sabato 21 aprile 2012

...e cose che capitano in Spagna

(carissimi, ormai è ufficiale: oltre i 200 commenti Google non ce la fa. La colpa, come avrete capito, non è sua: è mia. Il fatto è che... non so se ricordate i sonetti del Berni, forse li avrete letti anche voi da giovani - a meno che non siate stati ggiovani, come qualcuno che in effetti sembra esserlo ancora. Sì, il Berni, quello delle rime facete. Non lo conoscete? Male: è uno spasso. Ma, come sempre, per apprezzare i dettagli c'è bisogno di un minimo di preparazione. Sapete, è sempre questione di scuole, come fra neoclassici e keynesiani. Diciamo che al tempo del Berni i neoclassici si chiamavano petrarcheschi, e come al tempo nostro stavano dicendo esattissimamente le stesse cose da due secoli. Erano delle cose belle da leggere, ma alla lunga un po' sterili (perché Pietro Bembo non è Petrarca, come, poniamo, Alesina non è Smith).

E così, sapete, è umano, dopo che per un paio di secoli si era andati avanti a:

Erano i capei d'oro a l'aura sparsi
che 'n mille dolci nodi gli avvolgea,
e 'l vago lume oltra misura ardea
di quei begli occhi ch'or ne son sì scarsi

alla fine era anche normale che uno che veniva da Lamporecchio (patria dei brigidini e del Berni, appunto) si rompesse le scatole (diciamo che noi toscani le abbiamo ma di molto fragili) e replicasse a tono:

Chiome d'argento fino, irte ed attorte
senz'arte intorno ad un bel viso d'oro
fronte crespa, u' mirando io mi scoloro,
dove spunta i suoi strali Amor e Morte;

occhi di perle vaghi, luci torte
da ogni obietti diseguale a loro;
ciglia di neve, e quelle, ond'io mi accoro,
dita e man dolcemente grosse e corte;

labra di latte, bocca ampia celeste;
denti d'ebeno rari e pellegrini;
inaudita ineffabile armonia;

costumi alteri e gravi: a voi, divini
servi d'Amor, palese fo che queste
son le bellezze della donna mia.

Ora, al lettore di CDC segnaliamo che con grande perizia letteraria in questo sonetto il Berni, facendo prova di autoironia (e questa cosa temo di non riuscire a spiegargli cos'è), utilizza il linguaggio convenzionale dei petrarcheschi per fare un'operazione esattamente contraria alla loro: di fatto, dice che la sua donna è un cesso (canuta, strabica, con pochi denti neri), e neanche gliela dà  ("costumi alteri e gravi"). Una prova di virtuosismo: perché te ttu leggi e ttu trovi le solite parole: "argento, oro, perle"... Solo che, ad esempio, l'argento qui è per i capelli (che quindi sono brizzolati, per lo meno), e l'oro per la faccia (che quindi è giallastra)... Vabbe', dai, vedete come sono ecumenico? Perché io voglio veramente bene a tutti...

Del resto, il keynesiano Berni dava semplicemente voce al buon senso, qualche cosa che è sempre esistito, anche se non ha quasi mai fatto comodo al potere, ed è quindi stato normalmente appannaggio dei marginali, dei poeti (tant'è che quando la società borghese si afferma, in quel secolo di merda, la prima operazione che fa è creare il personaggio del poeta "sregolato"... ma qui mi fermo, altrimenti Claudio e Schneider ricominciano...). Insomma, anche il keynesiano Berni, come il keynesiano Bagnai, non era poi così originale... Vi ricordate?

Salve, nec minimo puella naso
nec bello pede nec nigris ocellis
nec longis digitis nec ore sicco
nec sane nimis elegante lingua...

Diciamo che un precedente c'era.

Ma il punto non è questo. Il punto è che Berni capisce che il linguaggio è logoro, e che c'è chi sta dicendo parole nuove, parole che però gli accademici criticano come oscure, disarmoniche:

Non ha l'ottimo artista alcun concetto
ch'un marmo solo in sé non circoscriva
col suo soverchio, e solo a quello arriva
la man che ubbidisce all'intelletto.

Il mal ch'io fuggo e 'l ben ch'io mi prometto
in te, donna leggiadra, altera e diva
tal si nasconde; e perch'io più non viva,
contraria ho l'arte al disiato effetto.

Povero Michelangelo! Col marmo, in effetti, gli andava meglio che con le donne, che poi credo fossero uomini, ma questi son dettagli.

E Berni, dicevo, capisce che il Bembo, a cinque secoli di distanza, se lo sarebbe letto solo il Bagnai, ma che davanti alla cappella Sistina ci sarebbe stata la fila, e che le rime del Buonarroti le avrebbe musicate perfino Capossela (un altro bel paraculo di nulla...). Lo capisce, e arde di sdegno perché non ammette che ciò che è sia disconosciuto da ciò che non è, perché non può tollerare che l'umanità perda tempo. E nel capitolo a fra' Bastian del Piombo (non so se mi seguite) scrive questa terzina che spiega tante cose:

tacete unquanco, pallide vïole
e liquidi cristalli e fiere snelle:
e' dice cose e voi dite parole.

Lui dice cose, e voi dite parole! Ecco, torniamo a bomba. Io leggevo lo sbilifesto, ed erano tutti articoli fatti di parole, le parole giuste: neoliberismo, neocapitalismo, neoneismo... Insomma, bastava mettere "neo" davanti a una parola (vecchia), far capire bene al lettore che si intendeva in tal modo stigmatizzarla, ed il gioco era fatto: si passava dalla parte dei "buoni", e si pontificava.

Ma erano tutti "nei" finti, come quelli di una damina del '700.

Perché sotto non c'era nulla, o meglio, c'era "più Europa, teniamoci l'euro, proletari di tutta Europa iscrivetevi alla IG Metall" e via scemenzando in un delirio autorerefenziale tanto e più di quello degli economisti liberisti, ma molto, molto, molto più scemo e perdente di quest'ultimo (che almeno esige il saper di matematiche da chi vi si accosta).

Poi sono arrivato io e ho detto quello che pensavo. E mentre le damine del '700 se ne andavano via con un commentino di circostanza (fatto dalla loro fidanzata... o fidanzato in caso di buonarrotismo), stranamente, sotto ai miei post, c'erano ringraziamenti e discussioni.

Perché io dico cose, non parole. E quindi chi viene qui aggiunge cose, non parole. E infatti chiunque entra qui è colpito innanzitutto dalla qualità dei commenti, più che da quella dei post. Certo, usando la cultura per disinfettare i locali (come stiamo facendo oggi) ci togliamo di torno molti parassiti. Non areate i locali prima di soggiornarvi.

E allora, siccome la trasmissione la fate decisamente voi, scrivo un post solo per permettervi di continuare la discussione precedente. Oltre i 200 commenti non possiamo andare. Mi dispiace. Magari nel prossimo post scrivo "la colpa è del neoliberismo cattivo", così il rischio di intasamento non ci sarà...)




Questa è Toledo, la città dove nacque Diego Ortiz e dove morì El Greco, che come si intuisce è l'inconfondibile autore di questa veduta, anche se a noi piace ricordarlo così:



E quando venne il momento del suo, di entierro, l'epicedio lo compose Gongora:

Esta en forma elegante, oh peregrino,
de pórfido lucente dura llave
el pincel niega al mundo más süave,
que dio espíritu a leño, vida a lino.
Su nombre, aun de mayor aliento dino
que en los clarines de la Fama cabe,
el campo ilustra de ese mármol grave:
venérale, y prosigue tu camino.



E quando, il più tardi possibile, verrà a mancare il professor Boldrin, noi, conformemente ai suoi precetti di austerità, non incaricheremo un poeta di scrivere il suo epicedio (perché spendere in cose inutili come le tante che leggete e vedete in questo post?), ma ricicleremo quello che Berni scrisse per il miglior amico dell'uomo (dopo l'economista, si intende):

Giace sepolto in questa oscura buca
un cagnaccio ribaldo e traditore;
era il Dispetto, e fu chiamato Amore.
Non ebbe altro di buon: fu can del duca.

Siamo sicuri che il professore, dall'aldilà, benedirà il nostro giusto desiderio di risparmiare.

Bene: qui sotto c'è posto per duecento commenti. Io vado a correre (se mi acchiappa Boldrin mi massacra... anche se penso che non vorrà farlo di persona...).




P.s.: se uno ti dà del razzista ti insulta, giusto? E ricambiare non è elegante, ma è umano, giusto? E io homo sum, nihil umani mihi alienum puto, giusto? Posso allora dire a quell'imbecille che su CDC ha trovato razzista il mio post precedente che è un imbecille? Sì, è tautologico, lo so, ma è tanto liberatorio. Amico difensore del Siglo de Oro, tu la Spagna non sai nemmeno con che paesi confina, e del Siglo de Oro ne sai quanto di economia. Stai cheto, continua a ragliare nella tua tana. Sicuramente fai parte di quei nazionalfascisti che hanno voluto l'euro "perché anche l'Italia è un paese importante, noi non siamo da meno degli altri, dove andremmo da soli...". E allora vergognati e taci, prima che la Storia ti passi sopra come un rullo compressore...

100 commenti:

  1. dunque sei un keynesiano ma non borghese (e ce siamo capiti). impossibile!

    ---

    ma rispondo a Giorgio DM che diceva:

    "Mi sembra che Krugman faccia due discorsi diversi che si sovrappongono nel suo blog, uno per gli USA e uno per l'Europa. La diversità mi pare che stia nelle cause che individua: trappola della liquidità negli USA (caso del Giappone, elicottero di Bernanke, riduzione del debito privato e aumento di quello pubblico) e austerità sull'orlo e poi nel pieno di una recessione per l'Europa (gli zombie della BCE, prima dei ltri). Per questo dice che per gli USA non c'è un pericolo di inflazione mentre per l'Europa dice che bisogna accettare un po' di inflazione."

    Ma non credo però che sia questa l'analisi di Krugman, voglio dire, Bernanke non è mai salito su nessun elicottero (anche se Krugman ha un po' quell'idea di Banca Centrale, perché ha la coscienza di un liberal).

    Il punto è che chiedere alla BCE di accettare più inflazione significa legittimare l'idea che la BCE abbia sotto controllo l'inflazione, ovvero significa legittimare l'idea che l'inflazione sia esclusivamente un fenomeno monetario (e questo lo facciamo credere al Dottor Vacuo e accoliti), ovvero significa fare un'analisi che, a mio avviso, è fuffa (e spero in una mano di Martin Wolf a darmi ragione fra un pò di giorni).

    quindi a quel punto l'apporto di Krugman alla discussione sarebbe nullo.

    un altro punto Giorgio è che Krugman difficilmente sarà in grado di dimostrarti che esiste la trappola della liquidità come la intende lui, se non con qualche accenno al Marchese del Grillo.

    e comunque, povero Krugman, ma non è un caso che sia continuamente citato da Lerner, Santoro e compagnia PD. certe cose non son mai casuali.

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    1. Mannaggia Istwine... non ho fatto i compiti a casa che ha dato Krugman e quindi non posso risponderti come si dovrebbe... :) e temo di dare una delusione anche al nostro professore... che magari nel frattempo è passato alle centoventi giornate. :)

      Per spiegare perché gli USA si trovano in una condizione di trappola della liquidità il liberal barbuto ha tirato fuori il modello IS-LM (una caterva di post wonkish e infatti io che sono un po' lazy non li ho ancora letti bene ma vedo ora che qui http://specchiate.blogspot.it/2012/03/istruzioni.html i fan di Krugman hanno fatto un utile bigino :)) e l'ha condito con una serie di grafici a supporto delle sue tesi.
      Non ha invece, mi pare, fatto riferimento al suo modello delle famiglie che usano dei buoni per il baby-sitting serale che mi era piaciuto tanto :).

