirito maligno a Gretchen. Così, dopo vent’anni di Realpolitik, ad annaspare dove non si tocca si ritrovano i politici di sinistra, stretti fra la necessità di ossequiare la finanza, e quella di giustificare al loro elettorato una scelta fascista non tanto per le sue conseguenze di classe, quanto per il paternalismo con il quale è stata imposta. Si espongono così alle incursioni delle varie Marine Le Pen che si stanno affacciando in paesi di democrazia più compiuta, e presto anche da noi. Perché le politiche di destra, nel lungo periodo, avvantaggiano solo la destra."



Come previsto, la pseudo-sinistra si impantana, anche se vince le elezioni.


Le speranze ingenuamente accarezzate da certuni di assistere a uno sfondamento di Mélenchon si sono sgonfiate, come era ovvio. Perché gli elettori francesi hanno capito che Mélenchon non è che una modesta spalla dello scialbo Quisling che deve ora prendere il potere per fare il lavoro sporco, quell’Hollande le cui minacce alla Merkel appartengono al "teatrino della politica" (come l'avrebbe chiamato Berlusconi) e sono prive di credibilità. Poiché è assolutamente chiaro che Hollande è inviato a fare in Francia il lavoro che Schroeder ha già fatto in Germania, e che Monti sta facendo in Italia (e Rajoy in Spagna, e...). Un lavoro al quale la Merkel è ben lungi dall'opporsi, visto che anche lei sta al posto suo per lo stesso motivo: distruggere le ultime vestigia dei diritti dei lavoratori, perché la logica del profitto immediato possa definitivamente impadronirsi dello spazio politico, economico, culturale, antropologico, umano dell'Europa.

E gli elettori hanno capito che in questo gioco Mélenchon, evidentemente, non era che un figurante, che ha giocato le sue carte per mercanteggiare una poltrona ma, ahimè, ha perso. Non lo rimpiangeremo troppo, abbiamo ben altro da fare. Dobbiamo prima ammettere il fatto che fin da ora ora il vero vincitore di queste elezioni è il Fronte Nazionale, e dobbiamo trarne le conseguenze. Il Fronte Nazionale non accederà certo al potere (si tranquillizzino i pavidi), ma ha mostrato quale potenziale possa esprimere una forza politica che abbia il coraggio di orientare il dibattito sulle vere questioni politiche ed economiche che tutti abbiamo davanti: le derive della mondializzazione e della finanziarizzazione selvaggia dell'economia, di cui l'euro (e il mito di renderlo sostenibile con una chimerica "unità politica europea") sono elementi essenziali. Ed è da questi elementi che bisogna cominciare se si vuole smontare il meccanismo che procede a schiacciarci.

C'è ancora tempo. È ormai tempo perché la sinistra, in Francia come in Italia, apra un vero dibattito, un dibattito senza pregiudizi sul significato dell'euro, e sugli scenari di uscita. So bene che la Francia è già molto più avanzata dell'Italia su questo cammino, e non ne sono sorpreso: siete pur sempre il paese della Rivoluzione, mentre noi non siamo stati che il paese delle rivolte, rivolte di corto respiro, per lo più: cacciare gli Angioini per chiamare i Valois... Ma c'è un rischio che correte esattamente come noi: il rischio di lasciare alla destra l'opportunità di definire, in negativo, la vostra agenda politica. "Marine parla di uscire dall'euro? Allora noi non ne possiamo parlare, perché lei è di destra, noi di sinistra, e non sarebbe decoroso per degli intellettuali di sinistra di discutere ipotesi di destra!". Ecco il rischio. Siate vigili, pensate con la vostra testa!

Cari amici francesi, ora avrete il vostro Quisling per cinque anni, come noi abbiamo il nostro, e dopo averlo provato, è nell'ordine naturale delle cose che darete il potere alla forza politica che vi mostrerà un'uscita dall'orribile incubo dell'euro, di cui gli elettori avranno il tempo di apprezzare la natura.


E se fra 5 anni ci sarà solo la dolce Marine a mostrare il cammino, è lei che i francesi seguiranno. E la colpa non sarà degli "operai scombussolati" di cui parla Mme Rossanda (che non mi pare si orienti più di tanto) ma degli "intellettuali" che non avranno saputo costruire una vera alternativa.


Detto in altre parole: Mélenchon è (era?) il Vendola francese. Che il Vendola (o i Vendola) italiani capiscano qual è il prezzo di non dire la verità. Volete le cifre? Significa entrare alle elezioni proiettati oltre il 15%, e uscirne intorno al 10%. Mentire è un eurodelitto, al quale, come sapete, non può che seguire inesorabile l'eurocastigo. 

98 commenti:

  1. Mousqueton?! Ma non era Planchet il lacchè di Dartagnan

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    1. Senti, so dove abiti... Io che ho detto? "se non mi ricordo male". Ora scendi tu al piano di sotto, prenditi la Pleiade di Dumas e dimmi do cazzo sta 'sta frase. Hai il tempo di farlo, mon cher? Io non ce l'avevo. Ma il concetto è chiaro. Dovete da studiaaaaaaaaaaaaa'! (effetto Vierne).

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    2. ulallà... adoro Dumas, tutto qua. Devo da studià... a voja

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    3. E se adori Dumas, allora capisci il mio immedicabile dolore di essere qui a spiegare la tabellina dell'uno ai piddini, quando ci sarebbero tante belle cose da fare...

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    4. Eh no, però! Tu fornisci informazioni false...

      i x i = -1

      (dove i è l'unità immaginaria, che non è, in questo caso, quella della sinistra).

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    5. Se non ricordo male Planchet era il "portaborse" di D'Artagnan ne "I tre moschettieri". In "vent'anni dopo" Era Mousqueton. Ma è roba che ho letto 2 secoli fa, potrei sbagliarmi.

      Luciano

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  2. Ciao prof, grazie come sempre per l'ottimo articolo. Volevo segnalarti questo articolo pubblicato oggi sul sole 24 ore: www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-04-23/corte-conti-pericolo-cortocircuito-175200.shtml?uuid=AbjgebSF&cmpid=nl_7%2Boggi_sole24ore_com.

    Mi sa che gli (acuti) giornalisti del(l')(acuto) giornale hanno letto la storiella della Ruritania e della Cracozia... :)

    Buona giornata a Lei! Ancora grazie per il tempo (tanto) che dedica al dibattito con noi poveri mortali. L'apprezzo veramente tanto.

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  3. "E gli schizzi di sangue stonano meno sul grembiule rosso."
    Bagnai lei è un'artista! :-)

    Paolo

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    1. Ma i compagni dello sbilifesto non l'hanno molto apprezzato. Sai, loro sono ancora affezionati al realismo socialista, quei grandi affreschi con l'operaio e l'agricoltore dal mascellone virile, protesi verso il sole dell'avvenire. Loro guardavano in avanti, e intanto, da dietro...

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    2. Permettimi questa osservazione :
      tu poichè Hollande è madreperlaceo e Melenchon somiglia a Vendola preferisci Marine Le Pen perchè sembra dire alcune cose che dici tu. Dimentichi però che Marine aggiunge altre cose che tanto irrilevanti non sono. E addirittura colleghi Marine alla rivoluzione francese, quando in essa c'è anche un po' di Vandea. Potresti fermarti un po' basito di fronte a figure mitologiche così strane (un socialista liberista e una fascista razzista che difenderebbe i salariati) vorresti fare quello che ahnno fatto molti intellettuali di fronte al fascismo : mettere un guinzaglio morbido alla bestia bionda. Anche Croce perdonò all'inizio certi atteggiamenti a Mussolini. Poi si rese conto. Perchè tornare a vecchi errori? Capisco il pericolo dell'Europa capitalistica, ma non mi sembra di sinistra il ritorno alla grandeur, soprattutto quando i borghesi son piccoli piccoli.