      Per quanto riguarda l'inflazione: Bernanke sull'elicottero non è salito (contraddicendosi :)) ma mi pare che di iniezioni di liquidità ne abbia fatte parecchie.

      Il punto però, sempre interpretando quello che ho capito di quello che ho letto di quello che ha scritto Krugman, per quanto riguarda l'Europa non è che la BCE abbia effettivamente il controllo dell'inflazione (né mi pare che affermi che questo controllo lo abbia la FED per gli USA) ma che la BCE deve, anzi DEVE, per lo meno astenersi dal mettere in atto tentativi di controllo dell'inflazione attraverso strette monetarie.

      Quindi Krugman aveva apprezzato i ltri di Draghi (che però mi pare si sia impegnato a non erogarne più) dopo che del resto aveva scritto che la BCE, l'UE e i paesi europei sono governati da zombies, ma solo come inizio di un rinsavimento che non c'è stato.

      Un altro problema infatti in Europa è la spesa pubblica che non c'è e che sarebbe necessaria ovvero l'assurdità dell'austerità che crea crescita.

      In definitiva, e tralasciando altre cose, Krugman propone l'esatto contrario delle politiche (si fa per dire) di piddini e soci fino a suggerire l'abbandono dell'euro.

      Comunque non volevo fare l'esegeta di Krugman ma solo segnalarti che mi sembra che i discorsi che fa a proposito dell'Europa e degli USA siano diversi. :)

      Il bello però è che poi arriva Zingales (come si dice nell'articolo che ha richiamato Domenico sotto) e dice che no, in realtà sono gli USA che devono imparare dall'Europa e trasformare la FED in una BCE... è il mondo alla rovescia! :)

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    2. Sentite, io ho aperto questo blog per parlare di economia...

      @istwine

      Tu per me sei come un figlio, e ricorda: le violenze più atroci si commettono in famiglia!

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    3. Alberto,

      ho capito. farò più attenzione in futuro a esternare. lo sai anche tu che è più facile decidere cosa internare di sti tempi.

      Giorgio,

      velocemente, io il modello IS-LM non lo capisco, l'ho studiato, ma non lo capisco, quindi in effetti non saprei che rispondere! non volevo insultare Krugman, volevo solo dire che talvolta utilizzarlo come carta vincente non è salutare. ma Zingales, insomma, è l'economista di Renzi, il che dice tutto. no?

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    4. Si dice internalizzare! Internare è per le persone... ;)

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    5. vado a scrivere nel blog di Sapir, almeno lui le battute le capisce, diamine.

      (ok, la finiamo qui)

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    6. Ma che mi hai preso sul serio!? Allora sei veramente da internare! Mica mi starai diventando cdc-ano pure te! A forza di litigare con Donald...

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  2. Probabilmente, anzi sicuramente sono ignorante , ma mi spiega che cos'è questo CDC che ogni tanto cita nei suoi messaggi?

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    1. Ma è ovvio: è il Can Del Duca! Altre ipotesi?

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    2. Beh.. quando una cosa è fatta male si dice che è fatta alla C.D.C.

      Giulio Soddu

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    3. Un acronimo pericoloso. Però quel sito spesso è interessante, più di quelli che lo frequentano. Il contrario di quello che succede qui.

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  3. E rimetti a noi i nostri debiti… di Robert Skidelsky,

    http://keynesblog.com/2012/04/20/e-rimetti-a-noi-i-nostri-debiti/#more-1204

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  4. Hai ragione, ecco come funziona: la cultura semplicemente disinfesta. Per "loro" (riempite a piacimento la categoria) è criptonite. Tenete puliti i vostri blog.

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  5. Fresco di stampa


    L'inopportuna disputa sul mandato della Fed di Paul Krugman

    http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2012-04-21/linopportuna-disputa-mandato-081641.shtml?uuid=Ab30ZORF

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  6. Professore, segue i suoi post da un pò di tempo e sono veramente felice di aver trovato un luogo dove finalmente non si infilano solo sequenze di parole emesse a vanvera per incensare i luoghi comuni più alla moda a sostegno delle politiche si austerità che stanno devastando il nostro mondo attuale. Tempo fa le avevo posto un quesito sul concetto di produttività e sulla possibilità concreta di darne una misura realistica. Ora invece le sottopongo un quesito in merito al piano di "rilancio" della crescita che il governo ha presentato mercoledì scorso. Alla presenza dei segretari CAB (Casini, Alfano, Bersani): preferisco chiamarli così perché un poco mi ricordano il famigerato CAF e soprattutto rendono l'idea di taxi, quello che serve per traghettare verso un bel sistema di governo neoautoritario.
    Quello che mi ha lasciato stranito, guardando la tabella riepilogativa pubblicata su Repubblica, è stata la composizione della famosa crescita pari a 5 punti di Pil al 2020. Si compone infatti (vado a memoria) di 2,9% proveniente da privatizzazioni, da un altro 1,2% di ulteriori privatizzazioni, più altre due voci marginali che influirebbero per meno dell' 1%. Il tutto senza risorse aggiuntive rispetto a quanto già predisposto dal Cipe negli scorsi etc. Ora io mi chiedo, e mi rendo conto che la fdomanda è sicuramente molto retorica, ma che senso ha questa cosa? Mi sembra solo una buffonata priva di qualsiasi senso. E soprattutto, come si fa a bersi una cosa simile? Se il quesito è troppo ingenuo o mi sbaglio clamorosamnete, non si preoccupi di riempirmi di contumelie. Sarò umilmente disponibile a studiare meglio i suoi post così interessanti e necessari.
    Grazie
    Tito

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    1. Scusa, dovresti essere più preciso, io ancora non ho letto il DEF (devo farlo per parlarne a un incontro il 3 maggio), ma spero NESSUNO abbia detto che la crescita reale dell'Italia arriverà al 5% del Pil nel 2020. O tu mi stai dicendo che qualcuno lo ha fatto?

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    2. No non si parla di crescita del 5% in più del Pil nel 2020, ma di effetto cumulato tra il 2012 e il 2020, pari a circa lo 0,3% in media per anno (per quanto riguarda la componente liberalizzazioni) si trova a pag. 10 del Def. A pagina 20 viene agiunta un'ulteriore previsione di un altro 1,2% dovuto ad ulteriori liberalizzazioni. In sintesi io mi chiedo se questa "crescita", che comunque mi appare striminzita e di ben poca cosa, sia credibile avendo come principale sostegno le liberalizzazioni. Da notare che a pagina 16 si parla di una riduzione del 10% del costo del personale nella spesa pubblica (sotto la voce "una spesa di qualità").
      Ho interpretato male?
      Grazie anxora per il suo lavoro
      Tito

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  7. "...L'appiattimento sulla linea tedesca non gli piace, e si capisce da come ricorda i vertici internazionali ai quali ha partecipato, e dove «io insieme a Zapatero ed altri facevamo argine alla Merkel». Dalla crisi, secondo Berlusconi, si esce solo superando «l'impostazione» economica della Germania, «altrimenti sarà il disastro, perché si è innescata una spirale di recessione che sta mettendo in ginocchio l'Europa. E l'Europa è in grado di sopportare un po' di inflazione in più".

    pastone politico del Corrierone. Certe cose erano chiare anche a Berlusconi, che aveva la mente annebbiata dalla fica, sì, ma certe riflessioni le aveva fatte in anticipo rispetto al piddino medio.

    con stima, Pasquale Ametrano

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    1. Ma siamo sicuri che annebbi?

      Come dice Zerlina:

      "è naturale, non dà disgusto..."

      E comunque non è una categoria politica, tranne che per i piddini, si intende, ma solo perché sono molto a corto di argomenti...

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    2. In Francia la sinistra comincia ad intuirne le potenzialità politiche:
      http://www.lanouvellerepublique.fr/France-Monde/Actualite/24-Heures/n/Contenus/Articles/2012/04/05/Si-tu-veux-voir-nos-nichons-vote-Melenchon

      perdonatemi se ho abbassato il livello del dibattito.

      Giuseppe Sini

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    3. Sai, io sono appena tornato... purtroppo! Quindi lo conoscevo.

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  8. Complimenti, Profe, per questa ottima "deriva": dalla critica dell'economia politica alla critica politica della lettteratura. "Tout se tient", come dicevano gli strutturalisti.
    E una delle questioni cruciali di sempre mi pare essere quella posta dal verso michelangiolesco: "la man che ubbidisce all'intelletto".
    roberto

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  9. Consueta Ola in famiglia per questo nuovo post (Mandrucona compresa). Un attimo di tentennamento sul Cagnaccio, ma poi abbiamo capito: vuoi dire questo qui...

    www.youtube.com/watch?v=HlBJZrpY_6k#t=1m33s

    Ci vediamo al bunker! Parola d'ordine "Gambrinusse"

    Alex

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    1. Se mi sbaglio e dico "Giubbe Rosse" entro uguale?

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    2. Uhmmmm.. Comunistazzo eh?... Vediamo... se mi canti questa al posto della parola d'ordine... [1]

      http://www.youtube.com/watch?v=Xmj08Q7pMEY


      Alex

      [1] in lingua originale, che è una canzone poetica, tipo la nostra Stelutis Alpinis, non in Italiano in quella cagata di traduzione che hanno fatto i neotrisavoli neoliberisti di neoGargamella! Noeomichia!

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    3. No, non rosse per quello, chiedi a Bagnai se conosce il "Gambrinusse". :-)

      P.S. Sono come Veltroni (Veltrons) mai stato Comunista.

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  10. Prof per me dovrebbe distinguere tra il CDD (can del duca) CDC (comedonchisciotte) e piddini. Il primo e i suoi simili meritano tutti i suoi arguti e dotti insulti, gli ultimi li meritano ma non li capiranno, i secondi sono solo gente normalmente ignorante che cerca di capire, ma si perde.
    Dovrebbe essere con loro un po' più tollerante, mica tutti hanno la sua cultura e le sue conoscenze in economia o mi sta diventando un tantino snob?

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    1. Non credo di poter diventare più elitario di quanto mi ha fatto mamma, ma il problema non è questo. Non credo nemmeno che il mondo sia fatto a cassetti: uno pieno di buoni, uno pieno di cattivi, e uno pieno di coglioni. Forse era così all'inizio, ma deve essere passato qualcuno e deve aver fatto un gran disordine. Nessuno si merita gli insulti, nemmeno io, e quando me li fanno reagisco. Se tampono Myke Tyson, non scendo dalla mia automobile facendo illazioni sulla professione di sua madre. Un fatto di mero buon senso. Non trova?

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    2. Ha ragione i cassetti sono piuttosto scompigliati, le persone si rifiutano di stare al loro posto (tranne quelli dell'opus dei).
      Comunque l'esempio che ha fatto non calza. se tampono ho torto, posso solo scusarmi. se vengo tamponata ho ragione - questo è il caso suo - e sta alla mia educazione decidere se insultare o meno.
      La stazza dell'altro non c'entra, mica è equitalia, forte con i deboli e debole con i forti (e lo dimostra attaccando anche giornalisti e "economisti di grido", me ne congratulo).

      Se il tamponatore, oltre ad aver torto, mi insulta rispondo alle provocazioni esattamente come lei. ma non mi sembra che molti di quelli che intervengono qui - che siano di CDC o di Donald - la vogliano insultare o provocare, dicono cazzate a vanvera ma educatamente; per me dovrebbe essere più tollerante con chi ha buone intenzioni.
      Sa quanto è difficile per le persone semplici andare oltre la propaganda della tv, seguire certe problematiche invece di cazzeggiare dopo una giornata di lavoro e soprattutto scremare l'overdose di informazioni in internet?
      lei pretende di parlare di economia, già di per sé ostica ai più, in chiave ironico-letteraria e insulta chi la fraintende... non vorrà mica fare la figura di Angela, eletta da dio per punire i maiali, o peggio dell'isterico-starnazzante Donald?????? suvvia, sta facendo un enorme e più che encomiabile lavoro di divulgazione (grazie) e poi brama di avere un pubblico di nicchia?

      Poi ci sottovaluta quando scrive che Merkozy non esiste: guardi che qui lo sappiamo da un pezzo, è stato sufficientemente lungo il soggiorno per farlo capire agli amici aldilà delle alpi?
      paoletta (mi ero dimenticata di firmare)

      ps ho ordinato la cognizione del dolore e anche un maledetto imbroglio e quer pasticciaccio brutto... le farò sapere

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    3. Carissima, cerchiamo di capirci. Io non ce l'ho con nessun cassetto e con nessun contenuto. Le persone che manifestano il desiderio di capire non esordiscono dando del razzista all'interlocutore o invitandolo ad andare a studiare. CDC è popolato di persone di questo tipo, ma anche di tanti altri tipi. Ripeto: i suoi redattori fanno un ottimo lavoro. Se mi diverte, a chi interloquisce così con me rispondo per le rime. Spesso ho di meglio da fare, e lascio ragliare tutti in piena libertà. Può benissimo darsi che la mia percezione delle "buone intenzioni" sia distorta dal fatto che ho una visione, come dire, più informata dei fatti economici, e che quindi posso essere indulgente fino a un certo punto con chi aderiasce in modo petulante ai luoghi comuni. Me ne assumo la responsabilità: perderò lettori. Finora li sto guadagnando.

      Io credo di capire cosa vuoi dirmi, ma sono convinto che tu abbia torto. Io non faccio la figura di Donald, per il semplice motivo che lui non sa nulla e, a differenza di me, ha fatto parte del sistema di disinformazione di regime. Non faccio la figura di Angela perché propugno un mondo di eguali, a differenza del mondo di schiavi che lei sta cercando di realizzare (e fallirà). Ma da questo a parlare alla gggggggente, cara mia, ce ne corre.

      Parlando di Gongora ho tirato su dieci nuovi lettori in un giorno. Ti dice niente? A me dice una cosa molto semplice: che sei schiava dell'equivoco televisivo, quello per il quale non bisogna dare contenuti "alti", perché "il grande pubblico" li rifiuta. Altro esempio: questo post.

      Vedi, anche Marco Basilisco (che del resto se non capisce nulla è scusato, essendo un marziano) mi ha fatto lo stesso discorso: alla prima formula perdi lettori, alla prima citazione dimezzi l'audience... E l'audience cresce, cresce...

      Certo: non sarà il pubblico di Canzonissima. Ma... chi lo vuole quel pubblico? Chissà, crescerebbe di più se andassi di più incontro... a chi?

      La battaglia che stiamo combattendo non si vince parlando a "tutti", e nemmeno a "tanti": si vince parlando alle persone giuste. E visto che a qualcuno devo pur ispirarmi, ti ricordo che una rivoluzione di un certo successo è cominciata da queste parole:

      "non veni pacem mittere sed gladium. Veni enim separare hominem adversus patrem suum" Mt 10,34.

      Duemila anni dopo sono ancora lì. Chiaro? Questo lo dico alle animelle querule dell'unità della sinistra e del volemose bbene. Per quello c'è Veltroni.

      A me, mia cara, interessa solo essere me stesso e dire la mia verità. A quanto pare a qualcuno interessa ascoltarla, questa verità, visto che pare che i numeri si conformino ad essa. Mi lusingo di ritenere che questi "qualcuno" non siano persone sotto la media.

      Tu fai un po' come vuoi, il mondo è tanto vasto. Non solo non si può piacere a tutti, ma io non voglio piacere a tutti. Un politico deve piacere a tutti. Che lavoro faticoso. Io, per dirla tutta, mi accontento di piacere a me stesso. Ti stupirò: è meno facile di quanto sembri. Ma ne vale la pena.

      Se vuoi un consiglio, inizia Gadda dai Racconti milanesi, o dalla Madonna dei filosofi, o dal Castello di Udine. Quando si affronta un grande, spesso è utile entrare dalla porta di servizio. In punta dei piedi.

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    4. Ho scritto "fa la figura di..." non "è come..." perché le differenze tra lei, Angela e Donald sono più che evidenti.
      più che altro mi riferivo a quei commentatori che malauguratamente incappano in termini come "monetasovrana" o "debitopubblico" ecc.
      Non lo fanno per provocarla, se approdano qui è perché vogliono capirci qualcosa e chiedono. Non arrivo da Donald, né da CDC, ma condivido la loro ignoranza, per questo li capisco ed evito di scrivere di economia.

      Per il resto adoro il suo blog, ogni giorno mi connetto per vedere se c'è un nuovo post. Vedo che ha sempre più seguito, sono certa che ne avrà di più ancora ed è poco rispetto ai suoi meriti. solo mi dispiace per quei poverini che si prendono certe bastonate senza neanche capire il perché.

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    5. Gentilissimo professore,
      mi scusi se mi intrometto in questa discussione, ma per un'unica volta credo di capire meglio lei quello che vuole dire Paoletta (e anche Pippo74 se ricordo bene il nome).

      Nessuno desidera che lei abbassi il livello degli interventi per correre dietro all'audience come succede in televisione. Il suo blog è stupendo, nessuno intende spiegare a lei come gestirlo. Non ne siamo in grado.

      Solo che noi non siamo economisti, nè vogliamo diventarlo, perciò deve accontentarsi del livello di comprensione a cui ciascuno di noi arriva.

      Sono perfettamente consapevole, per esempio, che il mio è piuttosto basso (per non dire infimo) e che mi applico poco (specie quando ci sono weekend tiepidi e soleggiati) le sono comunque grata quando mi risponde e di non avermi mai sbeffeggiata e insultata.

      Capisco che ad un esperto certi commenti possano sembrare stupidi se non addirittura provocatori, ma spesso sono soltanto ingenui. Non c'è da stupirsi se molti chiedono del debito pubblico, dal momento che lo sentiamo dire tutti i giorni. Purtroppo la sua voce è unica (o quasi) e trovarla è già un'impresa che denota un certo impegno.

      Lei è molto competente, colto e intelligente, per questo fa fatica a immedesimarsi nella persona cosiddetta normale e a capire le sue difficoltà.

      Fa bene a pretendere che la gente si sforzi di capire, di crescere, anzichè rinunciare a formule e citazioni, ma se chiede a noi uno sforzo, anche lei deve sforzarsi di capire e di distinguere chi è ingenuo e chiede (cose stupide) in buona fede e chi è fazioso, arrogante, saccente e maleducato.
      Quelli ha ragione a bistrattarli, se lo meritano, abbia solo un po' di comprensione per gli umili, o almeno li ignori.

      E, umilmente, le pongo una domanda, abbia pazienza, se la ritiene troppo cretina non stia a rispondere.

      Seguendo la logica di Goofy, se qualcuno ci perde, da un'altra parte c'è sempre chi ci guadagna, giusto?
      Allora come può una crisi essere mondiale come quella del 2008 dove a quanto dicono ci hanno perso tutti?
      Perchè spesso si sente dire: sono stati bruciati milioni di euro? Se qualcuno li ha persi qualcun altro non dovrebbe averli guadagnati?

      GRAZIE INFINITE
      Silvia

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    6. paoletta, ma sei la stessa che commentava nel blog Econoliberal?

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    7. Sentite, forse è meglio che la finiamo con questo buonismo. Un buon insegnante deve fare esempi. Faccio un esempio:

      "Re: COSE CHE CAPITANO ALLA SPAGNA... (Voto: 1)
      di RicBo il Giovedì, 19 aprile @ 12:48:15 CDT
      (Info Utente | Invia un Messaggio)
      Ma Bagnai, torna ad occuparti di quello che conosci perchè quando parli di Storia è evidente che non sai di cosa parli, come puoi paragonare la Spagna del Siglo de Oro con quella attuale?
      Come puoi trascurare che la situazione attuale di dipendenza dal capitale estero di quel paese è figlia di guerre civili devastanti nell'800 e 900 e poi della dittatura franchista, e non delle tue insinuazioni razzistiche?
      Come puoi non sapere che Repsol è spagnola in minima parte e stava pure cercando di sbarazzarsi di YPF per darla ai cinesi?
      Come puoi tralasciare il fatto che in questa storia la questione economica è intimamente legata a quella energetica?
      Se l'obiettivo di questo articolo è convincere gli spagnoli ad uscire dall'Euro, umiliarli con questo tono da presuntuoso maestrino non è il metodo migliore."

      Questo per me non è uno che vuole capire, ma solo un imbecille superficiale, con il problema di far vedere quello che sa. Problema, del resto, suo, e non mio, anche perché è inversamente proporzionale allo stock di conoscenze.

      Non credo invece di aver maltrattato particolarmente chi mi chiede qulcosa perché sinceramente vuole sapere. Ho anche accettato di buona grazia molte lezioncine. Ma ripeto: NON MI INTERESSA PARLARE A TUTTI. QUESTO NON CHIEDETEMELO PERCHE' NON MI INTERESSA. MI INTERESSA RISPONDERE A TUTTE LE DOMANDE SINCERE COL LINGUAGGIO PIU' ADATTO A CHI MI PONE LA DOMANDA, MA NON MI INTERESSA PARLARE A TUTTI. TUTTI NON ESISTE.

      Quanto al "sono stati bruciati"... be', quello lo dicono a te, cara. Mai tu li hai mai visti i roghi? Significa solo, amica mia, che molti piccoli e poveri fessi hanno comprato delle azioni a un prezzo elevato (e quindi qualcuno si è preso tanti soldi) e poi le hanno vendute (in preda al panico) a un prezzo basso, quando il loro valore è crollato (e quindi chi aveva preso tanti soldi, cedendo un po' di quei soldi che aveva preso, si è ritrovato in mano le stesse azioni, e in più un bel po' di sghei). Questo significa "sono stati bruciati"...

      Non lo sapevi, eh? Ma vedi, mica ti sto dicendo che sei fessa! Anzi: hai fatto una domanda molto intelligente. E la risposta spero sia stata chiara. Le crisi non avvengono per caso, avvengono perché qualcuno ci guadagna. Questo bisogna cacciarselo in testa.

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    8. a ma quindi ti riferivi a quel tizio, RicBo. ma dai, è un coglione che sicuramente mangia tofu, va in bicicletta dalla cucina al bagno (per non inquinare) e caga il cazzo agli altri perché non lo fanno. ci scommetto, quel tizio si odora il culo da quanto si piace, lascia stare.

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    9. Ma naturalmente, va da sé... Guarda che a me questi commenti più che altro divertono, spero che non pensi che me la sono presa! Mi andava solo di far vedere un bel quadro, così, anche per far capire che dov'è la Spagna lo so, e che la Spagna mi piace.