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    3. Caro Nobile,
      permettimi di dirti che evidentemente non hai capito molto bene. In questo senso però la tua osservazione mi è utile, perché mi fa capire che sono stato troppo ingiusto con Herr Lampe. Ora ti rileggi il mio articolo, poi, dopo NON aver trovato il passo dove io dico di preferire una fascista a due schiavi del capitale finanziario, mi chiedi scusa, e la cosa finisce lì. Oppure mi indichi fra virgolette la frase che ti ha indotto in errore, io la traduco on il vocabolario ad usum piddini, e forse finisce lì. Oppure finisce lì e basta, perché se la sinistra italiana è fatta di persone che capiscono al volo in questo modo, allora l'avvento di una destra autoritaria non è un dato probabile, ma un dato certo (come del resto, non vorrei dire, ma mi pare che i fatti dimostrino, anche se chi è al governo adesso non è antislamista e non ostenta virilità...).

      Pensa: ben tre possibilità! Molte più di quante ne abbiano gli elettori italiani da quando comanda la sinistra che piace a te...

      Io non voglio mettere nessun guinzaglio, caro piddino al cubo. Io vorrei solo che a sinistra ci fossero un po' più di economisti con le virgolette e con altre cose che vanno a coppie, come me, e magari anche di politici, con gonadi non atrofizzate, capisci, per prendere su di sé il rischio di dire la verità. Lo capisci meglio così?

      Ecco. Se lo capisci sai cosa fare...

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    4. "Il Fronte Nazionale non accederà certo al potere (si tranquillizzino i pavidi), ma ha mostrato quale potenziale possa esprimere una forza politica che abbia il coraggio di orientare il dibattito sulle vere questioni politiche ed economiche che tutti abbiamo davanti":

      Avresti potuto dire (molto più giustamente e senza ammiccamenti a destra)
      "Il Fronte nazionale ha mostrato quale potenziale possa esprimere una forza politica che , partendo da premesse assolutamente del cazzo, abbia impattato senza volerlo sulle vere questioni politiche ed economiche che tutti abbiamo davanti"
      Non avendo fatto questo, non ti chiedo scusa manco per idea. Perchè, come molti economisti e filosofi (ognuno a suo modo, ma tutti con esito scontato) di cui condivido comunque alcune idee (Preve, La Grassa, Cesaratto), ti stai buttando a rimorchio di un carro di merda che è già passato in Europa una 70-80 anni fa, giusto per rabbia e disprezzo verso i partiti di sinistra. L'astio è pure comprensibile, ma le stronzate si possono dosare.
      Il problema è che non siete marxisti (La Grassa e Preve dicono di esserlo, ma tifano per qualsiasi governo non sia americano fosse pure islamico, socialista nazionale, di destra autoritario) e dunque l'internazionalismo da una parte vi entra e dall'altra vi esce. Più andranno avanti le cose più lo sputtanamento sarà patente. Preve già flirta con Alain de Benoist. Quando caschi tu ti faremo sentire come il toro alla corrida(oleeeeee).
      Questo non vuol dire che condivida la posizione di Rossanda e compagni. Il Manifesto non lo leggo da molto perchè la nuova sinistra ha fallito miseramente e Sel è tutto quello che ne resta.
      Quanto al termine "piddino" dallo a chi sai tu. Io sin dal 1989 ho mandato a cagare quella gente, come ho mandato a cagare sia i comunisti unitari, sia i pduppini, sia i cossuttiani, sia Bertinotti e Sir Byssssss Vendola.
      Cià
      Italo Nobile
      p.s. mi sembravi più simpatico. Qua ho toppato e ti chiedo scusa. Certo con tutti questi fan e con tutte queste repliche è difficile rimanerlo. Pazienza. Me ne farò una ragione.

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    5. Ecco, fattene una ragione.

      Hai capito che scrivo per persone che capiscono. Se poi i miei articoli vengono riportati da organi fascisti come CDC non è un mio problema. Chi mi segue sa come la penso. A chi, come te, viene qui solo per farsi un po' di pubblicità non posso chiedere altrettanto (invidia per chi mi segue eh! Sai, un motivo c'è, ma non posso spiegartelo perché non lo capiresti). Io non mi sto buttando a rimorchio di nulla. La mia posizione è estremamente limpida nella condanna del fascismo di Marine, e in più del fascismo dell'euro, che è la causa diretta dell'ascesa di personaggi come Marine, che io evidentemente depreco, e della ripresa dei nazionalismi, che io altresì depreco. Io sto chiedendo alla sinistra di avere il coreggio di occupare uno spazio politico, e lo sto chiedendo DA PRIMA che Marine emergesse come un fenomeno in Francia, perché PREVEDEVO che la situazione le avrebbe consentito di emergere, cosa che a me NON piace. Quindi nessun rimorchio.

      E quindi, mi dispiace rimarcarlo, ma devo farlo per dovere di cronaca, con questo intervento di qualifichi come un poveraccio che non legge (o non è in grado di leggere) un testo un minimo strutturato e va avanti a slogan. Vai tranquillo, col tuo internazionalismo marZiano! L'unico internazionalismo è quello del capitale, ma a voi trotzkisti della domenica non si riesce a farlo capire. Salutami l'algonchino quando lo incontri e torna dai dieci lettori del tuo blog, gli sarai mancato.

      In altri termini: fascista dillo a tua sorella, non a me, perché poi ti rispondo.

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  4. Salve Professore, ero d'accordo con Lei prima e lo sono ancora di più oggi.
    Grazie ancora per il tempo che spende in questo blog.
    Tanti saluti.
    Toni

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  5. http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/7169/

    ci son dei passaggi interessanti (nulla di nuovo qui) però sicuramente nuovi per i manifesti. bella quella che è Hollande è un prodotto di Mitterrand e quindi non farà un cazzo.

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    1. Ma come! No, no... ci sono due novità importanti: la prima è che il Manifesto ancora esiste (io pensavo che fosse fallito: ma allora di cosa si lamentava Parlato? Vedi che è come dicevo io? Il monarca Finanza ha bisogno dei suoi giullari...); la seconda è che fa finta di vedere quello che tutti vedono. In effetti è un progresso (finto)! ;)

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    2. Madonna mia questa Gubbini! Ma chi è? "I mercati sono preoccupati perché Hollande è socialista..." Ma come si fa? I mercati, eventualmente, sono nervosi perché Le Pen è al 20%, quindi al prossimo giro è finita la pacchia (o per meglio dire: la pacchia continuerà, ma in forme diverse...)!

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    3. la migliore è questa: cinziagubbini: "Aspetta spiega: che vuol dire imporre una feroce deflazione salariale, e perché' questo era l'obiettivo (non sarà cattiveria)?"

      ma 'ndo cazzo vuoi andare.

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    4. Avete presente Caterina Guzzanti quando imita Miss Italia? "Ciao, sono Cinzia, i valori che contano di più per me sono la famiglia. Io ho provveduto a ferrarmi bene bene su alimentazione in quanto mela e kiwi (chivi), è molto importante nella vita..."

      Ma perché ti vuoi "cementare" con questi temi, Cinzia? Ci sono tanti lavori dignitosi...

      Vale il commento del prete: è una ragazza che ha studiato e si sente... alla laurea triennale, però!

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  6. Ottimo intervento. Soprattutto perché rende assolutamente evidente la subalternità della sinistra europea alle politiche di compressione dei salari (passando per la disoccupazione di massa) e di finanziarizzazione dell'economia. E tutto ciò ce l'hanno spacciato per visione politica. Sempre più convinto che, così come il recupero di un minimo spazio di dialettica democratica debba passare per la riconquista della sovranità nazionale così, perché ci sia una presa di parola credibile della sinistra, si dovrà necessariamente fare piazza pulita del ceto dirigente degli ultimi 30 anni.

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  7. Buongiorno Alberto,
    sto leggendo l'articolone su costituzionalismo.it e mi sono fermato sul "[..]questo è il risultato inevitabile di mercati di investimento organizzati avendo di mira la cosiddetta ‘liquidità’”, nei quali quindi “lo scopo privato dei più esperti investitori” diventa “passare al prossimo la moneta cattiva”, in un contesto “soggetto ad ondate di ottimismo e pessimismo irragionevoli”,[..]" ed ecco qui la parte che non capisco "[..]che la razionalità individuale non può contrastare anche perché “è cosa migliore per la reputazione fallire in modo convenzionale, anziché riuscire in modo anticonvenzionale[..]”.