      Adesso non so le varie amiche buoniste a chi si riferiscono quando mi accusano di trattar male la gente... Io, sinceramente, ho solo cassato una serie di MMTisti, perché tra l'altro avevano un modo di presentarsi piuttosto indisponente, perché i problemi che si pongono non sono per me prioritari, ecc. In generale casso chi torna alla carica con la moneta, anche perché poi, gira che ti rigira, si tratta sempre di persone che fanno un bel sistema:

      moneta=problema
      finanza=ebrei

      e per loro questo bel sistema di due equazioni di primo grado ha due radici: rotative e forni. Io, sinceramente, in questo tipo di dibattito non ci voglio entrare perché mi sembra abietto, e queste due radici mi sembrano comunque immaginarie, quindi lascio fuori qualsiasi facilone monetario (mi rendo conto che dovrò spiegare meglio perché, se ci sarà tempo lo farò).

      Mi rifiuto di parlare con Qui, Quo e Qua perché per prima cosa dovrebbero andare a prendere a calci nel culo Donald, e poi, eventualmente, cercare di capire quello che stanno dicendo.

      Ma a parte questi casi patologici (signoraggisti, MMTisti, scie chimiche, scientology, e via dicendo) non mi sembra di aver mai aggredito nessuno... più di tanto...

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    10. Gentilissimo professore,
      la sua risposta conferma quello che sospettavo dato che, per dirla con le sue parole, i roghi non li ho mia visti; per questo le ho posto la domanda, per essere sicura di non travisare per l'ennesima volta.

      Sarà che sono un po' Pippa anch'io, ma la logica di Goofy mi sembra chiara.

      grazie
      Silvia

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    11. no no ma figurati, volevo solo fare degli insulti a quel tizio e ho colto l'occasione. ora torno a leggere Bellofiore e a cercare di capire quale sarebbe la fondamentale differenza tra l'acquisto dei titoli da parte della BCE e l'acquisto da parte di Bankitalia.

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    12. @ Istwine,
      sì sono quella che litigava sempre con Gian. lui ne sa molto più di me di economia, io ero praticamente vergine, ma lui è fazioso e io no, per questo non gli scrivo più e non leggo neanche più cosa scrive, perché ho trovato questo blog molto più serio e più in linea con quello che penso.

      ci siamo già conosciuti? non mi ricordo il tuo nome, venivi in incognito? che fai nella vita, il detective? l'agente segreto?
      paoletta

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    13. no no, leggevo quel blog per ridere dell'ignoranza (un baratro) dell'autore del blog (gian). sai, è un esempio perfetto del piddino. inarrivabile, levigato perfettamente. e no, non sa nulla di economia, se non qualche trafiletto dal sole24ore o qualche presa di posizione di parte basata su cosa fa il suo partito.

      comunque segui il mio consiglio, rimani qui che così ti disintossichi da quel cialtrone.

      Elimina
  11. http://www.linkiesta.it/fiscal-compact-debito-pubblico

    Aliberti, lei è ridicolo, s'informi!

    RispondiElimina
  12. Ma che bella la politica dell'austerity economica.

    Crisi, boom della cig a marzo.Fornero: "Meno lamentele più unione"

    http://www.repubblica.it/economia/2012/04/21/news/cassa_integrazione-33675411/?ref=HREA-1

    MA NON VI PREOCCUPATE C'E' SEMPRE L'OTTIMISMO DI S.MARIO

    "Ancora difficoltà, ma l'Italia può farcela"da Monti un'iniezione di fiducia.

    http://www.repubblica.it/politica/2012/04/21/news/monti_italia_pu_farcela-33698556/?ref=HREA-1

    IN SINTESI SIAMO DIVENTATI UN PAESE IN VIA DI SVILUPPO VISTO CHE ANCHE IL FMI INTERVIENE CON UN BEL PRESTITO.

    Non ne sono sicuro, ma credo che il FMI presti i soldi rigorosamente in $ e deve essere restituito in $. Anche perchè se il prestito fosse in Euro probabilmente non ci sarebbe bisogno del FMI basterebbero qualche ora di straordinario alla tipografia della BCE.

    In fondo non era questo il messaggio di Paolo Savona di qualche Post addietro?

    NON ESISTE IL DEFAULT DI STATO SE LO STATO PUO' STAMPARE MONETA.

    LA MONETA È COME L'ACQUA ROCCHETTA PURIFICA IL CORPO DELLA NAZIONE E ALLONTANA IL VIRUS DA SPREAD.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Fornero, altrimenti detta "una furtiva lacrima" [1], ha ragione da vendere. Meno lamentele e più unione, e soprattutto allenamento, allenamento, tanto allenamento!

      Basta lamentele; oramai è chiaro che da 8 Furlong [2]si può fare [3]

      http://www.youtube.com/watch?v=W8d_nTzeuhU&feature=related

      Alex

      [1] http://www.youtube.com/watch?v=7K6YTjuqgBQ
      [2] 1760 yarde
      [3] occhio al vento...

      Elimina
    2. @Domenico

      Vi hanno talmente lavato il cervello che continuate a credere che il problema sia il debito pubblico. Hanno vinto loro.

      Elimina
  13. Fammi capire, caro Alessandro, lo scopo dei tuoi interventi è capire cosa devi dirmi per non finire nello spam?

    L'articolo di Buti è la fotocopia della mia tesi di dottorato (1993). Son contento che ci siano arrivati anche gli economisti pagati da Bruxelles. Il problema è che ormai è troppo tardi. Meglio si cerchino un altro lavoro.

    RispondiElimina
  14. Esimio professore,
    in riferimento al post precedente: ho controllato la citazione dal Protagora e la sua MLT funziona a pieno regime (io non me la ricordavo affatto, mangia merluzzo anche a colazione?). Detto ciò non è Socrate a dirlo (e siamo ancora nella fase socratica, pur crepuscolare, di Platone, non nel Sofista per intenderci) ma un anonimo amico che presumibilmente (con Platone due livelli di lettura sono ancora superficiali) lo accusa di pratiche sessuali illecite con Alcibiade in quanto quest'ultimo, conoscendo la prima tenera peluria sul volto, non poteva più essere legittimamente oggetto delle attenzioni filosofico-sessuali di Socrate.

    In riferimento questo post invece, fose non sa che la bellissima locuzione latina "nihil umani mihi alienum puto" era la frase preferita di questo signore.

    Tornando al core business del blog, una domanda sull'inflazione a lei (o istwine che mi pare ferrato sull'argomento). Posto che ho compreso la relazione tra dinamica salariale/disoccupazione e inflazione, non comprendo in che termini lo stampare moneta non sia da annoverare tra le cause della stessa.

    Ingenuamente mi pongo una domanda del tipo: se la Bce stampasse tante banconote da 100 euro quante sono le foglie degli alberi, in teoria non dovremmo arrivare a situazioni tipo queste?

    Mi verrebbe da aggiungere, sempre da naïf, che in teoria l'inflazione in Europa e Usa non aumenta nonostante ltri e qe, poiché, se nessuno - o molti meno - comprano, allora è ben difficile che i prezzi possano salire più del 2-3% attuale.

    Attendo fiduciosamente lumi su cosa sto sbagliando o non capendo.

    Schneider (l'inflazionato)

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    1. Ma non mi sembrava di aver attribuito a Socrate la frase. Mi ricordo perfettamente che era Alcibiade "pogonos ede hypopimplamenos" (perdonami il genitivo assoluto in caratteri ASCII) e che l'amico (bell'amico, come voi) faceva la battutina a Socrate... Per consolarti, sappi che è l'unica cosa che so di Platone (ma non fidarti troppo...).

      Ragioneremo anche sull'inflazione.

      Intanto, per dedonaldizzarti, rifletto su un fatto semplicissimo. Nessuno, nemmeno io e te, effettua IN CONTANTI la maggior parte delle sue transazioni. E allora perché tornate sempre su come una peperonata inacidita con questa storia dello stampar biglietti (che nessuno usa più)? State usando una fine metafora, o proprio non capite o non volete capire come funziona questo meraviglioso mondo (che, ti ricordo, è il migliore dei mondi possibili)? Istwine, aiutami tu!

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    2. Infatti l'ha attribuita a Platone come fosse una sua opinione, cosa che, visto chi la sostiene, probabilmente non è. E comunque conosce almeno l'Apologia, non sia timido. Il riferimento al gallo di Asclepio infatti lo aveva colto ma solo in parte.

      Tornando a noi professore: va bene sentirsi dare dell'ellissoide, del figlio dell'iperspecializzazione all'americana, etc (quella di Woody Allen fu la più bastarda) ma donaldiano, la prego, no. Io la PCT, WWT, MWT o quel che l'è ("e" molto aperta, la pensi in milanese), ho avuto la fortuna (meglio la "fortuna") di conoscerla tramite il suo blog.

      Se sono disinformato (e/o vittima inconsapevole di Donald) il motivo è semplice: queste espressioni (metaforiche) sono utilizzate sulla stampa, anche da commentatori autorevoli (meglio "autorevoli").

      Ad ogni modo, credo di aver intuito leggendo qua e là, senza mai aver approfondito l'argomento, che la Bce accredita presso le riserve delle banche che lei detiene (le riserve, non le banche prima che mi dia del signoraggista o chissà cos'altro) delle somme che sono per lo più virtuali, non sostenute da alcunché di fisico (e Berkely qui ci starebbe a fagiulo...).

      Comunque cosa cambia? Bit, conchiglie o denaro in teoria il problema non dovrebbe cambiare. Se sì, mi dica lei (o istwine).

      Si tacuisses philosophus manuisses... Ma io preferisco chiedere e passare per pirla (scemo dal dizionario milanese-italiano) che rimanere in silenzio e darmi arie.

      Suum cuique tribuere... Alla latina stavolta...

      Schneider (meglio: "schneider")

      Ps: do ut des... Sapevo cosa ho preso (e prendendo), sto scoprendo cosa le sto dando...

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    3. ma io non so più che dire, ho ancora il ghiaccio in testa per la catena di equivoci sopra.

      Schneider (ma quello de La Dolce Vita? si chiamava così mi pare) perché la BCE dovrebbe stampare banconote che nessuno gli ha chiesto? Tranquillo che sono il primo a sparare sull'elicottero se ci vedo Mario Draghi dentro (anche se c'è Fazio, soprattutto Fabio)!

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    4. Schneiderino caro, non so come posso averla attribuita a Platone se Platone non è un personaggio del Protagora. Ne è però l'autore (chissà), quindi penso di avergliela attribuita in questo senso, aspetta che controllo... Ah, sì, ho detto:

      "Ma Platone all'inizio del Protagora dice che coi barbuti proprio non si può" invece che "scrive"...

      Tesoro mio, se non vuoi farti dare dell'ellissoide però sei sulla cattiva strada... Ora ti fai un giro dietro la lavagna, visto che qui il professore sono io, e aspetti il post su moneta e inflazione!

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    5. @istwine

      Equivoci? Ma è solo colpa mia. Ho nominato troppo certe persone. Sei stato contagiato. Eppure dovresti conoscermi. Non dirmi che non posso contare su di te, altrimenti chiudo bottega!

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    6. no no, equivoci per dire, alla totò e peppino insomma. sani equivoci all'italiana.

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    7. Meno male, non farmi sentire solo. Piuttosto, Giorgio D.M. aveva fatto una bella proposta sotto il post sbagliato... puoi ripeterla sotto quello giusto... prima che arriviamo a 200 anche qua?

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    8. Questa?