    Non capisco perché parla di reputazione. Tra l'altro chi se ne frega della reputazione, se fallisci succede e basta, non è cosa buona.

    Può spiegarmi in altre parole?

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    1. No, mi dispiace, questa cosa la si può spiegare solo come la spiega Keynes. Per capirla bisogna lavorare in una istituzione gerarchizzata: Chiesa, esercito, università o banche. Altrimenti prenda questa affermazione per quello che è: una semplice verità, dagli effetti devastanti.

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    2. Esempio: "noi sapevamo che i titoli bancari si sarebbero sgonfiati" "bene, allora vi sarete tirati fuori" "no, perché ce lo aspettavamo solo noi e ci avrebbero presi per pazzi" (da un colloquio con un MIO ex-alunno che maneggia i VOSTRI soldi: io le cose gliele insegno, ma poi NON POSSONO applicarle).

      Chiaro?

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    3. Ah, ok. La chiave di lettura è "istituzione gerarchizzata". Quindi il mercato ha una componente di rapporti "sociali". Non sono solo entità che fanno affari in maniera razionale.
      Giusto?

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    4. da analfabeta
      non crede che la risposta esatta(sincera) fosse "no perchè non sapevamo quando" ?

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    5. Allora. Mettiamo insieme i pezzi fino a qui. Caro Diego, la tua fiducia nella razionalità degli operatori da cosa deriva? La risposta tecnica di Alessandro è ineccepibile. La risposta di Stefano anche, ma non è in contraddizione con Keynes, o col mio studente, o con Alessandro.

      Certo, il problema è esattamente quello: la scarsità di sfere di cristallo affidabili (di ellissoidi invece ce ne sono molti, come sapete). Ovvio che se si sapesse esattamente quando "sfilarsi", tutti cercherebbero di sfruttare fino al massimo le opportunità di profitto. Del resto, i rendimenti sono più elevati dove è più elevato il rischio percepito, quindi... Ma il problema è proprio questo: se tutti "imboccano" in un investimento rischioso, tu sai che è rischioso, ma ti sfili prima, il cliente non sarà contento (anche se a evento realizzato lo sarebbe) e se ne andrà. Se invece cadi con gli altri, tutto va bene: a quel punto sei nel benchmark. Ecco perché è a modo suo razionale "fallire in modo convenzionale". I "rapporti sociali" di qui parla Diego, intendendoli in senso ampio, sono quelli che organizzano il mercato dei capitali in un modo tale per cui questo mercato necessariamente fallirà nell'allocare in modo efficiente e sicuro i risparmi, perché seguirà la logica che Keynes chiama "delle sedie musicali" e che noi chiamiamo dei "Ponzi game" o delle "bolle".

      Stanno insieme i pezzi, adesso?

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    6. Grazie, stanno sicuramente insieme. Non riuscivo a collegare il motivo per cui è meglio per la reputazione fallire in modo convenzionale: uno dei motivi è la ricerca del massimo profitto del cliente. Per me fallire è fallire, punto. Invece la logica è diversa, evidentemente.

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  8. Breaking news: mesi di studio per giungere alla conclusione che la diminuzione del tasso di crescita italiano fra il periodo 1980-95 e il periodo 1996-2010 (pari a circa 1.3 punti, da 2.1% a 0.8%), è attribuibile per il 44% al risultato degli scambi con i paesi "core" dell'Eurozona (ricordate la famosa sottrazione di domanda della locomotiva che va a marcia indietro), e per un altro 20% ai paesi OPEC (la bolletta energetica), più spiccioli variamente distribuiti. Insomma, quello che sapevamo. Ma adesso è scientifico! E naturalmente con i paesi della periferia, invece, ci abbiamo guadagnato. Ma non abbastanza da non andare a fondo.

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    1. quando è pronto (impacchettato a dovere) ce lo fai leggere? anche se non ne capiamo tutto, può servire.

      se si può, non so le regole.

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  9. Prof. GRAZIE ANCORA (mi dimetto da ing. e studio economia!)

    Ecco un altro "populista" .

    http://www.corriere.it/esteri/12_aprile_24/olanda-diario-di-una-crisi-luigi-offeddu_d349c658-8de9-11e1-839c-11a4cf6ed581.shtml

    Domanda:

    se assumo che destra e sinistra siano due facce della stessa medaglia ("l'industrialismo" ; Massimo Fini in "Il denaro sterco del demonio")

    perché dovrei temere Marina, Geert e l'omologo italiano che verrà?

    è una domanda che mi pongo davvero! non mi conviene un "populista" di destra?

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    1. Ho provato a porre la domanda al mio signore e mi ha suggerito che la risposta sia no. "Perché?" ho chiesto.

      Lui mi ha risposto, tenga a mente che è tedesco, così

      Ha poi suggerito che situazioni quali la seguente potrebbero essere maggiormente tollerate (promosse?).

      Le risparmio il resto per brevità.

      Il che mi fa riflettere,se così si può dire, su cosa significhi avanzare una proposta politica e come debba essere correttamente letta.

      Ovviamente tenga presente che queste sono solo le riflessioni di un umile domestico, dunque non dia loro maggiore importanza di quante ne hanno effettivamente.

      Forse il mio signore sbaglia e la bionda Marine è meno peggio (orrenda locuzione!) di come appare ... (consiglio la visione da 3:32)

      Buonanotte

      Hert Lampe

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    2. Sai, amico, tu, come giustamente dici, sei un domestico, diciamo pure un servo. Quindi capisco il tuo punto di vista. Allora cerca di capire tu il mio, altrimenti mi toccherà aderire all'approccio "liberista" di chi dice che non si è servi per caso.

      Quello che il video ci dice è molto semplice: che l'euro sta fomentando il fascismo in Europa. Il perché credo di averlo detto apertis verbis solo io sul Manifesto: perché l'euro è fascista, e perché le politiche fasciste avvantaggiano solo i fascisti.

      Nel quadro attuale la cosa più grave è l'euro. Come se ne esce e chi ce ne fa uscire... mi sembra secondario. Se vuoi te lo dico in un modo che non potrai non capire: abbiamo votato, in Italia, dopo l'ultima crisi politica? No. Quindi la democrazia già non la abbiamo più, giusto? E ti fa paura la Le Pen? Perché se la prende con il povero immigrato? Perché è populista?

      Ah, certo, e poi in Cina non rispettano i diritti umani. E, pensa un po', nemmeno in Nigeria... e nemmeno in Iran, ma solo da quando vogliamo bombardarlo... Mentre i diritti umani sono rispettati in tutti i paesi che non hanno il petrolio...

      Suvvia... siamo seri...

      Il nazismo andò al potere a causa della disoccupazione, e la disoccupazione in Italia non la vuole Marine Le Pen, e nemmeno Borghezio. Il nostro vero, immediato e urgente problema è un altro. E chi non lo capisce o non lo vuole capire è complice, quindi fascista, anche se fa parte delle anime belle alla CDC che ci mettono in guardia contro il populismo.

      P.s.: ma dov'è la bionda Marine nel tuo filmato?

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    3. Stamattina ascoltavo Radio1, dove a un certo punto l' "esperto" che era interpellato, non sapevo che trasmissione fosse, mi ha fatto sobbalzare, dicendo, sostanzialmente: "avere una moneta propria per poter agire sulla sua svalutazione è l'unico modo per uscire dalla crisi e non si deve avere alcun timore di uscire dall'euro, perché i Paesi che ne stanno fuori stanno meglio di noi".
      Ho riassunto ovviamente in maniera barbara il discorso, che era articolato a semplice (solo il giornalista non capiva una mazza, come sempre).
      Ho pensato: toh, Bagnai finalmente è finito in Rai.
      E invece chi era? Era l'esperto della trasmissione "questioni di borsa", cioè un esperto di borsa, di mercati, non un professore o un economista! Insomma, chi lavora tutti i giorni con i soldi sa benissimo e vede con estrema chiarezza qual è la strada giusta. Devo dire che la cosa mi ha lasciato amareggiato, perché non fa che confermare che restare nell'euro è una volontà consapevolmente diretta a nuocere alla gente, e cioè assolutamente dolosa. Crepino.