      "Ci vorrebbe un bigino del tipo domande e risposte: la svalutazione conviene? l'inflazione fa male? il debito estero in euro lo ripaghiamo in lire? ridurre la spesa pubblica serve? ma in fondo non è tutta colpa nostra?
      Insomma... il blog riassunto in quattro pagine massimo. :)"

      Veramente ne avrei anche un'altra ancora più drastica che mi gira in testa da qualche giorno... :)

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    9. Ch.mo Bagnai,

      non tema, attendo buono in ginocchio sui ceci. So bene di non sapere, altrimenti che ci farei qui?
      A proposito, mi saluti il suo gemello non sadico.

      Schneider (l'inginocchiato)

      Ps: mi ero chiesto anche io in effetti chi se lo fosse chiesto, ho interiorizzato la domanda meditandoci su e ho provato a servirmi degli strumenti che Ahriman ci ha donato (google!). Ne è venuto fuori:

      - questo
      - questo
      - questo

      E mi fermo (qui) prima di sentirmi fare la solita domanda. Infatti, pur non prestando fede a costoro (rammento bene la fine del povero Fabio), purtuttavia possiamo dire con un sufficiente grado di approssimazione che esiste un X numero di persone le quali tale richiesta (idiota, inutile, incomprensibile etc etc) la avanzano.

      Attendo lumi nel tentativo (presumibilmente vano) di non far parte di tali pecore matte. Grazie per la pazienza.

      Schneider (il dantesco)

      un festino baroc(c)o il suo blog... che fatica...

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    10. Dai su! Succede questo

      http://www.fumetto-online.it/ew/ew_albi/images/MONDADORI%20EDITORE/it_AR__212.jpg
      [1]

      Alex

      [1] Bellissimo racconto...

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    11. @Giorgio

      Dai, liberati, falla 'sta domanda, non tenerti tutto dentro, che poi somatizzi e cominci a delirare "monetasovranacontrodebitosovrano" come qualcuno qua sopra...

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    12. Non è una domanda... è una proposta... :)

      Sa, tra qualche giorno è il 25 aprile e mi toccherà il solito pellegrinaggio tra Piazzale Loreto e Piazza del Duomo dove, ci scommetto, qualcuno delirerà dal palco sul finanziamento pubblico dei partiti, sull'evasione fiscale, sul debito pubblico, sull'austerità che genera crescita... etc. etc.

      Ora ricordando, come certamente lei saprà, che nella Resistenza operavano anche le SAP (Squadre di Azione Patriottica) con compiti di sabotaggio e soprattutto verso la fine della guerra di salvaguardia degli impianti industriali che i tedeschi tendevano a far saltare o a trasferire in Germania, pensavo che sarebbe bello far circolare un testo che spieghi cosa occorre fare per salvare oggi le attività produttive italiane (del genere "attualità della Resistenza") .

      Insomma partirei da questa domanda e se la risposta è sufficientemente comprensibile da tutti, pur essendo tecnicamente ineccepibile, cercherei di diffonderla...

      Ecco, mi sono liberato... :)

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    13. @ Istwine,
      i tuoi post mi paiono interessanti e informati, magari eterodossi rispetto all'ortodossia ma molto utili...
      Ad esempio mi chiedo perché vuoi sparare sull'elicottero da cui gettano soldi! Chiunque ci sia a bordo... :)
      Pensa un po' che qualche tempo fa andavo in giro dicendo che avrebbe dovuto essere introdotto un prestito per le persone con un reddito basso con un meccanismo di questo tipo: devi restituire tutto quello che non hai speso entro una certa data. :)

      @ professore
      non vedo l'ora di leggere il post su moneta e inflazione... posso suggerire di includere anche i tassi reali di interesse?
      In un altro post di voci della Germania,
      http://vocidallagermania.blogspot.it/2012/04/la-bce-semina-inflazione.html
      leggo che la conservatrice Wirtschaftswoche è preoccupata perché i tassi di interesse reali (tasso di interesse nominale meno tasso di inflazione) sui titoli di stato tedeschi sono negativi sia a breve che a lungo termine: il tedesco che li compra perde potere di acquisto.
      E' già stato ricordato qui che prima del divorzio tra Tesoro e Banca d'Italia (1981) i tassi di interesse sui titoli di stato italiani erano negativi e ho scoperto che anche nel Regno Unito fino al 1979, cioè prima dell'avvento della Thatcher, lo erano.
      Il settimanale tedesco prevede "effetti letali: l'inflazione redistribuirà la ricchezza dei creditori ai debitori, renderà i poveri più poveri, distorcerà la struttura dei prezzi, produrrà investimenti sbagliati e ridurrà il nostro benessere."
      Tralasciando la preoccupazione per i poveri che diventano più poveri (se sono poveri forse non hanno risparmi e in particolare non hanno titoli di stato ma magari debiti) non è che tassi di interesse negativi non sono sostenibili politicamente perché danneggiano i più ricchi, quelli che i risparmi li hanno davvero?

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  15. Alberto, il libretto di Bellofiore "La crisi globale: l'Europa, l'euro, la sinistra" non è male.
    A pag.34 ti cita: "Come è che ad ora, con praticamente solo l'eccezione di Alberto Bagnai, la parola 'classe' nel dibattito sul manifesto [il quotidiano] compare sempre e solo se accompagnata all'aggettivo 'dirigente'?"
    Ma presumo che su molte sue conclusioni non sarai d'accordo (meglio, se riusciamo a incontrarci sarà più interessante!)
    Il terzo capitolo si legge anche qui: http://www.criticamarxista.net/articoli/5_2011bellofiore.pdf

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    Risposte
    1. Ma sì, infatti, mi aveva colpito e lusingato questo suo apprezzamento. Lui è marxista, io ortodosso, solo che se viene presa una manovra di politica economica (l'euro) che sposta decisamente la distribuzione del reddito a danno dei salariati devo chiamare le cose col loro nome. E per me il nome giusto è lotta di classe.

      Lo ho usato qui, dove ho anche detto che l'euro è fascista (cosa per la quale il padre nobile Preve si estasia... se la dice Marine Le Pen!...), per il paternalismo ademocratico con il quale è stato imposto, e per l'orientamento fortemente reazionario con il quale è stato gestito. Avrebbe potuto essere gestito diversamente, e avrebbe potuto essere adottato in modo trasparente. Queste scelte non sono state fatte, e non per caso.

      Sì, in Italia siamo messi male, molto male, soprattutto a sinistra (ma non è una novità).

      Deve essere un economista non marxista a ricordare che certe cose (tipo la lotta di classe) esistono (i marxisti continuano imperterriti a parlare di caduta tendenziale non so di cosa, e la faccia contro l'euro non ce l'ha messa praticamente nessuno - ma è l'euro che sta sterminando i nostri lavoratori)! Peggio ancora: deve far scandalo il ricordare quello che a Harvard tutti sapevano e dicevano 15 anni fa, ma che ancora oggi, in Italia, suona come una bestemmia.

      Siamo (siete) un popolo colonizzato. Che si fa? Ci (vi) piace esserlo? Ci (vi) stanno offrendo un'alternativa democratica per cambiare la situazione?

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    2. Il buon senso c'è ma spesso è costretto a starsene nascosto per paura del senso comune...

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    3. Ma allora, Profe, sa chi è Preve (finalmente)
      roberto

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    4. ho letto il testo di Bellofiore, e le conclusioni son sempre le stesse, ma mi ha colpito questa frase in particolare:

      "Ciò che veramente manca in Europa non sono certo i soldi per finanziare il debito pubblico. È l’internazionalismo: non proclamato a parole, ma nelle lotte e nell’azione
      politica. Lotte davvero europee, su scala continentale, sono la condizione
      necessaria per resistere all’austerità imposta e per rimettere sul tappeto il nodo di un inedito New Deal di classe. Solo così, essendo radicali e persino rivoluzionari, è possibile, magari, ottenere in cambio qualche riforma decente."

      una cosa decisamente complessa, soprattutto rispetto alle forze messe in campo dagli avversari, solo per "ottenere in cambio qualche riforma decente"? mi ricorda tanto quella modalità della sinistra governista (come la chiamano) quando diceva "andiamo al governo con Prodi per imporre le nostre istanze" e poi puntualmente votava le guerre in Medio Oriente insultando e aggredendo il coraggioso Turigliatto che si oppose, solo per non far cadere il governo Prodi (che c'era il Mostro di Dusseldorf pronto a instaurare il regime). E Marco Palermo sa bene di cosa parlo, vero?

      al di là di tutto però forse urge seriamente una discussione seria tra i "più Europa" e i "fuori dall'euro (moneta)". ovviamente una discussione seria tra persone affidabili, non col primo emotivo che passa. Infatti Gennaro Zezza, se lei partecipasse alla discussione, anche qui sul blog, e non solo, sarebbe un contributo notevole, visto che da quel che mi pare di capire lei è un po' più scettico sull'uscita dall'euro. Ovviamente non è un rimprovero né un attacco (quelli li lascio ai fan del giornalista), solo un'idea buttata lì. sarebbe comunque utile per i lettori, almeno si avrebbe la sicurezza di leggere i dubbi di uno affidabile e non il primo giovane federalista europeo senza argomenti.

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    5. Ma sì, mi sembra un adorabile, abbastanza condivisibile, e un po' disattento vegliardo, il quale, se stesse più attento, potrebbe evitare di attribuire a una altrettanto adorabile fascista una critica dell'euro da sinistra che in Italia è già stata fatta (indovina da chi?). Ma, ripeto, ognuno fa il suo lavoro... e credo che lui si compiaccia tanto a scandalizzare i suoi facendo l'elogio di Marine (roba che sinceramente in Francia è abbastanza banale: tutti sanno e tutti dicono in qualsiasi trasmissione televisiva che se il dibattito sulle presidenziali ha sfiorato i temi importanti il merito è di Le Pen, e io che ero lì posso confermarti che le cose stanno esattamente così). E come non perdonare a un padre nobile un po' di civetteria... (figurati! Non sarei io la persona più adatta a rimproverargliela: però mi fa ridere che qui stiamo ancora a discutere sul fatto che se una cosa giusta è detta dalla persona sbagliata allora... bravi, bene, bis! L'unico risultato di questo bel ragionamento della fava è che finora abbiamo fatto solo cose sbagliate dette dalle persone giuste, e questo Preve lo capisce e lo dice - anche se non sa di non essere solo - quindi viva Preve!).

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    6. @istwine

      Scusa, si sono intrecciati i commenti, il precedente non rispondeva a te ma a roberto. Le tue osservazioni sono secondo me inappuntabili e sono la chiave per comprendere perché i marziani di quel tipo lì non riusciranno mai a combinar poi nulla a livello politico. L'unione del samoiedo, dell'algonchino e dell'ottentotto della quale parlavo qui è meno utopistica dell'internazionalismo europeo.

      Di fatto il porsi su una dimensione internazionale significa partire sconfitti, esattamente come nel caso in cui invece si vogliano vendere "Fogni" sellini (sogni vendoliani: infatti ora lui si gestisce il suo incubo).

      Il problema è che per quanto bello sia il sogno che vendi (l'euro?) il capitale ha un sogno più bello da offrire, e per quanto tu possa essere internazionale, il capitale lo sarà più e prima di te. Anzi: sbandierando la dimensione internazionale (del proletario) alla fine queste persone legittimano la dimensione internazionale (del capitale). Cioè: a loro sta perfettamente bene che il proletario europeo acquisti una mela in Cile e un pomodoro in Cina, e che i suoi risparmi vengano investiti in Brasile, purché però il proletario stesso si unisca (per chiedere la stessa cosa "internazionale") a quello cinese e a quello brasiliano, i quali non solo non vogliono saperne mezza di unirsi, ma hanno cose da chiedere ben differenti dalle nostre.