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    4. (riposto, non sono sicuro di everle inoltrato la mia risposta, nel caso cancelli il doppione)

      Non doveva cercarla professore, la bionda Marine nel filmato non c'è. Volevo suggerire uno spunto di riflessione sull'estrema destra e la differenza tra ciò che si dice (ma noi non siamo mica razzisti! ) e ciò che si pensa (marocchino di m...), ma forse è un concetto troppo convenzionale e intuitivo.

      Ad ogni modo non ho detto che il problema più urgente non sia l'euro, ma a mio modestissimo (e servile) modo di
      vedere quale forza politica farà uscire il paese X dall'euro ha molta importanza, anche e soprattutto per quelli più colorati di me e lei. Registro che secondo lei non è così, rispetto la sua opinione ma non capisco in base a quali argomenti.

      Come ho avuto modo di evidenziare in risposta al disorientamento di Domenico nel post qui sotto, non solo i fascisti propongono l'uscita dall'euro. Dunque se è vero che il principale problema della sinistra è la sinistra stessa- ma forse la Papariga fa eccezione, mi dica lei - dubito che tale problema sarà risolto da Farange o Le Pen.

      Se non ricordo male anche Hitler risolse il problema della disoccupazione, peccato per quel dettaglio della seconda guerra mondiale...

      Sintesi: il pd è di destra? Ovvio. E la Lega? Anche. Marine? Pure! Le cose come vede non si ecludono e ci si può opporre allo stesso tempo sia all'europeismo piddino che al nazionalismo fascista in doppiopetto e rispettabile della bionda.

      La sparata sulla Cina (etc) comunque mi è oscura a meno che lei non alluda ad una mia presunta cecità rispetto alla questione dei diritti umani come clava dell'imperialismo. D'accordissimo con lei: i diritti umani, gli stereotipi, l'arte retorica, la propria cultura personale, etc, possono sempre essere usate come clava contro qualcuno.

      Per inciso, non so lei, ma io nel 2001 andai al G8. Quindi non tema, del democratico governo Berlusconi (c'era lui no?) mi ricordo,
      come delle democratiche manganellate in piazza Plebiscito del Governo D'Alema (c'era lui no?).

      Spero non si sia risentito del commento di cui sopra, la mia stima per lei rimane immutata. Tenga solo presente che non ci sono eroi per un cameriere (servo, per di più), ragion per cui mi permetto di criticare una posizione che non condivido.

      Se la cosa non le è gradita o ritiene che i miei interventi non siano all'altezza della discussione del blog, basta dirlo e mi asterrò in futuro dal partecipare al dibattito (che personalmente trovo invece istruttivo).

      Herr Lampe

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    5. Ma questo come lo si interpreta? Come dico io, cioè che chi dice che "i mercati ci puniranno" ecc. ecc. dice una scemenza enorme, fa del puro e semplice terrorismo. I mercati sanno benissimo che alla fine dei giochi a loro convengono paesi vivi, non paesi morti. E il gioco è andato troppo avanti. Tra l'altro, lo spread che stiamo pagando significa solo che i mercati hanno già internalizzato in gran parte il costo della svalutazione che NECESSARIAMENTE seguirà all'uscita. E quindi, certo, ci sarebbe nervosismo, ma non sarebbe la fine del mondo: sarebbe l'inizio di un mondo migliore.

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    6. Quella sopra era per Pablo68.

      @Lampe

      Guarda, sul dibattito fai un po' tu. Certo, nel momento in cui quello che trai da questo post è l'idea che io sto dicendo che Marine o Farage risolveranno il problema (cioè nel momento in cui dimostri di aver capito l'esatto contrario - non una cosa un po' diversa, attenzione! ma proprio il contrario) di quello che sto dicendo ormai da un anno, sai... devo scegliere se avere sfiducia in me stesso o nel genere umano.

      Solo due domande non polemiche per le mie statistiche: quanti anni hai? e vieni da CDC?

      Puoi rispondermi anche in privato e possiamo anche continuare in privato. Mi sembra che la maggioranza abbia capito cosa voglio dire, quindi forse è meglio che noi ci chiariamo senza annoiare gli altri.

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  10. Possiamo, con delicatezza, dire che quest'uomo e gli altri "economisti" come lui, non capiscono una beata mazza e sono pericolosi/pericolosissimi? Ma soprattutto: qualcuno mi spiega perché i giornali, pure di sinistra, danno spazio a gente che di macroeconomia ne sa quanto me? Questi vanno combattuti e confutati assolutamente perché sono totalmente fuori dal mondo.... http://www.linkiesta.it/federalismo-default#ixzz1sxTZIHlf

    Notare, come dice, il prof il mantra: "spesa pubblica". Sembrano in pieno trip allucinogeno.

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    1. Ma! Evidentemente il prof. Boldrin ha ambizioni politiche, ed è giusto che si esponga e le porti avanti. Auguri.

      Io vorrei solo capire perché dovrebbe essere una panacea a livello nazionale quello che viene visto come la fonte di tutti i mali a livello europeo! In Italia chiamiamo federalismo il fatto che le regioni gestiscano i propri budget (raccolgano nel proprio territorio le risorse con le quali finanziare le proprie spese, in autonomia): un processo che porta il governo centrale a perdere peso e funzioni. Ma in Europa vogliamo più federalismo quando vogliamo che il budget della Commissione diventi più "pesante", cioè che gli Stati nazionali "devolvano" funzioni a un organismo centrale (e siccome questo organismo ancora non c'è, alla fine viene surrogato dalla Bce o da Anghelona).

      Non vi sembra contraddittorio?

      Ma ancora non è nulla! Sentite questa: in Europa vogliamo risolvere i problemi con la svalutazione interna: le regioni in deficit devono pagare di meno i lavoratori. Ma in Italia, con il Sud in deficit al 15% e oltre del Pil da quando esiste l'ISTAT, invece no: non possiamo farlo: orrore, le gabbie salariali, vade retro Satana!

      Ma...

      Non vi sembra contraddittorio?

      Che scienza strana che è l'economia, soprattutto quando chi la pratica ha obiettivi di altri tipo.

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  11. Salve Prof.
    Tempo fa lessi su un blog che se l'Italia fosse uscita dall'euro poi avremmo comunque dovuto ripagare in euro la parte del debito pubblico in mani straniere perché i debiti si ripagano nella valuta in cui sono contratti.
    L'articolista argomentava che ripagare con una moneta debole un prestito contratto con una molto più forte sarebbe stato un suicidio finanziario, d'altra parte rimanere nell'unione europea sarebbe un suicidio economico/sociale (letteralmente).

    Condivide queste osservazioni?

    L'uscita dall'euro dovrebbe essere accompagnata da una ristrutturazione del debito estero (soluzione argentina)?

    PS: Ovviamente l'assunto implicito del ragionamento è che non si può uscire dall'UE (vera fonte del problema) senza anche uscire dall'euro.

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    1. Guarda, per me i giornalisti sono un grande mistero. Nel migliore dei mondi possibili vorrei che fossero pagati (e bene) per fare certi discorsi. Poi massimorocca mi ha spiegato che sono pagati male, e che se gli dici "prezzolati" si offendono (ma perché?), e allora ho capito che il mondo è un abisso di irrazionalità, nel quale spesso si ripetono cose sentite dire... chissà perché...

      Eppure... stranamente... questi "quasi modo geniti infantes" le cose a vanvera le ripetono SOLO E SOLTANTO SE VANNO NEL SENSO DI TERRORIZZARE LA POPOLAZIONE...

      Coincidenze... prezzolati no... una casuale unanimità di intenti...

      Io ti faccio una sola unica domanda: perché mai i "mercati" hanno potuto accettare la svalutazione della sterlina, e non potrebbero accettare la svalutazione della "nuova lira", per la quale, del resto, ci stanno facendo pagare il conto in anticipo sotto forma di quattro punti di spread?