      Questa è l'impressione che traggo da certi discorsi. Sarà sicuramente distorta, ma il fatto è che qui bisogna capire:

      1) che il recupero di democrazia può avvenire solo su scala nazionale;

      2) che la globalizzazione va comunque contrastata e l'internazionalizzazione non è il modo migliore di farlo;

      3) in particolare, che solo Stati nazionali forti e democraticamente supportati possono imporre seri e necessari controlli ai movimenti internazionali di capitali, che sono il cancro della nostra economia, come dimostra il fatto (ED E' UN FATTO, CAZZO!) che solo le economie invase da capitali esteri sono andate a gambe all'aria, e questo succede da trent'anni a questa parte, ma solo in Sud America i cittadini sembrano averne preso atto.

      Quindi questa cosa dell'internazionalismo è, ahimè, un'utopia (avevo in mente un'altra parola in "ia"), ma credo che su questo con i marziani non ci sia dialogo, tant'è che anche se Cesaratto mi ha invitato a un incontro cui partecipano Bellofiore e Giacchè, domani andrò altrove. L'8 registro un disco e preferisco revisionare il clavicembalo.

      Lasciamo che ognuno canti la sua canzoncina. Tu hai ragione, istwine, il dialogo sarebbe bello, con Gennaro sono certo (per esperienza) che sia possibile, ma i fatti... i fatti... i fatti NON DIALOGANO!

      Mi sono rotto le scatole di dannarmi l'anima per cercare di convincere persone che poi dopo verranno a dirmi che me l'avevano detto (loro)! (Questo ovviamente non vale per Gennaro da cui sto cercando di imparare. Del resto, penso che anche lui non sia del tutto convinto da certe litanie...).

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    7. Tu hai un'impressione decisamente sopravvalutata! La maggior parte dei marxisti che mi è capitato di leggere non concepiscono (nel senso che non le fanno, magari le pensano) critiche ai movimenti internazionali di capitali, se non sempre nell'ottica del padrone-proletario. insomma, i marxisti che mi è capitato di leggere andrebbero a braccetto con Lucas! sono microfondati pure loro.

      questo ovviamente NON si può dire di Bellofiore e Halevi, sia chiaro. Anche se ora ho riletto il testo e ci son molte cose che non mi convincono, e non capisco come possano scriverle loro. ma magari sono io che non ho le basi per coglierne tutti gli aspetti.

      Comunque, quando chiedo il dialogo non è il dialogo in termini politici, perché sono fermo e inamovibile nel dire che sta gente non ha un cazzo da insegnare in termini di strategie politiche (parlano sempre di strategie sti qua) dato che sono stati spazzati via dal parlamento a furia di fare le alleanze col meno peggio. non sapendo che era il peggio, ma questo è un altro discorso, lo conoscete ben bene. Il dialogo è da un punto di vista economico, ovvero conseguenze dell'uscita e conseguenze della permanenza, senza emotività.

      Potrei scrivere qualcosa per spiegarmi meglio, ma mi pare che ripeterei cose che si son dette in tanti mesi.

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    8. Il diffetto di Bellofiore, Halevi,Brancaccio e altri marxisti, mi pare non tanto che non concepiscano critiche ai movimenti internazionali di capitali, quanto il loro insistere su eventuali effetti catastrofici dell'uscita dall'euro per i lavoratori. Ora, se è sensato ritenere che l'euro abbia già un piede nella fossa e l'altro su una buccia di banana, è io da profano ho la sensazione che lo sia, non sarebbe strategicamente opportuno iniziare a discuterne, a prepararsi seriamente, così da evitare che a pagare le conseguenze di un evento simile siano proprio i lavoratori? Ecco a questa domanda i tre succitati non rispondono, nei due libri di Bellofiore se non ricordo male c'è appena un accenno ad una possibile implosione dell'euro e una liquidazione sbrigativa di chi ipotizza un'uscita dalla moneta unica.
      Per quanto riguarda la politica, se in tutti questi anni non si è formata un opposizione forte a livello continentale alle politiche imposte dalle istituzione europee perché mai dovrebbe formarsi ora? Non mi sembra di aver visto questo spontaneo anelito di unità e fratellanza fra lavoratori tedeschi, francesi, italiani, spagnoli e greci, avessi sentito di una, dico una, manifestazione di solidarietà nei confronti dei greci da parte di sindacati e partiti delle altre nazioni, almeno di quelle in difficoltà simili.

      Giuseppe Sini

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    9. Ripeto: a loro l'euro sembra un inizio di internazionalismo.

      Invece...

      Initium sapientiae est timor Dei...

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  16. Scusate OT

    Ho letto da qualche parte che in Europa è una catastrofe in quanto dall'inizio della crisi a fine 2011 si sono persi circa 3 milioni di posti di lavoro.

    C'è qualcosa che non mi torna se in Italia (dati ISTAT) nel 2007 le unità lavorative erano 25.026.400 e a fine 2011 sono 22.935.000 la differenza per la sola Italia non è di -2.091.400 unità lavorative per la sola Italia?

    Mentre dal 1999 al 2007 le unità lavorative erano aumentate di 2.081.700 unità.

    In sintesi in 4 anni si è bruciato l'intera crescita occupazionale dei precedenti 7 anni.

    A titolo informativo (sempre dati ISTAT) negli aggregati al PIL

    gli investimenti segnano -14,86

    Variazione oggetti di valore -38,22

    ******

    Ripropongo la solita domanda andata senza risposta alcuni POST addietro.

    C'è una particolare legge economica che impedisce a una banca centrale di acquistare il PIL di una nazione diciamo tutta la quota eccedente al 50% (visto i patti Europei) facendo pagare un interesse dell'1% CON UN RIENTRO A 30 ANNI, e mettendo in condizione gli Stati di poter investire un 10% del PIL rimanendo dentro i parametri Europei.

    IN MANIERA DA GARANTIRE I "MERCATI" (LEGGI SPECULATORI) DANDO PER SCONTATO CHE CON QUELLI VOLENTI O NOLENTI DOBBIAMO FARE AFFARI.

    E' UNA STRONZAT.......

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  17. Sono impermeabili anche a Krugman.

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-04-22/leuro-reliquia-barbara-081007.shtml?uuid=AbZPWoRF

    (peraltro l'autore è uno dei peggiori esponenti della peggiore fazione locale aristocrazia finanziaria, quella a cui piace tirarsela da progressista)

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    1. Chi dice "più Europa" o è ingenuo o è fascista o entrambi. Ho già spiegato più e più volte perché, ad esempio nelle conclusioni di Crisi finanziaria e governo dell'economia, ma dovrò tornare sull'argomento.

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    2. Mon cher, G.R. Non è di sicuro ingenuo. Mi sa che ricadiamo nell'ipotesi 2. A riprova potremmo utilizzare questa citazione:

      "...un'Europa che coesa in una politica non solo monetaria, fiscale e culturale unitaria, potrà essere seriamente concorrenziale con gli Stati Uniti d'America, soprattutto nell'eliminazione delle disuguaglianze sociali e nella qualità della vita, finalità contrarie alle logiche del capitalismo finanziario."

      Si tratta dunque della lotta del sangue contro l'oro. L'Europa si unirà per contrastare gli USA e vendicare i popoli del mondo. Uno statista del secolo scorso diceva che soltanto unita l'Europa avrebbe potuto essere sicura (ed era lo stesso che credeva che soltanto la Germania potesse unire l'Europa). Il fatto che qusto avvenga mentre i rappresentanti USA dicono un giorno sì e
      l'altro pure che è nel loro interesse che l'Euro rimanga in piedi conferma che anche la doppiezza è un impoortante valore fascista.

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  18. Un lettore che si crede intelligente (e lo dimostra da come scrive e dal fatto che lui "lo sa già"), ma in realtà non lo è nemmeno abbastanza da capire che se aggiunge un commento dove ce ne sono altri 200 finisce nello spam, ci elargisce questa riflessione sotto a questo post:

    "Strano "assente" (dalla curva del Sig. Phillips... e non solo): il saggio di profitto!!! E non mi chiedo neanche come mai... lo so già. Anche quello sta in relazione inversa rispetto al valore (e all'andamento) dei salari, ma in questa analisi sembra "poco interessante". Per non dire poi che il termine "salario" in sè non dice molto: quale salario? quello "monetario" (di Phillips), o quello "reale"? o quello "relativo" (cfr. Marx)? Sembra solo una "padanteria", vero? Invece non lo è: perchè può anche avvenire un "mantenimento" in termini monetari del salario e, al tempo stesso, avvenire una sua riduzione in termini reali. E, in questa dinamica, il tasso di "disoccupazione" della curva di Phillips spiega davvero poco... Sintesi del mio modesto intervento? I fattori che entrano in campo sono ben più complessi, e isolarne sono alcuni, oltre che riduttivo, può persino essere fuorviante"

    In realtà questo intervento spiega solo perché i marZiani, poracci, non riescono a scalfire nemmeno la superficie di quello che sta succedendo.

    Nella curva di Phillips il profitto non c'è, semplicemente perché la curva non si occupa di questo. La dinamica prezzi-salari può benissimo essere introdotta nella curva di Phillips in modo da tener conto dell'impatto della disoccupazione sui salari reali, e buona parte della letteratura citata nell'intervento, che il pedante anonimo crede di conoscere ma non conosce, se ne occupa, eccome. Qualsiasi libro di testo del primo anno spiega che fra gli effetti "positivi" (loro la vedono così) dell'inflazione c'è appunto quello di favorire gli "aggiustamenti" del mercato del lavoro determinando una caduta del salario reale, quindi un aumento dei profitti reali.

    Sai, fa parte della scienza non soffermarsi su quello che è ovvio. E che è in atto un conflitto distributivo a vantaggio dei profitti io lo ho detto mille e mille volte, anche sul Manifesto (dove l'ho detto solo io).

    Fra i fattori più complessi dei quali ti occupi, amico mio, che evidentemente NON sono l'ortografia e la punteggiatura, ce n'è uno, uno solo, che contraddica il fatto che con più disoccupazione i salari (quelli che preferisci) diminuiscono, e che quindi questo è il tipo di meccanismo che il governo ha in mente? Sai, perché se non ce lo dici, ma vieni solo a farci vedere quanto sei bravo, ci fai solo capire che i marziani continuano imperterriti a non avere nulla da dire se non "cadutatendenzialedelsaggiodiprofitto".

    Ora, per me un disco rotto vale l'altro. "monetasovrana" ""debitosovrano" "cadutatendenzialedelsaggiodiprofitto", se ridotti a disco rotto, a critica saccente (ma insipiente), a formula magica (da mago Silvan), rimangono, ahimè, solo tre delle infinite sfaccettature della stupidità umana.

    La cui versione marziana consiste nel fatto che, a quanto mi risulti, non ci sono molti marziani che mettano la loro faccina verde per dire qualcosa "di sinistra" contro l'euro. Tant'è che l'unico che parla di lotta di classe oggi pare sia io, secondo Bellofiore, il che è sorprendente, se consideri che non sono verde, non sono rosso, e come questo post dimostra ho tanto altro da fare.

    Bene, amico, ora se vuoi esprimiti con chiarezza e umiltà, e dicci quello che hai da dire, come vuoi e come puoi,e in particolare in cosa l'analisi di Phillips (e successive) è fuorviante, altrimenti vai pure dove sai.

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    1. Nota per il tagliatore. Lo vedi che è un problema di secolo? Nel fottuto XIX non c'era Internet, e quindi nemmeno la netiquette, che consiste nell'evitare di entrare in una community per aprir bocca e dargli fiato senza aver capito che tipo di discorso si sta portando avanti... Oltre a disinfettare, devo anche togliere le ragnatele...

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    2. Esimio,
      non so come ringraziarla. La mia cultura grazie a lei conosce nuovi orizzonti. Ho infatti appreso (o ricordato?) parole come "svalutazionecompetitiva", "debitosovrano", "liquiditytrap" e ora... "fottutodiciannovesimosecolo".

      Attendo la prossima (insieme al post sull'inflazione).

      Si ricorda della mia dolce metà? Ecco, giusto ieri le hanno detto che da giugno se ne può stare a casa.
      Piccolo sfogo: nel fottutodiciannovesimosecolo avranno anche perso ma qualche soddisfazione se la sono tolta , un po' anche grazie ai marZiani.

      Grazie ancora e a presto.

      Schneider (oggi schopenaueriano)

      Ps: se vede il suo gemello sadico gli chieda, se non è troppo disturbo, quando posso alzarmi e tornare al banco. Le ginocchia purtroppo cominciano a sanguinare e non vorrei sporcare per terra (anche se essendo dietro la lavagna non si dovrebbe notare troppo).

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    3. Per questa cosa del gemello sadico sono sicuro che avrai meritato un invito a cena da rockapasso, che era già una tua ammiratrice (porta la metà, ovviamente). Anche lei è assertrice di questa teoria, totalmente infondata.

      Sai, la storia delle soddisfazioni mi è nota (vengo proprio dal Père Lachaise). Io preferirei togliermele in un altro modo, ma purtroppo, come sai (fottutodiciannovesimosecolo) la storia non si riesce a insegnarla, e quindi non si può evitare di ripeterla. Ti auguro di essere dalla parte giusta della canna, quel giorno (cioè dalla parte del manico, te lo dico perché i filosofi sono persone notoriamente poco pratiche...).

      Torna al banco...

      P.s.: un consiglio: cerca di farti fare la pavlova coi marron glacés. La stricnina per il caffè la porto io.

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    4. Pardon... del calcio (trattandosi di fucile e non di coltello)...

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  19. Sono uno stampatore di statue, c'è sempre meno lavoro, sono un pò frustrato, e voglio almeno cercare di capire che cosa stà succedendo; non so nulla di economia, ma ho trovato molto interessante il suo blog, per la chiarezza e la logicità di quanto scrive. Lei non è per niente counterintuitive.
    Nella sua esposizione c'è un passaggio che non ho compreso bene, (magari ne ha scritto e mi è sfuggito, ma potrebbe cortesemente ripeterlo in due parole ?), ovvero com'è che un acquisto all'estero si trasforma in debito verso l'estero;
    avviene attraverso il sistema bancario ?

    Iacopo

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    Risposte
    1. Ma dai! Un collega di Michelangelo? Allora non sei off-topic. La domanda che poni ricorre spesso ed è molto importante, quindi ririspondo sempre volentieri.

      Per svelare il mistero devi considerare due cose:

      1) in un anno non succede una cosa sola: non c'è solo un acquisto (e non ci sono solo acquisti) dall'estero, ci sono anche vendite;

      2) quello che conta per l'economia nel suo complesso è il risultato AGGREGATO e NETTO di queste transazioni.

      Il tuo (o mio, come ieri sera pe' ffa contenta 'a creatura) acquisto di uva cilena (avevo scritto "una cilena", la cosa diventava pesante) di per sé conta poco. Il fatto però è che ogni esportazione corrisponde a un afflusso di valuta estera (o all'acquisizione di un credito verso l'estero: "ti pago a 60 giorni"), e ogni importazione, di converso, corrisponde a un deflusso di valuta estera, o all'acquisizione di un debito verso l'estero.

      Di fatto, se un paese (nel complesso) non raccoglie attraverso le sue esportazioni sufficienti risorse finanziarie in valuta, allora dovrà finanziare le proprie importazioni contraendo debiti con l'estero.

      Una spiegazione un po' più dettagliata è qui, guarda un po' se si capisce.

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    2. Grazie dell'attenzione, deve essere impegnativo stare dietro a tanti commentatori.
      Quindi, se capisco bene, il non riuscire a evitare il persistere del deficit delle partite correnti nel nostro paese, ci porta, avendo noi nell'aggregato sempre meno soldi a causa di ciò, a indebitarci, deduco, con le nostre banche, che a loro volta per poterci prestare i soldi si ritrovano a indebitarsi con le banche dei paesi come la Germania, con partite correnti in attivo.

      Iacopo

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    3. Sì, ovviamente tutte queste transazioni sono mediate dal sistema bancario (del resto, non credo che tu vada al supermercato con una valigetta di biglietti di piccolo taglio: ci andrai con un Bancomat). L'esportatore conferisce (via propria banca) valuta estera alla banca nazionale, l'importatore chiede (via propria banca) valuta estera alla banca nazionale. Alla fine dell'anno, se è stata chiesta più valuta estera (per importazioni) di quanta ne è stata offerta (per esportazioni), qualcuno si sarà indebitato per ottenere la valuta mancante. In alternativa, la valuta estera, se il cambio è libero di fluttuare, si sarebbe potuta rivalutare, così si sarebbe esportato di più, importato di meno, e limitato l'indebitamento estero. Ma con la Germania questo non può succedere perché finché siamo nell'euro il prezzo della sua valuta per noi è fisso e uguale a 1. Non è una buona idea, non è mai stata una buona idea, non ha mai funzionato, non funzionerà nemmeno questa volta.

      Chiederai: ma allora perché la abbiamo adottata?

      Risposta: perché qualcuno ci guadagna!

      Chiederai: chi?

      Risposta: io e te di sicuro no. Guardati intorno...

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    4. Direi soprattutto i capitalisti dei paesi che hanno cercato la deflazione competitiva più aggressiva, a danno dei lavoratori, a cominciare da quelli tedeschi. Capisco che la lotta di classe è un elemento importante di tutto questo processo.
      Che è poi quello che ci vai disvelando, ma sono persuaso.

      Iacopo

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  20. Gentile prof. Bagnai
    Io ancora non ho capito Lei che tipo di società si auspica in termini sociale – economico.

    Ipotizzando che si esca dall’euro con la capacità di avere un inflazione controllata, e continuare ad avere la possibilità e capacità di comprare le materie prime necessarie alle varie industrie di trasformazione, o già trasformate, la capacità di importare petrolio, gas e quant’altro , alle stesse condizioni, cosa succederebbe?

    Ritorno alla moneta sovrana, ritorno alla capacità di una svalutazione competitiva. Benissimo!
    Svalutazione→ minor costo per i prodotti esportati→ maggiore competitività.
    Maggiore competitività → maggiore esportazione→ recupero sull’indebitamento estero.
    Maggiore esportazione→ maggiore produttività→ aumento PIL→ diminuzione del rapporto debito-PIL
    Maggiore produttività→ maggiore occupazione.
    Maggiore occupazione→ aumenti salariali→ maggiore capacità di consumi interni→ maggiore occupazione.
    Si può continuare …… ma tutto ciò non porterebbe ad un quadro sociale - economico sostanzialmente simile a quello di oggi o pochi anni fa? Con il potere del denaro che controlla tutto.

    Io spero in un quadro sociale - economico molto diverso , e non capisco come mai non lo vogliano anche tutti gli altri stronzi che faticano come me.
    Vorrei che il denaro (che “è” (almeno dovrebbe essere) solo un mezzo utilizzato per gli scambi di merci e servizi, dunque fatica e lavoro) non generi altro denaro baipassando il lavoro, la fatica.
    Il denaro (il “mezzo” per comprare i prodotti (frutto del lavoro) e il lavoro degli altri) la gente se lo deve guadagnare con il lavoro, con i servizi, con la fatica, deve darti in cambio qualcosa del suo “lavoro, fisico o mentale che sia”, io non voglio contribuire a mantenere nessuno, non mi interessa se suo padre, o suo nonno ha guadagnato, o rubato, o “risparmiato”, la vita se la devono guadagnare producendo qualcosa, insegnando qualcosa, offrendo un servizio, ecc…
    Almeno questo.
    Utopia? Chissenefrega!
    Quello che proprio non sopporto sono le persone che vivono da nababbi senza fare un c…o, e senza saper fare un c…o, non è una questione di invidia, ma di giustizia sociale.

    Certo che è strano, 40-50 anni fa non si viveva tanto bene perché per produrre il necessario per vivere ci voleva molto tempo e fatica.
    Oggi non si vive tanto bene perché si ha una capacità produttiva superiore al necessario e non si sa a chi vendere.
    A questo serve il progresso in termini di produttività? Allora meglio il regresso! Almeno si respira meglio.

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    1. Ce la fa a ripetere la stessa domanda senza dire svalutazionecompetitiva? Perché così partiamo da una base giusta. Altrimenti partiamo da una base sbagliata, sulla quale non si può costruire che un edificio sbagliato. L'unica cosa che riesco a intuire è che lei aderisce alla linea di pensiero molto omodossa secondo cui la "speculazione" (fare soldi con i soldi) è l'origine dei nostri mali. Per me invece è solo un sintomo di qualcosa di più profondo. Posso suggerirle questo?

      Le sue valutazioni sul progresso sono probabilmente condivisibili se esaminate nella scala che lei adotta (decenni). Se allarghiamo la scala, allora le ricordo che trecento anni fa lei sarebbe morto di peste, e io sarei stato il maestro di flauto di Federico II. O no? Chissà... Ma nel dubbio... Cerchiamo di vedere le cose in prospettiva. Io comunque un bel flauto Grenser nel cassetto ce l'ho, nel caso la sua ipotesi di regresso implichi anche un viaggio nel tempo.

      L'euro ha aumentato la disuguaglianza fra i redditi. Se n'è accorta la Banca d'Italia, e lei no? E poi viene a chiedermi quale società auspico? Una società meno disuguale. Ma, mi creda, la auspico per voi. Perché io, se proprio le interessa, credo che me la caverei bene anche alla corte di Federico. Quindi... suvvia...

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    2. Senti, Alessandro, te lo dico con tanto affetto: mi hai rotto i coglioni con questa dialettica da bar della bassa padana, per cui si estremizza il ragionamento dell'avversario (perché tu non vuoi avere interlocutori, ma solo avversari) e si cerca così di fargli lo sgambetto.

      Ecco, guarda, vattene al bar della stazione di Bagnacavallo e il discorso proseguilo lì, fra un pizzico di zanzara e un altro. Quello che riesci a far capire, con interventi di questo tipo, è solo che oltre ad avere idee convenzionali, superficiali e false in economia, ce le hai anche in storia. Nel medioevo c'era molto più di quello che ci metti tu. E anche nel futuro (e nel presente) c'è molto più di quello che ci metti tu, perché dovresti avere abbastanza rispetto per te stesso e per le vite degli altri da ammettere che è solo per un puro caso che tu stai seduto di fronte a un computer e non sotto il tiro di un cecchino. In un discreto numero di altri paesi la gente si sta ammazzando, adesso.

      Da queste tue considerazioni capiamo solo che a te basta aver messo in salvo il tuo, di riverito culo, e che di quello che succede nel resto del mondo, per via di un certo modello di sviluppo, non te ne fotte un bel niente. Una posizione lecita, ma che io non condivido, anche perché so che i filistei che come te la sposano sono quelli che senza saperlo ci preparano al peggio.

      Se ti leggi (capisci la differenza fra leggere e guardare, vero?) Crisi finanziaria e governo dell'economia, a magari anche il XII capitolo della Teoria Generale, vedrai che la mia posizione è più articolata di come vuoi dipingerla.