      Le proposte di uscita dall'euro ovviamente prevedono la ridefinizione del debito in valuta nazionale, e i mercati ovviamente la accetterebbero, perché l'alternativa è NON AVERE NIENTE INDIETRO: che è quello che avrebbero se le economie collassassero.

      Ed è per questo che i mercati (ma nessun "giornalista" saprà spiegarti perché) puniscono sia chi non adotta politiche di austerità, SIA CHI LE ADOTTA (perché quest'ultimo, peggio del primo, non avrà mai possibilità di ripagare il debito)!

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  12. http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-04-22/sacrifici-stanno-salvando-151454.shtml?uuid=Abx5CzRF

    leggendo quest'articolo, mi concede il permesso di urlare .."NUN CE STATE A CAPI' NA MAZZA!!"?

    saluti
    Scipione

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  13. Mi scusi prof. Secondo lei,ipoteticamente, è possibile mantenere una sottospecia di Europa politica, una volta usciti dall'unione monetaria? sarà mai possibile un percorso di integrazione economica a livello europeo che non dia gli stessi risultati che vediamo oggi?

    RispondiElimina
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    1. Dipende da quanta consapevolezza i cittadini hanno delle scelte che vengono proposte o nascoste loro. Che un'altra Europa sia possibile non lo dico solo io. Lo dicono, e lo dicevano anche prima, persone più autorevoli di me (come sa chi mi segue da un po').

      L'euro è uno strumento di oppressione fascista (non certo di per sé, ma per il modo in cui lo si è voluto gestire), ma l'Europa è una cosa diversa ed è sopravvissuta ad altri fascismi, con danni, perché gli errori si pagano, ma con una sia pur labile e temporanea consapevolezza e volontà di evitare la ripetizione degli stessi orrori. Non sto dicendo che in Europa non ci saranno più campi di concentramento (basta andare appena fuori dall'Eurozona e fino a ieri c'erano). Sto dicendo però che per le generazioni attuali la lezione che riceveranno dal fallimento dell'euro, per un po', servirà a fare più attenzione. E l'Europa, in fondo, siamo noi.

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  14. Salve Prof, sono un affezionato lettore del suo blog.
    Innanzitutto grazie per il lavoro di informazione che sta facendo e per le perle di cultura che ci regala.
    Mi è chiaro adesso che il problema è il debito privato estero, e che cercare di risanarlo imponendo alle banche di sostenere il debito pubblico sarebbe come cercare di rimediare ad una falla solo con volenterose secchiate.
    Avrei però bisogno di un aiuto su due punti, anche per sostenere la discussione con amici miei piddini sulla necessità di uscire dall'euro o di ridiscutere i trattati (la speranza che si possa arrivare ad una soluzione non traumatica, non è ancora morta).
    Il primo: uscire dall'euro sarebbe una catastrofe: svalutazione, terremoti, peste e carestie. Ricordo che in precedenti post lei aveva detto che la svalutazione sarebbe solo del 20%. Se non ha tempo o modo di rispondere, potrebbe indicarmi qualche link o il riferimento a qualche documento da leggere per sostenere quest'affermazione?
    Il secondo: a tramare contro l'euro sono quei cattivoni di Americani, i massoni, Goldman Sachs, la trilaterale, la Spectre, etc.. Grazie all'euro, siamo una potenza economica e questo da fastidio all'allegra compagnia di cui sopra.
    Su questo, avevo letto o sentito che in realtà agli Stati Uniti l'euro fa solo comodo. Potrebbe fornire, a noi 'gnurant' qualche delucidazione o il riferimento ad una fonte a cui attingere per chiarimenti?
    La saluto e la ringrazio ancora

    Mario Bevilacqua

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    Risposte
    1. Allora. Se vogliamo affrontare il problema seriamente, cambia amici. Chi non ha ancora capito non capirà mai. Non lo qualifico, si qualifica da solo.

      Circa le dimensioni della svalutazione che ci aspetta, purtroppo anche padri nobili della sinistra per bene e decotta si sono avventurati in esercizi di puro e semplice terrorismo. Ti rinvio al mio commento a uno di questi esercizi. Se il commento non è chiaro, ci torniamo.

      Secondo: l'euro sta implodendo e gli americani non c'entrano un bel nulla. Da quando esiste, l'euro non ha minimamente scalfito il predominio del dollaro come strumento di liquidità internazionale, per almeno un paio di motivi: primo, perché nessuno ci ha mai creduto fino in fondo; secondo, perché se vuoi che una moneta circoli, devi farla uscire dal tuo paesello: la contropartita di una fuoriuscita netta di valuta è un acquisto netto di merci (per me, per te, per le nostre famiglie, per il nostro comune, per la nostra provincia, per il nostro Stato e per il nostro continente). L'ossessione mercantilista tedesca ha trasformato l'eurozona in un sistema sigillato nel quale gli euro servono solo come clava per sbriciolare i propri "fratelli" e dal quale gli euro NON escono: non uscivano già prima, figurati ora (che ovviamente nessuno li vuole perché sa che domani non ci saranno più). Le statistiche della Banca dei regolamenti internazionali sono eloquentissime in proposito: la percentuale di euro nelle riserve ufficiali delle banche centrali era ed è rimasta la somma di quella di marchi e franchi. Punto. Gli Usa hanno mantenuto intattissimo il loro potere di signoraggio (con oneri connessi, incluso il deficit strutturale di partite correnti).

      In realtà agli Stati Uniti oggi la nostra implosione darebbe più fastidio che altro: non hanno certo bisogno del suicidio della parte più ricca del mondo (dopo la loro), ora che devono ritirare su la propria economia. Poi chi gliela compra la loro roba?

      I complottisti sono tutti dei poveri coglioni, più o meno piumati, ma ugualmente inutili agli occhi del Signore.

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    2. sa prof. anche Gesù era un poco "complottista" immagino si riferisca a quelli che monitavano al fine di profondere uno sforzo di coesione per contrastare il complotto speculativo contro il sacro euro.
      Tordando seri sugli stati uniti ricordo che mesi fa erano in realtà talmente terrorizzati dall'italia in balia dello spread con successiva implosione eurofobica che qualcuno altolocato (non ricordo chi) voleva "umiliare" la bce e fare della fed il "prestatore di ultima istanza" dell'italia.

      Giuseppe

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    3. Ciao Giuseppe! Di questo intervento ho capito solo che devi far pace con la tastiera! Ce lo spieghi meglio?

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    4. in effetti scrivere a tarda ora ha effetti collaterali.
      Dicevo che io ormai la parola complotto non capisco proprio più cosa significhi anche etimologicamente (sono andato in confusione totale! questa cosa gliela spiego in privato): viene attaccata, abusata per poi essere sdoganata (leggi i complotti sono tutti falsi tranne quello contro l'euro) brancaccio diceva che le teorie del complotto contro l'euro sono ridicole ma chi glielo spiega a brancaccio che i "complottisti veri" considerano l'euro come apice del complotto? ecco non ho litigato con la tastiera probabilmente ho litigato col cervello :).

      Sulla parte "seria" del mio precedente messaggio ricordo molto bene di aver letto su un sito ammerregano all'apice delle tensioni sui nostri titoli pubblici lo scorso autunno che qualcuno in america voleva la Fed come prestatore di ultima istanza del debito pubblico italiano ed umiliare in tal modo la Bce e la sua linea suicida espressione del caos politico in europa. Se trovo l'articolo glielo mando.

      Giuseppe

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  15. Prof. è stato un piacere tradurla, e un buon allenamento. Ho avuto l'impressione di notare sia la sua l'italianità (questo periodare callido e assorto, ampio all'inizio ma le cui spire si stringono inesorabilmente al collo della vittima, povera Rossanda) sia una certa "francesizzazione" del pensiero... o forse era lo spirito di un Jaurès che l'ha posseduta, spingendola a una certa retorica non stucchevole, ma percepibile...?
    (il che porta a una domanda tecnica: la mia impressione è che traducendo dal francese all'italiano conviene asciugare un pò la retorica per non apparire... ampollosi francesi, e allo stesso tempo dare aria ai periodi, magari spezzandoli, per non essere boccacceschi. Oppure bisogna solo tradurre, e darsi pace?)

    Comunque sia ora ci deve spiegare meglio il discorso della lingua archetipica, a confusione dei barbari e a maggior gloria del fiorentino!!!

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    Risposte
    1. Ma... non saprei... Il francese non è tutto "Madame se meurt, Madame est morte!" Anzi, il periodare "a imbuto" è proprio una caratteristica proustiana, come dice il Gaddus ("la sua pagina è un imbuto sagace..."). Non mi sembra che il francese sia una lingua nemica dell'ipotassi, anzi. Con l'inglese sì, lì bisogna tirarsene fuori, regna la paratassi (o almeno a me così sembra, anche perché ho frequentato un inglese molto povero, quello degli "scienziati", e un francese molto ricco), e allora un ipotattico convulsivo come me si deve fare violenza. Che però serve sempre.

      Non credo esista una grande necessità di spezzare, credo ci si debba dar pace. La traduzione certo non è un atto notarile, è un atto creativo. Ma se cominci a porti problemi non ne esci più.

      La retorica... anche lì, bisognerebbe vedere se ne stiamo parlando in senso tecnico. Keynes è un grande retore. Un faro nella notte. E a me personalmente non piacciono gli oratori scialbi (ternes)!

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    2. ternes mi era così chiaro, sul momento, che non ho controllato... un peccato di presunzione, fa bene a non fidarsi.
      Sul linguaggio... ecco mi sembrava che il francese (che nella vita reale è molto più piatto che nella letteratura in cui lo si ama) le avesse gonfiato un pò la vena retorica. Non è una critica, onestamente mi è piaciuto ma ripensandoci mi è venuta in mente una "Orazione a Bonaparte pel Congresso di Lione", starring Ugo Foscolo: "E il commercio, magnifica sentenza de' moderni politici, nella repubblica universalmente fioriva, non già nel lusso civile o nello spaccio delle derrate; merce de' trafficatori fu sempre la povertà dello stato, la quale riparata con usure ognor raddoppiate e provocate forse, palliata veniva ed esulcerata ad un tempo, talché ogni debito spento uno più grave ne raccendea."
      Non arriviamo a questi eccessi! :)
      (è invidia)

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    3. Uno dei vantaggi del tanto deprecato narcisismo è che libera dall'invidia. Ora, a parte il fatto, che tu sucuramente tollererai, che io arrivo, come tutti, un po' dove voglio e un po' dove posso (le proporzioni le deciderà la Storia), rimane il dato tecnico. Se intendiamo la retorica in senso tecnico, cioè come arte della persuasione, certo, io voglio e posso essere retorico. Ma credo che tu intenda il termine in quell'accezione spregiativa che ha assunto nel linguaggio post-ottocentesco. In questo senso ti faccio notare che, se ci rifletti ne converrai, molto di quello che trovi retorico nel brano "del" Foscolo (grande amico di Gadda, notoriamente!), deriva da scelte lessicali che a noi suonano stantie, più che dalla costruzione del periodo, che era ciò da cui eravamo partiti. Il concetto, poi, non è così sbagliato. Anche "il" Foscolo aveva capito che le crisi ci sono perché fanno comodo a qualcuno, il quale, forse, le provoca...

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    4. Non voglio certo insegnarle nulla! Era una domanda onesta, perché ho notato in me che usare una lingua (specie quella francese) cambia leggermente la personalità del parlante. Non lo so, è una mia impressione.
      Le scelte lessicali... nel brano foscoliano sono antiquate, certo, ma per me ciò che lo rende così ostico sono le inversioni, i soggetti lontani chilometri dai verbi. Il suo pezzo è godibilissimo. Ma forse quello che mi suonava "strano" o "retorico" (in questo senso deteriore) è dovuto alla forma dell'appello ai francesi. Probabilmente è che la preferisco polemista, quando dà di clava con dati & sarcasmo sul Gallino di turno (che infatti credo abbia cercato un sasso sotto cui nascondersi, mentre Fabio dall'Oman ancora parla http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/04/24/si-intensificher-lesodo-dai-titoli-francesi/206691/). Questo appello invece avrebbe potuto scriverlo un qualsiasi Flores D'Arcais (se ne capisse qualcosa).
      E poi dicono che gli economisti mettono becco su tutto... Beh, grazie anche per questo! :)

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    5. Non sentirmi risentito perché non lo sono. Difendo solo la retorica, che ho studiato con ottimi insegnanti, e che fa parte del mio bagaglio culturale di intellettuale del Seicento. Nel tuo discorso c'è uno snodo cruciale: "se ne capisse qualcosa". Io non sono per gli appelli, come sai, me ne arriva da firmare uno al giorno e lo rimando al mittente. In effetti, non stavo parlando ai francesi, ma ad alcuni francesi...

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  16. Mia state frantumando un sogno....io spero molto in Hollande

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    1. Be', ma tu sei un piddino seriale reo confesso... Noi però ti vogliamo bene e ti auguriamo sogni d'oro!

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    2. Fogni d'ovo anche da pavte mia! Anzi dei gvandiffimi fogni.

      Fognoni!

      Alex

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    3. hahahahahaah Alex santo cielo contieniti!

      Giuseppe

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  17. .. e tra l'altro fonti non ufficiose riportano che Mao pure ricambiò la solidarietà, con una frase che, sempre canali informali riportano pressapoco come segue

    "Gentile SignoLa glazie peL il suo suppoLto gLande!
    VeLamente gLande!
    GLandissimo"

    Alex

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    1. Su CDC mi hanno anche accusato di mancare di rispetto a Mao, e quindi ti pubblico, altrimenti non ti avrei pubblicato perché sei troppo...

      Però io vorrei che mi spiegassero allora come mai per evitare che morissero tutti di fame c'è voluto che morisse di vecchiaia Mao e che Deng Xiaoping traghettasse il paese verso quello che è adesso, cioè un paese non esattamente comunista (non c'è più il piano quinquennale, ci siamo capiti? Poi, certo, non rispettano i diritti umani, mica come noi. Vallo a dire ai genovesi, o a chi stava alla Diaz...).

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    2. sono tLoppo cosa? ...GLande?

      poLca TLoia vatti a fidaLe degli amici...

      Alex

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    3. Dunque questo è un caso di omonimia

      http://www.adnkronos.com/IGN/Sostenibilita/Risorse/La-Cina-approva-il-Piano-Quinquennale-di-sviluppo-spazio-allo-sviluppo-sostenibile_311788740714.html

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    4. Tesoro di papà! Ma anche noi abbiamo il nostro piano, che è triennale, e si chiamava DPEF, poi DEF. Fino a pochi anni fa avevamo il "Ministero del bilancio e della programmazione economica", ricordi? Ma a te risulta che oggi sia Pechino a dire alle comuni agricole quante fave produrre e a quale prezzo venderle? Ti ricordi lo household responsibility system... e tutto quello che ne è seguito? Tu lo sai, vero, di cosa stai parlando?

      In caso contrario saresti perdonato d'ufficio: une fois n'est pas coutume... e ti esorterei a leggere un libro divertente.

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    5. Ciccino, ma quello me lo hai già passato, e l'ho pure già letto! Infatti è un caso di omonimia. Ti chiederai perché ho fatto quel commento, allora. Principalmente perché con te la provocazione polemica dà sempre buoni frutti, e spesso buoni link!

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    6. Lascia perdere, che ora mi tocca leggere il piano triennale dell'hidalgo de la Sierra, e mi girano solo al pensiero. Intanto lui prevede mezzo punto di crescita più del Fmi, così, tanto per darsi una mano... 'na catastrofe...

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  18. No prof non hai capito: non è che i giornalisti si offendono se dici che sono prezzolati, perchè si offendono. Il problema è che non c'è bisogno di prezzolarli, se uno intende con il termine un qualche giudizio moral-corruttivo,purtroppo basta semplicemente pagare lo stipendio. A parte che "i" giornalisti non esistono, esiste quel giornalista specifico, se no io chi sono?Comunque, dopo i complimenti per Wachet auf, andavi come un treno, volevo segnalarti che anche Brancaccio ormai sta finalmente "fuoriuscendo". Senti alla fine del dibattito http://www.emilianobrancaccio.it/2012/04/24/brancaccio-e-deaglio-sul-complottismo/.