      Tra l'altro, come tutti gli esegeti e i sofisti da bar, sei anche intrinsecamente contraddittorio, perché prima dipingi il medioevo come il regno dell'autarchia, poi però ammetti che nel 1300 i capitali circolavano.

      Bene: prima degli anni '90 i movimenti di capitali erano controllati in Europa (leggi, caro), non mi sembra che ci fossero né cecchini, né saraceni, né draghi sputafiamme a ogni angolo di strada, quindi non eravamo né in Jugoslavia, né nel medioevo, e gestivamo senz'altro meglio di adesso i momenti di tensione sui mercati.

      Sei anche contraddittorio quando parli di redistribuzione senza controllo dei movimenti di capitali, poiché mi sembra ti sfugga che l'aumento della disuguaglianza è andato appunto pari passu (e per motivi che una persona intelligente come te sei dovrebbe intuire) con la rimozione dei controlli di cui ti parlo.

      Senti, io ti ho capito, vuoi trolleggiare. E allora vai a farlo da un'altra parte.

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    3. Allora: intanto scusa, perché messo nel suo contesto il tuo intervento diventa più condivisibile. Il mio equivoco deriva però dal fatto che tu questo metodo dialettico lo usi costantemente e mi ha stancato (ma sono stanco di mio, lavoro troppo). Io (e Dornbusch, Krugman, Feldstein, ma anche Thirlwall) dico: "l'euro non può funzionare perché l'eurozona non è un'area valutaria ottimale". E tu: "allora torniamo al tornese"... Capisci, dopo una o due volte questo modo di argomentare rompe, anche perché non è esattamente alla tua altezza.

      Quanto alla circolazione dei capitali, capisco bene che in questa colonia non si parli di limitarla, ma nel resto del mondo sì, e quindi ci si arriverà. Che il mondo possa continuare a svilupparsi convogliando due terzi dei propri risparmi netti nel paese più sviluppato, e poi scegliendo a turno un altro paese da pompare col rimanente terzo fino a farlo esplodere come un palloncino (l'andazzo degli ultimi venti anni, descritto in Crisi finanziaria, e anche da Roberto Frenkel) scusami, ma non credo sia sostenibile.

      Giusto il discorso sui rapporti di forza, ma non è suicidandosi con l'euro che l'Europa diventerà più credibile e autorevole. Noi siamo ancora 60 milioni di ricchi, rispetto al resto del mondo. Se ci sfiliamo ora dalla trappola avremo più possibilità di farcela che se aspettiamo di essere diventati 60 milioni di poveracci. Guarda che i mercati hanno bisogno di risparmio per fare il loro lavoro (che è appunto l'intermediazione del risparmio). E che senza reddito non si può risparmiare. La tua percezione delle orrende punizioni cui saremmo sottoposti se ci rimettessimo in condizioni di crescere è un po' irrazionale. I mercati premierebbero chi si mette in condizione di dargli ossigeno. La strategia che stanno perseguendo (abolire il ruolo dello stato come intermediario finanziario, portando a zero il debito pubblico, per intermediare loro il risparmio che a quel debito oggi si rivolge) è miope, lo si vede e lo si sa. Non a caso i mercati oggi puniscono sia chi la attua sia chi non la attua.

      Domani puniranno solo chi la attua.

      Ci scommetto un caffè al bar della stazione di Bagnacavallo.

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    4. Come al gioco dell'oca, si ritorna alla casella di partenza: l'euro ci affratella e ci difende dal nemiko amerikano. Sarà. Io sono il primo a dire che "americano di sinistra" è un ossimoro (come "intellettuale di destra"), ma dovendo fare un dispetto a mia moglie non comincerei da quell'operazione che ha reso immortale Attis nella poesia di Catullo (vedi come sono soft)... Super alta vectus Attis celeri rate maria... un altro frammento della mia MLT (che non è la MMT)...

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  21. Caro Prof. Bagnai,

    colgo l'occasione per segnalarle questo rapporto del German Institute for Economic Research sui salari tedeschi.
    Alcuni estratti:

    The fact that Germany has taken a step backwards
    in terms of wages is also reflected in labor costs per
    hour worked (see Table 4). When compared to other
    countries for which data are available, Germany
    lands in last place. Only Belgium has had similarly
    weak wage growth, but the wage levels in Belgium
    are higher than they are in Germany.

    Real compensation of employees
    on a per employee basis fell by 9% in Germany
    in 2000-2008. No other EU-15 member state experienced
    worse wage declines over this period
    (see Figure 9). Wages also fell in Spain, Italy, and
    Austria. However, other countries such as Britain,
    Ireland, and Finland enjoyed robust wage growth.

    The weak wage growth of recent years has without
    a doubt strengthened the international competitiveness
    of German companies and encouraged exports.

    The decline of manufacturing, and,
    in particular, of industrial manufacturing—the sector
    in which the union movement came into being
    and in which it still plays a significant role—has undoubtedly
    weakened the position of the unions.

    Weak wage growth acted as a brake on private
    consumption—as a result, Germany’s domestic
    consumption has lagged considerably behind that
    of other countries.

    http://www.diw.de/sixcms/media.php/73/diw_wr_2009-28.pdf


    Carlo

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    Risposte
    1. Ma tanto ci sarà sempre qualche buontempone piddino per dire che sono calunnie dell'antigermanico Bagnai (vedi amico del tornese a spam intermittente). Questa politica è un'aggressione deliberata ai fratelli nell'euro. Il risultato sarà che l'euro esploderà. E chi attribuirà le responsabilità degli inevitabili cossti dell'uscita a questa politica non dirà niente di particolarmente censurabile.

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    2. Perché tu lo fai con me e qui comando io! D'altra parte, tu che sei un ex-comunista ti troverai pur d'accordo con i miei metodi stalinisti, no... Dai, ora sto rovinandomi la salute sul vincolo della bilancia dei pagamenti italiano... appena c'è più tempo, si fa un bel dibattito su quanto sono lagnoni gli italiani che si lamentano dei tedeschi (casualmente, tutti i tuoi interventi di questo tipo finiscono nello spam... destino cinico e baro...).

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    3. No abbiamo trovato la soluzione , tutto risolto , La BCE diventi come la FED problema risolto , PIU' EUROPA!!!!

      http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-04-20/sondaggi-dicono-hollande-avverte-221819.shtml?uuid=AbgWaJRF

      Hollande avverte , draghi recepisce , l'europa è salva ...
      (e ci crede veramente hollande , secondo me )


      ps: commovente la citazione di michelangelo
      su el greco non ho parole l'avevo gia' visto ma nel contesto del post è stato rivelatore

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  22. Bellissimi flauti Alberto. Hai comprato il tuo dall'Eugène Crijnen? di quel sito? E che studi hai fatto per arrivare al livello di esecuzione dei filmati su Youtube? Grazie. Ciao.
    Carlo

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    1. No, il mio è italianissimo (Tardino) e non lo so suonare. Devo ancora elaborare il trauma di aver studiato traverso moderno a S. Cecilia.

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  23. Grazie. Mi ero procurato un tenore da ragazzino mettendo via le paghette dopo aver sentito Bruggen ed avevo studiato la diteggiatura da autodidatta. Il re della terza ottava non mi riuscì mai di farlo uscire da quel legno e così smisi. Ad istinto, non mi sentirei di darne la colpa allo strumento ma un po' di curiosità è rimasta.
    Di economia purtroppo non so nulla a ti leggo volentieri.
    Ciao.

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    1. Il tenore è un bellissimo strumento. Per esempio Bruggen ci suonava questa (audio pessimo, ma Steger è bravo). Solo che è difficilissimo da gestire. Io in pubblico lo suono solo se mi costringono (tipo qua)! Vuoi mettere quanto stai più comodo con un contralto!

      Vedi, è un po' come in politica monetaria: stavamo così comodi con la lira... che bisogno c'era...

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  24. Ma, Alberto, giusto per rimanere in una metafora musicale, forse per un lavoro d'insieme dove qualche cireneo per le parti più faticose tocca infine trovarlo. Per pigliarsi a flautate in testa, però, son d'accordo. Tanto valeva lasciar in pace il legno

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  25. @ Bagnai
    Perchè mi dici "Vi hanno talmente lavato il cervello che continuate a credere che il problema sia il debito pubblico. Hanno vinto loro."

    Il debito allo stato attuale c'è! che poi si sia aggravato per salvare le banche (debito privato se ho capito bene) o per problemi di saldo della bilancia commerciale allo stato attuale è il problema di domani nel senso che oggi gli interessi sul debito vanno pagati. Se poi chi detiene la maggior parte dei debiti degli stati sono i fondi pensione degli Stati Uniti allora mi sembra anche più chiaro perchè lo spread Vennerdì è ritornato a quota 400, è un modo per pompare soldi da un paese all'altro. Farà anche schifo fare i soldi con i soldi o meglio D.M.D e meno etico di M.D.M. Io leggendoti sono convinto che tu hai ragione nel dire che L'Europa non è un'area valutaria ottimale come ti ho già detto non conoscevo questa teoria prima di seguire il tuo blog, ma avevo già dei dubbi prima in quanto io ho sempre guardato alla globalizzazione e alle motivazione dei Manager che guidano le multinazionali (i capitalisti moderni per i Marxisti) valutandoli con l'etica di keynes (i motivi per cui il Capitale si sposta all'estero al fine di avere un saggio di profitto maggiore rispetto al suo antagonista principale che è il lavoro) avendo ben chiaro che dal punto di vista strategico si muovono in funzione di avere dei vantaggi competitivi secondo la teoria di M. Porter. A maggiori profitti corrispondono maggiori dividendi, maggiori stok option e maggiori risorse economiche da poter rinvestire in tecnologia e ricerca sul prodotto,posizionandosi non solo su una leaderschip di costo ma anche su una leaderschip di prodotto.

    IL PUNTO FONDAMENTALE E' CHE TUTTO QUESTO NON E' PIU' CONTROLLABILE DAL PUNTO DI VISTA DEMOCRATICO,E SI GIOCA TUTTO COMPRIMENDO I SALARI E I SERVIZI DEL WELFAR (CHE E' DI FATTO SALARIO DIFFERITO).

    @ L'amico Marxista che ha scritto sopra,

    nemmeno Marx pensava di sparare sul Capitale tanto che non contesta la remunerazione dei fattori di produzione ( il capitale investito dal capitalista) ma mette l'accento sul furto del plusvalore visto che secondo Marx ( ma qui credo anche secondo i pensiero del'economia classica) il valore di una merce era data dalla sua componente di forza lavoro sociale di cui era intrinseca,è un Marz Aristotelico visto che anche Aristotele in Crematistica condanna il commercio ad usura ( commercio lo scambio avviene non merce con merce ma merce denaro).

    MA DA QUI AD AFFERMARE CHE LE CRISI SONO CRISI DI SOVRAPPRODUZIONE CAPITALISTICA C'E' NE VUOLE. PERCHE' IL ROVESCIO DI QUESTA TEORIA E' CHE LE CRISI SONO PRODOTTE DA UN ECCESSIVO SFRUTTAEMNTO DELLA FORZA LAVORO CHE E' SOTTOPAGATA E NON PUO' CONSUMARE A SUFFICIENZA.

    La seconda mi convince di più a la vedo anche in sintonia con i tempi che stiamo vivendo.

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  26. http://tempesta-perfetta.blogspot.it/2012/04/linflazione-non-dipende-dallofferta-di.html#more
    roberto

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