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    1. Si vede che ha capito che ormai certe cose si possono dire anche in televisione! Ma sì, lo so che non ci sono i giornalisti e non ci sono i tedeschi. Ci sono solo i fiorentini e le coincidenze. Dillo a barbapapà, che qui gli vogliamo tutti bene...

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    2. ah... quel Wachet auf! Io pensavo il Wachet auf sull'euro. Lì andavo come un treno per merito del maestro Matteoli (una prece). Io la pensavo molto più lenta, ma lui insisteva, e come avrai capito io non so dire di no...

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  19. Visto che siete dei bravi ragazzi e mi volete bene io vi faccio un regalo che vi farà sicuramente piacere.

    ******

    CENSURATO DA TUTTE LE TV ITALIANE!CONDIVIDERE è UN DOVERE!

    http://www.youtube.com/watch?v=ag9VLW8wV4g

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    1. Ma questo lo conosciamo, è un vecchio amico. Praticamente è lo Storace inglese. Eppure dice la verità. Ecco: l'euro ha regalato la verità ai fascisti. Ora io dico: un piddino dovrebbe preoccuparsi! No! Perché lui ha pronta la risposta: la verità è una menzogna. La crisi? Non c'è, è una crisi percepita, come l'inflazione nel 2001, quando i prezzi raddoppiarono.

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    2. Azz...che sia diventato di destra....

      http://www.paolofontanelli.it/blog/dettaglio.html?iId=454


      PS: che tu sappia esiste una destra keynesiana giusto per tirarmi un pò su di morale :-)

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    3. Non credo che Domenico sia divenuto improvvisamente di destra. Credo piuttosto che ci sia un po' di confusione in reazione agli obiettivi sottesi alla proposta di uscita dall'euro e alle sue due declinazioni, da destra e da sinistra.

      Posso solo suggerire che, facendo una piccola ricerca, si trovano, anche a sinistra (wunderbar!), formazioni politiche che non si adeguano ai diktat e propongono l'uscita dalla UE. Ad esempio questi signori, che non dovrebbero essere ininfluenti per le prossime elezioni politiche nel loro paese.

      Poi dipende da noi quale messaggio vogliamo rendere noto e ovviamente capire cosa ciascuno propone di fare un minuto dopo l'uscita dalla UE. Io un paio di idee a ciò che succederebbe ai figli degli immigrati arabi in Francia - a mero titolo d'esempio - se tra 5 anni la "dolce Marine" dovesse vincere le elezioni, l'avrei.

      Suggerisco, infine e umilmente, di pensare che non solo il povero Farange, ma che anche (orrenda locuzione) la dolce Papariga e le sue dichiarazioni non trovano molto spazio sui media.

      Forse, professore, potrebbe approfondire il punto del "minuto dopo" un giorno.

      Buon 25 aprile a tutti. Io purtroppo non potrò esserci: devo finire di togliere la polvere dalla biblioteca del mio signore, dare la cera ai pavimenti... Ma sono con voi.

      Cordiali saluti.

      Herr Lampe

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    4. Grazie Herr,mi hai evitato un attacco di orticaria,se proprio devo scegliere fra due colori politici senza nessun'altra alternativa da buon Livornese preferisco il rosso al nero (anche se mia moglie mi dice che il nero mi smagrisce).

      L'instabilità del capitalismo è nel suo DNA, basta pensare che nel momento in cui contrai un mutuo di fatto ti sei impegnato ha spendere il risparmio futuro con la conseguenza che se perdi in parte il tuo reddito,il debito ti resta.Di fatto direbbe Minsky che sei passato da una posizione coperta a una posizione speculativa.Tralasciando la cattiva interpretazione del pensiero marxiano avvenuta nel 900,la cosa che ancora oggi non mi convince delle forse politiche della cosiddetta sinistra antagonista o radicale ( passami i termini) è la loro concezione del superamento del Capitalismo.Per me il Capitalismo dovrebbe essere una pecora da curare con cura affinchè si possa tosare per renderla funzionale e utile al miglioramento della comunità umana.Di conseguenza per quanto mi riguarda le crisi economiche non sono mai crisi di sovrapproduzione capitalistica,ma sono crisi di sottooccupazione salariale, ne senso che il lavoro non viene sufficientemente retribuito e questo porta a restringere i consumi e alla disoccupazione.Se poi il profitto non viene neanche tassato in maniera giusta (che non è certo l'attuale 47% Italiano) è ovvio che il sistema è sbilanciato in favore del rentier che se ne frega altamente se i figli dei poveri muoiono analfabeti e di morbillo.

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  20. Ottimo pezzo che condivido in pieno. Ho fatto una analisi simile alla sua per il sito www.ilmoralista.it
    Francesco Maria Toscano

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  21. Il credit crunch è stato scongiurato, parola di Draghi

    http://www.teleborsa.it/DettaglioNews/690_2012-04-24_TLB/il_credit_crunch_e_stato_scongiurato_parola_di_draghi.html

    *****

    Ci sono dei momenti che mi sembra di vivere in un mondo surreale in quanto: Draghi afferma che Il credit crunch è stato scongiurato ma io quando apro i giornali leggo:

    - che ci sono dall'inizio dell'anno una media di 2 suicidi ogni 4 giorni a causa della Crisi,

    - che le banche non concedono credito per via del fatto che le sofferenze sono aumentate,

    - lo stato non paga i propri fornitori ma pretende il versamento dell'iva e vuole il le tasse sul guadagno figurativo (se fatturo allo stato risulta che ho guadagnato ma se non mi paga non ho in tasca quel guadagno virtuale),

    - I comuni non possono pagare o spendere a causa del patto di stabilità,

    - le imprese chiudono anche oggi sul quotidiano locale leggo di due aziende che insieme mettono in CIG circa 200 persone,

    MA COSA DEVE SUCCEDERE PER AFFERMARE CHE SIAMO DI FATTO FALLITI?

    Perchè mi sembra che sia questa la realtà, e le tasse di Monti non sono ancora arrivate la mazzata alle famiglie e imprese la darà l'IMU.

    Come è possibile una simile ipnosi collettiva?

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  22. Egregio Prof. Bagnai,
    mi scusi l'OT e se mi rivolgo a Lei per una cosa che sicuramente avrà già spiegato mille volte. Le chiedo già scusa in anticipo :)
    Ho un dubbio che da un pochino di tempo mi gira in testa: la posizione netta dell'Italia sull'estero è di circa 344 miliardi di euro, pari a circa il 22% del PIL (lo desumo dal bollettino Bankitalia 28 aprile 2012, pagina 30 http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/bollec/2012/bolleco68/bollec68/boleco_68.pdf).
    Leggendo qui (http://www.bancaditalia.it/statistiche/rapp_estero/pimebp/2012/sb21_12/suppl_21_12.pdf ) a pagina 17 trovo che questi 344 miliardi di posizione netta derivano in gran parte da investimenti di portafoglio, strumenti di debito delle "amministrazioni pubbliche" e delle "altre istituzioni finanziarie e monetarie", a cui sopperisce la voce "altri settori". Le chiedo scusa per la mia ignoranza, ma cosa nascondono queste voci? Gli strumenti di debito delle amministrazioni pubbliche possono essere ad esempio i titoli di stato detenuti all'estero su cui dobbiamo pagare gli interessi (con relativo peggioramento causa spread degli ultimi mesi), quindi assimilabili come RNE negativi? O sono totalmente fuori strada e sbaglio pure nella ricerca delle fonti? La ringrazio e mi scuso. Cordiali saluti, Flavio

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    1. Ma sì, dovrebbe essere quello. Del resto, nelle pagine successive vedi attività e passività. Puoi controllare sul bollettino di finanza pubblica se le passività coincidono col debito pubblico collocato all'estero, e a occhio mi sembra che ci siamo (tieni presente che ci saranno sfasamenti contabili fra le due fonti).

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    2. La ringrazio. E' stato velocissimo e come sempre molto disponibile. Ora non vorrei dire una (altra) castroneria, ma quindi il nostro problema di posizione netta sull'estero, stando a quanto scritto nei bollettini, è data sostanzialmente in gran misura dalla parte di titoli di debito pubblico in mano "straniera", a cui dovremmo pagare interessi molto cospicui essendo un paese (ad alto rischio purtroppo) con un risparmio privato drammaticamente calante, in recessione e con un saldo partite correnti costantemente in rosso da dieci anni a questa parte...la mia domanda è: questo debito pubblico in mano "straniera" deriva sostanzialmente dal divorzio Bankitalia-Tesoro del 1981 (cosa che comunque il trattato di Maastricht avrebbe già portato a fare in seguito)? Cioè dal fatto che lo Stato da quel momento e poi definitivamente con l'Euro ha dovuto finanziarsi piazzando i propri titoli presso privati (con conseguente esplosione della spesa per interessi), invece che reperire risorse come aveva fatto in precedenza, (dico volgarmente e per favore mi corregga perchè immagino di sbagliare) finanziando la spesa a deficit, perdendo quindi il controllo della politica monetaria?

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    3. Caro Flavio,
      sei un grande, stai costruendo con studio e applicazione una conoscenza tecnica accurata e i tuoi progressi sono ammirevoli.

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    4. Caro Quarantotto!!! Ti ritrovo qui, che piacere!!!! Ti ringrazio dei complimenti ma io sono solo un cittadino che tenta di capirne su un po' di più su dove e come nasce questa crisi che, per noi persone normali, è scoppiata all'improvviso e ci sta toglie mano a mano diritti e risorse vitali. Però è grazie a persone come te, di cui infinite volte ho letto i post sul Fatto, ed al lavoro del prof. Bagnai che finalmente ne sto capendo molto di più...e quindi ad entrambi, così come a tutti gli ottimi commentatori di questo blog, non posso che dire grazie...poi scusa ma quella notizia della Taunus filiale americana Deutsche Bank che hai segnalato l'altro giorno è veramente una chicca... sei un pozzo di informazioni utili!

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  23. La seguo con interesse e comincio a capire qualcosa in più di economia ma qualcosa non mi torna: l'uscita dall'euro ci permetterebbe di riequilibrare i nostri rapporti economici con la Germania svalutando la nostra moneta invece di ridurre i salari.
    Ma io ho sempre saputo e verificato nella mia sessantenale esperienza che il primo effetto della svalutazione alias inflazione è la riduzione del potere d'acquisto - valore dei salari. Dove sbaglio? Lo chiedo con molto rispetto, da incompetente.

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  24. Reinvio un commento già inoltrato e non apparso lunedì 23 su "Marine et Jan-Luc" ( era grossomodo cosi ) :

    Il n'y aura pas bien de choses à corriger...va bene...ma...tutto sommato preferisco la lingua di Dante...mi ci ritrovo un pochino meglio...quindi, quanto agli "intellettuali" che non sono stati in grado di costruire una vera alternativa è un po' come per i sindacalisti che partecipano ai grandi tavoli, come per i politici, di destra e di sinistra, che tirano a portare acqua allo stesso mulino e come per gli economisti dell' "one (labour) market, one money". E’ vero, lo spirito altamente unificante della riforma del mercato del lavoro, del "risanamento" ( ci metto anche qui le virgolette, non mi offenda, per favore, dandomi del CDC ) dei conti pubblici, delle liberalizzazioni, delle privatizzazioni, è sempre e inequivocabilmente lo stesso: l' interesse.
    Non uso il termine profitto, ormai appartiene ai secoli passati. La sinistra, ma non solo, anche su questo si è evoluta.
    La recessione serve a scopi ben più nobili di quanto noi comuni mortali possiamo arrivare a comprendere

    ( vedi
    http://www.youtube.com/watch?v=HORaWaxi6io
    MONTI: "abbiamo bisogno della crisi per fare un passo avanti" ,
    illuminante e altamente consigliato a chi non lo avesse sentito) !

    E il rigor Montis è neppiù nemmeno che la stessa cosa del rigor Rossandae.
    O mi sbaglio ?

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  25. OT.

    Prof.ho appena finito di vedere su Rai Economia le due puntate su Saffra.Sono rimasto scioccato per i seguenti motivi:

    - il primo è che un economista di Cambridge afferma che Saffra non viene più insegnato (o perlomeno come dovrebbe essere insegnato) alle nuove generazioni come avveniva negli anni 50/60 altrimenti tutto il teorema classico sarebbe da mettere in discussione. E QUI IO MI DOMANDO:COME E' POSSIBILE CHE SI INSEGNINO NELLE UNIVERSITA' CHE SONO LUOGHI DI FORMAZIONE E ISTRUZIONE COSE CHE IN COSCIENZA SI SANNO CHE SONO ERRATE?

    - Il secondo motivo è che un docente dell'università di Roma spiega che Saffra è stato colui che ha risolto il problema dei classici oltre al costo del lavoro incorporato, nella merce c'è il costo del legno per fare il tavolo (il costo variabile) e una quota di costo per i macchinari ecc..ecc.. (capitale fisso.Spiega tutto questo con "estrema fatica". Ma che senso ha tutto questo oggi? Costi fissi e costi variabili sono alla base dell'economia aziendale e la quota dei costi fissi è stabilita per legge, un autocarro si ammortizza in 5 anni a quote stabilite del 20% l'anno se voglio rendere più profittevole l'impresa basterebbe prolungare di due anni la quota di ammortamento, i costi variabili sono sono le materie prime ( compreso i semi lavorati) che servono per produrre le merci specifiche dell'unità aziendale. I valori di profitto crescenti o decrescenti si spiegano bene con il punto di pareggio.

    Prof. non riesco a capire il fatto che se oggi esiste un meccanismo più semplice e chiaro per spiegare un percorso di finanza aziendale questo non venga usato (almeno mi sembra che sia cosi seguendo le lezioni sulla Rai).

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    1. Però per queste cose ti devi rivolgere a Sergio Cesaratto. L'esperto di Sraffa non sono io.

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  26. @julian
    Invece a rimanere dentro, che cosa succede?
    Cosa dice la tua sessantennale esperienza in merito?

    Ciao

    Alex

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    1. Nel prossimo post riassumo 51 anni, di cui 30 di permanenza della zona del marco allargata. Date un po' un'occhiata, poi fate il conto voi...

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  27. @Alberto
    (..)un piddino dovrebbe preoccuparsi! No! Perché lui ha pronta la risposta: la verità è una menzogna!(..)

    O forse anche (sempre per via di quella cosuccia da Fognatori)

    "La verità è inverosimile, la menzogna no!" [1]

    Alex

    [1] Dostoevskij - I Demoni

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  28. Dai dati di marzo si è visto che l'aumento dei salari è del' 1,2% mentre l'inflazione è al 3,3%... come mai questa grande differenza? se i salari crescono così poco l'inflazione non dovrebbe essere più bassa? ci troviamo in condizioni di stagflazione?

    Giulio Soddu

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  29. Buon 25 Aprile a tutti e al prof. in particolare; in fondo anche quella intrapresa dal prof. è una lotta di liberazione. Liberazione dall'ignoranza e dal pensiero unico.
    Saluti.

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  30. Non ho dubbi sul fatto che verrà pubblicata.La cultura e l'informazione non conosce confini di blog.

    http://www.gustavopiga.it/2012/chi-ha-scritto-a-chi/

    E' la sintesi della lettera che keynes scrisse a Roosvelt

    qui c'è l'originale

    http://newdeal.feri.org/misc/keynes2.htm

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  31. Segnalo un probabile refuso: "e Rajoy in Francia, e..."
    Credo si voglia fare riferimento al Rojoy ispanico.

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    1. Sì, infatti nella versione originale cito la Spagna, ma poi non ho controllato abbastanza la traduzione.

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  32. Si l'iperinflazione e' tutta un'altra cosa piu un fenomeno politico indotto che monetario... Complimenti porofessor Bagnai. Andrea di Icebergfinanza

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    1. Questo non l'ho capito, ma siccome è fuori post, e comunque non ci riguarda, direi di non approfondire per il momento! ;)

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